Il nuovo aeroporto di Bologna


E' come una funicolare a via singola: a metà strada c'è il raddoppio, ma ci sono solo due vetture: una che va ed una che viene. Per aumentare la capacità della linea puoi aumentare la velocità di corsa così da diminuire il tempo di percorrenza, od aumentare la capienza delle vetture.
Alrta questione è se fosse possibile inserire altre stazioni di incrocio.
esatto. Far viaggiare due vetture nello stesso senso con separazione, nel caso di Bologna, significherebbe aumentare i tempo di percorrenza e avere frequenze irregolari. L'unico vantaggio sarebbe quello di risparmiare energia nei momenti senza traffico. Se non sbaglio la velocità è stata limitata per motivi di sicurezza

Tutto il tracciato è già stato predisposto per avere un secondo binario, lo si nota in particolare su alcune pile, inoltre le infrastrutture più critiche quale ad esempio il ponte sulla tangenziale hanno già il doppio binario posato.

Vero, non ci avevo fatto caso. Comunque credo che per almeno qualche anno il raddoppio non sia politicamente nemmeno nominabile. Sarebbe una debacle

Dalla discussione di sopra sembra che, spannometricamente e con nuove navette da 70posti a frequenza massima per tutte le 19 ore di esercizio, il PM possa muovere al massimo (teorico, con viaggiatori costanti a qualsiasi ora ) 10640 al giorno per navetta e 21000 pax totali. un po' più di 7M / anno. Fuori dalla teoria parliamo di 5M al massimo
Per un aeroporto da 11 milioni di pax con picchi da 40mila al giorno, continuo a pensare sia un servizio da integrare. Probabilmente senza particolare danno ai margini visto che credo sia già vicino alla capacità massima
 
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Il problema di questi cd sistemi ettometrici è che spesso sono molto rigidi dal punto di vista dell'infrastruttura. Se si predispone la piattaforma della via di corsa con la larghezza sufficiente, posare una seconda via di corsa a fianco della prima può essere fattibile, ma l'attrezzaggio fisico di questo secondo "binario" può essere costosissimo e comportare il blocco della linea per molto tempo arrivando a volte alla demolizione e ricostruzione della via di corsa. Invece, una infrastruttura di tipo ferroviario con massicciata e binari consente di varare un deviatoio, precedentemente assemblato fuori opera, in poche ore. Ma questo sistema non lo è.
Da quello che ho visto, in entrata a Bologna Centrale la possibilità di raddoppio della via di corsa della navetta mi sembra praticamente impossibile, a meno di non dismettere binari ferroviari. E con quel tipo di piattaforma avere un binario in più a Bologna Centrale ed al Marconi vuol dire rifare le due stazioni, "binari" compresi.

esatto. Far viaggiare due vetture nello stesso senso con separazione, nel caso di Bologna, significherebbe aumentare i tempo di percorrenza e avere frequenze irregolari. L'unico vantaggio sarebbe quello di risparmiare energia nei momenti senza traffico. Se non sbaglio la velocità è stata limitata per motivi di sicurezza

Vero, non ci avevo fatto caso. Comunque credo che per almeno qualche anno il raddoppio non sia politicamente nemmeno nominabile. Sarebbe una debacle

Dalla discussione di sopra sembra che, spannometricamente e con nuove navette da 70posti a frequenza massima per tutte le 19 ore di esercizio, il PM possa muovere al massimo (teorico, con viaggiatori costanti a qualsiasi ora ) 10640 al giorno per navetta e 21000 pax totali. un po' più di 7M / anno. Fuori dalla teoria parliamo di 5M al massimo
Per un aeroporto da 11 milioni di pax con picchi da 40mila al giorno, continuo a pensare sia un servizio da integrare. Probabilmente senza particolare danno ai margini visto che credo sia già vicino alla capacità massima

il numero delle direzioni è 2 quindi il numero è doppio
coppia convogli si intende che arriva contemporaneamente ogni 7 minuti una coppia di mezzi composta da un mezzo da 50 posti ed un mezzo da 70 posti. Orario dalle 05.40 alle 24: 18 ore e 20 minuti al giorno, ovvero circa 18,33 ore/giorno.

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Dubito che senza investimenti importanti sia possibile andare oltre l'incremento dato dal semplice utilizzo di convogli che sfruttino l'intera lunghezza delle banchine.

Però in questo modo la capacità BLQ/Stazione centrale penso sia comunque ottima.

Basterebbe aggiungere qualche connessione via gomma al sistema dei trasporti della città. Questo eviterebbe anche di portare alla stazione un bel po di persone che non hanno alcuna necessità di andarci.

Mi rendo conto che così verrebbe meno la quasi costrizione a versare il contestato obolo al Marconi Express che dovrebbe accontentarsi di ospitare l'utenza "ferroviaria".

Però a me non dispiacerebbe. Anzi...







