Alitalia, nasce la Compagnia Aerea Italiana


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A me sembra che la tua frase sia da Medio Evo, non l'approccio AF,
in effetti inserire come "conditio sine qua non" un intervento dell'esecutivo per rimuovere la causa SEA è roba da Visigoti, non Medio Evo.
dopo che si è fatta la due diligence in esclusiva si poteva chidere anche lo "ius primae noctis" sulle dipendenti...

Forse a Leicester questa informazione non è arrivata.

è bello vedere che c'è gente che crede che AF se la volesse comprare davvero AZ ad inizio anno: stamattina a casa mia si discuteva già di Babbo Natale ma solo il 50% dei presenti aveva aspettative reali su una Sua possibile ed effettiva discesa dal camino.

Fai riflessioni anche interessanti che meriterrebbero una risposta:non altrettanto il tuo esordio nei miei confronti.
mi limito a dire che io sono più propenso a sostenere che i 300 mln siano un aiuto di Stato (ma non ho una conoscenza approfondita delle norme UE) e che non riesco vedere la differenza tra la "bancarotta fraudolenta" e questa operazione della "bad company" ( ma sono un bestia totale in diritto fallimentare).

per il resto citi Ellekappa e usi l'avverbio "capitalisticamente" ( veloce OT: Nanni Moretti ti ammazzrebbe a mani nude per questo, rimuovi la sua gigantografia dalla camera dei tuoi bambini).
Più umano è Er Pomata " Che te devo dì? e anche se te lo dicessi che te lo dico a fare?"

A mio avviso nel medio-lungo periodo si otterrà lo stesso risultato di prima con particolari ben più inquietanti.

pure gufo: ""grattatio pallorum"
 
in effetti inserire come "conditio sine qua non" un intervento dell'esecutivo per rimuovere la causa SEA è roba da Visigoti, non Medio Evo.
dopo che si è fatta la due diligence in esclusiva si poteva chidere anche lo "ius primae noctis" sulle dipendenti...
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mi limito a dire che io sono più propenso a sostenere che i 300 mln siano un aiuto di Stato (ma non ho una conoscenza approfondita delle norme UE) e che non riesco vedere la differenza tra la "bancarotta fraudolenta" e questa operazione della "bad company" ( ma sono un bestia totale in diritto fallimentare).
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La prima parte la quoto alla grande !!! :D:D:D

Sulla seconda io un'idea l'avrei per la distinzione: se sei "lo Stato" ti fai una legge che consenta il giochetto, meglio se chiamando in carica advisor, commissari (tecnici e politici :D) e magari pure qualche arbitro.
Se sei "uno qualunque" e fai un giochetto così senza legge ad hoc fai una cosa illegale per definizione :clown:
 
@flyice
Che il numero di movimenti-ora su LIN vada ridotto sono d'accordo, ma ci sono degli aspetti che mi perplimono:
- consideriamo che ,olte compagnie trafficano su LIN con pochi slot per destinazione: una per tutte windjet, vi ricordate il macello che fecero per queel secondo slot di CTA?
se alle windjet vai a segare i collegamenti con LIN chi li tiene più a freno?
- segare gli slot e ridurre la capacità del singolo A/M significa giocare con l'elasticità del mercato, ovvero stringendo l'offerta ben al di sotto della domanda si fa salire il prezzo, ovvero si fa in modo che, sebbeno il volo col regional costi di più venga venduto più caro creando a LIN l'effetto salotto di cui tutti parlano e facendo tramontare la convenienza di fare feeder (un feeder produce un ricavo di al massimo 60€!!!!!).
- Non solo ridurre la capacità degli A/M al di sotto della domanda porta allo spostamento del residuale di domanda a MXP; per spiegarci: se in prima mattina abbiamo 200 pax per BCN riempiamo un Emb170 da LIN ed un 319/320 da MXP, a LIN vendiamo tutti biglietti a 500€ minimo, a MXP vendiamo tra i 150 e i 700 perchè comunque MXP ha il suo mercato locale.
Non si può impedire che a MXP le ester ci freghino i passeggeri (ci mancherebbere mettere la cintura di castità al mercato), ma almeno lo faranno senza avere a disposizione il vantaggio competitivo di LIN perchè grattare passeggeri a LIN non converrà più, a meno di non fare pagare cifre spaventose.
 
