CAI: si riprende il negoziato tra le tensioni


Stato
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16:49 Berlusconi: "Se Alitalia fallisce no garanzie per esuberi"
Se la trattativa fallisse per un "egoismo irragionevole", il governo non potrebbe "garantire" quanto promesso ai 3.250 esuberi previsti dal piano di salvataggio di Alitalia. Ci sarebbe cioè una "drastica" riduzione di sostegni e rimborsi. Lo ha detto Silvio Berlusconi a proposito della trattativa su Alitalia, sottolineando che le parti in causa "devono considerare anche questo". Repubblica.it
 
Secondo me siete molti di più di 2...anzi, siete la maggioranza.

Come sempre quelli come voi che si fanno il culo e che hanno un cervello, sbraitano poco e analizzano la situazione in modo lucido e distaccato, nonostante la situazione drammatica li tocchi da vicino.

Vi faccio i miei complimenti e vi chiedo: ma voi non vi incazzate mai con i "soliti anpaccari" e gente simile?

Quando uscirete finalmente allo scoperto e li farete stare zitti una volta per tutte?

Confermo, molti qui la pensano come me e AZhods, solo che essendo "terrestri" e non impiegati in front line, siamo molto meno visibili.

Lo siamo stati solo una volta, quando molti scesero qui sotto il 2 Aprile 08 (io ero all'estero e quindi non partecipai) per dire no ai sindacati e si al piano AF.

Qui stiamo assistendo ad una lotta che oramai ha già ottenuto i suoi iniziali e giusti scopi (negoziare, oltre agli esuberi, un contratto che non andasse ad incidere contemporaneamente su aumento della produttività e massacro delle retribuzioni) e che ora sta mostrando solo il lato peggiore del sindacato: la lotta per la sopravvivenza del sindacato stesso, del suo potere e della sua legittimazione.

Le garanzie in fatto di retribuzioni ed esuberi sono già trapelate abbondantemente, ora stanno solo lottando per loro stessi... puro istinto di sopravvivenza per niente intaccato dal buon senso di cui tutti noi avremmo bisogno adesso.

Domani io entro, se qualcuno prova a dirmi qualcosa, lo mando a fare in cuxo.
 
Confermo, molti qui la pensano come me e AZhods, solo che essendo "terrestri" e non impiegati in front line, siamo molto meno visibili.

Lo siamo stati solo una volta, quando molti scesero qui sotto il 2 Aprile 08 (io ero all'estero e quindi non partecipai) per dire no ai sindacati e si al piano AF.

Qui stiamo assistendo ad una lotta che oramai ha già ottenuto i suoi iniziali e giusti scopi (negoziare, oltre agli esuberi, un contratto che non andasse ad incidere contemporaneamente su aumento della produttività e massacro delle retribuzioni) e che ora sta mostrando solo il lato peggiore del sindacato: la lotta per la sopravvivenza del sindacato stesso, del suo potere e della sua legittimazione.

Le garanzie in fatto di retribuzioni ed esuberi sono già trapelate abbondantemente, ora stanno solo lottando per loro stessi... puro istinto di sopravvivenza per niente intaccato dal buon senso di cui tutti noi avremmo bisogno adesso.

Domani io entro, se qualcuno prova a dirmi qualcosa, lo mando a fare in cuxo.
nelle compagnie minori, succede esattamente la stessa cosa.
 
16:49 Berlusconi: "Se Alitalia fallisce no garanzie per esuberi"
Se la trattativa fallisse per un "egoismo irragionevole", il governo non potrebbe "garantire" quanto promesso ai 3.250 esuberi previsti dal piano di salvataggio di Alitalia. Ci sarebbe cioè una "drastica" riduzione di sostegni e rimborsi. Lo ha detto Silvio Berlusconi a proposito della trattativa su Alitalia, sottolineando che le parti in causa "devono considerare anche questo". Repubblica.it


ma i sindacalisti dei miei stivali la capiscono sta cosa ?????????????????????
 
In merito al commissariamento di Volare, ci potranno essere problemi all' operatività dei voli? Entro il prossimo mese ho due prenotazioni... Grazie
 
C'é anche la questione del calcolo della tredicesima - quattordicesima, se per questo.
Io qui vedo però rassegnazione, o meglio, consapevolezza che comunque bisogna prendere atto della realtà: Alitalia é fallita. A nessuno piace, e piace ancor meno a chi ha dato molto all'azienda, ma é più saggio prendere quello che viene offerto, e, semmai crescere nella nuova azienda, se ci sarà questa possibilità.
Intervento ineccepibile.