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Bologna: inaugurata la nuova area dei controlli di sicurezza

Al termine di importanti lavori di ampliamento e riqualifica degli spazi di accodamento ai Controlli di Sicurezza e concluso l’intervento di progressiva sostituzione delle macchine radiogene esistenti con nuove macchine di ultima generazione, integrate con le nuove linee automatiche per il trasporto delle vaschette, è stata inaugurata ufficialmente oggi dal Presidente Enrico Postacchini e dall’Amministratore Delegato Nazareno Ventola la nuova Area dei Controlli di Sicurezza, al primo piano del Terminal Passeggeri dell’Aeroporto Marconi di Bologna.

L’intervento, iniziato circa un anno fa con la sostituzione delle prime due macchine radiogene, ha consentito un ampliamento dell’area di accodamento per circa 100 mq e la completa riqualifica degli spazi dal punto di vista estetico e funzionale, con un incremento di spazi per ulteriori 300 mq e con la sostituzione di pavimenti, controsoffitti e illuminazione, per un maggior comfort dei passeggeri e del personale impegnato nelle attività di controllo.

Sostituite progressivamente le macchine radiogene esistenti con otto nuove macchine radiogene di tipo “C3” a scansione tridimensionale, capaci di processare un numero maggiore di passeggeri/ora rispetto alle macchine precedenti. Le nuove macchine permettono ai passeggeri di effettuare le consuete procedure di ispezioneall’ingresso della Sala Imbarchi senza dover togliere dal bagaglio amano i dispositivi elettronici, con unariduzione dei tempi di attesa ed una maggiore fluidità delle procedure di imbarco.

Ad ogni nuova macchina radiogena si accompagna inoltre una nuova linea automatica per il trasporto delle vaschette utilizzate per riporre gli oggetti sottoposti a controllo, con una capacità di processamento molto superiore rispetto al passato e una maggiore qualità dell’esperienza del passeggero.

L’intervento, nel suo complesso, ha comportato un investimento di circa 8,5 milioni di euro. Il taglio del nastro di oggi ha visto la partecipazione di rappresentanti di tutte le aziende coinvolte nei lavori: Cassioli (linee automatiche), Flooring dei Fratelli Messina (opere civili e impiantistiche), One Works (progetto e direzione lavori opere civili e impiantistiche), Progetto04 (coordinamento sicurezza), Sinergo (progettazione e direzione lavori macchine radiogene e linee automatizzate), Smiths Detection (macchine radiogene),









 
UNA NUOVA LINEA DI BUS A TARIFFA URBANA TRA AEROPORTO MARCONI E OSPEDALE MAGGIORE (ndr facebook Tper)
Debutta lunedì 19 maggio la LINEA Q realizzata da Tper con il contributo di Aeroporto Marconi di Bologna.
Tra mezzanotte e le 2 del mattino il bus proseguirà la corsa da e per la Stazione Centrale.
A bordo valgono anche gli abbonamenti urbani e i titoli integrati Marconi Express.
Parte lunedì 19 maggio 2025 alle ore 3.45 da Bologna Centrale la nuova LINEA Q, la navetta che collegherà l’Aeroporto "Guglielmo Marconi" di Bologna con l’Ospedale Maggiore e che, al mattino fino alle 5:15 e dopo la mezzanotte (fino alle 2:15) prolungherà le corse da/per la Stazione Centrale FS (piazza Medaglie d’Oro).
La frequenza della linea sarà di 30 minuti.
La principale novità di questa nuova linea, che sostituisce, assorbendole, altre linee (940, 944 e 949), che cesseranno l'esercizio con domenica 18 maggio, è legata alle tariffe.
La LINEA Q avrà, infatti, tariffa urbana di €2,30 e su questa linea varranno tutti i titoli dell'area urbana compresi abbonamenti mensili e annuali urbani.
Come per tutte le linee urbane, inoltre, sarà valida la tariffa integrata per i possessori di un titolo di viaggio Marconi Express. Il titolo Mex, se validato in aeroporto, dà infatti diritto anche ad utilizzare la tariffa urbana sugli autobus di linea.
tper.it/lineaq

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UNA NUOVA LINEA DI BUS A TARIFFA URBANA TRA AEROPORTO MARCONI E OSPEDALE MAGGIORE (ndr facebook Tper)
Debutta lunedì 19 maggio la LINEA Q realizzata da Tper con il contributo di Aeroporto Marconi di Bologna.
Tra mezzanotte e le 2 del mattino il bus proseguirà la corsa da e per la Stazione Centrale.
A bordo valgono anche gli abbonamenti urbani e i titoli integrati Marconi Express.
Parte lunedì 19 maggio 2025 alle ore 3.45 da Bologna Centrale la nuova LINEA Q, la navetta che collegherà l’Aeroporto "Guglielmo Marconi" di Bologna con l’Ospedale Maggiore e che, al mattino fino alle 5:15 e dopo la mezzanotte (fino alle 2:15) prolungherà le corse da/per la Stazione Centrale FS (piazza Medaglie d’Oro).
La frequenza della linea sarà di 30 minuti.
La principale novità di questa nuova linea, che sostituisce, assorbendole, altre linee (940, 944 e 949), che cesseranno l'esercizio con domenica 18 maggio, è legata alle tariffe.
La LINEA Q avrà, infatti, tariffa urbana di €2,30 e su questa linea varranno tutti i titoli dell'area urbana compresi abbonamenti mensili e annuali urbani.
Come per tutte le linee urbane, inoltre, sarà valida la tariffa integrata per i possessori di un titolo di viaggio Marconi Express. Il titolo Mex, se validato in aeroporto, dà infatti diritto anche ad utilizzare la tariffa urbana sugli autobus di linea.
tper.it/lineaq

