La fuga dei clienti Alitalia


per quel che può contare riporto esperienza diretta di amici
settimana prossima dovevano farsi MXP- JFK con AZ qualche giorno a New York poi Cancun rientro su MIA poi FCO e MXP.
Su iniziativa del Tour Operator, il MXP-JFK lo faranno con DL e il ritorno diventa un Cancun - Atlanta e successivp DL per MXP.
Il tour operator non ha considerato affidabile AAZ e , a mio modesto avviso, non sono gli ultimi arrivati.
l'articolo non è fatto benissimo, ma non sottovaluterei il problema.

Gia vedere il Maestro che gira il mondo , passa comunque da Malpensa e non passa a trovarmi nonostante abbia un biglietto open mi fa rosicare...
 
voglio pensare che solo improrogabili esigenze di lavoro ti impediscano un touch and go qui da me...
 
A me brucia più di tutto sentire giudizi di chi a bordo magari non c'è mai salito, o c'è salito ma prevenuto fino alla morte.

Concordo, e io sono dalla parte del pax.
Ecco un articolo trovato stamattina (http://www.agopress.info/vis_news00.asp?id_news=161061):

COMMENTI. IL VERO GRANDE VALORE DELL’ALITALIA

Il grande valore dell’Alitalia è costituito dalle capacità professionali e umane di migliaia di dipendenti, diretti e indiretti, tra personale di volo e di terra che consentono a milioni di passeggeri di viaggiare sicuri.
Nella valutazione di un’azienda si attribuisce, spesso, molta importanza ai beni materiali, strumentali e finanziari, mentre viene data poca rilevanza alle vere risorse che costituiscono l’azienda stessa: le risorse umane.
L’alta professionalità, la serietà e l’esperienza del personale della nostra compagnia di bandiera sono conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Sembra che solo i diretti interessati non si rendano conto del loro valore e dell’importanza di farlo valere nei confronti del maggiore azionista dell’Alitalia: lo Stato Italiano.
Ciò avviene forse perché avendo al loro interno una quindicina di Sindacati non riescono a far sentire la loro voce e a tutelare, al meglio, i loro stessi interessi.
Anche i Sindacati dovrebbero capire che è ormai superato il tempo di limitare le richieste agli aumenti di “salario”. Si deve invece puntare sulla richiesta di partecipazione dei lavoratori alla gestione, ai rischi e agli utili dell’attività economica.
Non si può affrontare il futuro sviluppo economico e sociale dell’umanità con la ottocentesca visione dell’impresa, produttrice di ricchezza e benessere per tutti, secondo la quale il fine dell’impresa stessa e quello di produrre il massimo di profitti nell’interesse dei soli azionisti che detengono sia il potere economico e finanziario sia quello decisionale.
Ancora oggi, spesso, anche nel nostro Paese, al fattore umano viene riservato un ruolo marginale ed è considerato come la controparte, e non come il maggiore alleato, di chi detiene il capitale.
Di conseguenza i lavoratori, sentendosi trattati come merce, sono poco motivati a dare il meglio delle loro possibilità al fine di aumentare l’efficienza e la produttività dell’azienda.
Se si vuole aumentare la redditività occorre coinvolgere i lavoratori nella gestione e farli partecipare agli utili dell’impresa.
Questo principio, da sempre sostenuto dalla dottrina sociale della Chiesa, è oggi condiviso da un numero sempre crescente di economisti e di imprenditori, oltre ad essere sancito dalla Costituzione Italiana, all’art. 46.
Anche UNIMPRESA ha inserito nel proprio Statuto il principio dell’importanza di riconoscere ai lavoratori il diritto – dovere di partecipare alla gestione ed agli utili dell’impresa.
Questo principio, oltre ad essere un valore economico, è soprattutto etico, morale e culturale.
Il progresso ha avviato l’umanità verso una sempre più compiuta democrazia politica. Occorre ora avviarsi verso una democrazia anche in campo economico.
Il risanamento dell’Alitalia può essere effettuato egregiamente coinvolgendo nella sottoscrizione del capitale azionario tutti gli attuali dipendenti culturalmente maturi che, liberamente e convintamene, vorranno partecipare, mentre per gli altri lavoratori vanno trovate adeguate soluzioni.
La tipologia societaria potrebbe essere anche quella consortile S.p.A., oppure quella cooperativa. Così il personale da dipendente diventerebbe comproprietario della Compagnia aerea, assieme ad Enti, imprese e cittadini che volessero partecipare alla sottoscrizione di quote azionarie.
Molte delle micro, piccole e medie imprese, appartenenti ad UNIMPRESA, sono pronte a sottoscrivere delle azioni per portare avanti un progetto di questo tipo nell’interesse di tutti coloro che, come noi, amano vedere solcare i cieli da aerei con il tricolore italiano.

