Copio un estratto dal blog di Angelo Conti (www.lastampa.it/conti), uno spunto di discussione relativo ai voli feeder di Iberia, operati con macchine della famiglia CRJ. La questione è il numero di bagagli lasciati a terra per via delle stive non certo gigantesche del CR2/CR9. E' un problema che si propone anche in altri scali italiani, immagino?
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ANGELO CONTI
Il problema è l’aereo troppo piccolo. Così centinaia di torinesi che hanno scelto quest’anno di fare le vacanze in Sud America con coincidenze a Madrid si sono ritrovati a destinazione puntualissimi, ma senza valigie. Registriamo, una per tutte, la protesta di E. M., un’imprenditrice che ci ha scritto dalle isole Los Roques, al largo del Venezuela. Luogo incantevole, ma un po’ meno godibile senza bagagli: «Sono partita da Torino con Iberia-Air Nostrum. vrei dovuto rivedere i bagagli a Caracas, ma non sono arrivati. Mi sono rivolta all’ufficio lost&found e lì mi hanno spiegato che capita spesso perché molti aeromobili Iberia usati per collegare gli scali europei a Madrid sono troppo piccoli e capita di frequente che le valigie non entrino tutte nella stiva. Io avevo il volo per Los Roques dopo due ore, non potevo certo stare ad aspettare i bagagli per un periodo indefinito. Ora però il disagio è grande». Lamentele analoghe sono giunte da diversi altri passeggeri, tutti arrivati in diverse destinazioni sudamericane senza nemmeno lo spazzolino da denti.
Il problema si pone soprattutto sul volo del mattino, che è operato con il piccolo Bombardier CR2 da 50 posti (ma con una stiva che contiene al massimo 40 bagagli), mentre è meno frequente (ma non raro) sugli altri due voli della giornata, in cui viene utilizzato un Bombardier CR9 da 90 posti.
Quanti sono i bagagli rimasti a terra quest’estate? Impossibile avere dati da Iberia (il cui ufficio milanese è irraggiungibile) mentre c’è molta cautela da parte di Sagat che comunque garantisce di avere posto sempre il massimo impegno nelle operazioni di carico. Il numero dei bagagli «disguidati» è però già nell’ordine delle svariate centinaia.
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ANGELO CONTI
Il problema è l’aereo troppo piccolo. Così centinaia di torinesi che hanno scelto quest’anno di fare le vacanze in Sud America con coincidenze a Madrid si sono ritrovati a destinazione puntualissimi, ma senza valigie. Registriamo, una per tutte, la protesta di E. M., un’imprenditrice che ci ha scritto dalle isole Los Roques, al largo del Venezuela. Luogo incantevole, ma un po’ meno godibile senza bagagli: «Sono partita da Torino con Iberia-Air Nostrum. vrei dovuto rivedere i bagagli a Caracas, ma non sono arrivati. Mi sono rivolta all’ufficio lost&found e lì mi hanno spiegato che capita spesso perché molti aeromobili Iberia usati per collegare gli scali europei a Madrid sono troppo piccoli e capita di frequente che le valigie non entrino tutte nella stiva. Io avevo il volo per Los Roques dopo due ore, non potevo certo stare ad aspettare i bagagli per un periodo indefinito. Ora però il disagio è grande». Lamentele analoghe sono giunte da diversi altri passeggeri, tutti arrivati in diverse destinazioni sudamericane senza nemmeno lo spazzolino da denti.
Il problema si pone soprattutto sul volo del mattino, che è operato con il piccolo Bombardier CR2 da 50 posti (ma con una stiva che contiene al massimo 40 bagagli), mentre è meno frequente (ma non raro) sugli altri due voli della giornata, in cui viene utilizzato un Bombardier CR9 da 90 posti.
Quanti sono i bagagli rimasti a terra quest’estate? Impossibile avere dati da Iberia (il cui ufficio milanese è irraggiungibile) mentre c’è molta cautela da parte di Sagat che comunque garantisce di avere posto sempre il massimo impegno nelle operazioni di carico. Il numero dei bagagli «disguidati» è però già nell’ordine delle svariate centinaia.