Air Dolomiti: cosa bolle in pentola?


Air Dolomiti nuovo membro della Iata

Nuovo passo nel percorso di crescita di Air Dolomiti. La compagnia che fa parte del Gruppo Lufthansa ha infatti annunciato l’ingresso nella Iata, l’associazione del trasporto aereo che rappresenta poco meno di trecento compagnie aeree di 120 Paesi.

“Abbiamo recentemente annunciato l’avvio di un piano di crescita ambizioso - commenta il ceo Joerg Eberhart (nella foto) -, nei prossimi anni puntiamo ad estendere il nostro network e la nostra flotta. Sono certo che l’Associazione saprà supportarci in questo percorso e che la collaborazione si rivelerà proficua”.

Tra le mission della Iata per i propri membri il supporto a soddisfare gli standard del settore in termini di sicurezza, la riduzione dell’impatto ambientale, il contenimento dei costi e il miglioramento del flusso di cassa per massimizzare l’efficacia degli investimenti.

(TTG)
 
Air Dolomiti apre un centro di manutenzione all’aeroporto di Firenze

Air Dolomiti aprirà una nuova base tecnica all’aeroporto di Firenze. La compagnia aerea del Gruppo Lufthansa ha vinto il bando di gara indetto da Toscana Aeroporti per l’affidamento in subconcessione dell’hangar dell’Amerigo Vespucci.

Il vettore, che da tempo ha iniziato a valutare la possibilità di aprire basi di manutenzione in Italia, ha deciso perciò di realizzare l’hub nello scalo toscano. L’aerea, di 26.600 mq, sarà inaugurata in primavera e impiegherà diversi giovani.

Un'occasione per i giovani
“Siamo particolarmente orgogliosi di questa operazione - commenta in una nota Joerg Eberhart, presidente e ceo di Air Dolomiti -, perché diamo continuità al nostro piano di crescita iniziato lo scorso autunno. Il personale tecnico è la figura che stiamo maggiormente cercando dopo quello di volo. La nostra intenzione è di proporre una preparazione ad hoc a giovani diplomati di istituti tecnici superiori e offrire formazione in un settore così specifico. Si procederà poi con l’assunzione di personale da impiegare nell’hangar a Firenze”.

“L’apertura della base di manutenzione rappresenta un grande risultato della collaborazione instaurata da anni tra la nostra azienda e Air Dolomiti – aggiunge Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti -. Con grande piacere facciamo a Air Dolomiti i migliori auguri per il prosieguo del piano di crescita”.



>> TTG Italia
https://www.ttgitalia.com/stories/t...ntro_di_manutenzione_allaeroporto_di_firenze/
 
doveva essere fatta a Torino: chissà quali ostacoli avran trovato! in ogni caso Torino sempre più provincia depressa e cadente!
 
Questo il comunicato ufficiale (notare che il comunicato è stato corretto da una seconda versione - questa - in quanto la superficie dell'hangar è di 2.600 mq e non 26.000).

Toscana Aeroporti

Air Dolomiti apre a Firenze un nuovo centro di manutenzione

La Compagnia ha vinto il Bando di Toscana Aeroporti e in primavera inaugurerà una nuova base tecnica all’Amerigo Vespucci