Se il contratto AP in certi punti è addirittura migliore di quello AZ è perché se lo sono meritato !!!
Se CAI parte bene e fa soldi non c'è motivo perché il personale venda ancor più tartassato, più facile che riceva qualche riconoscimento.
L'unica alternativa è lavorare sodo.
 
Intervento ineccepibile.

Se il contratto AP in certi punti è addirittura migliore di quello AZ è perché se lo sono meritato !!!
Se CAI parte bene e fa soldi non c'è motivo perché il personale venda ancor più tartassato, più facile che riceva qualche riconoscimento.
L'unica alternativa è lavorare sodo.

Gran bel post, da incorniciare nella flyice golden collection!
 
Nel frattempo, arriva un'offerta per Atitech (da Repubblica.it):
18:02 Fantozzi: "Offerte per Atitech"
Il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ha ricevuto una manifestazione d'interesse per Atitech da Investimenti e Sviluppo mediterraneo. Lo comunica Alitalia in una nota.

Per non farvi faticare troppo, vi metto il link sul management di chi se la vuole prendere:
http://www.iesmediterraneo.it/chi_siamo/management.htm
A voi i commenti.
 
Riassunto ieri, Roma Bucarest solo andata

In una giornata al limite del surreale il vuoto di idee del governo
sulla questione Alitalia viene allo scoperto. La trattativa separata
tra sindacati nazionali e aziendali, voluta dell’esecutivo, sembra in
crisi. E Berlusconi va in televisione in un Porta a Porta da Romania di
Ceauşescu.
I piloti nelle loro uniformi blu, gli assistenti di volo, i
lavoratori e i precari di Alitalia sono davanti alla Camera, a Roma. Il
disorientamento, lo sconcerto, quasi la timidezza dei giorni scorsi
hanno lasciato il posto ad una determinazione appassionata e sincera.
Sembrano degli adolescenti arrabbiati, alle prese con la voglia di
vivere e di combattere, col desiderio di essere finalmente i
protagonisti della propria esistenza.
Piove sulla città, di brutto, e loro si rifugiano dove possono, sotto
i piccoli balconi della piazzetta, nei portoni dei palazzi. Poi un
comandante sfida il temporale, torna sotto le finestre di Palazzo
Montecitorio e subito gli altri lo seguono e ricominciano tutti insieme
a gridare la loro decisione di difendere il lavoro, la compagnia. Sono
zuppi, ma restano lì.
I rappresentantanti dei cartelli aziendali vengono chiamati per il
primo incontro, dopo giorni, a palazzo Chigi, la presidenza del
consiglio, e si comprende che la strategia delle trattative separate
voluta dal governo comincia a scricchiolare.
La prima battaglia l’hanno vinta. Senza saperlo bene, con la loro
testarda insistenza, hanno aiutato non solo se stessi, ma tutti i
cittadini italiani a ripristinare un principio di democrazia, che vuole
il diritto di rappresentanza come diritto civile essenziale in un Paese
libero.
La scelta del governo di separare le organizzazioni dei lavoratori in
due categorie, una di serie A ed una di serie B, aveva introdotto nella
questione Alitalia un pericoloso esempio di arroganza del potere ed era
sembrata sbagliata la decisione dei sindacati confederali di
accettarla.
Anche se la gravità della crisi di Alitalia è tale da non poter
permettere a questo esecutivo (responsabile coi management che hanno
diretto per anni
l’azienda) di mostrarsi protagonista del disastro. Per questo la
decisione è stata quella di scaricare su sindacato e lavoratori la
colpa del crack, mettendo le organizzazioni dei lavoratori in una
strada obbligata: trattare ad oltranza ed a qualunque costo, per non
cadere nella trappola.
Nelle stesse ore, lontano, Berlusconi è negli studi della Rai, a
registrare Porta a Porta, con Bruno Vespa.
“Incrementando il proprio orario di lavoro, ciascuno può mantenere la
precedente retribuzione”, dice il presidente del consiglio agli
italiani.
Peccato non sia vero, anzi sia completamente falso, visto che la
proposta della Cai prevede tagli superiori al trenta per cento delle
retribuzioni.
Nessuna puntualizzazione da parte di Vespa, forse non informato sui
termini della vertenza Alitalia.
Aggiunge Berlusconi: “E’ il momento di chiedere responsabilità a chi
indugia a chi non ha chiaro che l’ipotesi alternativa è il
