Sono d'accordo nel dire che l'invasione dell'Iraq sia stato l'errore piu' grosso commesso dall'Occidente negli ultimi 30-40 anni, e l'evento che ha causato la nascita di daesh, ha contribuito alla guerra in Siria e via dicendo. Pero' non e' che siccome non abbiamo fatto nulla all'epoca allora non e' permesso di criticare ora.
Sarei d'accordo con te se non fosse che, alla fin fine, gli UAE fanno quello che fanno non per portare la pace in Europa, ma lo fanno per tirare acqua al loro mulino (leggi evasione fiscale, riciclaggio e arricchimento). Chi e' senza peccato scagli la prima pietra, vero, ma loro penso che dovrebbero essere i terzultimi a raccogliere un ciottolo.
Anche a me non sono molto simpatici gli emiratini, ma tant'è: da che mondo e mondo esistono sempre le triangolazioni, i compromessi, le mezze misure fra paesi nemici che mantengono aree di normalità.
- Durante la seconda guerra mondiale Thomas Cook (per usare un esempio familiare nel mondo dell'aviazione) consegnava lettere fra qualsiasi paese sui due fronti del conflitto: chi voleva preparava una lettera e due buste. La prima busta racchiudente la lettera aveva come indirizzo la destinazione finale nel paese ostile e veniva messa nella seconda busta indirizzata a una casella postale a Lisbona, paese neutrale. Là veniva aperta la busta esterna e riavviata la lettera.
- Nella seconda metà della guerra fredda, a partire dagli anni Settanta, gli Stati Uniti vendettero enormi quantità di grano ai sovietici che morivano di fame. Contenti i sovietici (che nascondevano così la loro incapacità di produrre quantità sufficienti di derrate alimentari) e contenti i contadini americani che vendevano più grano e così sopravvivevano )il farm problem era roba non da poco per làeconomia USA.
- Fino a poche settimane fa gli americani hanno acquistato quantità record di uranio arricchito dalla Russia. Sì perché la Russia non è solo il secondo/terzo (dipende dal mese) produttore mondiale di petrolio dopo gli USA, ma è anche (e di gran lunga) il maggior produttore di uranio arricchito: le centrali nucleari inglesi, francesi e americane non hanno grandi linee di approvvigionamento senza i russi. E allora fino all'altroieri, mentre si sanzionava il petrolio, il gas e via dicendo, si acquistavano quantità mai viste di uranio per creare riserve sufficienti per il tempo necessario ad aumentare la produzione in paesi amici )a proposito, ora c'è chi sanzionerebbe il Niger, settimo paese al mondo per riserve di uranio che ne vende molto ai franzosi).
Potrei andare avanti per ore con esempi di vario tipo: la realtà è che la guerra non si vince con le sanzioni economiche -- soprattutto non quando il sanzionato è il paese più ricco al mondo di risorse naturali. Lo shock temporaneo delle sanzioni non ha causato terremoti politici in Russia, e le conseguenze di lungo periodo sono micidiali: coi cinesi e tanti altri che il petrolio e il gas lo acquistano ugualmente, la Russia continua a ricevere denaro sufficiente da investire. E, per la prima volta in decenni, lo investe (anche) in sviluppo tecnologico. In molte città industriali russe il consenso aumenta perché aumenta la ricchezza. E pazienza se, invece che a Rimini, devono andare a fare la villeggiatura a Belek o, invece che a Miami, l'appartamentino come investimento se lo comprano a Dubai.
Chi ha più da rimetterci con questa storia delle sanzioni siamo noi occidentali: se vogliamo un'Ucraina libera (cosa, dal mio punto di vista, assolutamente desiderabile) dobbiamo fare dei sacrifici veri. Non questo pisciolìo di armi con calma e quando avanzano due lire, senza spendere troppo e pensando che gli ucraini possano resistere ancora a lungo mentre noi facciamo la solita bella vita. Per costringere la Russia a sedersi a un tavolo e accettare condizioni eque servirà almeno il quadruplo delle risorse economiche, belliche e industriali, stanziate con continuità e a tempo indeterminato. Gli ucraini non vinceranno la guerra sul campo -- non contro una Russia che non può perdere -- ma potrebbero vincere una guerra di logoramento se avessero alle spalle un Occidente disposto a fare sul serio. Le sanzioni sono solo un modo di addomesticare la coscienza e far finta di dare una mano.