Vicenda Alitalia: ultimi aggiornamenti


Stato
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Tra 1 anno a quest'ora la CAI sara' gia' sotto di brutto.....vedrete..... 40 anni di abitudini ministeriali nn si cambiano cosi' facilmente...... e Alitalia questo e' sempre stata....per cui la vedo male.....ma quest'e' ......
 
Già che ci siamo perchè limitarci? Facciamo Santo Subito così mettiamo le cose al loro posto.

Mamma mia cosa mi tocca leggere!!!!!!
Quoto.

A me sembra davvero sub-standard come sindacalista.
Notaro è molto più convincente, ma soprattutto davanti ad una platea agguerrita non si trasforma in un adolescente frignone.
 
Quoto.

A me sembra davvero sub-standard come sindacalista.
Notaro è molto più convincente, ma soprattutto davanti ad una platea agguerrita non si trasforma in un adolescente frignone.

RAGAZZI,ma se va cosi`come si dice...a furia di frignare ha vinto lui

io fornisco a domicilio la cenere ai forumisti che me ne faranno richiesta:diavoletto::diavoletto::diavoletto:
ma ad alcuni la invio sponte,dopo averci fatto una rotolata dentro pure io:astonished::astonished::astonished:
 
Addio ad AirOne..... speriamo che questo sacrificio porti ad una nuova Alitalia, che diventi l'orgoglio Italiano e faccia dimenticare il carrozzone degli ultimi 20 anni!!!!
Tiz

speriamo che totò non abbia bisogno di altri favori da un governo e che il passero di turno chieda direttamente a lui di saldare i debiti senza passare da un ministero.

continuo a pensare che la politica ancora una volta non abbia fatto il passo indietro necessario.
preferivo di gran lunga il grounding stile Swissair.
 
E alla fine un bellissimo cavaliere (va beh...famo finta) porto' la principessa Alitalia a vivere in (Air) France.E vissero tutti felici e contenti? :sconfortato::sconfortato::sconfortato:
 
Buongiorno a tutti....forse oggi si gode....ma non saprei indicare se molto o così così...

Intanto Claudio Tito scrive su Repubblica di oggi che SB non era a Milano ma in un centro benessere in Umbria......e che la svolta è dovuta al feeling di Berti per il cavaliere che ha contraccambiato garantendo personalmente per i piloti....in che modo, non è ancora dato sapere!!!
 
Alitalia: così spuntò il rimedio alle 5 debolezze della Cai
Tra i no del sindacato e la crisi internazionale, è emersa alla fine la fragilità della cordata.
Ora il governo dovrà dire che è tutto come prima, che la presenza della Cai è esattamente quella che era stata lanciata,
con grandi squilli di tromba, da Berlusconi e da Palazzo Chigi e che solo la "cattiveria" di Epifani, di Veltroni,
dei piloti e delle hostess ha impedito che tutto, per Alitalia, filasse subito nel migliore dei modi. Ma le cose non stanno
così e, anche se la grancassa della propaganda governativa è potente, manteniamo la mente fredda e cerchiamo di render
conto delle novità. Che poi, stringi stringi, si riducono a una: con la tempeste finanziaria che è arrivata dagli Usa ci si
è resi conto che la Cai di Colaninno - una compagnia già fragile in partenza - era diventata un fuscello nel mare in
tempesta. E tutto, da quel momento, ha cominciato a girare in maniera più realistica, cioè meglio.

