La nuova AirItaly


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Ma la mega-flotta di 30 787 che fine ha fatto?

Domanda scomoda. A fine 2020 se ho capito bene avranno ben 7 A330-200 per coprire tutto il LR.
Mi sembra un dato in chiara controtendenza con le velleità di robusta e rapida espansione sbandierate all'inizio del progetto.
 
Domanda scomoda. A fine 2020 se ho capito bene avranno ben 7 A330-200 per coprire tutto il LR.
Mi sembra un dato in chiara controtendenza con le velleità di robusta e rapida espansione sbandierate all'inizio del progetto.

Ne arrivano due o saranno 12 in totale?
 
Domanda scomoda. A fine 2020 se ho capito bene avranno ben 7 A330-200 per coprire tutto il LR.
Mi sembra un dato in chiara controtendenza con le velleità di robusta e rapida espansione sbandierate all'inizio del progetto.

Se sarà vero che in meno di tre anni la flotta IC sarà passata da 3 767 a 7 A330-200, per le possibilità e l'economia che oramai il nostro paese può offrire, non ci si può più di tanto lamentare... Sicuramente non sarà il progetto che AAB ha sbandierato a destra e a manca ma almeno qualcosa che denota, almeno nell'ultimo anno, consapevolezza nelle proprie risorse e una crescita fatta passo dopo passo consolidando. Per una volta mi sentirei di dire bene così...
 
Cambiando un attimo argomento, complimenti ad Air Italy
MALPENSA – Air Italy è la prima compagnia aerea europea ad aver attivato e reso già disponibile un’opzione di genere non binario per i passeggeri che prenotano voli sul proprio sito. I clienti, a partire da oggi, potranno selezionare M (maschio), F (femmina) o X (Altro), in corrispondenza con quanto presente sui loro passaporti emessi da alcuni Stati.
Leader nell’inclusione

Lo scorso anno, la IATA – International Air Transport Association, che rappresenta la maggior parte delle compagnie aeree nel mondo, hanno approvato le modifiche alle procedure di prenotazione in modo da includere opzioni di genere non binari. Air Italy è il primo vettore italiano ad adottare questi nuovi standard che definiscono le migliori pratiche da parte delle compagnie aeree. Air Italy ha anche aggiunto il titolo “Mx” nel menu a tendina sul sito per coloro che non desiderano definire il proprio genere e sta collaborando con Arcigay su altre iniziative legate al tema dell’inclusione. «Air Italy è determinata ad essere il leader sul tema dell’inclusione e siamo davvero orgogliosi di essere la prima compagnia aerea europea ad offrire queste opzioni di prenotazione per i nostri clienti», ha dichiarato Rossen Dimitrov, Chief Operating Officer di Air Italy. «La tagline del marchio di Air Italy è: Imagine the world differently, e racchiude una visione che abbraccia ogni manifestazione di libertà, inclusione, accettazione della diversità e impegno per il progresso. L’introduzione dell’opzione non-binaria nel nostro sito è pertanto un’ulteriore testimonianza dell’importanza di questi valori».
La collaborazione con Arcigay

Gabriele Piazzoni, Segretario Generale di Arcigay ha commentato: «Siamo orgogliosi di collaborare con Air Italy, primo vettore del nostro Paese che ha deciso di impegnarsi nel rendere i propri aerei luoghi inclusivi e accoglienti per tutte le persone. La decisione di una compagnia aerea di primo livello come Air Italy di investire risorse a beneficio dell’inclusione è un esempio positivo che speriamo faccia scuola. Il progresso civile di un paese passa non solo dalle leggi, ma anche dal modo in cui il settore privato mette in atto iniziative antidiscriminatorie che tengano in considerazione le tante diversità esistenti».
airitaly gender arcigay malpensa – MALPENSA24
 
"Book by June 21th to fly from June 11th, 2019 to October 28th, 2019"

Certo che almeno scrivere in inglese corretto...

