Riporto con una certa fatica, perchè ho la vista velata dalle lagrime che scendono copiose
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Voli cancellati per colpa del «bug» britannico: «Le mie 20 ore di attesa di ritorno da Budapest: passeggeri...
Il nostro giornalista bloccato in Ungheria dopo i Mondiali di atletica leggera: 20 ore di ritardo e il dubbio di dove dormire la notte, come recuperare i bagagli, come lavarsi
Il volo è in orario, l’imbarco immediato: che bello. Alle 18 e 15 di lunedì il W62341 di Wizzair, una delle più grandi low cost europee, che lunedì alle 18 e 40 era programmato da Budapest a Roma Fiumicino stava già esaurendo la fila all’imbarco. L’Airbus 320Neo si riempiva di italiani in vacanza nella capitale ungherese ma anche di atleti, tecnici e giornalisti di ritorno dal Mondiali di atletica leggera. Ma - quasi esaurita la fila del passeggeri priority - le hostess di terra hanno improvvisamente interrotto le operazioni e dopo dieci minuti lanciato un annuncio che pareva uno scherzo: «Il volo per Fiumicino subirà un ritardo, il decollo è previsto alle 14 e 40». Le 14 e 40 di quando? Di martedì, salvo ulteriori ritardi.
I passeggeri (200) sono ammutoliti, chi non capiva l’inglese o l’ungherese chiedeva aiuto, chi lo capiva non credeva alle proprie orecchie. Capannello attorno al personale, tre ragazzi spaesati e impauriti ma cortesi. Che sta succedendo? Un problema all’aereo? Il maltempo che imperversa sull’Italia? No, «l’aereo è regolarmente parcheggiato fuori, l’equipaggio c’è e il ritardo non dipende da noi, spiegano cortesi le hostess». Colpa del caos del traffico aereo in Europa, di quel «bug» che ha fatto impazzire i voli in Gran Bretagna.
A questo punto scattano le domande più urgenti. Che si fa fino a domani, dove si dorme e mangia? Le hostess, all’apice dell’imbarazzo, spiegano che a Budapest è altissima stagione e che Wizzair non trova né i bus per l’albergo né tantomeno l’albergo. E quindi? «E quindi trovate un albergo voi che da soli fate prima, spendete un cifra “ragionevole”, non sappiamo dirvi quanto, non ci sono in realtà massimali, e poi compilate un modulo sul sito Wizzair e vi rimborseremo la notte, la cena e anche il bus o il taxi».
In coda c’è chi viaggia per lavoro, è munito di carta di credito capiente ed è pratico di prenotazioni online. Ma anche chi è è corto di soldi e di rudimenti di Booking e si trova con bambini stanchi e poco collaborativi. Davanti al Terminal del Fernec Liszt c’è un Ibis Style che vende la camere a 126 euro (senza colazione) e ha disponibilità: è tanto? E’ poco? E perché non potete pagare voi? Le hostess non sanno cosa rispondere, se non: «conservate gli scontrini». Qualcuno alza la voce, qualcuno piange perché non ha davvero un euro in tasca altri maledicono Wizzair perchè i voli in coincidenza (per le low cost le coincidenze non esistono) sono perduti.
Nel frattempo un’occhiata al contratto di servizio: la compagnia non è tenuta a trovare l’albergo, ma solo a rimborsare le spese. Il secondo problema è recuperare le valigie imbarcate, con magliette e mutande pulite (a Budapest fa un caldo infernale) e spazzolini da denti, Si esce dal gate e ci si mette in coda al nastro, come se si fosse appena atterrati. Ma i problemi non finiscono e mentre un’addetta prima di dileguarsi spiega che «il blocco non dipende da Wizzair ma da un problema informatico a Londra» gli addetti ai nastri provano a localizzare i bagagli. Ci metteranno 90 minuti esatti.
Ad un primo SMS delle 19 e 12 («Il nuovo orario di partenza è le 14 e 50 del 29 agosto»), Wizzair fa seguire una mail alle 20:58 con «sincere scuse per il ritardo e per non avervi trovato una sistemazione vicina all’aeroporto. Se avete reperito un albergo da soli e avete speso una cifra ragionevole ve la rimborseremo». Quale sarà (e se ci sarà) un risarcimento perché non aveva i soldi da anticipare per l’albergo (spesa media a Budapest centro 120 euro) e ha passato la notte e tutta la mattina di martedì in aeroporto non è dato sapere.

