Ultimamente vanno di moda le premesse nei TR: ne approfitto per farne qualcuna anche io.
La destinazione, per me, rappresenta un ritorno a 26 anni di distanza dalla prima volta: gli anni trascorsi sono superiori a quelli che avevo all'epoca, ma ciò non toglie che la mèta sia sempre rimasta tra quelle da rivedere almeno una seconda volta. L'occasione si presenta grazie alla passione comune per i viaggi che condivido con la dolce metà, che approfitta del 50mo genetliaco (mio) per concedersi quel viaggio alle terre stabilmente abitate più a nord del pianeta che ancora mancava al suo invidiabile palmares nordico (Islanda, Groenlandia, Far Oer), accampando la scusa del regalo di compleanno. Ancora mi pervade il dubbio di essere stato invitato per fare, alla bisogna, da vittima sacrificale agli appetiti dell'orso polare, ma dal momento che sono qui a scrivere manteniamo il beneficio del dubbio.
Seconda premessa: perdonerete se, qua e là, qualche ricordo del viaggio del '92 mi permetterò di inserirlo.
Terza premessa: l'OT sarà industrialmente superiore all'IT.
Ultima premessa: non ci saranno foto dell'unico cimitero presente sull'Isola... lo so, è una grave mancanza, purtroppo ero convinto di averle fatte con la reflex, invece avevo provveduto col cellulare con risultati catastrofici da inserire nel TR. Vi parlerò, comunque, del gioioso posto.
Si parte, dunque: l'itinerario all'andata prevede volo con Norwegian, partenza da MXP con scalo a OSL e, l'indomani mattina presto, la tratta OSL/LYR. Siamo in avvicinamento a OSL quando sovviene che, ancora, non una foto è stata scattata...



Amenità a terra




Bene, ringraziate pure ca74 per le fotografie, riprendo ora possesso della macchina fotografica!

[URL="https://flic.kr/p/27H7kRJ"]
Rispetto ai 30 gradi di Milano, a OSL fa un po' più freschetto: anche il motore è caldo fumante

Complice la presenza di un'amica comune, ne approfittiamo la sera per andare in centro e mangiare un boccone. Due foto due (fatte col cellulare) dell'Opera House e della zona portuale


Qualche annotazione a latere: avendo il volo al mattino presto, optiamo per uno degli alberghi nei dintorni dell'aeroporto. Il biglietto del bus navetta costa circa 7 € a tratta, a persona (quindi, 14 € catacranio per l'A/R dall'apt). Poi, per andare in centro, la strada più veloce è prendere la metropolitana dall'aeroporto al centro città: costo 10€ a tratta a persona, al quale aggiungere un altro A/R della navetta. In sintesi, 50 € a testa per tutto il cinema dei trasporti. Quando vi dicono che la Norvegia è cara, credeteci!
Torniamo a noi: DY vola con i consueti 738 (ora anche con i MAX8, che non siamo riusciti a prendere però); i sedili sono quelli che vanno di moda oggi, cioè le panche

Cabina con interni Sky Interiors


Hanno anche il rosso

e gli schermi a discesa

Anche a questo giro mi tocca il middle seat: ripasso l'attrezzatura fotografica alla beneamata fanciulla



Ora, non chiedetemi come fosse il servizio, perchè avevo da recuperare la sveglia antelucana ed ho beatamente ronfato. Il fatto che non mi sia svegliato vuol dire che almeno si riesce a dormire bene!
Dopo oltre due ore e mezza di volo ecco palesarsi, finalmente, le agognate Svalbard!




Longyearbyen!

Si atterra con botta decisa e frenata potentissima, poi ci si gira e si fa backtrack



E dopo 26 anni, nulla è cambiato: sempre a 4.052 km a nord di Roma ed a 1.300 a sud del Polo Nord siamo, sempre al 78mo parallelo, e sempre si deve fare attenzione agli orsi. La giornata è splendida, e nonostante i 5 gradi di temperatura il freddo tollerabilissimo


per dire: questo è solo il parcheggio!

