Mah... il vincolo delle 3 ore mi pare un pò surreale.
Il pacchetto di«rimedi» inviato da italiano e tedeschi è stato approvato da Bruxelles. Al centro: la concorrenza da tutelare per 3 anni, le tariffe e le rotte. Dopo l’ok Ue serviranno 18 mesi per l’integrazione
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Ita-Lufthansa, dagli slot di Linate ai voli verso gli Usa (e le 3 ore di «tolleranza»): cosa prevede l’accordo con l’Antitrust Ue
di Leonard Berberi
Il pacchetto di «rimedi» inviato da italiano e tedeschi è stato approvato da Bruxelles. Al centro: la concorrenza da tutelare per 3 anni, le tariffe e le rotte. Dopo l’ok Ue serviranno 18 mesi per l’integrazione
Almeno un vettore rivale a fare concorrenza sui voli di breve raggio, la cessione di un «congruo» pacchetto di slot (i diritti di decollo e atterraggio) all’aeroporto di Milano Linate e interventi per proteggere in particolare il consumatore che viaggia in Economy e quindi è più sensibile alle variazioni di prezzo. Poggia su questi tre aspetti il pacchetto di rimedi che il ministero dell’Economia e Lufthansa hanno inviato all’Antitrust Ue per avere il via libera all’ingresso dei tedeschi in Ita Airways, stando a quanto raccontano al
Corriere due fonti comunitarie.
Sacrifici che Bruxelles lunedì 17 giugno ritiene sufficienti, rimuovendo così l’ultimo ostacolo alle nozze in alta quota.
A Linate
Ma cosa prevede nel dettaglio il pacchetto di rimedi? All’aeroporto di Milano Linate l’unione di Ita e Lufthansa porterebbe a una quota congiunta del 63% degli slot in uno scalo a vocazione business e particolarmente pregiato. I due soggetti rinunceranno a 15-17 coppie giornaliere (pari a 30-34 voli, considerando entrambe le direzioni), più delle 11 coppie possedute attualmente dal gruppo Lufthansa.
I voli di breve raggio
Questi diritti di decollo e atterraggio saranno utilizzati in due modi. Il primo: per consentire l’ingresso sulle rotte individuate come problematiche a Linate (e a Roma Fiumicino) di un vettore rivale. Questo — che deve essere autorizzato dall’Ue — dovrà garantire la stessa rotta, con la stessa frequenza che ha oggi Ita e per almeno tre anni. La seconda modalità di utilizzo consentirebbe al vettore entrante — o a un altro, sempre rivale — di aprire una base a Linate e avviare nuove rotte. Le aviolinee con le quali c’è un accordo preliminare sono easyJet e Volotea. E i collegamenti sono quelli tra Linate e Fiumicino con gli hub di Lufthansa in Germania, Belgio, Svizzera e Austria.
I viaggi intercontinentali
È sui voli Italia-Nord America che si è discusso — e litigato — a lungo. Dopo un tira e molla a tratti estenuante l’Ue ha dato parere positivo all’ultima proposta inviata domenica sera a Bruxelles. Sulle tratte «problematiche» tra Roma Fiumicino e San Francisco, Washington, Chicago e Toronto o c’è un nuovo vettore rivale che garantisce il collegamento diretto (anche in questo caso con la stessa frequenza e per almeno tre anni) oppure, in assenza di questo, devono arrivare due aviolinee a garantire un volo con scalo, ma che abbia una durata non superiore alle tre ore in più rispetto al volo diretto.
Il vincolo delle 3 ore
Queste aviolinee possono essere anche già operative. Per esempio: un viaggio Air France sul segmento Roma-Parigi-San Francisco. Ma se la durata complessiva è di più dei 180 minuti fissati come limite — perché, per esempio, lo scalo a Parigi dura 4 ore — allora o Air France si preoccupa di «accorciare» lo scalo, per stare nelle 3 ore, oppure Ita-Lufthansa dovranno preoccuparsi di mettere un loro volo per Parigi per alimentare il volo intercontinentale dei francesi.
L’approccio di Bruxelles
Come mai questa posizione? Secondo l’Antitrust Ue è un modo per tutelare la clientela che vola in classe Economy, più sensibile al prezzo (i voli con scalo costano mediamente di meno di quelli diretti), al contrario di chi viaggia in Business che ha pochissimi problemi di budget perché magari si sposta per lavoro (e paga l’azienda) o per piacere.
I passaggi tecnici
Il via libera Ue (l’annuncio è atteso tra il 2 e il 4 luglio) sarà l’inizio di un lungo «trasloco» operativo e commerciale. Parlando a margine dell’assemblea generale della Iata a Dubai, agli inizi di giugno,
il ceo Spohr ha spiegato che «ci vorranno 18 mesi per integrare Ita nel gruppo», una galassia che comprende Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Air Dolomiti, la manutenzione, il cargo.
La joint venture
In parallelo Roma e Francoforte chiederanno alle autorità regolatorie di Usa e Canada l’ingresso di Ita nella joint venture transatlantica A++ che Lufthansa gestisce con United Airlines e Air Canada e che garantisce miliardi di euro di ricavi ogni anno. Ita dovrà poi passare dall’alleanza SkyTeam (dov’è oggi con Air France-Klm e Delta Air Lines) a Star Alliance, co-fondata da Lufthansa e nella quale i tedeschi sono uno degli «azionisti» di riferimento.
Le nomine
A proposito di azionisti: l’ingresso in Ita — inizialmente al 41% — comporterà la nomina da parte di Francoforte di due membri del cda di Italia Trasporto Aereo Spa (la società che gestisce il vettore tricolore) che si aggiungeranno ai tre del Mef. Se gli italiani esprimono il presidente (l’attuale è Antonino Turicchi), i tedeschi nomineranno l’amministratore delegato.
Il marchio Alitalia
Rotte, orari, tariffe, gestione dei clienti, programma fedeltà, accordi commerciali: c’è questo e altro ancora da integrare e da aggiustare. E mentre il primo obiettivo di Francoforte è portare Ita all’utile, i tedeschi hanno anche un sogno:
far decollare di nuovo il marchio Alitalia.