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Insomma arriva in stazione solo la notte per evitare concorrenza con il Marconi Express...
 
Intanto il 26 Maggio dovrebbe chiudere la lounge per un totale (e necessario) rifacimento.
Dal sito di BLQ:


16/04/2025
Informiamo i passeggeri che la Marconi Business Lounge chiuderà dal 26 maggio a metà settembre per lavori di ristrutturazione.

Durante il periodo di chiusura sarà comunque disponibile un desk di assistenza e informazioni all’ingresso della sala.
Ci scusiamo per il disagio.
 
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Intanto il 26 Maggio dovrebbe chiudere la lounge per un totale (e necessario) rifacimento.
Dal sito di BLQ:


16/04/2025
Informiamo i passeggeri che la Marconi Business Lounge chiuderà dal 26 maggio a metà settembre per lavori di ristrutturazione.

Durante il periodo di chiusura sarà comunque disponibile un desk di assistenza e informazioni all’ingresso della sala.
Ci scusiamo per il disagio.
Invece che scusarsi per il disagio potevano organizzarsi per chiudere per zone... ma ovviamente costava di più e quindi meglio chiudere e amen. Tanto a loro interessa FR.
 
Pubblichiamo per esteso le idee di questi illuminati signori.
E poi ci si chiede perchè a BLQ non è stato ingrandito il terminal?
Non sarà che 'sta gente non ci pensa nemmeno a mettere le firme necessarie per l'ampliamento di BLQ per salvare il cuxo a FRL o PMF?
No perchè a leggere certe dichiarazioni il sospetto si avvicina alla certezza...

23 mag 2025

Dall’Enac un assist a Forlì: "Da anni chiediamo a Bologna di prendere il 30% del Ridolfi"​

Il presidente Di Palma su Rai News 24: "Siamo favorevoli a un’acquisizione che valorizzi il restante 70% e porti traffico dal capoluogo regionale". Il governatore de Pascale: "Si ragioni in prospettiva".​


SOFIA NARDI
Cronaca
Il presidente Di Palma su Rai News 24: "Siamo favorevoli a un’acquisizione che valorizzi il restante 70% e porti traffico dal capoluogo regionale". Il governatore de Pascale: "Si ragioni in prospettiva".

Si è parlato anche dell’aeroporto di Forlì, nel corso dell’intervista al presidente di Enac Pierluigi Di Palma, andata in onda mercoledì su Rai News 24. Il tema erano i piccoli scali che devono fare i conti con un numero di passeggeri inesorabilmente troppo basso. Si è partiti da Comiso, nel Ragusano, per poi citare altri casi emblematici, tra cui anche il Ridolfi, dove nel 2024 sono stati registrati 130mila passeggeri, contro una previsione di 220mila. "Qualcosa evidentemente non funziona", incalza l’intervistatrice, per poi mostrare una mappa degli scali più in difficoltà, ben due dei quali in Emilia-Romagna: Parma e Forlì.

Un grafico mostra come, nella settimana in corso, i voli siano stati molto esigui: quattro per Palermo, 3 per Katowice e uno per Tbilisi. "Noi spingiamo da anni verso un’integrazione tra Bologna e Forlì – le parole di Di Palma –, chiedendo al Marconi di acquisire gratuitamente una partecipazione del Ridolfi al 30%. L’operazione determinerebbe la valorizzazione del restante 70% e consentirebbe di trasferire traffico da Bologna a Forlì, garantendo l’equilibrio economico ed evitando problemi di saturazione". Insomma, Di Palma preme affinché si concretizzi quel sodalizio tra Forlì e Bologna del quale, in forme diverse, si parla almeno dalla scorsa estate, quando il Marconi visse settimane di forte criticità dovuta a un forte boom di passeggeri – oltre 10mila nel 2024, record assoluto per lo scalo – in concomitanza anche con alcuni lavori di ristrutturazione e allargamento, ancora in corso. In quell’occasione, però, le proposte di Forlì caddero nel vuoto. Anche sul fronte societario, si è più volte parlato della possibile apertura del capitale della società che gestisce il Ridolfi: da diversi mesi sarebbe in corso una trattativa tra F.A. e un fondo di investimento italiano con esperienza nel settore dei trasporti. A confermare l’apertura a nuovi ingressi è lo stesso vicepresidente Ettore Sansavini che si è detto disponibile "a valutare l’ingresso di partner con visione industriale e una solida presenza nel settore", confermando che "ci sono opzioni sul tavolo". Una posizione, quella di F.A. che non sembra chiudere al Marconi.