Bruno Latella, presidente onorario Unimpresa
 
Concordo, e io sono dalla parte del pax.
Ecco un articolo trovato stamattina (http://www.agopress.info/vis_news00.asp?id_news=161061):
COMMENTI. IL VERO GRANDE VALORE DELL’ALITALIA
Il grande valore dell’Alitalia è costituito dalle capacità professionali e umane di migliaia di dipendenti, diretti e indiretti, tra personale di volo e di terra che consentono a milioni di passeggeri di viaggiare sicuri.
Nella valutazione di un’azienda si attribuisce, spesso, molta importanza ai beni materiali, strumentali e finanziari, mentre viene data poca rilevanza alle vere risorse che costituiscono l’azienda stessa: le risorse umane.
L’alta professionalità, la serietà e l’esperienza del personale della nostra compagnia di bandiera sono conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Sembra che solo i diretti interessati non si rendano conto del loro valore e dell’importanza di farlo valere nei confronti del maggiore azionista dell’Alitalia: lo Stato Italiano.
Ciò avviene forse perché avendo al loro interno una quindicina di Sindacati non riescono a far sentire la loro voce e a tutelare, al meglio, i loro stessi interessi.
Anche i Sindacati dovrebbero capire che è ormai superato il tempo di limitare le richieste agli aumenti di “salario”. Si deve invece puntare sulla richiesta di partecipazione dei lavoratori alla gestione, ai rischi e agli utili dell’attività economica.
Non si può affrontare il futuro sviluppo economico e sociale dell’umanità con la ottocentesca visione dell’impresa, produttrice di ricchezza e benessere per tutti, secondo la quale il fine dell’impresa stessa e quello di produrre il massimo di profitti nell’interesse dei soli azionisti che detengono sia il potere economico e finanziario sia quello decisionale.
Ancora oggi, spesso, anche nel nostro Paese, al fattore umano viene riservato un ruolo marginale ed è considerato come la controparte, e non come il maggiore alleato, di chi detiene il capitale.
Di conseguenza i lavoratori, sentendosi trattati come merce, sono poco motivati a dare il meglio delle loro possibilità al fine di aumentare l’efficienza e la produttività dell’azienda.
Se si vuole aumentare la redditività occorre coinvolgere i lavoratori nella gestione e farli partecipare agli utili dell’impresa.
Questo principio, da sempre sostenuto dalla dottrina sociale della Chiesa, è oggi condiviso da un numero sempre crescente di economisti e di imprenditori, oltre ad essere sancito dalla Costituzione Italiana, all’art. 46.
Anche UNIMPRESA ha inserito nel proprio Statuto il principio dell’importanza di riconoscere ai lavoratori il diritto – dovere di partecipare alla gestione ed agli utili dell’impresa.
Questo principio, oltre ad essere un valore economico, è soprattutto etico, morale e culturale.
Il progresso ha avviato l’umanità verso una sempre più compiuta democrazia politica. Occorre ora avviarsi verso una democrazia anche in campo economico.
Il risanamento dell’Alitalia può essere effettuato egregiamente coinvolgendo nella sottoscrizione del capitale azionario tutti gli attuali dipendenti culturalmente maturi che, liberamente e convintamene, vorranno partecipare, mentre per gli altri lavoratori vanno trovate adeguate soluzioni.
La tipologia societaria potrebbe essere anche quella consortile S.p.A., oppure quella cooperativa. Così il personale da dipendente diventerebbe comproprietario della Compagnia aerea, assieme ad Enti, imprese e cittadini che volessero partecipare alla sottoscrizione di quote azionarie.
Molte delle micro, piccole e medie imprese, appartenenti ad UNIMPRESA, sono pronte a sottoscrivere delle azioni per portare avanti un progetto di questo tipo nell’interesse di tutti coloro che, come noi, amano vedere solcare i cieli da aerei con il tricolore italiano.
Bruno Latella, presidente onorario Unimpresa
Cosa è? un pamphlet pubblicitario?
Un'espressione di sano populismo?
Un ammiccamento per raccogliere soci per un qualcosa di "nuovo"?
e chi farà il manager e condurrà il tutto verso il risanamento?
mah....? sembra di essere allo Speaker's corner di Hyde Park!
 
Credo che in caso di fallimento i soci di una coperativa siano creditori privilegiati, anzichè responsabili finanziariamente per la quota versata, al contrario di qualsiasi altra forma di società di capitale