LHR-EZE
La partenza è per la serata del 28/12, venerdì lavorativo. In ufficio sono da solo sul nostro piano, e devo muovermi a intervalli regolari per far accendere le luci governate dai sensori di movimento. Alla fine si fa il momento di andare al T5, dove passo i controlli in pochissimo tempo, malgrado una signora che ha un laptop in una valigia chiusa con combinazione (che non sa) e si rifiuta di far rompere la serratura. Il tentativo di corrompere il personale è convincente ma, per dirla alla Sandro Piccinini,
”Non va”. Mentre me ne vado al T5B vedo arrivare la polizia.
Giù per le scale (NdR, gli ascensori sono sempre il mezzo più veloce, al T5, ma a me questo scalone piace).
Al B ci sono le ultime partenze della serata: il BA15 per SIN/SYD, un volo per TLV, San Paolo, Abuja e noi. La vista sarebbe pur ottima, ma purtroppo i riflessi sono diabolici.
Staff travel non consente di andare in lounge, per cui mi limito a stare al complice baretto del T5B; in tutta onestà non è poi questa gran perdita, perché 1) a me le lounge annoiano e 2) quelle di BA al T5 non sono niente di particolare, anzi. Se comparate a quelle di CX a HKG, o QF a SYD (l’ultima vista solo nei TR) sono delle stamberghe. C’era un progetto per il rinnovo e ampliamento, progetto ora in pausa a causa di una cosa chiamata T5 Plus; e, siccome siamo in anticipo e mi va di annoiarvi, eccovelo spiegato.
Excursus
Allora, come forse saprete il governo ha dato l’OK alla terza pista di LHR. Non so cosa deve succedere, da un punto di vista politico, affinché partano i lavori; dal punto di vista prettamente tecnico-infrastrutturale, il lavoro ferve di già.
Heathrow Airport Limited, che gli amici chiamano HAL, aveva – come saprete – un piano in puro stile HAL, ossia faranoico: un nuovo Terminal, il 6, terza pista, alta automazione e via dicendo. Tale piano non è granché piaciuto alla comunità delle compagnie aeree, che per comodità chiameremo AOC, visti i costi. Inoltre HAL ha dovuto constatare che: 1) il T2, teoricamente dedicato a Star e teoricamente capace di movimentare 20 milioni di pax, attualmente ne fa molti ma molti ma molti di meno. Inoltre non ha nemmeno un BHS. 2) T3 e T5 sono al punto di cottura, col T5 che fa un milione e spicci in più di quanto preventivato in origine. 4) Come fatto notare dall’AOC, per coprire i costi di costruzione di terza pista e Terminal 6, le tariffe aeroportuali, già ora le più alte del mondo, salirebbero a livelli da aero privato.
La soluzione, quindi, parrebbe essere quella di abbandonare l’idea Terminal 6; costruire un BHS per T2; sostituire, poco a poco, il T3 e quella specie di campo profughi che è Heathrow Central con una struttura a “toast racks”, così da avere un East Campus e, dove c’è T5, il West campus. Per T5, l’idea del momento è di creare T5+. Cosa ciò voglia dire non è ancora chiarissimo; nel mio piccolo, per la zona di mia competenza, vuol dire automazione spinta. Per le aree passeggeri non è ancora certo cosa succederà; al momento se ne sentono di ogni, tra cui la trasformazione del secondo piano, ad oggi uffici, in aree check-in e transiti. Altri parlano di espandere il T5 verso il parcheggio multipiano, e di spostare tutto “in avanti”. L’orizzonte temporale è il 2028; nel frattempo, nessuno tocca le lounges.
Fine Excursus
Bene, arriva il momento del boarding. A fare gli onori di casa è G-YMMU, uno dei Rolls a 3 classi. Gli interni sono quelli vecchi, con l’inadeguatissimo IFE Rockwell Collins della prima presidenza Clinton. Va però detto che c’è il Wi-Fi, con cui fare streaming di Netflix o chivvepare.
Io, poi, ho scelto con intelligenza il mio posto finestrino: 5K ha una finestra di meno, così che la vista è questa:
Mi accomodo al mio posto 5K, finestrino, e già che siamo in vena di confidenze vi dico uno
sgub: questi aerei verranno riconfigurati (
”Graziarc**o, diranno i più”), con nuovo IFE Panasonic e nuovi sedili in tutte le classi. Barbon e Barbon + riceveranno gli stessi sedili già presenti sui 777 riconfigurati a LGW, ivi incluso il 3-4-3, mentre per Club ci sarà il tanto agognato nuovo sedile di cui vorrei tanto dirvi il nome ma non posso ancora, giacché è l’unico segreto non ancora uscito in BA e mi spiacerebbe rovinare il record. Diciamo che
non sarà quello di Iberia, o di Aer Lingus. Per motivi a me sconosciuti i 77E a quattro classi saranno i primi ad essere riconfigurati (quelli che, in larga parte, hanno già IFE nuovo), a partire dal 2019. A seguire questi 777 a tre classi, i 77W e i 380 tra il 2020 e il 2023/24. Non ci sono ancora piani per i 788/9, mentre ovviamente i 35K e 78K arriveranno col sedile nuovo di fabbrica. I 747 non riceveranno nulla, e quanto a Gatwick… boh.