fallimento”. Non ha responsabili la mancanza di alternative e in questo
esempio di trasmissione da ‘realismo socialista’ nessuno fa la domanda,
nessuno si permette di chiedere perchè si è a questo punto.
Il premier insiste: “Il piano industriale prevede circa la metà degli
esuberi rispetto a quelli previsti da Air France, 3.250 in totale. Sono
state fatte, anche su pressione del nostro governo, delle concessioni
ulteriori rispetto alla prima stesura del piano”. E aggiunge: “Gli
industriali si apprestano a un’ulteriore immissione di capitale ove
fosse necessario”.
Anche questo non è vero. Semplicemente inventato. Ed anche questo non
ottiene replica, puntualizzazioni, approfondimento.
“Non ci sono alternative, inutile recriminare su Air France perché è
stata Air France a dire di no…I sindacati hanno assunto un tale
atteggiamento per cui Air France dopo un po’ si è detta: ma chi ce lo
fa fare? E io sto spendendo tempo per convincere i 16 soci a non
seguire l’esempio di Air France… certe corporazioni non vogliono
rinunciare ai privilegi. In diverse parti della trattativa ci sono
stati degli interventi, come quelli del capo della Cgil, che sembravano
molto influenzati dalla politica”.
Il gioco è fatto. Berlusconi si impegna, lavora, salva l’Italia,
mentre altri sono i responsabili. La Cgil che non vuole accettare il
regno ‘benevolo’ del Cavaliere, sospinta verso questo atteggiamento
‘discolo’ da una ’sinistra’ che per la verità sembra più alle prese con
una crisi di identità senza precedenti nella storia repubblicana che
con la capacità di contrastare la politica del centro-destra.
Il programma della Rai, come tanti altri elementi della vicenda
Alitalia, mostra un Paese in forte deficit democratico, dove la realtà
delle cose ha lasciato il posto ad un armamentario propagandistico
gridato da televisioni e giornali a cittadini sempre meno informati sul
reale stato delle cose.
Per questo motivo la battaglia dei lavoratori Alitalia è una
battaglia che sta assumendo un valore centrale per tutto il Paese.
Anche se i protagonisti non ne sono coscienti del tutto, a partire dai
sindacati confederali per finire ai cittadini.
Voltata la pagina ‘crisi trasporto aereo’ entra in studio Valentina
Vezzali nella sua tuta da ginnastica bianca e dice a Berlusconi:
“‘Caro presidente, da lei mi farei ‘toccare’ volentieri”. L’
avanspettacolo è arrivato, i problemi sono stati risolti, l’adorazione
anche un po’ casereccia restituisce al programma quel tono narcotizzato
e rassicurante che tanto piace all’uomo della provvidenza. Roma-
Bucarest, viaggio di sola andata.
Berlusconi chiamerà Vespa rivolgendosi ad Emilio Fede ed anche un
apprendista della psicoanalisi da macelleria capirà l’atteggiamento del
premier.
Intanto nella piazzetta dietro la Camera tornano i rappresentanti
delle organizzazioni sindacali del personale Alitalia. Fabio Berti dell’
Anpac racconta ai manifestanti l’esito dell’incontro: “La situazione è
difficile, molto grave. Dovete saperlo. Però domani ci sarà un accordo
intersindacale e questo obiettivo l’abbiamo raggiunto. Vedremo, ma
dobbiamo restare uniti, continuare ad essere lucidi per trovare una
soluzione”.
Dalla piazza gli applausi, le grida di incitamento. Intanto a palazzo
Chgi sono entrati i sindacati confederali e l’Ugl, dopo una giornata di
trattative evidentemente senza alcun risultato.
Al termine dell’incontro l’ennesimo ultimatum minacciato è rientrato,
si continuerà a discutere.
Il nulla della proposta di Cai cerca di diventare qualcosa in un
clima pasticciato e dilettantesco, sembra nessuno possegga una
soluzione per uscire da questo pasticcio. E siccome è impossibile
raccontare cosa inventeranno di nuovo non resta che la pazienza.
Sperando che qualcosa verrà fuori dal cappello.
 
Non quello che credi tu.....Però sono abituato ad ascoltare e ad analizzare le cose, non a sputare sentenze :D
 
@ pillo:

magari se la maggior parte dei piloti non avesse votato per questa destra ignobile (copyright Montanelli!)...... Il buon BERTI, di cui ricordo la giovinezza vicina alle posizioni di estrema destra, oggi raccoglie ciò che ha....votato :D
 
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