Alitalia: Codacons presenta denuncia per bancarotta fraudolenta


;)
Formigoni in quanto presidente della regione, Penati in quanto presidente della provincia, e Moratti in quanto Sindaco di Milano, sono i maggiori azionisti di SEA.

BEEEEEEEEEPP ...
Risposta SBAGLIATA

Uno dei 3 non è azionista, l'altro lo è ma non conta un caXXo, solo uno è azionista di peso.


CMQ ha ragione Quirino ... sul diritto qui c'è molta ignoranza e non solo :D :D
 
Qui il link alla notizia (con titolo sbagliato, non è la Consob):
http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id={EFD58F8F-7867-4255-B4F2-AEEA63F8A846}
mah, l'azione della codacons mi senbra al quanto ingiustificata, anche se si dovrebero tuttavia conoscere i termini della denuncia nel dettaglio per poter esprimere giudizi in merito.... vorrei capire su quali basi ha presentato la dununcia dato che essa non è certo creditrice di az... e soprattutto sarebbero proprio i consumatori a rimetterci maggiormente.... :dubbio:
 
mah, l'azione della codacons mi senbra al quanto ingiustificata, anche se si dovrebero tuttavia conoscere i termini della denuncia nel dettaglio per poter esprimere giudizi in merito.... vorrei capire su quali basi ha presentato la dununcia dato che essa non è certo creditrice di az... e soprattutto sarebbero proprio i consumatori a rimetterci maggiormente.... :dubbio:
Da quello che si capisce dalle notizie quella di CODANCONS è una denuncia querela.
In altri termini è un modo per fare conoscere all'autorità giudiziaria (in Italia l'azione penale è obbligatoria...ancora) che c'è stato un reato.
Per fare questo non è necessario essere creditori.
Peraltro, essendo CODACONS un'associazione di consumatori, la denuncia verrà certamente presa in considerazione.
Quindi il capo della Procura aprirà un fascicolo e lo affiderà ad un sostituto che farò le sue indagini.
Al termine delle indagini deciderà cosa fare.
Saluti
Daniel
 
Stando sul topic (ma tra i truffati per l'eventuale bancarotta fraudolenta tra gli altri ci sarebbe anche SEA), non sono un esperto di diritto ma.... si puo' fare una denuncia preventiva? La bancarotta, formalmente, non c'e' ancora stata.

Riassumo come l'ho capita io, con parole mie.

- AZ ha dei creditori, tanti. Clienti, fornitori che non paga da tempo, ecc..

- Se l'azienda non ha i soldi per pagarli, gli amministratori dovrebbero portare i libri in tribunale, perche' la si liquidi vendendo tutto il vendibile e ripagando i creditori nell'ordine e con la ripartizione che prevede la legge

- Ieri avrebbe dovuto esserci un CdA per la semestrale, durante il quale gli amministratori di AZ avrebbero avuto l'obbligo, per la legge, di avviare la procedura di cui sopra.

-Gli amministratori hanno bigiato questo CdA.

- Si dice (voci giornalistiche ecc.) che tutti i beni di valore delle societa' saranno traferiti in una new company, mentre tutti i debiti saranno lasciati in una bad company che verra' fatta fallire, ma a quel punto non ci saranno molti beni per rifondrere i creditori, perche' nel frattempo qualcuno e' scappato con il malloppo per fare la Nuova Alitalia

Beh....... direi che messa cosi' assomiglia moltissimo alla bancarotta fraudolenta.

Che in parole semplicissime per me significa "foxxere i creditori", in parole piu' auliche lascio parlare Wikipedia:


http://it.wikipedia.org/wiki/Bancarotta#Bancarotta_fraudolenta


Bancarotta fraudolenta

È prevista dall'art 216 RD 267/1942; di questo reato è chiamato a rispondere l'imprenditore fallito che abbia dolosamente:

a) prima o durante il fallimento: occultato, distrutto, distratto o dissipato, in tutto o in parte, i suoi beni, ovvero al fine di arrecare danno ai creditori, abbia dichiarato o riconosciuto delle passività inesistenti;

b) prima del fallimento: sottratto o falsificato in tutto o in parte, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto o al fine di procurare danno ai creditori, i libri e le altre scritture contabili o li abbia tenuti in modo tale da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del reale movimento degli affari;

c) prima o durante la procedura fallimentare: eseguito pagamenti o simulato titoli di prelazione, al fine di favorire alcuni creditori a danno di altri.