Air Dolomiti, Compagnia aerea italiana del Gruppo Lufthansa, annuncia di aver vinto il
bando di Gara indetto da Toscana Aeroporti per l’affidamento in subconcessione
dell’hangar all’aeroporto di Firenze.
La Compagnia, che ha da tempo annunciato un piano di crescita con un investimento del
Gruppo pari a 100 milioni di euro, ha incrementato il numero di aeromobili in flotta
arrivando ad operare con 14 Embraer 195 da 120 posti e si appresta a ricevere altri tre
aerei quest’ anno con una prospettiva di ulteriore sviluppo fino al 2023.
Dal 2019 sono state incrementate le assunzioni, in particolare di piloti e assistenti di volo.
La Compagnia, che opera regolarmente da Firenze e Pisa offrendo collegamenti sugli
hub di Monaco e Francoforte, ha iniziato a valutare la possibilità di aprire basi di
manutenzione in Italia e a Firenze ha trovato l’occasione per dare vita al proprio
progetto.
L’area di 2.600 mq, che verrà inaugurata in primavera, darà opportunità di impiego a
molti giovani.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questa operazione” afferma Joerg Eberhart,
Presidente e CEO di Air Dolomiti “perché diamo continuità al nostro piano di crescita
iniziato lo scorso autunno. Il personale tecnico è la figura che stiamo maggiormente
cercando dopo quello di volo. La nostra intenzione è di proporre una preparazione ad
hoc a giovani diplomati di istituti tecnici superiori e offrire formazione in un settore così
specifico. Si procederà poi con l’assunzione di personale da impiegare nell’hangar a
Firenze. La professionalità e la competenza sono fondamentali nel nostro settore e mi
auguro di avere una risposta positiva dal territorio”
Per Marco Carrai, Presidente di Toscana Aeroporti “l’apertura della base di
manutenzione rappresenta un grande risultato della collaborazione instaurata da anni tra
la nostra azienda e Air Dolomiti. Siamo felici che un vettore così prestigioso decida di
investire su Firenze e sulla Toscana, a dimostrazione che il nostro è un territorio
fortemente attrattivo sia per i passeggeri che per le compagnie aeree. Con grande
piacere facciamo ad Air Dolomiti i migliori auguri per il prosieguo del piano di crescita”.
È questo un ulteriore tassello del piano di sviluppo della compagnia italiana che chiude il
2019 con oltre 2,5 milioni di passeggeri trasportati.
 
L' amministratore delegato del Gruppo Lufthansa, Carsten Spohr, lo chiama «Presidente», in italiano. E a lui ha chiesto di seguire uno dei dossier più delicati: Alitalia. Poi è arrivato il coronavirus e la questione è stata accantonata. Per ora. «Ero proprio con Spohr al simulatore di volo, a inizio marzo, quando abbiamo visto i primi effetti del Covid-19 sulle prenotazioni», racconta al Corriere della Sera Joerg Eberhart, presidente e amministratore delegato di Air Dolomiti. E come erano? «In pochi giorni segnavano un crollo del 97%, una cosa mai vista». Il vettore italiano — che fa parte del colosso tedesco dei cieli — ha il quartier generale a Verona, conta 15 aerei, impiega 748 dipendenti e nel 2019 ha trasportato 2,5 milioni di passeggeri, diventando la seconda aviolinea tricolore dopo Alitalia (21,3 milioni). In media prima della pandemia aveva ricavi mensili di circa 20 milioni di euro e costi fissi di 5-10 milioni. Con Eberhart la conversazione telefonica avviene «dopo undici settimane per niente facili».


Cosa avete fatto agli inizi della pandemia?
«La priorità è stata la tutela della salute dei dipendenti e dei clienti. I passeggeri si sono quasi azzerati entro una settimana dal primo focolaio lombardo. Abbiamo dovuto gestire una situazione drammatica cercando persino di trovare posti dove parcheggiare gli aerei».






Però non vi siete mai fermati del tutto.
«Il nostro operativo si è ridotto del 98%, siamo passati da un centinaio di voli al giorno ai due da Milano Malpensa per Francoforte — per conto di Lufthansa —, ma è chiaro che non sono profittevoli. Tutto questo al netto della decina di viaggi in collaborazione con l’Unità di crisi della Farnesina per il rimpatrio dei connazionali italiani fermi all’estero. In parallelo abbiamo dovuto gestire le cancellazioni: erano così tante che abbiamo trasferito alcune persone da altre aree per rafforzare il servizio clienti».


Carsten Spohr, ad del gruppo Lufthansa, con Joerg Eberhart, numero uno di Air Dolomiti (foto di Leonard Berberi / Corriere)

Niente prenotazioni, tante cancellazioni: che conseguenze hanno avuto sui soldi a disposizione?
«La liquidità è stata un problema all’inizio: sono venuti meno i ricavi, ma sono rimasti i costi fissi come il leasing, il personale. Avevamo cassa per 3-4 settimane prima del fallimento. Così abbiamo spostato i pagamenti di 120 giorni (come le bollette di Eurocontrol, i fornitori del catering), abbiamo mandato in cassa integrazione tutti i 748 dipendenti e attinto ai fondi del gruppo Lufthansa».

Come siete messi ora?
«Molto meglio: abbiamo almeno sei mesi di liquidità».

Quanto bruciate di cassa?
«Circa 5 milioni di euro al mese».