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Ci sono anche altre imprecisioni, tipo che l'ultimo volo su YYZ è il 25 ottobre non il 28 e non ci sono prosecuzioni su Bari (come scritto).
Di seguito una lunga intervista al COO


Air Italy, quindici mesi di altalena: «Ma ora la compagnia è stabilizzata»
Intervista a Rossen Dimitrov, capo delle operazioni dell’ex Meridiana, tra attacchi dei vettori Usa, rotte cancellate, fermo del Boeing 737 Max e piani di espansione


SEUL — Per Air Italy sono stati quindici mesi sull’ottovolante. Prima l’entusiasmo per il rilancio con nuovo nome (abbandonando lo storico Meridiana), nuovi soldi (di Qatar Airways), nuova strategia (focus sul lungo raggio) e nuova flotta (via i vecchio Boeing 737, ecco i modernissimi 737 Max 8 e i 787 Dreamliner). Poi sono arrivati i collegamenti cancellati dopo pochi mesi dall’avvio (Mumbai e Delhi), quelli diventati stagionali durante l’inaugurazione (Los Angeles, San Francisco, Toronto), quelli posticipati di un anno (Chicago). Intanto i passeggeri trasportati sono calati del 21,5% in un anno (scendendo a 1,94 milioni nel 2018). Quindi è arrivato il fermo mondiale del Boeing 737 Max dopo i due incidenti in Indonesia ed Etiopia e Air Italy ha dovuto riorganizzarsi avendone tre fuori uso, di cui uno ancora fermo al Cairo. E l’attacco frontale delle tre major americane — Delta Air Lines, American Airlines, United Airlines — che accusano il vettore italiano di operare con i petrodollari del Qatar e di agire da cavallo di Troia per Qatar Airways. Accuse che Rossen Dimitrov, capo delle operazioni di Air Italy, respinge durante una lunga intervista con il Corriere a Seul al margine dei lavori della Iata, la principale associazione internazionale delle compagnie aeree.

Signor Dimitrov, ci fa un bilancio di un anno di voli intercontinentali di Air Italy?
«Miami e New York stanno andando davvero bene, nonostante ci voglia tempo a rendere profittevole una rotta di lungo raggio. Del resto il prodotto è cambiato, è nuovo, e ci è voluto del tempo per spiegarlo ai passeggeri».

Le rivali americane non vi vedono bene...
«È triste quello che sta succedendo: noi siamo una realtà piccola, vorremmo collaborare con loro, non siamo nemici. Non siamo come loro ci descrivono: non abbiamo fondi illimitati altrimenti continueremmo a volare su rotte non profittevoli come l’India che invece abbiamo chiuso».


Dicono che siete un’emanazione di Qatar Airways.
«Non è vero: loro sono soci di minoranza (al 49%, ndr), come Delta lo è in Aeromexico, Virgin Atlantic. Qatar Airways non trasferisce alcun passeggero da e per gli Usa via Air Italy. Come fai a essere spaventato da noi che abbiamo 5 aerei di lungo raggio?».

Ma è innegabile che il vero motore è Qatar Airways: lei e altri che oggi sono in Air Italy arrivano da Doha...
«Io non arrivo direttamente da Qatar Airways, anche se ci ho lavorato prima di andare in Westjet. Ma che vogliamo dire di Delta che di fatto seleziona i capi di Air France-Klm?».

Insisto: Akbar Al Baker, padre-padrone di Qatar Airways, ha piazzato in Air Italy gente che conosce e di cui si fida, gente sua.
«In realtà lui assume persone in grado di soddisfare i suoi requisiti e di realizzare la sua visione. Non siamo il cavallo di Troia di Doga, non stiamo facendo nulla di illegale. Io sono stato reclutato da Alisarda, la società italiana che detiene il 51% di Air Italy».

Gli attacchi contro di voi quindi sono mirati a Qatar Airways?
«Sì. Ma è una lotta sbagliata. Sa cos’è successo questi giorni? Un nostro aereo ha avuto un danno a San Francisco e non poteva ripartire senza il pezzo di ricambio. Il nostro assistente di terra lì ha chiesto ad American Airlines se avevano quel pezzo, loro l’avevano e quando lo abbiamo richiesto loro hanno rifiutato di mandarcelo e il nostro aereo è rimasto fermo per altro tempo. Fosse accaduto a Malpensa avremmo fatto il possibile per aiutarli».