Collegato in studio anche il presidente della Regione Michele de Pascale, che si è mostrato fortemente in linea con Di Palma: "Forlì, come Parma, vive un’oggettiva difficoltà, ma va detto che sono aeroporti gestiti da privati, che, in maniera generosa, scelgono di tenere aperti gli scali con difficoltà economiche importanti. Però non si deve ragionare sull’oggi ma in prospettiva: i grandi non possono crescere all’infinito e Bologna è prossima al suo massimo. Certo, gli investimenti devono essere calibrati e anche i privati non potranno continuare a investire per sempre, però dobbiamo pensare che, se è vero che non si possono tenere aperti aeroporti senza passeggeri, è anche vero che non si può rischiare di dover rinunciare a crescere tra qualche anno".

"Se non avessimo fondato il nostro piano nazionale sulla riserva infrastrutturale – interviene Di Palma – oggi non potremmo gestire 220milioni di passeggeri". Ma non si possono fare i conti senza l’oste: a Bologna le opinioni sembrano essere in netto contrasto. Il presidente del Marconi di Bologna, Enrico Postacchini, infatti, nel corso di un incontro con il Carlino che si è tenuto nei giorni scorsi, aveva espresso particolare cautela sulla possibile integrazione regionale degli aeroporti: "Se le aggregazioni di aeroporti sono intelligenti e portano valore, ci piacciono. II punto – frena Postacchini – è che oggi in regione c’è una disparità abissale". Bologna è in testa, seguita a lunga distanza, da Rimini, con Forli Parma ben più indietro. "Le altre aree aeroportuali hanno difficoltà – ricorda il numero uno del Marconi - a giustificare la loro presenza in quel luogo. Anche se questo non significa che non occorra investire. Certo, se si dovesse lavorare su un’aggregazione regionale, che sarebbe possibile su due aeroporti e non su quattro, sarebbe in ogni caso complicato, perché gli investimenti in quelle aree sarebbero a cura delle rispettive società aeroportuali".
 
Pubblichiamo per esteso le idee di questi illuminati signori.
E poi ci si chiede perchè a BLQ non è stato ingrandito il terminal?
Non sarà che 'sta gente non ci pensa nemmeno a mettere le firme necessarie per l'ampliamento di BLQ per salvare il cuxo a FRL o PMF?
No perchè a leggere certe dichiarazioni il sospetto si avvicina alla certezza...

23 mag 2025

Dall’Enac un assist a Forlì: "Da anni chiediamo a Bologna di prendere il 30% del Ridolfi"​

Il presidente Di Palma su Rai News 24: "Siamo favorevoli a un’acquisizione che valorizzi il restante 70% e porti traffico dal capoluogo regionale". Il governatore de Pascale: "Si ragioni in prospettiva".​


SOFIA NARDI
Cronaca
Il presidente Di Palma su Rai News 24: "Siamo favorevoli a un’acquisizione che valorizzi il restante 70% e porti traffico dal capoluogo regionale". Il governatore de Pascale: "Si ragioni in prospettiva".

Si è parlato anche dell’aeroporto di Forlì, nel corso dell’intervista al presidente di Enac Pierluigi Di Palma, andata in onda mercoledì su Rai News 24. Il tema erano i piccoli scali che devono fare i conti con un numero di passeggeri inesorabilmente troppo basso. Si è partiti da Comiso, nel Ragusano, per poi citare altri casi emblematici, tra cui anche il Ridolfi, dove nel 2024 sono stati registrati 130mila passeggeri, contro una previsione di 220mila. "Qualcosa evidentemente non funziona", incalza l’intervistatrice, per poi mostrare una mappa degli scali più in difficoltà, ben due dei quali in Emilia-Romagna: Parma e Forlì.

Un grafico mostra come, nella settimana in corso, i voli siano stati molto esigui: quattro per Palermo, 3 per Katowice e uno per Tbilisi. "Noi spingiamo da anni verso un’integrazione tra Bologna e Forlì – le parole di Di Palma –, chiedendo al Marconi di acquisire gratuitamente una partecipazione del Ridolfi al 30%. L’operazione determinerebbe la valorizzazione del restante 70% e consentirebbe di trasferire traffico da Bologna a Forlì, garantendo l’equilibrio economico ed evitando problemi di saturazione". Insomma, Di Palma preme affinché si concretizzi quel sodalizio tra Forlì e Bologna del quale, in forme diverse, si parla almeno dalla scorsa estate, quando il Marconi visse settimane di forte criticità dovuta a un forte boom di passeggeri – oltre 10mila nel 2024, record assoluto per lo scalo – in concomitanza anche con alcuni lavori di ristrutturazione e allargamento, ancora in corso. In quell’occasione, però, le proposte di Forlì caddero nel vuoto. Anche sul fronte societario, si è più volte parlato della possibile apertura del capitale della società che gestisce il Ridolfi: da diversi mesi sarebbe in corso una trattativa tra F.A. e un fondo di investimento italiano con esperienza nel settore dei trasporti. A confermare l’apertura a nuovi ingressi è lo stesso vicepresidente Ettore Sansavini che si è detto disponibile "a valutare l’ingresso di partner con visione industriale e una solida presenza nel settore", confermando che "ci sono opzioni sul tavolo". Una posizione, quella di F.A. che non sembra chiudere al Marconi.