In Italia c’è anche il tema del distanziamento a bordo di un metro tra i passeggeri.
«È stata una criticità ulteriore: sui nostri Embraer da 120 posti potevamo venderne la metà, cioè 60».

Con che tassi di riempimento?
«30-40 passeggeri per volo».

Poca domanda: il distanziamento non sembra sia stato un ostacolo per voi...
«In realtà alcuni giorni avevamo molti più viaggiatori, ma non potevamo vendere i posti. Il distanziamento è un problema per il settore, speriamo si arrivi a una soluzione non così penalizzante anche in Italia».

Non le piace questa misura?
«All’inizio secondo me aveva senso, ma adesso che si va verso la riapertura mi auguro che dalla metà di giugno ci sia un accordo a livello europeo. Servono misure alternative meno penalizzanti».


L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»

Il governo ha stanziato 130 milioni di euro per i vettori italiani: voi, Neos e Blue Panorama.
«Confermo. È una mossa che sicuramente ci aiuta a risarcire parte dei danni subiti a causa del coronavirus. Ma dobbiamo capire ancora i dettagli. Aggiungo anche che per noi vettori questi 130 milioni ci danno ulteriore responsabilità e ci spronano a investire al meglio questi soldi».

Quanto andrà a ciascuna compagnia?
«Non lo sappiamo ancora. Credo che saranno divisi sulla base del principio del danno subito: chi aveva più ricavi dovrebbe ricevere di più».

Lo Stato intende sborsare 3 miliardi per Alitalia. Che ne pensa?
«La situazione di Alitalia non è paragonabile a quella degli altri vettori italiani. La compagnia ora ha un’opportunità storica in un momento unico: tutte le aviolinee devono iniziare da zero».

Quindi si parte tutti dallo stesso punto?
«Sì, ma altri hanno oneri e prestiti da restituire nei prossimi anni, Alitalia no e questo la pone in una situazione favorevole. Non solo: ha la possibilità di firmare nuovi contratti, accordi di leasing e con gli aeroporti più favorevoli».

Molti dicono che quei soldi siano uno sproposito, a voler essere diplomatici.
«Io invece ritengo che sia legittimo che un governo cerchi di tutelare parte dell’infrastruttura del Paese, così fondamentale per il turismo e l’economia».

Con tre miliardi in cassa Alitalia potrebbe diventare ancora più appetibile per Lufthansa.
«Come gruppo ribadiamo di essere disposti a una partnership commerciale con loro. Ma è fondamentale che il governo italiano punti su un management che ha una esperienza profonda nel settore».

 
Su Flr quelle rotte le faceva Vy. Con gli Embrear forse la strategia e’ anche migliore dei 319
 
L' amministratore delegato del Gruppo Lufthansa, Carsten Spohr, lo chiama «Presidente», in italiano. E a lui ha chiesto di seguire uno dei dossier più delicati: Alitalia. Poi è arrivato il coronavirus e la questione è stata accantonata. Per ora. «Ero proprio con Spohr al simulatore di volo, a inizio marzo, quando abbiamo visto i primi effetti del Covid-19 sulle prenotazioni», racconta al Corriere della Sera Joerg Eberhart, presidente e amministratore delegato di Air Dolomiti. E come erano? «In pochi giorni segnavano un crollo del 97%, una cosa mai vista». Il vettore italiano — che fa parte del colosso tedesco dei cieli — ha il quartier generale a Verona, conta 15 aerei, impiega 748 dipendenti e nel 2019 ha trasportato 2,5 milioni di passeggeri, diventando la seconda aviolinea tricolore dopo Alitalia (21,3 milioni). In media prima della pandemia aveva ricavi mensili di circa 20 milioni di euro e costi fissi di 5-10 milioni. Con Eberhart la conversazione telefonica avviene «dopo undici settimane per niente facili».


Cosa avete fatto agli inizi della pandemia?
«La priorità è stata la tutela della salute dei dipendenti e dei clienti. I passeggeri si sono quasi azzerati entro una settimana dal primo focolaio lombardo. Abbiamo dovuto gestire una situazione drammatica cercando persino di trovare posti dove parcheggiare gli aerei».