L’Ue deve intervenire?

«Certo, perché noi siamo compagnia europea e quelle americane usano tattiche predatorie. Perché se la prendono con Air Italy e non con Emirates che ha il doppio dei posti offerti sul volo Milano-New York? Perché non dicono nulla sui vettori cinesi nel loro mercato? Ci temono perché togliamo passeggeri a loro e posti di lavoro».

Le americane dicono che ricevete sussidi...
«E perché Delta non intende investire in Alitalia che in questi anni di soldi dallo Stato ne ha ricevuti parecchi? Non si può avere il doppio standard».

Parliamo dei collegamenti: aprite rotte e le chiudete, poi diventano stagionali. Insomma un bel po’ di confusione. Cosa succede?
«Ha ragione su questo. Ma per quanto riguarda le rotte cancellate erano in un piano deciso prima del mio arrivo: abbiamo chiuso l’India perché non portava soldi».

Poi avete inaugurato Los Angeles, San Francisco, Toronto, ma solo dopo si è capito che erano stagionali...
«Questo io l’ho sempre detto, ma forse non l’abbiamo comunicato bene. New York e Miami invece restano tutto l’anno. D’inverno ci concentriamo sulle rotte leisure perché c’è domanda. Siamo piccoli e non possiamo sprecare soldi».

Ma i voli leisure sono un passo indietro alla vecchia Meridiana?
«No, perché oggi offriamo un diverso servizio: allora era charter, oggi offriamo un vero servizio di classe Business».

Ci dobbiamo aspettare altre rotte intercontinentali?
«Sì, una in Nord America».

Quale?
«Non anticipo nulla perché dobbiamo ottenere gli slot, può essere Canada, Usa o Messico. Volevamo lanciarne un’altra di destinazione quest’anno ma le fasce orarie di decollo e atterraggio non erano interessanti».

Almeno questo ce lo può dire...
«Era Montreal».

La flotta si espanderà?
«Sì, riceveremo due Airbus A330 nel 2020 e ci saranno anche alcuni cambiamenti nella flotta di breve e medio raggio per meglio adeguarsi al network».

Insomma addio ai Boeing 787?
«Non ci sono ancora e dobbiamo decidere cosa fare ora. Eppoi non aiuta portare un altro tipo di velivolo dal punto di vista dell’addestramento del personale».

Uno dei tre Boeing 737 Max è ancora bloccato al Cairo. Come mai?
«L’aereo è registrato in Irlanda e le autorità di Dublino non danno l’ok a farlo tornare».

Quanto sta costando il fermo dei 737 Max?
«Molto, ma non posso rivelare le cifre. Ci costa la manutenzione, il noleggio di un altro velivolo, il fatto che non possiamo servire il nostro prodotto e l’utilizzo parziale dello staff: i piloti dei 737 Max volano ma non al massimo».

Quando torneranno i 737 Max come convincerete che l’aereo è sicuro? Più di qualche passeggero non vorrà imbarcarsi...
«Abbiamo un piano per gestire la cosa: di certo non possiamo costringere le persone a prendere un aereo che non vogliono».

Consentirete loro di cambiare la prenotazione?
«Il piano non riguarda questa possibilità”

Allora mi sta dicendo che vi disferete dei 737 Max?
«Non posso dire nulla»

Come stanno andando le rotte domestiche?
«In generale bene, qualcuna meglio del previsto. Pensiamo di espanderci, vediamo dove e anche in qualche città europea ma non posso anticipare nulla».

Tornando al mercato di lungo raggio non è un segreto che avvierete una partnership con un vettore americano...
«Confermo, ma non posso dire con quale compagnia: stiamo effettuando i test, ma alcune cose devono ancora essere sistemate, infatti dovevamo annunciare l’accordo a maggio ma abbiamo dovuto rimandare. Ci saranno alleanze anche in un’altra regione che non posso divulgare».

