Il ministero dell’Economia si schiera con i sei membri del cda e l’amministratore delegato di Ita Airways che
hanno votato di revocare le deleghe operative al presidente Alfredo Altavilla in un board di fuoco andato in scena il 12 ottobre. Con una lettera di tre pagine inviata la mattina seguente il Tesoro, azionista unico di Ita, ha chiarito la sua posizione: si può procedere con l’azzeramento delle deleghe e si possono consegnare all’ad Fabio Lazzerini. Per il dicastero insomma non serve aspettare l’assemblea dei soci dell’8 novembre per convalidare la decisione. Mentre il collegio sindacale, riunitosi il 13 ottobre, avrebbe richiesto tempo per approfondire la legittimità del voto.
Il testo
«Si rammenta, pur trattandosi di principi molto noti, che la gestione dell’impresa, come previsto dalla legge, compete esclusivamente agli amministratori, ivi compresa evidentemente la facoltà di attribuire e revocare le deleghe di gestione in considerazione degli interessi della società», scrive il Tesoro nella lettera di cui il Corriere ha ottenuto una copia. E ancora: «Il socio (cioè il Mef, ndr) per legge non esercita alcun potere gestorio, tantomeno in sede assembleare, né esercita alcuna direzione e coordinamento dell’impresa, e pertanto non conferisce né può conferire alcuna delega».
Il via libera
«In secondo luogo — scrive ancora il Mef — in base allo statuto vigente la competenza assembleare riguardo alla attribuzione di deleghe al presidente ha evidentemente carattere autorizzatorio, secondo una prassi costante e non smentita di questo dipartimento». Per poi concludere: «Dato che il consiglio di amministrazione, in esecuzione dei poteri ad esso attribuiti dalla legge e dallo statuto, si è espresso, è dovere degli amministratori e del management dare esecuzione alle decisioni assunte, nell’interesse della società». Insomma: il voto dei sei membri (dimissionari da fine marzo) e dell’ad di Ita per il ministero è valido.
Il parere contrario
Bisognerà capire ora cosa succede. Un parere legale chiesto dal presidente Altavilla e fornito dal giurista e notaio Piergaetano Marchetti sulla base delle informazioni preliminari sostiene che la «pretesa delibera di revoca di delega al presidente abbia verosimilmente contenuto illecito o configuri la fattispecie della inesistenza». Un ragione che si basa sul comma 11 dell’articolo 11 dello statuto di Ita che stabilisce che «il consiglio di amministrazione, previa delibera dell’assemblea, può attribuire deleghe operative al presidente sulle materie delegabili ai sensi di legge»
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