Però non vi siete mai fermati del tutto.
«Il nostro operativo si è ridotto del 98%, siamo passati da un centinaio di voli al giorno ai due da Milano Malpensa per Francoforte — per conto di Lufthansa —, ma è chiaro che non sono profittevoli. Tutto questo al netto della decina di viaggi in collaborazione con l’Unità di crisi della Farnesina per il rimpatrio dei connazionali italiani fermi all’estero. In parallelo abbiamo dovuto gestire le cancellazioni: erano così tante che abbiamo trasferito alcune persone da altre aree per rafforzare il servizio clienti».


Carsten Spohr, ad del gruppo Lufthansa, con Joerg Eberhart, numero uno di Air Dolomiti (foto di Leonard Berberi / Corriere)

Niente prenotazioni, tante cancellazioni: che conseguenze hanno avuto sui soldi a disposizione?
«La liquidità è stata un problema all’inizio: sono venuti meno i ricavi, ma sono rimasti i costi fissi come il leasing, il personale. Avevamo cassa per 3-4 settimane prima del fallimento. Così abbiamo spostato i pagamenti di 120 giorni (come le bollette di Eurocontrol, i fornitori del catering), abbiamo mandato in cassa integrazione tutti i 748 dipendenti e attinto ai fondi del gruppo Lufthansa».

Come siete messi ora?
«Molto meglio: abbiamo almeno sei mesi di liquidità».

Quanto bruciate di cassa?
«Circa 5 milioni di euro al mese».

In Italia c’è anche il tema del distanziamento a bordo di un metro tra i passeggeri.
«È stata una criticità ulteriore: sui nostri Embraer da 120 posti potevamo venderne la metà, cioè 60».

Con che tassi di riempimento?
«30-40 passeggeri per volo».

Poca domanda: il distanziamento non sembra sia stato un ostacolo per voi...
«In realtà alcuni giorni avevamo molti più viaggiatori, ma non potevamo vendere i posti. Il distanziamento è un problema per il settore, speriamo si arrivi a una soluzione non così penalizzante anche in Italia».

Non le piace questa misura?
«All’inizio secondo me aveva senso, ma adesso che si va verso la riapertura mi auguro che dalla metà di giugno ci sia un accordo a livello europeo. Servono misure alternative meno penalizzanti».


L’ad di Air Dolomiti: «I fondi pubblici servono a farci ripartire. Alitalia? Ha un’occasione unica»

Il governo ha stanziato 130 milioni di euro per i vettori italiani: voi, Neos e Blue Panorama.
«Confermo. È una mossa che sicuramente ci aiuta a risarcire parte dei danni subiti a causa del coronavirus. Ma dobbiamo capire ancora i dettagli. Aggiungo anche che per noi vettori questi 130 milioni ci danno ulteriore responsabilità e ci spronano a investire al meglio questi soldi».

Quanto andrà a ciascuna compagnia?
«Non lo sappiamo ancora. Credo che saranno divisi sulla base del principio del danno subito: chi aveva più ricavi dovrebbe ricevere di più».

Lo Stato intende sborsare 3 miliardi per Alitalia. Che ne pensa?
«La situazione di Alitalia non è paragonabile a quella degli altri vettori italiani. La compagnia ora ha un’opportunità storica in un momento unico: tutte le aviolinee devono iniziare da zero».

Quindi si parte tutti dallo stesso punto?
«Sì, ma altri hanno oneri e prestiti da restituire nei prossimi anni, Alitalia no e questo la pone in una situazione favorevole. Non solo: ha la possibilità di firmare nuovi contratti, accordi di leasing e con gli aeroporti più favorevoli».

Molti dicono che quei soldi siano uno sproposito, a voler essere diplomatici.
«Io invece ritengo che sia legittimo che un governo cerchi di tutelare parte dell’infrastruttura del Paese, così fondamentale per il turismo e l’economia».

Con tre miliardi in cassa Alitalia potrebbe diventare ancora più appetibile per Lufthansa.
«Come gruppo ribadiamo di essere disposti a una partnership commerciale con loro. Ma è fondamentale che il governo italiano punti su un management che ha una esperienza profonda nel settore».

Da come parla fa trasparire che la scelta di diventare partner di LH è chiara.
 