Avete fatto un gran casino sulla continuità territoriale su Olbia...
«Alitalia ha vinto, noi abbiamo rilanciato offrendo di volare senza compensazione, loro hanno pareggiato la nostra proposta. Ma non potevamo rinunciare a Olbia dove c’è il nostro quartier generale e 3.000 persone che dipendono da quella base. Per questo abbiamo dovuto lavorare a un accordo con Alitalia. È un buon compromesso, ma non l’ideale».

Le nostre fonti sostengono che Qatar Airways vorrebbe disfarsi di Olbia.
«Non è vero, Doha non ha mai detto nulla su questo».

Però dal Qatar hanno sempre detto che l’hub di Air Italy sarebbe stato Malpensa...
«Vero, ma per le operazioni internazionali. Se Qatar Airways avesse voluto chiudere Olbia l’avrebbe fatto fare prima dell’ingresso nell’azionariato».

Avete presentato Air Italy come rivale di Alitalia, con un sacco di aspettative e con una flotta in prospettiva di 50 aerei. Invece non è così.
«Continueremo a crescere, ma dobbiamo stabilizzare quello che stiamo facendo: i 787 non stanno arrivando, i Max sono fermi, la continuità territoriale ha sottratto diverso tempo. Non siamo Uber, ma una compagnia aerea: i miei ultimi fine settimana li ho passati a negoziare i contratti di noleggio degli aerei».

Air Italy non ha un amministratore delegato. Quando arriverà?

«In qualsiasi momento, c’è un reclutamento in corso».

Lei non è tra i candidati?

«Non sono interessato alla posizione. Nel futuro chissà. Quando l’ad arriverà io darò il mio supporto».

Air Italy non ha fornito un bilancio, ma ha chiuso in perdita importante questo primo anno...

«Non posso dare i numeri, ma c’è stata perdita. Però siamo avanti rispetto all’obiettivo e abbiamo anche un nuovo business plan, ovviamente al netto di cose impreviste come i Max o il balzo del prezzo del petrolio».

Si parla di un rosso di circa 170 milioni di euro.

«Non posso dire nulla se non che la cifra è sbagliata».

https://www.corriere.it/cronache/19...ta-46b3a0d4-878c-11e9-b851-9738da749704.shtml
 
Se sarà vero che in meno di tre anni la flotta IC sarà passata da 3 767 a 7 A330-200, per le possibilità e l'economia che oramai il nostro paese può offrire, non ci si può più di tanto lamentare... Sicuramente non sarà il progetto che AAB ha sbandierato a destra e a manca ma almeno qualcosa che denota, almeno nell'ultimo anno, consapevolezza nelle proprie risorse e una crescita fatta passo dopo passo consolidando. Per una volta mi sentirei di dire bene così...

Assolutamente, concordo con quanto dici. Soprattutto consapevolezza e crescita graduale, non c'è nulla di negativo. Peraltro la messa a terra dei 737 Max è oggettivamente una circostanza sfortunata.
Notavo solo la differenza con quanto inizialmente dichiarato in modo eclatante, da 30 B787 a 7 A332 tra un anno c'è un abisso.
 
Air Italy, il primo ad forse sarà una donna: in pole Ourmières-Widener
Christine Ourmières-Widener, 54 anni (foto Iata)

di Leonard Berberi, nostro inviato
05 giu 2019
L’ad uscente di Flybe sarebbe in vantaggio per la guida dell’ex Meridiana rilanciata con il 49% di Qatar Airways. L’altro candidato sarebbe l’ad di Kenya Airways

SEUL — Il primo amministratore delegato di Air Italy, l’ex Meridiana rilanciata con il 49% di Qatar Airways, potrebbe essere una donna. Christine Ourmières-Widener, 54enne francese ad del vettore inglese Flybe, sarebbe in pole position per l’incarico nell’azienda italiana. È quanto apprende il Corriere della Sera da tre diverse fonti qualificate che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a discuterne con la stampa e che sottolineano come la decisione non sia ancora definitiva e quindi suscettibile di svolte dell’ultimo minuto. Ourmières-Widener a luglio lascerà l’incarico in Flybe e avrebbe avuto la meglio su un altro candidato, Sebastian Mikosz, che si dimetterà da amministratore delegato di Kenya Airways entro la fine dell’anno.