Sulla seconda io un'idea l'avrei per la distinzione: se sei "lo Stato" ti fai una legge che consenta il giochetto, meglio se chiamando in carica advisor, commissari (tecnici e politici :D) e magari pure qualche arbitro.
Se sei "uno qualunque" e fai un giochetto così senza legge ad hoc fai una cosa illegale per definizione :clown:


ho messo le zampe avanti dichiarandomi "non esperto", ma immagino che la questione sia lì.

gossip: si dice che Prato vaghi da mesi con un bastone in mano chiedendo insistentemente in giro del "traduttore"...

ne sapete qualcosa?
 
@flyice
Che il numero di movimenti-ora su LIN vada ridotto sono d'accordo, ma ci sono degli aspetti che mi perplimono:
- consideriamo che ,olte compagnie trafficano su LIN con pochi slot per destinazione: una per tutte windjet, vi ricordate il macello che fecero per queel secondo slot di CTA?
se alle windjet vai a segare i collegamenti con LIN chi li tiene più a freno?
- segare gli slot e ridurre la capacità del singolo A/M significa giocare con l'elasticità del mercato, ovvero stringendo l'offerta ben al di sotto della domanda si fa salire il prezzo, ovvero si fa in modo che, sebbeno il volo col regional costi di più venga venduto più caro creando a LIN l'effetto salotto di cui tutti parlano e facendo tramontare la convenienza di fare feeder (un feeder produce un ricavo di al massimo 60€!!!!!).
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Avevo considerato tutto quello che dici, ma il mercato nel trasporto aereo ha mai funzionato ? A non risulta.
Affidarsi al mercato è quindi pericoloso e lascia aperta la porta ai soliti furbi.

Nè Windjet nè le altre italiane hanno aerei regioanal, strillerebbero comunque e chiederebbero deroghe, magari temporanee ma che potrebbero durare in eterno. A me l'idea non piace e continuerà a non piacermi: di sicuro non è meglio di quello che abbiamo proposto marcogiov ed io (in sintesi: 1 slot a LIN solo a fronte di 1 a MXP e via le destinazioni 1x del Bersani).
 
Il piano, il nodo della flotta e Air France

Benché parta con 650 milioni di debiti e senza contare i leasing, Cai sembra aver le gambe per camminare per qualche anno


Funzionerà la Cai-Compagnia aerea italiana, che somma la «polpa» di Alitalia e Air One? E quali saranno i benefici e i prezzi per il Paese? La cessione di Alitalia ad Air-France-Klm sarebbe costata meno ai lavoratori e alla sicurezza sociale (meno licenziamenti e minori trasferimenti esterni di attività), e anche ai soci (prendevano qualcosa invece di niente), ai detentori di obbligazioni Alitalia (che sarebbero stati rimborsati invece di diventare creditori di una società commissariata) e a banche e fornitori di merci e servizi (che ora si vedono congelare il pregresso). Ma questo maggior costo diffuso di Cai può anche essere considerato un investimento del Paese. Darà un ritorno? Intesa Sanpaolo, che dichiara crediti verso Alitalia e Air One di soli 100 milioni, poco per parlare di conflitti d'interesse, ha costruito Cai su incarico del governo. Il banchiere Corrado Passera ha impugnato le forbici. Alitalia e Air One hanno 239 aerei, molti dei quali obsoleti. Cai parte con 136 vettori, nel 2009 arriverà a 153 e nel 2013 a 158. La sola Alitalia «inglobata» in Air France ne avrebbe avuti pochi meno. E questo ci porta a dire che qui si sta salvando non solo Alitalia ma anche Carlo Toto.
La verità è che l'industria italiana del trasporto aereo ha perso tutti i treni. E' una cosa piccola. Il tricolore sventolerà, se va bene, nel cortile di casa. Né Fiumicino né Malpensa saranno mai degli hub. Di questo portano la responsabilità in molti, non gli attuali gerenti di Alitalia né l'advisor. Certo, un drastico taglio dei costi può fare molto. Il piano non precisa quali saranno i nuovi organici. Ma è probabile che i sindacati concedano alla nuova società quanto avevano negato ai francesi e anche di più. Per il 2009 si prevede una perdita di 310 milioni, che comprende 100 milioni di costi di ristrutturazione e potrebbe salire a 400 se tardasse la partnership internazionale. Nel 2010 il deficit scenderà a 57 milioni e poi si salirà verso un utile di 200 nel 2013 quando scadrà l'impegno dei soci a non vendere le azioni. I 16 azionisti di Cai, per i quali Intesa Sanpaolo nega di aver predisposto finanziamenti specifici, resteranno almeno per 5 anni. Poi è probabile che alcuni di loro vendano: i fondi di private equity, per esempio. Ma questo rientra nelle regole del gioco del capitalismo.


