In questi giorni di forzata permanenza a casa per tutti o quasi - chi fa home working, chi fa ferie, chi è meno fortunato - spero di fare cosa gradita trovando finalmente il tempo di lavorare ad un TR dell'anno scorso (eh, no comment please). Lo pubblico a puntate, tipo fotoromanzo, con la speranza che la pandemia termini il suo corso prima che io termini il TR, conoscendo i miei tempi 
Di solito il mio ciclo è piuttosto regolare (no, non quel ciclo): vado in ferie e inizio a pensare alle nuove ferie, torno in ufficio e spero in qualche viaggio di lavoro, finché non mando la fatidica email al mio capo con una nuova richiesta ferie. E via con il planning, le prenotazioni, ecc ecc ecc.
Questa volta non va assolutamente diversamente; e così qualche mese prima mi metto al tavolo da disegno e cerco come tornare in Malesia e fare un ennesimo salto a Taiwan senza dover impegnare un rene o altro organo interno.
Air France-KLM vengono in mio soccorso in un lavoro di squadra degno della migliore holding aeronautica: andata sugli olandesi e ritorno coi francesi. Bigliettato, valigia pronta e tanta voglia di staccare un po', esco direttamente dall'ufficio un venerdì pomeriggio per raggiungere l'inossidabile Malpensa.
Alla Porta di Milano vengo accolto dalla nuova esposizione di de Lucchi dei Sette Savi di Melotti - lo sfondo nero contro cui si stagliano le sette pietre bianche è davvero suggestivo: la luce della cultura e della saggezza contro il nero dell'ignoranza e della superstizione. Quanto mai attuale. Bello bello bello.
Il check-in è un attimo (dio benedica questa mania del solo bagaglio a mano!), dove mi informano subito di un ritardo di circa 15 minuti. Bene ma non benissimo, la coincidenza ad Amsterdam non è proprio enorme.
Non essendoci molto altro da fare, vado diretto al gate. Oggi si vola su un Embraer. Intanto il ritardo si accumula e raggiunge circa i 40 minuti, facendomi seriamente preoccupare per la mia coincidenza.
Tratta: Milano-Malpensa (MXP) >>> Amsterdam-Schipol (AMS)
Volo: KL 1634
Aereo: Embraer 190STD
Marche: PH-EXY
Età: 1.4 anni
Posto: 22F
Sched/Actual: 1801-1925 // 1720-1915
Durata volo: 1h 23'
Gate: A07
Nulla di particolare da segnalare relativamente al volo, se non la assolutamente spettacolare visuale sul Toblerone, cioè, sul Cervino, e il Vallese, con Sion in basso.
Qualcuno da lassù ci guarda...
Appena superiamo le Alpi, viene servito un inaspettato rinfresco - pensavo ci fosse solo una selezione di acqua/bevande a un piccolo snack salato o dolce, invece c'è addirittura un piccolo sandwich con uova, maionese e curry - praticamente un salmonella-party.
Passiamo sopra l'Aja mentre siamo in discesa e ormai prossimi ad atterrare.
Atterriamo nel forte vento olandese - quando mai qui non c'è vento - e parcheggiamo pure ai remoti, riducendo ulteriormente il mio già poco tempo
Entro nel terminal 48 minuti prima della partenza del mio volo - giusto uno sguardo a quale gate devo andare, e mi fiondo ai controlli di sicurezza dove c'è una marea umana; alle macchinette per il controllo passaporti, invece, quasi nessuno, che quindi sfrutto con magna soddisfazione.
Arrivo al gate di corsa... che è ancora chiuso. Il bestio è già lì ad aspettarci e viene rifocillato e amorevolmente curato dal personale di Schipol. Passerà quasi un'ora prima che aprano l'imbarco.
Tratta: Amsterdam-Schipol (AMS) >>> Kuala Lumpur International Airport (KUL)
Volo: KL 809
Aereo: Boeing 777-306ER
Marche: PH-BVO
Età: 4.2 anni
Posto: 57K
Sched/Actual: 2137-1530+1 // 2050-1450+1
Durata volo: 11h 53'
Gate: E19
Un imbarco caotico, come non ne vedevo da tempo, accompagna la salita a bordo del nostro triplo sette; ci sono un po' di posti sparsi qua e là, tra cui fortunosamente quello tra me e la vicina (malese) al corridoio, con cui scambieremo qualche cordiale chiacchiera durante la partenza e poi in discesa.
La configurazione carro bestiamo del 777 non mi è mai piaciuta, ma considerando che il posto a fianco è vuoto e lo spazio per le gambe decente, non mi lamento più di tanto. Diciamo che ho volato ben peggio, in vita mia.
Sblocchiamo che ormai abbiamo tre quarti d'ora di ritardo e passiamo questo Airbus 340 di Air Mauritius. Invidia per chiunque sia a bordo, sia per la compagnia che per la destinazione!
Decolliamo mentre il sole tramonta, in un cielo dominato dalle scie chimiche che perturbano i nostri sogni e preoccupano i nostri futuri. O almeno quello di qualche peracottaro...
Non so se volutamente o no, non c'è servizio aperitivo e si passa direttamente alla cena. Scelgo la pasta melanzane e piselli; ampiamente entro gli standard dell'edibile e, azzarderei, persino un "non male" relativamente ad altri cibi da aereo. L'insalata con i pomodorini secchi e pseudo-parmigiano era altrettanto piacevole. Solo la tortina al limone era un po' asciutta. Innaffio con un'acqua tonica, che viene servita con l'intera lattina da 33cl - brava KLM.
Contrariamente a ogni mio standard, riesco ad addormentarmi subito dopo la cena, e dormicchio quasi ininterrottamente per circa otto ore. Mi sveglio che la vicina è assente, ne aprofitto per andare alla toilet e poi inizio a guardare qualcosa (che non ricordo) sull'IFE.
Alcune assistenti di volo passano con acqua e succo di mela, molto apprezzato. Un paio di ore dopo viene servita la colazione, che è anche il momento in cui i passeggeri sono autorizzati ad alzare gli scurini, pena cazziatone dal parte delle assistenti di volo.
Frittate e omelette sono il solito standard delle colazioni all'occidentale sugli aerei. Inedita la salsa di pomodoro ad accompagnarla, sicuro prodromo di un mal di stomaco turbo, mentre quello che sembra rigurgito giallo è un tentativo olandese con i rösti di patate. Tutto assolutamente mangiabile, ma stupisce l'assenza di wurstel o salsiccie di qualsiasi tipo.
Non ci facciamo mancare un bel passaggio vicino ad un cumulo temporalesco; per fortuna i vassoi sono già al sicuro in cambusa.
Un paio di aaahhhhhhh e di oooohhhhhh dopo, buchiamo lo strato inferiore della copertura nuvolosa e intravvediamo terra, o meglio, una distesa acquitrinosa dove non mi stupirei di trovare Sandokan a fare gli addominali e mangiare pangolini arrostiti a colazione.
Atterriamo toccando in modo fermo sulla pista e rulliamo fino al terminal, passando a fianco ad una balena Malaysian Airlines.
Parcheggiamo al nostro jetbridge a fianco a un 330 di Eva Airways con ancora la vecchia livrea - peccato non sia uno dei Kitty Jet. Metto insieme i miei averi e scendo - volo buono, per quanto mi riguarda, perché sono riuscito a dormire buona parte del tempo...
Il controllo passaporti è estenuante, quasi 40 minuti per farsi mettere il timbro; le valigie però non ci sono ancora, e arriveranno solo dopo altri 15 minuti. Performance non proprio da manuale...
Prendo il comodissimo treno espresso fino a KL Sentral e poi la monorail per Bikit Bintang dove ho l'hotel.
[cont.]
DaV

