AZ: decreto legge ad hoc e nuovo coinvolgimento di Intesa


Alitalia: Berlusconi e Sarkozy rilanciano ipotesi Air France
3 giugno 2008


«È l'Air France che deve prendere le sue decisioni, ci potrebbe essere sempre un'altra possibilità di collaborare, sono eventualità sempre benvenute». Il presidente francese Nicolas Sarkozy interviene così, nella conferenza stampa con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulla possibilità di un rientro in gioco della compagnia francese nel futuro di Alitalia. «L'Italia non può privarsi della compagnia di bandiera», ma Berlusconi non esclude comunque che l'Alitalia italiana possa stipulare accordi con Air France. In futuro Alitalia, spiega il premier al termine dell'incontro con Sarkozy, «avrà convenienza a trovare accordi con compagnie internazionali, in questo caso Air France potrebbe essere una buona soluzione». Con Sarkozy si é "certamente" parlato anche di Alitalia. «Noi abbiamo chiare le motivazioni- dice il premier ricordando il no dei sindacati agli esuberi- per cui si sono dovuti interrompere i rapporti con Air France, e credo siano chiare a tutti». Il punto, ribadisce Berlusconi, é che le «condizioni aggiuntive» poste nell'offerta di Air France «non erano corrispondenti all'interesse italiano
che non può privarsi di una compagnia di bandiera». Sarkozy ha riconosciuto al presidente del Consiglio italiano la volontà «di non chiudersi nessuna porta alle spalle».

Incontro cordiale, quello che si è svolto a Palazzo Chigi l'incontro fra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy. All'inizio Berlusconi e Sarkozy hanno passato in rassegna, nel cortile della Presidenza del Consiglio, il picchetto d'onore dei granatieri di Sardegna. Tra i temi annunciati dell'incontro il semestre di presidenza francese dell'Ue che inizia a luglio, l'immigrazione, per il quale Sarkozy ha proposto un patto europeo che riguarda anche l'istituto dell'asilo e il rifiuto di regolarizzazioni di massa. L'immigrazione clandestina non è un reato ma una aggravante, ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi spiegando il senso delle norme sull'immigrazione clandestina contenute nel ddl sulla sicurezza. Dall'Onu «nessun monito» sul reato di immigrazione clandestina clandestinità, ha detto il premier, ma una semplice «dichiarazione smentita dallo stesso portavoce dell'Onu circa un giudizio negativo su un qualcosa che deve ancora avvenire». La parola finale è, comunque, nelle mani del Parlamento.

«Sarkozy - ha detto il Cavaliere - mi ha esposto alcuni progetti che intende sviluppare nel corso del semestre di presidenza francese dell'Ue e io non ho potuto che trovarli giusti, utili e gli ho assicurato» il sostegno dell'Italia nello sviluppo di questi progetti. Italia e Francia sono Paesi amici, ha detto il premier, «perciò cercheremo di sviluppare sempre di più gli scambi commerciali e gli scambi di partecipazioni industriali». «Il prezzo del petrolio - ha sottolineato Sarkozy - è raddoppiato in un anno. Vogliamo una risposta europea a questa questione». «Siamo entrambi persone molto concrete - ha detto il premier Berlusconi nel corso della conferenza stampa al termine dell'incontro - abbiamo la stessa opinione della politica: deve risolvere i problemi della gente». (N.Co.)


fonte: ilsole24ore.com
 
Come giustamente aveva scritto qualche tempo fa il forumista Concorde, in Francia se il Presidente della Repubblica dà un ordine quello viene rispettato! Adesso, non prendete alla lettera quest'affermazione, tuttavia se Sarkozy mette pressione su AF per rientrare in gioco state tranquilli che AF obbedirà.
AZ in mano ad AF potrebbe essere il "regalino" di Berlusconi in cambio del'appoggio francese ad entrare nel c.d. 5+1 nella faccenda iraniana e se non mi sbaglio i francesi non si sono opposti anzi, hanno appoggiato pienamente la richiesta italiana....
 
