da affaritaliani.it
Alitalia/ Un ex sindacalista della Cgil scrive ad Affaritaliani.it: è la distruzione definitiva del movimento sindacale. Sono deluso
Venerdí 19.09.2008 19:18
Sono un lavoratore di 58 anni in pensione. Dopo aver trascorso almeno 25 come delegato sindacale nella CGIL credendo nel sindacato unitario, oggi mi sento talmente deluso che se potessi tornare indietro di certo non rifarei lo stesso errore. Il massimo della delusione la stò vivendo in questi giorni sentendo quanto stà avvenendo attorno la trattativa Alitalia. I sindacati confederali che si prestano al gioco di chi di fatto stà cercando di affossare i contratti nazionali di lavoro, isolando le sigle autonome come se fossero dei privilegiati, dei viziati solo perché qualche lavoratore ad alta professionalità come i piloti , guadagna qualche 1000€ in più della media italiana. Invece di lottare per aumentare i bassi salari facciamo scendere quelli un po più alti…è più facile.
I privilegiati secondo me non sono quei lavoratori che di tasca propria hanno pagato un faticoso brevetto ( circa 150.000€) e che lavorano con turni spesso pesanti, che per 20 giorni al mese dormono in un letto diverso. I privilegiati sono i burocrati della pubblica amministrazione con tessera di partito in tasca, gl’imboscati delle agenzie ministeriali, i politici…..a cui tutto è permesso anche di farsi mettere un aereo a disposizione (sempre dall’Alitalia) per tornare a casa ad Alberga.
Ormai in Italia il sindacato è stato sconfitto, le sigle autonome dell’Alitalia difendono forte Alamo, dopo di loro la Confindustria non troverà più ostacoli al suo disegno di annullamento dei contratti nazionali. Voi della stampa ne sapete qualcosa , da anni senza contratto, ma ancora non capite che dovete dire la verità, che vi dovete schierare, che stare dalla parte dei padroni ( o come voi dote degli imprenditori) non paga. Mentre gli autonomi dell’Alitalia hanno il coraggio e la dignità di lottare fino alla fine, rischiando il posto di lavoro, i giornalisti anche quelli che possono preferiscono leggere le notizie che i loro padroni gli passano, senza analisi senza indagare ….senza contratto da anni.
Certo è più comodo riferire di San Remo, di Miss italia di calcio e di tante altre baggianate, intanto chi vuole notizie sensate deve sintonizzarsi sui canali esteri. Non dire al paese che quello che avviene in Alitalia oggi è il più grande imbroglio degli ultimi 50 anni, certo non è fare un servizio giornalistico. Oltre alla distruzione definitiva del movimento sindacale con la trattativa Alitalia si stà attuando una truffa di dimensioni notevoli. Come si spiega che Air One con 40 aerei e quasi 1 miliado di € di debiti e 5 milioni di passeggeri viene comprata per 350milioni ,mentre Alitalia con 187 aerei 20 milioni di passeggeri, zero debiti ( visto che i debiti restano al paese) un pacchetto notevole di slots viene comprata per 400milioni? Si può spiegare solo pensando che i debiti di Air One sono verso Banca Intesa…ma che strano? Ed è pure strano che gli imprenditori che partecipano alla cordata sono tutti interessati ad avere contratti o gestioni da parte del Governo?
Come mai tutti gli esuberi sono in Alitalia e non in Air One, forse perchè in Air One non esiste il sindacato, i diritti quasi inesistenti, e guadagnano di meno? I cittadini si pongono domande ma le sole risposte che arrivano sono di parte, faziose ed incomplete. Invece di aiutare i dipendenti di Air One a crescere è più facile affossare quelli Alitalia. Ma dopo Alitalia a chi tocca? Ai giornalisti è già toccato! Non è certo il lavoratore Alitalia ( o di altre aziende) ad affossare l’economia Italiana bensi l’incapacità imprenditoriale dei nostri industriali, che mirano a fare concorrenza alla Cina nel lavoro in nero a basso costo e senza diritti, invece di crescere e mirare a paesi come Germania, Francia, Inghilterra ecc.
Marchionne ha dimostrato che un’azienda si può salvare cambiando il più possibile i dirigenti e lasciando al proprio posto i lavoratori. A volte bisogna prendere il coraggio a due mani se ancore ne abbiamo e con dignità chiedere più rispetto, ed è quello che gli autonomi di Aliatalia stanno facendo.
Giuseppe Pizzuto