La pena, per le prime due ipotesi, è della reclusione da 3 a 10 anni; per la terza, da 1 a 5 anni. Pena accessoria, di non secondaria importanza per la tutela del corretto svolgimento delle attività economiche, è l'inabilitazione per 10 anni all'esercizio dell'impresa commerciale e l'incapacità, per la stessa durata, ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa.
Si procede d'ufficio e la competenza è del Tribunale in composizione collegiale. Sono applicabili le misure cautelari personali; l'arresto in flagranza è sempre facoltativo; il fermo è consentito per le prime tre ipotesi.
 
@indaco1:
1) da dove o a cosa evinci che az non paghi da tempo i fornitori? Che az abbia ingenti debiti è assodato, ma se non pagasse i fornitori questi la prima cosa che farebbero prima di tutto è di non elargire più il servizio/fornitura, e ciò mi sembra ancora non sia accaduto, anzi io credo sia perchè paga bene e profumatamente che oggi ha qualche problemino!
2) Il CDA è stato solo rinviato, cosa normalissima, soprattutto in questo periodo!
3) Prima di giudicare il piano industriale futuro di az magari sarebbe anche doveroso conoscerlo nel dettaglio alla sua presentazione ufficiale, non da fonti giornalistiche!
 
@indaco1:
1) da dove o a cosa evinci che az non paghi da tempo i fornitori? Che az abbia ingenti debiti è assodato, ma se non pagasse i fornitori questi la prima cosa che farebbero prima di tutto è di non elargire più il servizio/fornitura, e ciò mi sembra ancora non sia accaduto, anzi io credo sia perchè paga bene e profumatamente che oggi ha qualche problemino!
2) Il CDA è stato solo rinviato, cosa normalissima, soprattutto in questo periodo!
3) Prima di giudicare il piano industriale futuro di az magari sarebbe anche doveroso conoscerlo nel dettaglio alla sua presentazione ufficiale, non da fonti giornalistiche!


1) Tra i creditori che rischiano di non rivedere i loro soldi ci sono sicuramente lo stato per quei 300 e altri (e il codacons ne fa menzione) e la stessa Sea (non solo per la causa, ci sono pagamenti dovuti arretrati, almeno e' stato detto su vari forum incluso questo e nessuno lo ha contestato). Ma penso siano anche molti altri.

2) Non conosco i termini di legge, lo ammetto. Se i termini di legge sono rispettati non dico niente....

3) Se domattina arriva un cavaliere bianco pieno di miliardi (in euro) il problema si risolve da se.

Se per questo su buona parte delle molte decine di articoli che parlano della denuncia Codacons si dice anche che la Bancarotta Fraudolenta sarebbe insussistente perche' non e' ancora stata dichiarata bancarotta. Del resto ho sollevato anche io questo dubbio nel primo post.

Pero' in questo senso potrebbe essere che la denuncia sia piu' da intendere come una "diffida". Che nessuno provi domani a far fallire la bad company non pagando i creditori (lo stato, sea, adr, eni e "che ne so chi sono ma potrebbero essere tanti, anche rispettando i la scadenza delle fatture"...) quando adesso alcuni beni per rifonderli parzialmente ci sarebbero e sono stati distratti per fare la nuova alitalia.

A questo punto questa e' un'ulteriore spada di damocle che potrebbe far scappare i potenziali investitori, perche' c'e' la possibilita' che domani qualcuno reclami i beni della nuova Alitalia per pagare i fornitori della vecchia.

Boh.... ci vorrebbe un esperto in diritto fallmentare.
 
ANSA:

» 2008-08-11 16:21ALITALIA, PROCURA ROMA APRE FASCICOLO
ROMA - Un fascicolo intestato 'atti relativi a', ossia al momento senza notizie di reato è stato aperto dalla Procura della Repubblica di Roma sulla vicenda Alitalia. Il fascicolo è stato aperto dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal Pm Stefano Pesci dopo la denuncia presentata dal Codacons che ipotizzava sul dissesto della compagnia di bandiera i reati di malversazione e truffa per il conseguimento di illecite erogazioni pubbliche.