Voli cancellati per colpa del «bug» britannico: «Le mie 20 ore di attesa di ritorno da Budapest»
Il nostro giornalista bloccato in Ungheria dopo i Mondiali di atletica leggera: 20 ore di ritardo e il dubbio di dove dormire la notte, come recuperare i bagagli, come lavarsi
Voli cancellati per colpa del «bug» britannico: «Le mie 20 ore di attesa di ritorno da Budapest: passeggeri...
Il nostro giornalista bloccato in Ungheria dopo i Mondiali di atletica leggera: 20 ore di ritardo e il dubbio di dove dormire la notte, come recuperare i bagagli, come lavarsi
Il volo è in orario, l’imbarco immediato: che bello. Alle 18 e 15 di lunedì il W62341 di Wizzair, una delle più grandi low cost europee, che lunedì alle 18 e 40 era programmato da Budapest a Roma Fiumicino stava già esaurendo la fila all’imbarco. L’Airbus 320Neo si riempiva di italiani in vacanza nella capitale ungherese ma anche di atleti, tecnici e giornalisti di ritorno dal Mondiali di atletica leggera. Ma - quasi esaurita la fila del passeggeri priority - le hostess di terra hanno improvvisamente interrotto le operazioni e dopo dieci minuti lanciato un annuncio che pareva uno scherzo: «Il volo per Fiumicino subirà un ritardo, il decollo è previsto alle 14 e 40». Le 14 e 40 di quando? Di martedì, salvo ulteriori ritardi.
I passeggeri (200) sono ammutoliti, chi non capiva l’inglese o l’ungherese chiedeva aiuto, chi lo capiva non credeva alle proprie orecchie. Capannello attorno al personale, tre ragazzi spaesati e impauriti ma cortesi. Che sta succedendo? Un problema all’aereo? Il maltempo che imperversa sull’Italia? No, «l’aereo è regolarmente parcheggiato fuori, l’equipaggio c’è e il ritardo non dipende da noi, spiegano cortesi le hostess». Colpa del caos del traffico aereo in Europa, di quel «bug» che ha fatto impazzire i voli in Gran Bretagna.
A questo punto scattano le domande più urgenti. Che si fa fino a domani, dove si dorme e mangia? Le hostess, all’apice dell’imbarazzo, spiegano che a Budapest è altissima stagione e che Wizzair non trova né i bus per l’albergo né tantomeno l’albergo. E quindi? «E quindi trovate un albergo voi che da soli fate prima, spendete un cifra “ragionevole”, non sappiamo dirvi quanto, non ci sono in realtà massimali, e poi compilate un modulo sul sito Wizzair e vi rimborseremo la notte, la cena e anche il bus o il taxi».
In coda c’è chi viaggia per lavoro, è munito di carta di credito capiente ed è pratico di prenotazioni online. Ma anche chi è è corto di soldi e di rudimenti di Booking e si trova con bambini stanchi e poco collaborativi. Davanti al Terminal del Fernec Liszt c’è un Ibis Style che vende la camere a 126 euro (senza colazione) e ha disponibilità: è tanto? E’ poco? E perché non potete pagare voi? Le hostess non sanno cosa rispondere, se non: «conservate gli scontrini». Qualcuno alza la voce, qualcuno piange perché non ha davvero un euro in tasca altri maledicono Wizzair perchè i voli in coincidenza (per le low cost le coincidenze non esistono) sono perduti.
Nel frattempo un’occhiata al contratto di servizio: la compagnia non è tenuta a trovare l’albergo, ma solo a rimborsare le spese. Il secondo problema è recuperare le valigie imbarcate, con magliette e mutande pulite (a Budapest fa un caldo infernale) e spazzolini da denti, Si esce dal gate e ci si mette in coda al nastro, come se si fosse appena atterrati. Ma i problemi non finiscono e mentre un’addetta prima di dileguarsi spiega che «il blocco non dipende da Wizzair ma da un problema informatico a Londra» gli addetti ai nastri provano a localizzare i bagagli. Ci metteranno 90 minuti esatti.
Ad un primo SMS delle 19 e 12 («Il nuovo orario di partenza è le 14 e 50 del 29 agosto»), Wizzair fa seguire una mail alle 20:58 con «sincere scuse per il ritardo e per non avervi trovato una sistemazione vicina all’aeroporto. Se avete reperito un albergo da soli e avete speso una cifra ragionevole ve la rimborseremo». Quale sarà (e se ci sarà) un risarcimento perché non aveva i soldi da anticipare per l’albergo (spesa media a Budapest centro 120 euro) e ha passato la notte e tutta la mattina di martedì in aeroporto non è dato sapere.