AZ in mano ad AF potrebbe essere il "regalino" di Berlusconi in cambio del'appoggio francese ad entrare nel c.d. 5+1 nella faccenda iraniana e se non mi sbaglio i francesi non si sono opposti anzi, hanno appoggiato pienamente la richiesta italiana....

Guarda caso con grande rosicking dei tedeschi!
 
Alitalia: Berlusconi e Sarkozy rilanciano ipotesi Air France
3 giugno 2008
fonte: ilsole24ore.com

E poi saremmo noi forumisti a dire scemenze, cose folli, fare fantapolitica, a fare i managers da stapazzo senza sapere cosa diciamo, a sparare soluzioni senza senso?

mah!!!
 
La "chiave iraniana" è verosimile, anche se molto complicata da verificare. Esattamente come poteva esserlo quella relativa a qualche scambio tra governo Prodi e governo francese nel momento in cui fu deciso, neanche troppo velatamente, di (s)vendere non tanto la compagnia quanto il mercato italiano ad AF (perché quello è l'unico interesse dei francesi, soprattutto in funzione anti-tedesca), attraverso il riposizionamento di AZ su FCO e il blocco di ogni rinegoziazione dei bilaterali per evitare che altri si potessero prendere il traffico ricco del Nord destinato al CDG.

In ogni caso guarderei con molta attenzione all'evolversi della causa SEA e della controrichiesta di risarcimento fatta da AZ in sede di costituzione in giudizio, perché quella è potenzialmente una mina per qualsiasi compratore.

E poi guarderei anche con molta attenzione all'odg che sarà presentato in Aula al momento del voto parlamentare sul DL per il prestito-ponte relativo all'impegno del governo a rinegoziare gli accordi bilaterali.

daniele, milano
 
Se SB pensa di mettere di nuovo sul piatto la liberta' di mercato per salvare AZ mette seriamente a rischio la sua maggioranza. Ma non credo sia cosi'.
 
La Ue boccia il prestito-ponte "E' un aiuto di Stato e va sospeso"
Mercoledì la procedura d'infrazione per i 300 milioni concessi ad Alitalia
Tremonti: "E' finalizzato alla privatizzazione. Non scatta subito l'ingiunzione




BRUXELLES - Le spiegazioni del governo italiano non bastano a spazzare i dubbi dell'Unione europea sulla legalità del prestito ponte da 300 milioni di euro concesso ad Alitalia. E così mercoledì 11 giugno la Commissione Ue, su proposta del suo vicepresidente e responsabile per i Trasporti, Antonio Tajani, aprirà una procedura per aiuti di Stato a carico dell'Italia e chiederà formalmente di sospendere il prestito. Un'interpretazione scrupolosa delle regole Ue che, comunque, lascerà al governo circa quattro mesi per trovare la famosa cordata in grado di rilevare la compagnia di bandiera, unico modo per evitare una condanna Ue e il suo tracollo finanziario.

Salvo clamorose sorprese il collegio guidato da Josè Manuel Barroso tra dieci giorni darà il via libera "all'investigazione" comunitaria. Ieri, infatti, il commissario italiano ha lanciato la cosiddetta "procedura interservizi", quella che serve ad ottenere il via libera dagli altri gabinetti della Commissione. E fonti concordanti hanno rivelato a Repubblica che Bruxelles "nutre dubbi sulla compatibilità della misura" con le regole europee sugli aiuti di Stato.