La ricerca
A confermare la ricerca dell’ad è stato Rossen Dimitrov, capo delle operazioni di Air Italy, durante una lunga intervista al Corriere. Dimitrov, spiegano le fonti, si è trattenuto più volte a parlare con Ourmières-Widener durante i lavori a Seul della Iata (la principale associazione internazionale dei vettori), ma l’interessato — che non concorre per il ruolo — smentisce c’entri con la ricerca di un nuovo vertice per Air Italy: «Siamo amici da tempo, abbiamo parlato di cose nostre». Di certo l’ad uscente di Flybe, stando ai bene informati, piace molto ad Akbar Al Baker, numero uno di Qatar Airways.

Il rapporto con Al Baker
I due hanno fatto ben poco per nascondere l’intesa, almeno a Seul. Si sono fatti fotografare seduti vicini alla presentazione del board della Iata, Ourmières-Widener ha ricevuto un premio sponsorizzato da Qatar Airways durante l’assemblea dell’associazione internazionale dei vettori e caratterialmente sono in sintonia, entrambi noti per essere esigenti con il loro staff. La manager ha iniziato a lavorare nel 1988 in Air France (nel team di manutenzione del Concorde), poi è stata inviata a New York a gestire le operazioni transatlantiche di Air France-Klm. Dopo aver guidato da ad la compagnia irlandese CityJet (2010-2015), nel gennaio 2017 è diventata Ceo di Flybe.

Le sfide
Ourmières-Widener è una delle poche amministratrici delegate nell’aviazione, un settore che soffre da sempre di disparità di genere. Il 29 maggio scorso ha rassegnato le dimissioni da Flybe e lascerà il vettore regionale il 15 luglio anche per consentire all’azienda di aprire un nuovo capitolo dopo le difficoltà finanziarie di questi anni e dopo essere stata acquistata da Connect Airways, un consorzio di Virgin Atlantic, Stobart Air e investitori americani. Appassionata di maratona e madre di tre figli se dovesse diventare capo di Air Italy si troverebbe a gestire diversi dossier delicati, a partire dai conti che nel primo anno di attività si sono chiusi in perdita. Quanto alla diversità l’ex Meridiana fa sapere di essere la prima in Europa ad aver attivato un’opzione di genere non binario per i passeggeri che prenotano voli sul proprio sito. «I clienti potranno selezionare M (maschio), F (femmina) o X (Altro), in corrispondenza con quanto presente sui loro passaporti emessi da alcuni Stati».

lberberi@corriere.it

https://www.corriere.it/cronache/19...er-55aec704-879a-11e9-b851-9738da749704.shtml
 
Su questo non ci piove, ma se leggi il post precedente: #2823 capirai meglio a cosa si riferiva questa mia affermazione.

vedi amico mio, quando mesi e mesi fa ero scettico su certe dinamiche, non ricordo se tu o altri mi rispondeste piu' o meno cosi': "...leggi il post #1234, spaccheremo il cuxo ai passeri con questi 30 787!!!".

Non ho ne' tempo ne' voglia di ricercare quel post, mi attengo a quella che e' la situazione odierna. 5 A330 e nessun 787 all'orizzonte.
Se poi vogliamo dire che esiste una nuova realta', che opera scientemente e a piccoli passi dopo i drammatici e, per certi versi, ridicoli tonfi iniziali, va bene, ci sto e i feedback che ricevo sono pure positivi, anche se a mio avviso si sta lavorando troppo sul market share e poco sullo yield. Ma senza bilanci (!) le mie sono solo congetture, beninteso.
 
vedi amico mio, quando mesi e mesi fa ero scettico su certe dinamiche, non ricordo se tu o altri mi rispondeste piu' o meno cosi': "...leggi il post #1234, spaccheremo il cuxo ai passeri con questi 30 787!!!".