Collegato in studio anche il presidente della Regione Michele de Pascale, che si è mostrato fortemente in linea con Di Palma: "Forlì, come Parma, vive un’oggettiva difficoltà, ma va detto che sono aeroporti gestiti da privati, che, in maniera generosa, scelgono di tenere aperti gli scali con difficoltà economiche importanti. Però non si deve ragionare sull’oggi ma in prospettiva: i grandi non possono crescere all’infinito e Bologna è prossima al suo massimo. Certo, gli investimenti devono essere calibrati e anche i privati non potranno continuare a investire per sempre, però dobbiamo pensare che, se è vero che non si possono tenere aperti aeroporti senza passeggeri, è anche vero che non si può rischiare di dover rinunciare a crescere tra qualche anno".

"Se non avessimo fondato il nostro piano nazionale sulla riserva infrastrutturale – interviene Di Palma – oggi non potremmo gestire 220milioni di passeggeri". Ma non si possono fare i conti senza l’oste: a Bologna le opinioni sembrano essere in netto contrasto. Il presidente del Marconi di Bologna, Enrico Postacchini, infatti, nel corso di un incontro con il Carlino che si è tenuto nei giorni scorsi, aveva espresso particolare cautela sulla possibile integrazione regionale degli aeroporti: "Se le aggregazioni di aeroporti sono intelligenti e portano valore, ci piacciono. II punto – frena Postacchini – è che oggi in regione c’è una disparità abissale". Bologna è in testa, seguita a lunga distanza, da Rimini, con Forli Parma ben più indietro. "Le altre aree aeroportuali hanno difficoltà – ricorda il numero uno del Marconi - a giustificare la loro presenza in quel luogo. Anche se questo non significa che non occorra investire. Certo, se si dovesse lavorare su un’aggregazione regionale, che sarebbe possibile su due aeroporti e non su quattro, sarebbe in ogni caso complicato, perché gli investimenti in quelle aree sarebbero a cura delle rispettive società aeroportuali".
Oddio, va detto che forse si pecca anche un po' di campanilismo. E' da prima del Covid che BLQ doveva ristrutturarsi ma non hanno investito rimandando ma continuando e aumentando le sovvenzioni a FR, W6 ecc. Il problema è che si continua a sovvenzionare le compagnie low cost invece di fare sistema e lasciare a becco asciutto MOL e compagnia cantante. Invece BLQ sovvenziona per accentrare, RMI sovvenziona per attrarre nuovamente traffico, BLQ e PMF sovvenzionano per sopravvivere.
E non si investe nelle strutture come si dovrebbe, BLQ è indecente e i primi colpevoli sono i soci che non hanno investito come si deve, poi si può dare la colpa all'ENAC ma è almeno un decennio che BLQ deve svilupparsi invece lascia cresce lasciando indietro le strutture.
Non parlando di Hub, dove l'effetto di concentrazione dei voli fa da volano con i transiti, non è sbagliato il concetto di fare sistema e sfruttare aeroporti già esistenti. Inoltre facendo sistema possono avere maggiore potere contrattuale con FR, W6 e soci andando a tagliare i sussidi senza il rischio che MOL ad esempio riposizioni a RMI i voli tagliati a BLQ se non accettano i suoi "consigli per gli acquisti".
 