Il tutto alla luce dei dati in possesso degli analisti Ue, ovvero il via libera del prestito ponte da parte del governo Prodi, in accordo con quello entrante, la sua trasformazione in patrimonio netto della compagnia decisa lo scorso 27 maggio dall'esecutivo Berlusconi e la lettera di spiegazioni arrivata a Bruxelles la scorsa settimana in risposta ai dubbi preliminari della Ue. Alla luce di questi fatti, è la morale della favola, "l'esame del dossier ha portato alla conclusione che la Commissione deve aprire una procedura di investigazione formale prevista dall'articolo 88 del Trattato Ue" vista la convinzione, "in base alle informazioni al momento disponibili, che la misura costituisce un aiuto di Stato".
Procedura condita dall'obbligo di sospendere il prestito, visto che sbloccandolo prima dell'autorizzazione comunitaria "l'Italia ha agito in modo illegale". Ed entro 15 giorni Roma dovrà indicare a Bruxelles le misure prese per adempiere a questa richiesta, mentre entro un mese dovrà recapitare le sue osservazioni generali sul dossier. Il tutto tenendo presente che in caso di condanna "gli aiuti illegali potrebbero essere recuperati". In parole povere, i 300 milioni dovrebbero essere restituiti. Proprio ieri sia British Airways che Ryanair avevano protestato duramente contro il prestito.

I tecnici della Ue sottolineano che la scelta di aprire la procedura è solo frutto di una lineare e obiettiva applicazione delle norme comunitarie. E poi, si rileva, non chiedendo subito la restituzione del prestito, procedura mai utilizzata nella storia della Ue, il neo-commissario italiano (ha sostituito Frattini) dà respiro al governo, che avrà tempo fino a metà ottobre - termine orientativo previsto per il giudizio definitivo - per trovare una cordata pronta a rilevare Alitalia.

Unico modo per ottenere il via libera al prestito, a meno che nel corso dei negoziati tra Roma e Bruxelles aperti dalla procedura non si trovi un accordo su come modificare il prestito in modo da renderlo compatibile con le regole Ue. Proprio ieri il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha sottolineato che "il Trattato Ue non vieta tutti i tipi di aiuti, in certi casi sono ammessi: un conto, infatti, sono gli aiuti a freddo e un conto sono quelli per favorire le privatizzazioni". Come dire, troveremo la cordata e otterremo il via libera Ue.

Fonte: Repubblica.it
 
Az, ok della Commissione Trasporti all'emendamento di Governo
Il decreto torna in Aula alle 16

Banca Intesa Sanpaolo è advisor per la vendita di Alitalia ma questo ruolo non precluderà la possibilità di partecipare come finanziatore o in altri ruoli,all'acquisto della compagnia di bandiera. Lo stabilisce espressamente la delibera del consiglio dei ministri del 30 maggio scorso.
Si confermano frattanto 12 mesi di ossigeno per il vettore e arriva il via libera della Commissione trasporti della Camera all'emendamento del Governo al decreto sul prestito ponte, che unifica in un unico provvedimento la trasformazione del prestito in patrimonio e le nuove regole sulla privatizzazione. Ora si attendono i pareri delle altre Commissioni prima di votare il mandato al relatore.
Alle 16 il decreto torna in Aula

GV
 
Roma, 17:02
ALITALIA: TOTO, EVENTUALMENTE CONFLUIREMO IN AZIENDA
AirOne e' tuttora interessata ad Alitalia: il vettore guidato da Carlo Toto non intende acquisire l'ex compagnia di bandiera ma eventualmente confluire nell'azienda. E' quanto ha affermato lo stesso Toto nel corso della conferenza stampa di presentazione del contratto per l'acquisto di 24 aerei dalla Airbus. "Siamo interessati" all'Alitalia, ha affermato Toto, "qualcuno scrive che il topo vuole mangiare il gatto ma non e' cosi'. AirOne - ha sottolineato l'imprenditore abruzzese - eventualmente confluira' in Alitalia per apportare la sua cultura manageriale e riprendere il mercato italiano". "Avevamo un piano credibile - ha ricordato Toto - e ora c'e' un advisor. Rimaniamo in attesa di vedere cosa sara' fatto. Anche da italiani - ha detto ancora - ci teniamo che il problema possa essere risolto perche' un'Alitalia in queste condizioni - ha concluso Toto - non giova a nessuno".