Se Calenda, honesty, leghisti e piddini si fossero mossi prima saremmo potuti arrivare alla medesima conclusione al netto di tre miliardi di cucuzze pubbliche... Vabbe'.
Non credo, LH non aveva nessuna intenzione di metterci un cent, il problema era proprio su quel punto e cioè i miliardi necessari per turnover ed investimenti. Infatti LH ha sempre parlato di suo ingresso, con prezzo simbolico fra l'altro, dopo che i conti siano tornati in nero.
Il problema è che specialmente gli honesty hanno una visione diversa dai tedeschi (lasciando perdere le sparate di alcuni politici ex AZ) sulla gestione di una società nazionalizzata perché se ci fosse la possibilità di fare un buon accordo con LH potrebbe anche andare bene l'accordo commerciale che i tedeschi propongono per non diventare i prossimi stupidi e incapaci e malvagi predatori come olandesi, francesi, emiri e americani (te pensa che sono passati per incapaci e predatori ancora prima di farsi gabbare) prima di loro. I tedeschi inoltre contano che essendo statale le promesse (il classico metodo tedesco con le low cost, FR in primis) o bilaterali ecc...ecc... siano mantenute e non dimenticate un secondo dopo la firma. Rimane il problema di diversa idea sui numeri del personale, ma sanno benissimo che anche nazionalizzata se il governo non accetta le imposizioni la cassa dura poco e non ci sarà un nuovo COVID19 che permetta il tana liberi tutti europeo e quindi al massimo a quel punto rientrano direttamente con i numeri che vogliono loro tanto una volta impostata AZ come interessa a LH difficilmente puoi ribaltare tutto nuovamente per saltare il fosso.
 
Da Verona a Berlino e Düsseldorf: le nuove tratte di Air Dolomiti
A fine luglio la Compagnia collegherà l’aeroporto Catullo a due nuove destinazioni in Germania
Verona, 13 luglio 2020 - Air Dolomiti, Compagnia aerea italiana del Gruppo Lufthansa, rende note due nuove destinazioni in partenza da Verona a partire dal 30 e 31 luglio 2020 in collaborazione con l’Aeroporto Valerio Catullo.
Oltre alla ripresa dei voli sull’hub di Francoforte si uniranno a breve anche Berlino e Düsseldorf. Un’opportunità non solo per i veronesi che vogliono spostarsi verso destinazioni più a nord, ma anche per i cittadini tedeschi che vorranno visitare Verona.
I voli sono acquistabili sul sito internet www.airdolomiti.it con il seguente operativo:
A partire dal 30 luglio
EN 1501 Verona – Berlino 11:15 – 12:55 operato il giovedì, venerdì e domenica
EN 1502 Berlino – Verona 13:40 – 15:25 operato il giovedì, venerdì e domenica
A partire dal 31 luglio
EN 1507 Verona – Düsseldorf 16:25 – 18:00 operato il venerdì e la domenica
EN 1508 Düsseldorf – Verona 18:45 – 20:15 operato il venerdì e la domenica
Per i voli menzionati la Compagnia propone un particolare piano tariffario che, in aggiunta alle speciali condizioni di cancellazione e rebooking, rendono il viaggio vantaggioso già dal momento della prenotazione: acquistando ticket di andata e ritorno per la stessa tratta sarà possibile trovare tariffe a partire da 145€, tasse e supplementi inclusi.
In fase di prenotazione il passeggero potrà bloccare la tariffa (opzione valida solo tramite sito www.airdolomiti.it) ed effettuare il pagamento in un momento successivo alla prenotazione, entro i sette giorni dalla data di partenza del volo.
Inoltre per incontrare le nuove esigenze poste dalla situazione attuale, sarà possibile modificare la data di partenza oltre che cancellare gratuitamente la prenotazione, ricevendo il rimborso dell’intero costo del biglietto o, in alternativa, provvedere al rebooking senza supplementi. Tal modifiche dovranno sempre essere richieste entro sette giorni dalla data di partenza del volo.
“Siamo davvero lieti di collaborare ancora una volta con l’aeroporto di Verona. In tutti questi anni si è instaurato un legame sinergico forte che ci ha permesso di offrire ai passeggeri sempre nuovi servizi. L’avvio di queste due rotte vuole essere un segnale incoraggiante dopo la difficile fase di ripartenza dovuta alla pandemia, anche per tutte quelle attività che hanno sofferto a causa della mancanza di turismo incoming. È per noi un piacere poter differenziare l’offerta garantendo dei voli punto a punto oltre che collegamenti con i principali hub di Lufthansa.” afferma Joerg Eberhart, Presidente & CEO di Air Dolomiti.
“Siamo particolarmente lieti di annunciare i voli diretti su Berlino e Düsseldorf, che rafforzano ulteriormente sullo scalo di Verona l'offerta commerciale di Air Dolomiti, partner strategico per il Catullo. Le due nuove linee rispondono in maniera concreta alla forte richiesta di collegamenti per un turismo sia inbound che outbound fra l’Italia e la Germania, per la quale il nostro territorio costituisce un mercato di riferimento” dichiara Camillo Bozzolo, Direttore Commerciale Aviation del Gruppo SAVE.
Ulteriori informazioni sui voli sono disponibili sul sito www.airdolomiti.it oppure chiamando il Service Center al numero +39 0452886140 (+49 089 97580497 per chiamate dalla Germania), oltre che sulle pagine social della Compagnia.
#BackInTheSkyTogether