Benché parta con 650 milioni di debiti netti e senza contare i leasing, Cai sembra aver le gambe per camminare per qualche anno, specialmente se andrà in porto la trattativa con Air France sulle tratte intercontinentali magari suggellata dall'ingresso dei francesi in minoranza. A quel punto la stessa Mediobanca, fin qui scettica, potrebbe entrare. Ma nel medio termine? In Europa, oltre ad Alitalia, operavano 3 compagnie nazionali non globali: Austrian, Iberia e Sas. Le prime due, con conti in regola, hanno alzato bandiera bianca. Austrian sta per essere acquisita da Lufthansa e Iberia si sta fondendo con British Airways. Sas ha rinunciato all'intercontinentale. Il problema della scala di attività gioca contro Cai. Ed è una questione seria. Roberto Colaninno, il leader di Cai, conta sul fatto che il mercato italiano è l'ottavo del mondo. E che, tornando con Air One a una quota del 55% reale, i prezzi medi interni potranno essere aumentati con scarso entusiasmo per i clienti. Il piano dice dello 0,8% all'anno al netto dell'inflazione stimata ottimisticamente all'1,5%. Basterà ad evitare che al dunque, e dopo aver speso di più, tutto finisca comunque ad Air France?
Massimo Mucchetti
29 agosto 2008

corriere.it
 
anche questo sarebbe buona cosa, anche se, faccio fatica a capire come si possa creare valore lasciando i mezzi da 150 posti a LIN.
La riduzione su LIN deve avere una sorta di compensazione permettendo alle compagnie di fare comunque ottimi affari.
Sul discorso del mercato ti do ragione al 100%
Chi mi insegnava economia dei trasporti, e non era Ponti, perchè quello agli ingegneri trasportisti non lo fanno vedere sennò se lo mangiano, mi diceva che le compagnie aeree spendono più tempo e più soldi su come non pestarsi i piedi a vicenda piuttosto che su come portarsi via i clienti, ma io parlavo di ridistribuire il carico tra voli della stessa compagnia.
 
intanto sul corsera si legge di come i politici del nord,non tutti,ma molti,si stiano schierano contro la chiusura di linate,meno male che era az negli anni passati a non averne voluto la chiusura o limitazione....
 
meno male che era az negli anni passati a non averne voluto la chiusura o limitazione....

sei un prestigiatore della verità
si sostiene diffusamente che se per AZ Linate è stato il vulnus, AZ avrebbe dovuto imporsi per la limitazione.
invece ha messo i codeshare finti: è storia
 
sei un prestigiatore della verità
si sostiene diffusamente che se per AZ Linate è stato il vulnus, AZ avrebbe dovuto imporsi per la limitazione.
invece ha messo i codeshare finti: è storia

E' anche cronaca perché sta perseverando, pure con scarso successo, usando pure i codici Volare.
 
Si ma questo non elimina l'ottusità dei politici lombardi sulla questione LIN
SEA è di proprietà pubblica ed ha un piano indistriale che prevede un forte ridimensionamento di Linate.
In più l'ultima proproposta di ridimensionameno è decollata dal comune di Milano ed è stata fatta fatta fuori da AZ in ambienti romani.
Quindi quello che dici è un mito da sfatare.
 
Stato
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