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Oddio, va detto che forse si pecca anche un po' di campanilismo. E' da prima del Covid che BLQ doveva ristrutturarsi ma non hanno investito rimandando ma continuando e aumentando le sovvenzioni a FR, W6 ecc. Il problema è che si continua a sovvenzionare le compagnie low cost invece di fare sistema e lasciare a becco asciutto MOL e compagnia cantante. Invece BLQ sovvenziona per accentrare, RMI sovvenziona per attrarre nuovamente traffico, BLQ e PMF sovvenzionano per sopravvivere.
E non si investe nelle strutture come si dovrebbe, BLQ è indecente e i primi colpevoli sono i soci che non hanno investito come si deve, poi si può dare la colpa all'ENAC ma è almeno un decennio che BLQ deve svilupparsi invece lascia cresce lasciando indietro le strutture.
Non parlando di Hub, dove l'effetto di concentrazione dei voli fa da volano con i transiti, non è sbagliato il concetto di fare sistema e sfruttare aeroporti già esistenti. Inoltre facendo sistema possono avere maggiore potere contrattuale con FR, W6 e soci andando a tagliare i sussidi senza il rischio che MOL ad esempio riposizioni a RMI i voli tagliati a BLQ se non accettano i suoi "consigli per gli acquisti".
Non è un problema di campanilismo, ma di sano realismo.
Nel 2024 BLQ ha raggiunto 83.264 movimenti. Calcolando 18 ore di esercizio giornaliero, abbiamo una media di 12.67 m/h.
Lo scalo è da tempo certificato per operare 24 m/h.
Ma prima il sindaco di Bologna ha intimato a Di Palma di ridurre i movimenti dopo le 23 in funzione antirumore, poi è arrivato il taglio anche di giorno a 18 m/h per via della congestione del terminal.
Misura sostanzialmente di propaganda, visto che nella realtà non si raggiunge quasi mai nemmeno quel limite.
Però questa propaganda deve far credere a tutti che a BLQ non ci siano margini "fisici" di crescita, imponendo di dirottare quantomeno il traffico futuro nei confinanti FRL e PMF.
Peccato che lo stesso Piano nazionale aeroporti ENAC, certifichi la possibilità per BLQ di raggiungere i 37 m/h, praticamente il triplo di quelli effettuati l'anno scorso.
Quindi, con tutto il rispetto, non vorrei mai più sentir parlare di saturazione dei movimenti per il Marconi.

Pag. 44

Veniamo al terminal. Questo 3d è prossimo a compiere 10 anni, per cui è palese che qualcosa sia andato storto.
Diversamente da tutte le altre volte, sull'argomento terminal le bocche sono sempre rimaste cucite, anche in camera caritatis.
Per cui non sono in grado di affermare con certezza la dinamica degli eventi.
Tuttavia siamo di fronte ad una triade composta da presidente ENAC, governatore della RER e sindaco di Bologna, che non sta affatto invocando l'aumento di capacità del terminal, ma un parziale svuotamento dello stesso a favore di FRL. Per averne in premio il 30% delle azioni.
Vista con gli occhi di AdB, siamo ben oltre la presa per i cuxo.
Un po' come chiedere a uno di regalarti il 30% dei suoi soldi, per avere in contraccambio il 30% dei tuoi debiti.
Ha fatto benissimo Postacchini a reagire ad una tale proposta mostrando il dito medio.
Resta il problema che la triade di cui sopra comprende dei decisori indispensabili.
Per cui mi domando quanto sia realistico che alle dichiarazioni di cui sopra, si possa associare anche un'opposizione burocratica per rimandare sine die i lavori di ampliamento del terminal di BLQ.
E all'opposto, mi chiedo quanto sia plausibile che il gestore abbia scelto di non investire pur a fronte di un traffico crescente che con ogni probabilità avrebbe ripagato i costi con un ampio aumento del revenue e viste le migliorate economie di scala, presumibilmente anche degli utili.
E' noto che FR avrebbe messo volentieri altri 4 aerei, se ci fosse stato spazio. E invece...
Quanto a FRL e PMF c'è poco da dire, se non che nessuno ha interesse a volarci se non viene coperto d'oro.
La soluzione più logica sarebbe semplicemente la presa d'atto che al mercato non interessa fare traffico di linea sui due scali e regolarsi di conseguenza.
Ma per certa gente, è il decisore che deve instradare le masse secondo la convenienza collettiva (o magari semplicemente la loro). Per cui una compagnia non dovrebbe volare dove richiesto dai pax e dove possa guadagnare più soldi, ma dove si presume possa rendere al meglio sul piano elettorale ai politici locali e ai loro protetti.
 
Non è un problema di campanilismo, ma di sano realismo.
Nel 2024 BLQ ha raggiunto 83.264 movimenti. Calcolando 18 ore di esercizio giornaliero, abbiamo una media di 12.67 m/h.
Lo scalo è da tempo certificato per operare 24 m/h.
Ma prima il sindaco di Bologna ha intimato a Di Palma di ridurre i movimenti dopo le 23 in funzione antirumore, poi è arrivato il taglio anche di giorno a 18 m/h per via della congestione del terminal.
Misura sostanzialmente di propaganda, visto che nella realtà non si raggiunge quasi mai nemmeno quel limite.
Però questa propaganda deve far credere a tutti che a BLQ non ci siano margini "fisici" di crescita, imponendo di dirottare quantomeno il traffico futuro nei confinanti FRL e PMF.
Peccato che lo stesso Piano nazionale aeroporti ENAC, certifichi la possibilità per BLQ di raggiungere i 37 m/h, praticamente il triplo di quelli effettuati l'anno scorso.
Quindi, con tutto il rispetto, non vorrei mai più sentir parlare di saturazione dei movimenti per il Marconi.