Non ho ne' tempo ne' voglia di ricercare quel post, mi attengo a quella che e' la situazione odierna. 5 A330 e nessun 787 all'orizzonte.
Se poi vogliamo dire che esiste una nuova realta', che opera scientemente e a piccoli passi dopo i drammatici e, per certi versi, ridicoli tonfi iniziali, va bene, ci sto e i feedback che ricevo sono pure positivi, anche se a mio avviso si sta lavorando troppo sul market share e poco sullo yield. Ma senza bilanci (!) le mie sono solo congetture, beninteso.

EEA... stimo molto i tuoi interventi ma stavolta credo che sbagli persona sai; purtroppo per me, oramai ho una certa età e credo e spero di non essermi mai esposto con questi termini da tifo da stadio, la mia è una semplice curiosità sugli sviluppi di questa nuova compagnia ma niente di più visto che vivo in veneto e quindi non mi capiterà spesso di viaggiarci. Posso dirti inoltre che sono sempre stato abbastanza scettico sul fatto che arrivino i 787 e realista sul più appropriato utilizzo dei 330. Comunque nessuna polemica in merito, sono perfettamente d'accordo con te sul fatto di come erano le prospettive iniziali del progetto. Dico soltanto che, per il direttivo di una azienda, ammettere gli errori fatti e prendere consapevolezza dei propri limiti e dei propri mezzi logistici ed economici, fare un passo indietro cercando di riadeguare la propria crescita, potrebbe essere un fatto positivo per il futuro dell'azienda. Tutto qui.
 
EEA... stimo molto i tuoi interventi ma stavolta credo che sbagli persona sai; purtroppo per me, oramai ho una certa età e credo e spero di non essermi mai esposto con questi termini da tifo da stadio, la mia è una semplice curiosità sugli sviluppi di questa nuova compagnia ma niente di più visto che vivo in veneto e quindi non mi capiterà spesso di viaggiarci. Posso dirti inoltre che sono sempre stato abbastanza scettico sul fatto che arrivino i 787 e realista sul più appropriato utilizzo dei 330. Comunque nessuna polemica in merito, sono perfettamente d'accordo con te sul fatto di come erano le prospettive iniziali del progetto. Dico soltanto che, per il direttivo di una azienda, ammettere gli errori fatti e prendere consapevolezza dei propri limiti e dei propri mezzi logistici ed economici, fare un passo indietro cercando di riadeguare la propria crescita, potrebbe essere un fatto positivo per il futuro dell'azienda. Tutto qui.

ho gia' detto che non ricordavo fossi te o qualcun'altro, quindi nessuna accusa personale; certamente ricordo qualcuno rispose in tal senso e il russo piu' che di errori fatti ci dovrebbe spiegare di quelle slides apparentemente farlocche! Tutto qui!

View attachment 10545

Da altro sito pesco questa sintesi di quel giorno; chi mi puo' cortesemente dire cosa sia stato fatto e cosa no?

- MXP hub.
- 20 B737-800 Max in 3 anni, a partire da aprile 2018.
- B787-800 in leasing da Qatar Airways a partire maggio 2019, che arriveranno in numero da precisare.
- Forte presenza del marchio a MXP.
- Lounge premium a MXP dedicata ai viaggiatori non Schengen.
- Sviluppo in-house di manutenzione e servizi di supporto a MXP.
- Investimenti nei collegamenti di MXP con sviluppo pianificato del servizio ferroviario da e per Milano e altre città.
- Code share QR sui voli per Roma, Olbia, Napoli, Palermo e Lamezia Terme da MXP.
- Codeshare IG su tutti i voli QR dall'Italia a Doha e sui proseguimenti per Seoul, Tokyo (NRT e HND), Singapore e Male.
- In futuro "unificazione" dei programmi Frequent Flyer.
- Qualche rotta aperta anche da Roma; primo p-t-p a lungo raggio da FCO nella primavera 2019.
- In 5 anni 50 nuovi aerei e 10 milioni di passeggeri, di cui 8 a MXP.
- 4 rotte LR da MXP entro la fine del 2018.
- 20% degli utili distribuiti ai dipendenti.
 
ho gia' detto che non ricordavo fossi te o qualcun'altro, quindi nessuna accusa personale; certamente ricordo qualcuno rispose in tal senso e il russo piu' che di errori fatti ci dovrebbe spiegare di quelle slides apparentemente farlocche! Tutto qui!