Uno sguardo al menù (anticipo: non mangerò nulla a cena. Ah, anticipo n.2: scusate per la qualità delle foto. Non so come gestire la luce giallognola a bordo, o il solleone che ci sarà più tardi).
È presente il nuovo kit per la notte della White Company. Ora, chiamatemi cinico, ma per me il piumino è troppo caldo, il materassino inutile. Si salvano solo coperta e cuscino.
Partiamo, e inizia il servizio. Prendo un kir royale, che arriva – bontà sua – con le noccioline. Non sono calde, ma chissenefrega.
Ci sarebbe poi il servizio di cena, ma… tra che sono le 23 oramai, tra che ho sonno, tra che è tutto hand-run… scopro di non averne più voglia. Questo, per me, è il problema di “New Club World”: è tutto fatto a mano, senza carrello, ci si impiega più tempo, il cibo è lo stesso della vecchia versione… Qualche settimana fa ho fatto un ICN-LHR con il vecchio Club service, fatto a carrello: cibo uguale, porzioni sostanzialmente identiche, molto più veloce e consentiva di fare due chiacchere col crew. Nel frattempo ho deciso che ho sonno per cui chissenefrega della cena, appronto il letto e mi butto a dormire. Lascio l’ordine per la colazione e via, tanto non ho nemmeno fame.
Con tutti i suoi difetti, la poltrona di Club è ottima per dormirsela, e infatti me la dormo fino a quando non siamo per bene sopra al continente sudamericano, da qualche parte sopra l’entroterra brasiliano. La città di Teresina ha un che di tenerissimo, me la immagino popolata di cloni di mia nonna Carola che chiamavano
"Profesùr" qualunque individuo dotato almeno di laurea triennale.
A un’ora e mezza prima dell’atterraggio arriva il rancio. Frutta, come al solito indegna dall’Inghilterra (mai capirò come mai). Il caffè Union, invece, è una rivelazione. In First il filter coffee arriva persino con la cremina in cima. Ottimo investimento, pieno di sapore.
E, come main, full English. Questa, va detto, riscatta l’intero volo. Chilate di bacon, hash browns, salsiccia e pomodorino fantozziano.
Se non fosse che, mentre sono a metà strada nell’opera di restringimento delle mie arterie, non appare il capitano all’intercom per dirci che ci aspetta un
”Very bumpy landing, with strong winds forecasted”. Ora, i piloti BA sono campioni di eufemismo; per citare liberamente uno dei giapponesi di
Terra! di Stefano Benni, definirebbero Hiroshima un incidente stradale. Se dicono very bumpy, very bumpy sarà.
E infatti… entriamo in una serie di nuvoloni dall’aspetto innocuo, lattei come Galatine Sperlari. Ma, non appena entriamo, iniziano i salti. Sto sottolineando un documento e, finché non decido che è inutile, la mia matita fa salti di 10-15 centimetri. Gente che urla, cigolii poco ben auguranti, la mia vicina di posto, nascosta dietro allo schermo mobile, si raccomanda l’anima a San Sigismondo, io cerco di comandare al mio stomaco di non rimandare gli hash brown da dove sono venuti.
Per un istante sembra che tutto si sia tranquillizzato e poi
SBAM
Lampo di luce fuori, puzza di ozono che non ti dico. La mia vicina tira giù il divisorio e mi fa
”What the sodding fuck was that?”. Il mio primo lightning strike.
La puzza di ozono continua per un po’, e poi il capitano ritorna all’altoparlante, con la voce più soave del mondo, e spiega che siamo passati attraverso una nube temporalesca, come istruitoci dall’ATC (e suppongo che, nel dirlo, si levi un paio di sassolini dalla scarpa), per poi spiegare cos’è appena successo. La voce del comando non solo tranquillizza tutti, ma oggi ci sono 250 persone che sanno cos’è una gabbia di Faraday grazie a lui.
Scendiamo abbastanza in fretta dopo un volo tutto sommato gradevole, e dopo poco sono landside.