Di solito il mio ciclo è piuttosto regolare (no, non quel ciclo): vado in ferie e inizio a pensare alle nuove ferie, torno in ufficio e spero in qualche viaggio di lavoro, finché non mando la fatidica email al mio capo con una nuova richiesta ferie. E via con il planning, le prenotazioni, ecc ecc ecc.
Questa volta non va assolutamente diversamente; e così qualche mese prima mi metto al tavolo da disegno e cerco come tornare in Malesia e fare un ennesimo salto a Taiwan senza dover impegnare un rene o altro organo interno.
Air France-KLM vengono in mio soccorso in un lavoro di squadra degno della migliore holding aeronautica: andata sugli olandesi e ritorno coi francesi. Bigliettato, valigia pronta e tanta voglia di staccare un po', esco direttamente dall'ufficio un venerdì pomeriggio per raggiungere l'inossidabile Malpensa.
Alla Porta di Milano vengo accolto dalla nuova esposizione di de Lucchi dei Sette Savi di Melotti - lo sfondo nero contro cui si stagliano le sette pietre bianche è davvero suggestivo: la luce della cultura e della saggezza contro il nero dell'ignoranza e della superstizione. Quanto mai attuale. Bello bello bello.

Il check-in è un attimo (dio benedica questa mania del solo bagaglio a mano!), dove mi informano subito di un ritardo di circa 15 minuti. Bene ma non benissimo, la coincidenza ad Amsterdam non è proprio enorme.

Non essendoci molto altro da fare, vado diretto al gate. Oggi si vola su un Embraer. Intanto il ritardo si accumula e raggiunge circa i 40 minuti, facendomi seriamente preoccupare per la mia coincidenza.

Tratta: Milano-Malpensa (MXP) >>> Amsterdam-Schipol (AMS)
Volo: KL 1634
Aereo: Embraer 190STD
Marche: PH-EXY
Età: 1.4 anni
Posto: 22F
Sched/Actual: 1801-1925 // 1720-1915
Durata volo: 1h 23'
Gate: A07

Nulla di particolare da segnalare relativamente al volo, se non la assolutamente spettacolare visuale sul Toblerone, cioè, sul Cervino, e il Vallese, con Sion in basso.


Qualcuno da lassù ci guarda...