www.repubblica.it
 
AirOne potrebbe confluire in Alitalia. E intanto compra 24 jet Airbus a lungo raggio

AirOne è tuttora interessata ad Alitalia: il vettore guidato da Carlo Toto non intende acquisire l'ex compagnia di bandiera ma eventualmente confluire nell'azienda. È quanto ha affermato lo stesso Toto nel corso della conferenza stampa di presentazione del contratto per l'acquisto di 24 aerei Airbus.
«Siamo interessati» all'Alitalia, ha affermato Toto, «qualcuno scrive che il topo vuole mangiare il gatto ma non è così. AirOne - ha sottolineato l'imprenditore abruzzese - eventualmente confluirà in Alitalia per apportare la sua cultura manageriale e riprendere il mercato italiano». «Avevamo un piano credibile - ha ricordato Toto - e ora c'è un advisor. Rimaniamo in attesa di vedere cosa sarà fatto. Anche da italiani - ha detto ancora - ci teniamo che il problema possa essere risolto perchè un'Alitalia in queste condizioni - ha concluso Toto - non giova a nessuno».
Air One e Airbus hanno firmato un contratto che prevede l'ordine fermo d'acquisto per 24 nuovi aeromobili di lungo raggio per un valore di 4,8 miliardi di dollari e opzioni per altri 20 velivoli che portano il valore della commessa a 8,6 miliardi di dollari.
Ad annunciare l'accordo strategico sono stati il patron di Airone Toto e il presidente e ceo di Airbus Thomas Enders Airone con questo accordo procede nel programma di ampiamento e rinnovo della flotta e si prepara al grande decollo sul lungo raggio. La compagnia di Carlo Toto e Airbus hanno firmato, infatti, un contratto che prevede l'ordine fermo d'acquisto per 24 aeromobili di lungo raggio I nuovi jet ordinati sono dodici Airbus A330-200 e ulteriori dodici Airbus A350-800 xwb, velivoli di ultima generazione ancora non disponibili sul mercato che si distingueranno per la loro efficienza ed eco-sostenibilità.
Il contratto prevede inoltre otto opzioni di acquisto per gli A330 e dodici opzioni per gli A350 Xwb. Gli A330 saranno consegnati entro il 2012, mentre gli A350 entro il 2018. Le opzioni potranno essere esercitate progressivamente sulla base del piano di consegna degli ordini. Grazie a questo nuovo accordo, Air One si colloca tra i maggiori clienti europei di Airbus. I nuovi ordini di aerei sono coerenti con il piano di sviluppo di Air One stand alone che prevede una crescita nell'arco dei prossimi anni, oltre che sul network internazionale, anche su quello a lungo raggio, rivolgendosi prevalentemente al mercato statunitense e al Far East e raggiungendo entro il 2012, 16 destinazioni intercontinentali. L'accordo, oltre a dimostrarsi un significativo successo per la Compagnia, rappresenta un contributo importante per il rilancio del sistema del trasporto aereo nazionale, secondo criteri di qualità ed efficienza. (M.Cia.)
il sole 24 ore
 
A questo pungo sarebbe la cosa più sensata

@airbusfamilydriver:

ho l'impressione che a comandare sarà qualcun'altro....
ho l'impressione che il capo-cordata non sarà toto....ma chi ci mette i soldi:cool:

you bet man!
 
Air One e Airbus hanno firmato un contratto che prevede l'ordine fermo d'acquisto per 24 nuovi aeromobili di lungo raggio per un valore di 4,8 miliardi di dollari e opzioni per altri 20 velivoli che portano il valore della commessa a 8,6 miliardi di dollari. il sole 24 ore

Qualcosa mi spinge a pensare che Toto è ormai sicuro che avrà il monopolio nazionale per ripagare questa commessa.