Nella denuncia del Codacons si fa anche riferimento ai compensi percepiti negli ultimi anni dagli amministratori delegati che si sono succeduti al vertice della compagnia di bandiera, in particolare a quello percepito da Maurizio Prato che "in cinque mesi avrebbe raccolto 326.414 euro guadagnando 2.170 euro al giorno, ma compensi maggiori erano stati riconosciuti dal suo predecessore Giancarlo Cimoli che soltanto nel 2006 avrebbe percepito 1 milione 536 mila euro, pari a 6.400 euro al giorno con il bilancio di Alitalia che subiva perdite per 626 milioni di euro".

La Procura, a quanto si è appreso, al momento, esclude di poter valutare l'ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta che pure viene delineata nella denuncia del Codacons, ma è possibile che possa approfondire gli altri aspetti dell'esposto ed in particolare quello riguardante gli emolumenti percepiti dagli amministratori delegati. Sia Maurizio Prato sia Giancarlo Cimoli, tuttavia, sono stati sentiti in Procura a Roma come persone informate sui fatti in momenti e tempi diversi proprio in relazione alle vicende Alitalia. Cimoli fu sentito come teste dal pm Adelchi D'Ippolito il 13 febbraio 2007 nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura sui cosiddetti stipendi d'oro, da cui è scaturito il processo ai consiglieri di amministrazione della Rai targati centrodestra, accusati di abuso d'ufficio per la nomina a direttore generale di Alfredo Meocci. Il pm Adelchi D'Ippolito sentì Cimoli proprio in relazione agli emolumenti percepiti quando era ad dell'Alitalia ma la sua posizione restò quella di testimone.

Uno degli aspetti della denuncia fatta dal Codacons al vaglio della Procura di Roma, e per i quali l'associazione dei consumatori ipotizza i reati di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis) e malversazione (art. 316 bis), riguarda i prestiti e i finanziamenti concessi da 15 anni alla compagnia di bandiera. Nell'esposto si fa riferimento, ad esempio, dopo il ritiro dell'offerta Air France-Klm, al prestito ponte "promesso dal governo italiano" e al prestito formalizzato da un decreto legge del 27 maggio 2008 "con cui il governo prima aveva concesso alla società di aviazione civile un prestito di 300 milioni di euro e, successivamente, dava ad Alitalia la facoltà di imputare l'importo del prestito in conto capitale". Nella denuncia si ricorda anche l'inchiesta aperta dalla Commissione europea nella quale si ipotizzano presunti aiuti di Stato contrari alle regole dell'Unione in materia di concorrenza e la serie di ricapitalizzazioni a cominciare da quella del '98 (governo Prodi) per tremila miliardi di lire. Seguono quelle del 2002 (governo Berlusconi) con un aumento di capitale per 1.432 milioni di euro. Ancora nel 2004 (governo Berlusconi) un prestito ponte di 400 milioni di euro, nel 2005 ''un aumento di capitale per un miliardo e sei milioni di euro con il ricorso al mercato obbligazionario per oltre 500 milioni, con una promessa di utile nel 2006 sebbene quell'esercizio si sia chiuso in rosso per 626 milioni di euro".

ROMA - Il Codacons stima, nell'esposto presentato alla Procura di Roma, che in dieci anni Alitalia è costata ai consumatori circa cinque miliardi e 187 milioni di euro, ricordando che sempre nel 2007 la compagnia di bandiera ha chiuso il suo diciannovesimo bilancio (su venti) in passivo. All'attenzione della Procura anche il valore azionario di Alitalia: nel 2001 un'azione dell'azienda valeva 8.5 euro mentre oggi ne vale 0.4. Infine il Codacons affronta nell'esposto anche gli ultimi sviluppi sul piano politico aziendale di Alitalia con la ipotetica scissione in due rami di azienda con una new company e una bad company. "Tale scissione - si legge nella denuncia - ha senso solo in presenza di dissesto patrimoniale quando cioé l'ammontare dei debiti risulta superiore al valore delle attività e la loro vendita eventuale non sarebbe in grado di garantire il rimborso integrale ai creditori".