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Veniamo al terminal. Questo 3d è prossimo a compiere 10 anni, per cui è palese che qualcosa sia andato storto.
Diversamente da tutte le altre volte, sull'argomento terminal le bocche sono sempre rimaste cucite, anche in camera caritatis.
Per cui non sono in grado di affermare con certezza la dinamica degli eventi.
Tuttavia siamo di fronte ad una triade composta da presidente ENAC, governatore della RER e sindaco di Bologna, che non sta affatto invocando l'aumento di capacità del terminal, ma un parziale svuotamento dello stesso a favore di FRL. Per averne in premio il 30% delle azioni.
Vista con gli occhi di AdB, siamo ben oltre la presa per i cuxo.
Un po' come chiedere a uno di regalarti il 30% dei suoi soldi, per avere in contraccambio il 30% dei tuoi debiti.
Ha fatto benissimo Postacchini a reagire ad una tale proposta mostrando il dito medio.
Resta il problema che la triade di cui sopra comprende dei decisori indispensabili.
Per cui mi domando quanto sia realistico che alle dichiarazioni di cui sopra, si possa associare anche un'opposizione burocratica per rimandare sine die i lavori di ampliamento del terminal di BLQ.
E all'opposto, mi chiedo quanto sia plausibile che il gestore abbia scelto di non investire pur a fronte di un traffico crescente che con ogni probabilità avrebbe ripagato i costi con un ampio aumento del revenue e viste le migliorate economie di scala, presumibilmente anche degli utili.
E' noto che FR avrebbe messo volentieri altri 4 aerei, se ci fosse stato spazio. E invece...
Quanto a FRL e PMF c'è poco da dire, se non che nessuno ha interesse a volarci se non viene coperto d'oro.
La soluzione più logica sarebbe semplicemente la presa d'atto che al mercato non interessa fare traffico di linea sui due scali e regolarsi di conseguenza.
Ma per certa gente, è il decisore che deve instradare le masse secondo la convenienza collettiva (o magari semplicemente la loro). Per cui una compagnia non dovrebbe volare dove richiesto dai pax e dove possa guadagnare più soldi, ma dove si presume possa rendere al meglio sul piano elettorale ai politici locali e ai loro protetti.
Il problema è a BLQ non hanno investito e fa schifo ed è congestionato preferendo razziare il mercato delle low cost e quando da BLQ sono andati a razziare le low cost agli altri scali regionali a suon di contributi è deleterio, non è mercato nemmeno quello. Ad esempio se a BLQ togliessero gli incentivi magari FR aprirebbe più voli a RMI o FRL come faceva prima per esempio. Sappiamo bene che FR va a soldi, il mercato lo porta lei.

BLQ ha diversi problemi che ne sconsigliano una crescita significativa e che discutiamo da anni. Il discorso che fanno dal Sindaco al Governatore passando da ENAC è che piuttosto di far patire disservizi o avere cittadini arrabbiati non essendo un hub e quindi non avendo necessità di fare ulteriore massa critica la SAB si prenda almeno in parte la proprietà dei concorrenti e vada li a guadagnare.
Se ci guardi da un non fans di BLQ la cosa fila.
 
Il problema è a BLQ non hanno investito e fa schifo ed è congestionato preferendo razziare il mercato delle low cost e quando da BLQ sono andati a razziare le low cost agli altri scali regionali a suon di contributi è deleterio, non è mercato nemmeno quello. Ad esempio se a BLQ togliessero gli incentivi magari FR aprirebbe più voli a RMI o FRL come faceva prima per esempio. Sappiamo bene che FR va a soldi, il mercato lo porta lei.

BLQ ha diversi problemi che ne sconsigliano una crescita significativa e che discutiamo da anni. Il discorso che fanno dal Sindaco al Governatore passando da ENAC è che piuttosto di far patire disservizi o avere cittadini arrabbiati non essendo un hub e quindi non avendo necessità di fare ulteriore massa critica la SAB si prenda almeno in parte la proprietà dei concorrenti e vada li a guadagnare.
Se ci guardi da un non fans di BLQ la cosa fila.
C'è inoltre un dato di fatto che si finge di non vedere: Bologna, città all'avanguardia in qualsiasi altro settore, ha un aeroporto impresentabile, organizzato in modo demenziale. Non è un problema di investimenti futuri (che ovviamente bisognava fare per tempo) ma anche di come si è scelto di usare gli spazi esistenti. Puntare a ingolfare una struttura organizzata in modo così folle è deleterio. Che nessuno a Bologna se ne renda conto è sorprendente. E lo dico da passeggero che usa Bologna quando proprio non ha alternative. Non è questione di campanili. Bologna dovrebbe tenere al proprio campanile proprio migliorando l'aeroporto e avrebbe dovuto farlo già ieri e avrebbe dovuto farlo anche solo riorganizzando spazi esistenti. Ammassare mortadelle e duty free nell'area dei passeggeri a discapito del limite sindacale di confort per i passeggeri in attesa è una scelta di Bologna non di enac
 
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Il problema è a BLQ non hanno investito e fa schifo ed è congestionato preferendo razziare il mercato delle low cost e quando da BLQ sono andati a razziare le low cost agli altri scali regionali a suon di contributi è deleterio, non è mercato nemmeno quello. Ad esempio se a BLQ togliessero gli incentivi magari FR aprirebbe più voli a RMI o FRL come faceva prima per esempio. Sappiamo bene che FR va a soldi, il mercato lo porta lei.