Rispetto al '92, il paese si è ingrandito con un po' di nuove costruzioni, ma ha mantenute le caratteristiche dell'epoca. Gli abitanti stabili sono aumentati (dai 1.500 che ricordavo, oggi sono circa 2.600, 600 dei quali bambini; non ci sono, invece, pensionati), l'attività mineraria prosegue ma il progetto di espansione turistica, in fase di lancio 26 anni orsono, è proseguito a ritmo serrato: a Longyearbyen arrivano grandi navi da crociera nei mesi estivi (che sono quelli di bassa stagione), e nell'inverno artico c'è un grande afflusso di turisti per le escursioni in motoslitta a caccia di orsi, foche, trichechi e volpi polari. La mia preoccupazione di trovarci troppa gente si è rivelata, fortunatamente, eccessiva.
Dove soggiorneremo noi è il "quartiere" residenziale di ingegneri e manager minerari

La via principale del paese è questa. E' anche, più o meno, l'unica, e collega Longyear a Nybyen, la vecchia (a dispetto del nome) zona residenziale dei minatori. Distanza tra i due centri: 10 minuti. A piedi.

Nybyen è là in fondo

cioè qua

Quella specie di casette che vedete interrompere le tubazioni sono delle stazioni di riscaldamento dell'acqua: a -30 fa in fretta a ghiacciare!
La zona dello struscio

Il monumento al minatore ignoto: le isole sono demilitarizzate, e per lunghissimo tempo i minatori hanno costituito la parte maggioritaria della popolazione, quindi tanto valeva dedicare loro il monumento. Oggi il loro numero è ridotto ad 84 unità.


Questo edificio, invece, raggruppa l'Università ed il Museo delle Svalbard

Una delle scuole: oltre all'Università ed alle scuole di ogni ordine e grado ci sono la bellezza di 3 asili.
In paese ci sono più motoslitte che abitanti, mentre le macchine, pur presenti, sono in numero inferiore. Ai parcheggi si trovano questi accrocchi

che sono prese elettriche da collegare ai motori per tenerli riscaldati quando le temperature sono rigide.
Dicevo le miniere: questo è (era) uno degli ingressi della miniera n. 2, adesso abbandonato


Il cartello credo lo abbiano messo dopo che nel '92 ci sono entrato dentro incurante del fatto che fosse esplicitamente vietato!

La giornata volge al termine, e dopo cena è ora di tornare a casa a dormire. Sono le 22.30, giuro!





La destinazione, per me, rappresenta un ritorno a 26 anni di distanza dalla prima volta: gli anni trascorsi sono superiori a quelli che avevo all'epoca, ma ciò non toglie che la mèta sia sempre rimasta tra quelle da rivedere almeno una seconda volta. L'occasione si presenta grazie alla passione comune per i viaggi che condivido con la dolce metà, che approfitta del 50mo genetliaco (mio) per concedersi quel viaggio alle terre stabilmente abitate più a nord del pianeta che ancora mancava al suo invidiabile palmares nordico (Islanda, Groenlandia, Far Oer), accampando la scusa del regalo di compleanno. Ancora mi pervade il dubbio di essere stato invitato per fare, alla bisogna, da vittima sacrificale agli appetiti dell'orso polare, ma dal momento che sono qui a scrivere manteniamo il beneficio del dubbio.
Seconda premessa: perdonerete se, qua e là, qualche ricordo del viaggio del '92 mi permetterò di inserirlo.
Terza premessa: l'OT sarà industrialmente superiore all'IT.
Ultima premessa: non ci saranno foto dell'unico cimitero presente sull'Isola... lo so, è una grave mancanza, purtroppo ero convinto di averle fatte con la reflex, invece avevo provveduto col cellulare con risultati catastrofici da inserire nel TR. Vi parlerò, comunque, del gioioso posto.
Si parte, dunque: l'itinerario all'andata prevede volo con Norwegian, partenza da MXP con scalo a OSL e, l'indomani mattina presto, la tratta OSL/LYR. Siamo in avvicinamento a OSL quando sovviene che, ancora, non una foto è stata scattata...



Amenità a terra




Bene, ringraziate pure ca74 per le fotografie, riprendo ora possesso della macchina fotografica!

