La prima udienza del processo si terrà il 28 maggio
Alitalia attacca e ora chiede i danni
a Sea: «Inadempiente per Malpensa»
Ue: «Altri aiuti sarebbero illegali». Banca Intesa:«Per un intervento aspettiamo un piano industriale rigoroso»
ROMA - Alitalia gioca la sua carta nel processo intentato dalla Sea per i tagli a Malpensa e chiede a sua volta un risarcimento «per importi non lontani» da quelli chiesti dalla società che gestisce gli aeroporti milanesi, ovvero 1,2 miliardi di euro. Alitalia risponde con un controricorso e una richiesta danni, contestando inadempimenti rispetto «agli obblighi di sviluppo dell'aeroporto di Malpensa» e «gravi danni reputazionali relativi al perturbamento del recente processo di privatizzazione». La prima udienza del processo si terrà il 28 maggio.
AIUTI DI STATO - Intanto Bruxelles fa sapere che un nuovo pacchetto di aiuti di Stato per Alitalia «sotto qualunque forma essi fossero», sarebbe «illegale». Lo ha ribadito il capo di gabinetto del commissario Ue ai Trasporti, Benoit Le Bret, rispondendo a una domanda specifica sull’intenzione del leader del Pdl Silvio Berlusconi di nazionalizzare la compagnia di bandiera accorpandola con le Fs. Le Bret ha sottolineato che ai sensi della regola «One time last time» Alitalia no può ricevere aiuti di stato fino al 2011, e ha ricordato che la Commissione europea nel 2006 «ha permesso il salvataggio della compagnia autorizzando la ricapitalizzazione».
NAPOLITANO - La questione Alitalia è «una competenza esclusiva delle autorità di governo, sentendo il Parlamento» ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della conferenza stampa finale del vertice di otto Capi di Stato a Graz. Per quanto riguarda la questione del prestito ponte e le decisioni della Commissione Ue, secondo il presidente si può «solo restare in attesa della decisione per la quale al momento non si hanno ancora gli elementi».
BANCA INTESA - «La nostra Banca può prendere in considerazione l'intervento in Alitalia solo se ci sarà un piano industriale rigoroso che abbia alte probabilità di successo». Lo ha affermato il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, rispondendo alla domanda di un azionista.
PASSERA - Alitalia «va molto male perché, pensiamo, mal gestita nel tempo. Nel corso del 2007 - ha aggiunto Passera - ci siamo impegnati, dando il nostro contributo ad un piano di rilancio presentato in sede di gara. Non siamo stati accolti nell’ultima fase della trattative, quella in cui ci sarebbe stata la due diligence e quindi non siamo arrivita al punto di fare un’offerta definitiva. Siamo usciti fin da dicembre e non abbiamo avuto piu nulla a che fare con il progetto». Passera però ha precisato: «Non so se sia più possibile affrontare il caso Alitalia, ma non darei per scontato che l’Italia non possa esprimere una compagnia».
Corriere della Sera