 
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Reactions: 777Aeromexico
Qualcosa si muove anche al Catullo, anche se sembrano voli dedicati più ai turisti tedeschi che alle necessità di spostamento dei cittadini.
Non è stata anticipata la ripresa del volo Verona Monaco che sarebbe stato veramente un segnale interessante per l'area di riferimento del Catullo.
 
Qualcosa si muove anche al Catullo, anche se sembrano voli dedicati più ai turisti tedeschi che alle necessità di spostamento dei cittadini.
Non è stata anticipata la ripresa del volo Verona Monaco che sarebbe stato veramente un segnale interessante per l'area di riferimento del Catullo.
Air Dolomiti è una compagnia tedesca e il target è quello, feed sugli hub LH e qualche volo a rischio proprio verso località tedesche cercando di avere un mix soddisfacente nelle due direzioni. Va detto che tolto il feed le rotte a proprio rischio non hanno mai avuto un gran successo.
 
Air Dolomiti è una compagnia tedesca e il target è quello, feed sugli hub LH e qualche volo a rischio proprio verso località tedesche cercando di avere un mix soddisfacente nelle due direzioni. Va detto che tolto il feed le rotte a proprio rischio non hanno mai avuto un gran successo.
Ni, compagnia tedesca insomma. È vero che è dedicata al feed per LH ma ha aperto recentemente una serie di voli nazionali italiani da FLR e storicamente ha sempre fatto charter dal nord Italia per Lampedusa, Sardegna e Grecia... Direi anzi che è la migliore compagnia che abbiamo in Italia
 
Ni, compagnia tedesca insomma. È vero che è dedicata al feed per LH ma ha aperto recentemente una serie di voli nazionali italiani da FLR e storicamente ha sempre fatto charter dal nord Italia per Lampedusa, Sardegna e Grecia... Direi anzi che è la migliore compagnia che abbiamo in Italia
Ottima sicuramente, molto meglio anche della casa madre. Di italiano rimangono parte dei dipendenti, il resto è tedesco che ormai è perfino lingua ufficiale della compagnia al pari dell'italiano. Sui propri voli di linea tolti quelli per LH storicamente è andata malino,vediamo da Firenze. I charter fanno poco testo, è giusto attività completare per riempire le rotazioni quando riduce il feed stagionalmente.
 
Ottima sicuramente, molto meglio anche della casa madre. Di italiano rimangono parte dei dipendenti, il resto è tedesco che ormai è perfino lingua ufficiale della compagnia al pari dell'italiano. Sui propri voli di linea tolti quelli per LH storicamente è andata malino,vediamo da Firenze. I charter fanno poco testo, è giusto attività completare per riempire le rotazioni quando riduce il feed stagionalmente.
Boh io ho tante conoscenze in EN e molti di loro non parlano minimamente il tedesco, requisito che non è neanche richiesto nelle selezioni a differenza dell'italiano che è obbligatorio (almeno nelle ultime). La base è per tutti Verona (anche se puoi chiedere di pendolare da altri aeroporti) e il servizio è molto orientato alle aziende locali (esempio i biscotti fatti in carcere), quindi è vero, tira acqua al mulino di LH e sicuramente è controllata dai tedeschi, ma è probabilmente molto più italiana di tutte le altre compagnie che immatricolano aerei in Irlanda o Malta, aprono basi in polonia e fingono di essere bulgare
 
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