[URL="https://flic.kr/p/27H7kRJ"]

Rispetto ai 30 gradi di Milano, a OSL fa un po' più freschetto: anche il motore è caldo fumante

Complice la presenza di un'amica comune, ne approfittiamo la sera per andare in centro e mangiare un boccone. Due foto due (fatte col cellulare) dell'Opera House e della zona portuale


Qualche annotazione a latere: avendo il volo al mattino presto, optiamo per uno degli alberghi nei dintorni dell'aeroporto. Il biglietto del bus navetta costa circa 7 € a tratta, a persona (quindi, 14 € catacranio per l'A/R dall'apt). Poi, per andare in centro, la strada più veloce è prendere la metropolitana dall'aeroporto al centro città: costo 10€ a tratta a persona, al quale aggiungere un altro A/R della navetta. In sintesi, 50 € a testa per tutto il cinema dei trasporti. Quando vi dicono che la Norvegia è cara, credeteci!
Torniamo a noi: DY vola con i consueti 738 (ora anche con i MAX8, che non siamo riusciti a prendere però); i sedili sono quelli che vanno di moda oggi, cioè le panche

Cabina con interni Sky Interiors


Hanno anche il rosso

e gli schermi a discesa

Anche a questo giro mi tocca il middle seat: ripasso l'attrezzatura fotografica alla beneamata fanciulla



Ora, non chiedetemi come fosse il servizio, perchè avevo da recuperare la sveglia antelucana ed ho beatamente ronfato. Il fatto che non mi sia svegliato vuol dire che almeno si riesce a dormire bene!
Dopo oltre due ore e mezza di volo ecco palesarsi, finalmente, le agognate Svalbard!




Longyearbyen!

Si atterra con botta decisa e frenata potentissima, poi ci si gira e si fa backtrack



E dopo 26 anni, nulla è cambiato: sempre a 4.052 km a nord di Roma ed a 1.300 a sud del Polo Nord siamo, sempre al 78mo parallelo, e sempre si deve fare attenzione agli orsi. La giornata è splendida, e nonostante i 5 gradi di temperatura il freddo tollerabilissimo


per dire: questo è solo il parcheggio!

Rispetto al '92, il paese si è ingrandito con un po' di nuove costruzioni, ma ha mantenute le caratteristiche dell'epoca. Gli abitanti stabili sono aumentati (dai 1.500 che ricordavo, oggi sono circa 2.600, 600 dei quali bambini; non ci sono, invece, pensionati), l'attività mineraria prosegue ma il progetto di espansione turistica, in fase di lancio 26 anni orsono, è proseguito a ritmo serrato: a Longyearbyen arrivano grandi navi da crociera nei mesi estivi (che sono quelli di bassa stagione), e nell'inverno artico c'è un grande afflusso di turisti per le escursioni in motoslitta a caccia di orsi, foche, trichechi e volpi polari. La mia preoccupazione di trovarci troppa gente si è rivelata, fortunatamente, eccessiva.
Dove soggiorneremo noi è il "quartiere" residenziale di ingegneri e manager minerari

La via principale del paese è questa. E' anche, più o meno, l'unica, e collega Longyear a Nybyen, la vecchia (a dispetto del nome) zona residenziale dei minatori. Distanza tra i due centri: 10 minuti. A piedi.

Nybyen è là in fondo

cioè qua

Quella specie di casette che vedete interrompere le tubazioni sono delle stazioni di riscaldamento dell'acqua: a -30 fa in fretta a ghiacciare!
La zona dello struscio

Il monumento al minatore ignoto: le isole sono demilitarizzate, e per lunghissimo tempo i minatori hanno costituito la parte maggioritaria della popolazione, quindi tanto valeva dedicare loro il monumento. Oggi il loro numero è ridotto ad 84 unità.


Questo edificio, invece, raggruppa l'Università ed il Museo delle Svalbard

Una delle scuole: oltre all'Università ed alle scuole di ogni ordine e grado ci sono la bellezza di 3 asili.
In paese ci sono più motoslitte che abitanti, mentre le macchine, pur presenti, sono in numero inferiore. Ai parcheggi si trovano questi accrocchi

che sono prese elettriche da collegare ai motori per tenerli riscaldati quando le temperature sono rigide.
Dicevo le miniere: questo è (era) uno degli ingressi della miniera n. 2, adesso abbandonato


Il cartello credo lo abbiano messo dopo che nel '92 ci sono entrato dentro incurante del fatto che fosse esplicitamente vietato!

La giornata volge al termine, e dopo cena è ora di tornare a casa a dormire. Sono le 22.30, giuro!