Appena superiamo le Alpi, viene servito un inaspettato rinfresco - pensavo ci fosse solo una selezione di acqua/bevande a un piccolo snack salato o dolce, invece c'è addirittura un piccolo sandwich con uova, maionese e curry - praticamente un salmonella-party.

Passiamo sopra l'Aja mentre siamo in discesa e ormai prossimi ad atterrare.

Atterriamo nel forte vento olandese - quando mai qui non c'è vento - e parcheggiamo pure ai remoti, riducendo ulteriormente il mio già poco tempo


Entro nel terminal 48 minuti prima della partenza del mio volo - giusto uno sguardo a quale gate devo andare, e mi fiondo ai controlli di sicurezza dove c'è una marea umana; alle macchinette per il controllo passaporti, invece, quasi nessuno, che quindi sfrutto con magna soddisfazione.

Arrivo al gate di corsa... che è ancora chiuso. Il bestio è già lì ad aspettarci e viene rifocillato e amorevolmente curato dal personale di Schipol. Passerà quasi un'ora prima che aprano l'imbarco.


Tratta: Amsterdam-Schipol (AMS) >>> Kuala Lumpur International Airport (KUL)
Volo: KL 809
Aereo: Boeing 777-306ER
Marche: PH-BVO
Età: 4.2 anni
Posto: 57K
Sched/Actual: 2137-1530+1 // 2050-1450+1
Durata volo: 11h 53'
Gate: E19
Un imbarco caotico, come non ne vedevo da tempo, accompagna la salita a bordo del nostro triplo sette; ci sono un po' di posti sparsi qua e là, tra cui fortunosamente quello tra me e la vicina (malese) al corridoio, con cui scambieremo qualche cordiale chiacchiera durante la partenza e poi in discesa.
La configurazione carro bestiamo del 777 non mi è mai piaciuta, ma considerando che il posto a fianco è vuoto e lo spazio per le gambe decente, non mi lamento più di tanto. Diciamo che ho volato ben peggio, in vita mia.


Sblocchiamo che ormai abbiamo tre quarti d'ora di ritardo e passiamo questo Airbus 340 di Air Mauritius. Invidia per chiunque sia a bordo, sia per la compagnia che per la destinazione!

Decolliamo mentre il sole tramonta, in un cielo dominato dalle scie chimiche che perturbano i nostri sogni e preoccupano i nostri futuri. O almeno quello di qualche peracottaro...

Non so se volutamente o no, non c'è servizio aperitivo e si passa direttamente alla cena. Scelgo la pasta melanzane e piselli; ampiamente entro gli standard dell'edibile e, azzarderei, persino un "non male" relativamente ad altri cibi da aereo. L'insalata con i pomodorini secchi e pseudo-parmigiano era altrettanto piacevole. Solo la tortina al limone era un po' asciutta. Innaffio con un'acqua tonica, che viene servita con l'intera lattina da 33cl - brava KLM.

Contrariamente a ogni mio standard, riesco ad addormentarmi subito dopo la cena, e dormicchio quasi ininterrottamente per circa otto ore. Mi sveglio che la vicina è assente, ne aprofitto per andare alla toilet e poi inizio a guardare qualcosa (che non ricordo) sull'IFE.
Alcune assistenti di volo passano con acqua e succo di mela, molto apprezzato. Un paio di ore dopo viene servita la colazione, che è anche il momento in cui i passeggeri sono autorizzati ad alzare gli scurini, pena cazziatone dal parte delle assistenti di volo.
Frittate e omelette sono il solito standard delle colazioni all'occidentale sugli aerei. Inedita la salsa di pomodoro ad accompagnarla, sicuro prodromo di un mal di stomaco turbo, mentre quello che sembra rigurgito giallo è un tentativo olandese con i rösti di patate. Tutto assolutamente mangiabile, ma stupisce l'assenza di wurstel o salsiccie di qualsiasi tipo.

Non ci facciamo mancare un bel passaggio vicino ad un cumulo temporalesco; per fortuna i vassoi sono già al sicuro in cambusa.

Un paio di aaahhhhhhh e di oooohhhhhh dopo, buchiamo lo strato inferiore della copertura nuvolosa e intravvediamo terra, o meglio, una distesa acquitrinosa dove non mi stupirei di trovare Sandokan a fare gli addominali e mangiare pangolini arrostiti a colazione.

Atterriamo toccando in modo fermo sulla pista e rulliamo fino al terminal, passando a fianco ad una balena Malaysian Airlines.

Parcheggiamo al nostro jetbridge a fianco a un 330 di Eva Airways con ancora la vecchia livrea - peccato non sia uno dei Kitty Jet. Metto insieme i miei averi e scendo - volo buono, per quanto mi riguarda, perché sono riuscito a dormire buona parte del tempo...

Il controllo passaporti è estenuante, quasi 40 minuti per farsi mettere il timbro; le valigie però non ci sono ancora, e arriveranno solo dopo altri 15 minuti. Performance non proprio da manuale...
Prendo il comodissimo treno espresso fino a KL Sentral e poi la monorail per Bikit Bintang dove ho l'hotel.
[cont.]
DaV
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