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Da altro sito pesco questa sintesi di quel giorno; chi mi puo' cortesemente dire cosa sia stato fatto e cosa no?

meno MXP hub.
meno 20 B737-800 Max in 3 anni, a partire da aprile 2018.
meno B787-800 in leasing da Qatar Airways a partire maggio 2019, che arriveranno in numero da precisare.
meno presenza del marchio a MXP.
meno Lounge premium a MXP dedicata ai viaggiatori non Schengen.
meno Sviluppo in-house di manutenzione e servizi di supporto a MXP.
meno Investimenti nei collegamenti di MXP con sviluppo pianificato del servizio ferroviario da e per Milano e altre città.
meno Code share QR sui voli per Roma, Olbia, Napoli, Palermo e Lamezia Terme da MXP.
meno Codeshare IG su tutti i voli QR dall'Italia a Doha e sui proseguimenti per Seoul, Tokyo (NRT e HND), Singapore e Male.
meno In futuro "unificazione" dei programmi Frequent Flyer.
meno Qualche rotta aperta anche da Roma; primo p-t-p a lungo raggio da FCO nella primavera 2019.
meno i 50 nuovi aerei e 10 milioni di passeggeri, di cui 8 a MXP In 5 ann
meno 4 rotte LR da MXP entro la fine del 2018.
meno 20% degli utili distribuiti ai dipendenti.

salvo il - davanti ad ogni frase significhi qualcos'altro.
 
Cambiando un attimo argomento, complimenti ad Air Italy

[estreme conseguenze mode on]
All'atto della prenotazione (o del check in) vengono richiesti sesso ed età del passeggero.

A voler essere coerenti fino in fondo, mi aspetto che la stessa libertà di scelta venga estesa anche al secondo parametro: non sia mai che qualcuno possa incappare in noie legali per aver dichiarato l'età percepita invece di quella biologica!
Perché negare ad una persona nata nel 1959 di dichiarare 16 anni, se non si sente a suo agio con l'età biologica?

Se autodeterminazione deve essere, che lo sia fino in fondo!
[estreme conseguenze mode off]
 
[estreme conseguenze mode on]
All'atto della prenotazione (o del check in) vengono richiesti sesso ed età del passeggero.

A voler essere coerenti fino in fondo, mi aspetto che la stessa libertà di scelta venga estesa anche al secondo parametro: non sia mai che qualcuno possa incappare in noie legali per aver dichiarato l'età percepita invece di quella biologica!
Perché negare ad una persona nata nel 1959 di dichiarare 16 anni, se non si sente a suo agio con l'età biologica?

Se autodeterminazione deve essere, che lo sia fino in fondo!
[estreme conseguenze mode off]

[Modalita' giocosa on]

Io sono nato nel Dicembre del 1953. Ho provato a dichiararne 35 ma non me l'hanno passata! :D :D

[Modalita' giocosa off]
 
Ho cercato di capire come funziona questa cosa del terzo genere al momento della prenotazione. Credo che UA sia stata la prima compagnia al mondo ad introdurre questa opzione. Apparentemente è stata fatta una modifica per allineare i sistemi di prenotazione ai documenti di identità di quei paesi che permettono la scelta del terzo genere. Ciò vuol dire che in paesi come l'Italia che non lo permettono la scelta del terzo genere non è possibile. La cosa ha senso perché non è possibile avere la prenotazione che indica un genere ed il documento d'identità che ne indica un altro (cosa che peraltro porta a evidenti violazioni della privacy), ma al tempo stesso significa che l'impatto in Italia è molto ridotto. Qualcuno mi può confermare che è così?
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.