Fare a meno degli stranieri?
E' finita, così, la tentazione di fare a meno degli stranieri a tutti i costi. Appena il governo italiano ha fatto capire
di essere disponibile a offrire le stesse - ottime - agevolazioni proposte alla cordata italiana anche con l'apertura a
qualche socio straniero, sono fioccate le dichiarazioni di interesse. Non solo di Lufthansa, da sempre la più acccreditata,
ma anche di Air France-Klm, tornata clamorosamente sulla scena, di British Airways (che si è appena mangiata la spagnola
Iberia, lasciandole, però, il marchio) e perfino della compagnia di bandiera del Venezuela.
Le nuove intenzioni del governo, i messaggi incrociati ma convergente che sono arrivati sia da Gianfranco Fini che da
Veltroni, hanno convinto le grandi compagnie che dall'Italia non sarebbero arrivate barricate al loro ingresso e i giochi,
allora, si sono riaperti.
Un ingresso significativo nella Cai di uno o più soci stranieri (qui sta per cominciare un altro balletto, attenzione!)
salverebbe capra e cavoli: l'italianità della cordata (al 60/70%) e l'arrivo di capitali nuovi e anche di un forte know how
nel settore del trasporto aereo che ai soci italiani manca quasi del tutto.
La "prima" Cai, infatti, si è confermata troppo debole per affrontare le questioni sul tappeto. Vediamo i perché.


Le 5 debolezze della Compagnia aerea italiana
I motivi della debolezza della cordata italiana si possono sintetizzare facilmente. Proviamo ad elencarli:
1) La Cai NON ha una capitalizzazione sufficiente. Un miliardo di euro sono poca cosa per una compagnia che vuole entrare
sulla scena di un mercato internazionale segnato negli ultimi mesi solo da grandi concentrazioni, ultima quella tra
British Airways e Iberia.

2) Non ha know how. Le qualità manageriali di Colaninno non si discutono, ma né lui né l’amministratore delegato Sabelli si
sono mai occupati di trasporto aereo.

3) La presenza di Air One nella cordata dei soccorritori è un peso più che un contributo alla soluzione. Air One è, infatti,
a sua volta pesantemente indebitata. Porta in dote sì una flotta nuova, ma che in gran parte non è stata pagata. Carlo Toto
prova, quindi, a “piazzare” un suo affare, noleggiando gli aerei alla Cai, per farseli pagare e guadagnarci pure. Ma questo
non lo si dice.

4) Nessuno dei soci raccolti dalla Cai aspira a rimanere, con un ruolo strategico, nel settore del trasporto aereo. Hanno
tutti preso un taxi, sperando di vincere un premio mentre sono a bordo.

5) Per questo nessuno di loro ha nel piatto più che il “gettone” chiesto da Berlusconi e ottenuto in cambio della promessa
di compensazioni varie. E per questo Colaninno ha dovuto troncare più volte la trattativa dicendo: “Ragazzi, non ho più un
euro”.

Il futuro della NewCo
Se non ci si intestardisce sul “prendere o lasciare” - e meno che mai sullo “scaricabarile” per trarne un profitto politico
o sindacale - vengono in primo piano alternative ragionevoli e che possono ancora essere praticate.

In realtà serve una NewCo che può chiamarsi Cai, se questo nome appassiona, ma che deve per forza di cose aprirsi a un socio
forte straniero (o a più di uno, ma la situazione diventerebbe più complessa da gestire). Del resto, anche Berlusconi pochi
giorni fa, da Parigi, aveva parlato di una grande cordata "europea", in cui Alitalia entrava "alla pari" con Air France,
British e Lufthansa e lo stesso Colaninno aveva lavorato all’ingresso, più o meno prossimo di altri partner. In realtà
"alla pari" una compagnia sull'orlo del fallimento non entra da nessuna parte. Ma come "compartecipe" delle fortune di
quelli che hanno saputo fare meglio di noi sui mercati internazioni del traffico aereo può essere accolta volentieri. In
fondo è un bel boccone.
E lo si sapeva bene, visto che i sindacati - e Bonanni della Cisl, in particolare - hanno combattuto a lungo per imporre ai
soci della cordata italiana la clausola che impedisce loro di "vendere" prima di 5 anni.

Fonte : Il Salvagente
 
a proposito ... Fantozzi dichiara che se oggi gli ritirano la licenza lui ricorre al TAR perchè secondo le abitudini di strapotere intrno di AZ il diritto comunitario qui non si applica.