BLQ ha diversi problemi che ne sconsigliano una crescita significativa e che discutiamo da anni. Il discorso che fanno dal Sindaco al Governatore passando da ENAC è che piuttosto di far patire disservizi o avere cittadini arrabbiati non essendo un hub e quindi non avendo necessità di fare ulteriore massa critica la SAB si prenda almeno in parte la proprietà dei concorrenti e vada li a guadagnare.
Se ci guardi da un non fans di BLQ la cosa fila.

Scrivi che i soci non hanno investito e come scrivevo ieri, mi e ti chiedo: non hanno VOLUTO investire, o non hanno POTUTO investire? Perchè fa tutta la differenza del mondo.
Quanto al "ratto delle compagnie" che credevo ormai relegato alle leggende metropolitane, credo tu sappia perfettamente che BLQ sconta solo una parte dei costi dovuti, mentre a FRL e PMF non solo le compagnie volano praticamente gratis, ma i gestori devono andare in tasca per garantire loro un determinato fatturato, a prescindere che i biglietti vengano venduti o meno.
Con ogni probabilità azzerando ogni tipo di sovvenzione, il risultato sarebbe che BLQ avrebbe qualche volo in meno (quelli a minore redditività), mentre a FRL e PMF volerebbero solo i passeri.
Per quanto riguarda la crescita di Bologna, i problemi sono tutti nella testa di chi vuole che esistano per supportare ragionamenti tutt'altro che disinteressati.
Lo spazio per allargare il terminal non manca. In prospettiva spostando militari e pompieri a nord della pista, il terminal lo puoi triplicare. Questa è la realtà. Altro che limiti fisici invalicabili.
Dei movimenti ho già detto ieri.
Quanto al rumore, posso dirti che mi capita di utilizzare spesso Il Centro Congressi 7 Gold, stanza al 6° piano orientata ad ovest, quindi verso l'aeroporto. E posso garantirti che riusciamo a lavorare con i vasistas aperti anche quando gli aerei decollano per per pista 12 e ci passano a fianco virando verso nord.
Chiaramente si sentono, ma mai una volta il relatore ha dovuto interrompersi o alzare la voce. Viceversa in un'occasione abbiamo dovuto chiudere le finestre perchè il tosaerba 6 piani più sotto era troppo fastidioso. Questi sono gli ordini di grandezza del problema.

https://www.google.it/maps/place/Sale+Centro+Congressi+7+Gold/@44.5357072,11.2821344,7742m/data=!3m1!1e3!4m6!3m5!1s0x477fd36d35d1bddf:0x8fd38a6074776d56!8m2!3d44.5304931!4d11.3475599!16s/g/11cjl3_pd6!5m1!1e1?entry=ttu&g_ep=EgoyMDI1MDUyMS4wIKXMDSoJLDEwMjExNDU1SAFQAw==

Gli unici che subiscono un certo grado di rumore (peraltro non dissimile rispetto a chi vive vicino a strade e ferrovie trafficate), sono gli abitanti della Pescarola. Tutti insediati quando lo scalo era bello che aperto. Google maps rende evidente che si tratta di una zona sviluppata negli ultimi decenni.
E siccome immagino che tutte queste persone all'atto di comprare casa abbiano ottenuto mega-sconti proprio per la vicinanza di un aeroporto, la pretesa di essere trattate come pecorelle del Signore sacrificate al demoniaco overtourism è davvero patetica.
Se non si trovano bene dove sono, possono tranquillamente vendere (al prezzo congruo e non certo ai prezzi dei Colli) e andarsene da un'altra parte. Loro, non l'aeroporto.

Riassumendo il tutto, come vedi a BLQ non c'è nessuna particolare criticità rispetto ad altri scali, salvo che non la si voglia vedere per convenienza. Anche a FRL e PMF i voli sorvolano zone abitate e probabilmente solo per lo scarso traffico non si levano le stesse proteste che sentiamo a BLQ.

Si persiste nel fingere che PMF e FRL debbano avere un loro spazio nei voli di linea a dispetto delle scelte dei pax, a dispetto delle scelte delle compagnie, rifiutando la realtà che emerge chiaramente dal mercato e cioè che sia i pax che le compagnie scelgono di volare sull'aeroporto regionale di gran lunga più costoso, perchè è esattamente lì che vogliono andare.
Non a Forlì e non a Parma.
 
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