ENAC risponde che glie la ritira e lo costringe a riportare in patria quelli che sono andati all'estero: come finirà?

premesso che, visto come sta andando al solfa, o AZ va a LH e a Milano o fallisce un'altra volta nel giro di un anno.
 
Alitalia: telefonata Berti-Berlusconi

Oggi il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha telefonato al presidente ANPAC Fabio Berti al quale «ha ribadito la gravità della situazione e la necessità di rilanciare l’italianità della nostra Compagnia di Bandiera.» Lo ha annunciato questa sera ANPAC. Berti, si legge nella nota, «ha rassicurato il Presidente del Consiglio di essere ben consapevole della gravità della situazione, che sta facendo tutto il possibile per raggiungere un’intesa ed ha auspicato la diretta supervisione del Presidente Berlusconi nelle fasi di ricomposizione della trattativa.»

Dedalonews 25 sett. 12.37
 
L'articolo di Repubblica che, pare, fotografi meglio la situazione:

Il presidente del Consiglio ha telefonato al leader sindacale dei comandanti
Moral suasion sulle altre compagnie aeree per assorbire il personale in esubero
Berlusconi sarà il garante dei piloti "Voglio tutto chiuso in 24 ore"

di ROBERTO MANIA e CLAUDIO TITO


ROMA - Stringere l'alleanza internazionale non in tempi stretti e offrire tutte le possibili "garanzie" ai piloti. La vertenza Alitalia sembra a un passo dalla soluzione. Ma restano almeno questi due nodi.
Oggi è il giorno della verità. La Cgil si ripresenterà stamattina a Palazzo Chigi, e la Cai subito dopo riformulerà ufficialmente la sua offerta. Lo scontro con Guglielmo Epifani in larga parte è stato superato. "Adesso ci sono le condizioni per chiudere", si è lasciato andare ieri sera il capo della Cgil, dopo una giornata di negoziato serrato lontano dai riflettori.

Il presidente del Consiglio ha fatto un discorso analogo: "Voglio che tutto sia finito entro 24 ore", è stato il mandato assegnato a Gianni Letta. Nello stesso tempo si è sfogato con i suoi contro il segretario del Partito democratico, Walter Veltroni. "Ha voluto politicizzare a tutti i costi il negoziato. Ha strumentalizzato la Cgil e ora si vorrebbe pure prendere il merito di aver salvato la compagnia di bandiera. Una cosa assurda! Stava facendo saltare tutto e se non ci fossi stato io...". Del resto anche i toni usati dall'ex sindaco di Roma non cambiano di molto. "Berlusconi - ha osservato con il suo staff - è infastidito dal fatto che esiste un'opposizione democratica, riformista e progressista. Che non dice solo no, ma avanza delle proposte. Vorrebbe essere l'unico salvatore della patria".

Sta di fatto che il premier, prima di lasciare Roma per recarsi in un centro relax in Umbria, ha cercato di fornire le ultime assicurazioni pur di chiudere una vicenda che rischia di trasformarsi in una tragedia. E i due principali nodi rimasti irrisoli riguardano appunto la scelta del partner straniero e la trattativa con i piloti. Ha così contattato direttamente Fabio Berti, il presidente dell'Anpac, la potente associazione professionale dei piloti. Oltre a descrivergli le conseguenze di un fallimento, gli ha prospettato il suo "impegno personale". La "garanzia" che il premier si spenderà per ridurre il numero degli esuberi tra i piloti, attestati intorno a mille nel piano di Colaninno.

Soprattutto - il premier - si è dichiarato disponibile a usare la sua moral suasion nei confronti delle compagnie minori italiane perché si facciano carico di quei "comandanti", circa 200, non più giovani ma non sufficientemente anziani per andare in pensione. "È una mia promessa", ha ripetuto a Berti il Cavaliere chiarendo di sapere bene che la licenza dei piloti scade dopo sei mesi di inattività. In più c'è una disponibilità della Cai a rivedere alcuni aspetti del contratto relativo ai piloti.

La stessa di disponibilità che consentirà oggi a Epifani di dire: "Il piano è cambiato, si può firmare". È cambiato - secondo Corso d'Italia - su più d'un punto: per il personale di terra è garantita l'invarianza della retribuzione a fronte di un incremento di produttività; per gli assistenti di volo non scatterà più una decurtazione dello stipendio al terzo giorno di malattia; per i lavoratori precari sarà costituito una sorta di "bacino" dal quale attingere per le eventuali nuove assunzioni. E poi l'alleanza con uno dei grandi vettori internazionali.

Una questione, quella che concerne il partner, ancora cruciale. Il Cavaliere ha ceduto negli ultimi giorni all'idea di "nascondere" più il fatto che la cordata per quanto tricolore dovrà essere "macchiata" con un forte alleato straniero senza il quale è difficile immaginare un'azienda competitiva. Aspetto che le mosse congiunte dell'asse Epifani-Veltroni ha posto, però, in primo piano. Tuttavia l'ingresso di Lufthansa o Air France non avverrà subito. Tutto procederà dopo la firma della Cai.

Palazzo Chigi continua a preferire Lufthansa: i tedeschi recupererebbero Malpensa, conserverebbero il valore commerciale di Air One che è già loro alleato, e eviterebbero le fibrillazioni della Lega all'interno del centrodestra. Eppure nella partita è rientrata Air France. Resta il fatto - e di questo ragionavano nel governo - che la soluzione tedesca presenta alcune difficoltà tecniche: i supporti operativi e logistici non sono al momento compatibili - mentre lo sono quelli di Air France - e soprattutto la rottura dell'alleanza Sky Team (di cui Alitalia fa parte insieme ai francesi) comporterebbe il pagamento di una forte penale.

Più tempo, allora, per stringere l'accordo internazionale, anche perché, altrimenti, Bruxelles potrebbe rimproverarci di non avere fatto una vera gara. Un tempo che - nelle intenzioni di Palazzo Chigi - servirà a celebrare la rinascita della compagnia di bandiera tutta italiana.
(25 settembre 2008)
 
09:54 L'Unione Piloti frena: "Per ora non è cambiato nulla"

Il presidente dell'Unione Piloti Massimo Notaro, intervistato da Rtl 102.5, ha precisato questa mattina che la propria associazione non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale per l'incontro delle 11 a Palazzo Chigi con il Governo e la Cai. Poi, alla domanda se i piloti siano ottimisti o pessimisti, il comandante Notaro ha risposto: "Noi siamo convincibili di fronte ai fatti. Sino ad ora non è cambiato nulla, per quello che sappiamo. Se qualcuno sa qualcosa di diverso bene, ma speriamo che l'ottimismo di queste persone sia suffragato da qualcosa di serio e non da opinioni. Noi stiamo aspettando".

Rep.it
 
09:54 L'Unione Piloti frena: "Per ora non è cambiato nulla"

Il presidente dell'Unione Piloti Massimo Notaro, intervistato da Rtl 102.5, ha precisato questa mattina che la propria associazione non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale per l'incontro delle 11 a Palazzo Chigi con il Governo e la Cai. Poi, alla domanda se i piloti siano ottimisti o pessimisti, il comandante Notaro ha risposto: "Noi siamo convincibili di fronte ai fatti. Sino ad ora non è cambiato nulla, per quello che sappiamo. Se qualcuno sa qualcosa di diverso bene, ma speriamo che l'ottimismo di queste persone sia suffragato da qualcosa di serio e non da opinioni. Noi stiamo aspettando".

Rep.it
Secondo me è invidioso perché il Berlusca non gli ha telefonato :D:D:D
 
Stato
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