ok, quindi la soluzione a tutti i mali è lo stipendio che varia dagli 800 ai 1300 euro per i naviganti
Limitare la differenza al solo stipendio dei naviganti e’ riduttivo e, secondo me, non e’ del tutto corretto. Faccio un esempio, ancora una volta BA – chiedo scusa – e ancora una volta Gatwick.
A LGW lo stipendio dei naviganti e’ stato cambiato nel 2011, con un nuovo contratto praticamente fotocopia di quello di EZY. L’unica differenza sono i soldi in piu’ che si ottengono dal fare il lungo raggio. A rigor di logica farfallinesca, BA a LGW avrebbe dovuto essere in pari con EZY e spezzare le reni alla Grecia.
Non e’ stato cosi’ dal 2011 al 2015 circa; anzi, quando il focus sul corto raggio e’ iniziato, in quel periodo, c’era chi scommetteva che il corto a LGW sarebbe sparito, tolti quei tre voli che fanno transiti (GLA, AMS, EDI, Jersey ad essere gentili).
Ora LGW e’ in attivo sul corto. Come hanno fatto? Riducendo i costi. Gli aerei sono stati densificati, nuovi aerei usati sono stati introdotti (un successo a meta’, perche’ coi canoni di leasing che si volevano solo le ciofeche han trovato).
Le attivita’ di volo sono cambiate. LGW ha deciso di avere una vocazione leisure, e con cio’ hanno deciso di puntare meno sulle rotte ‘business’, lasciandone solo alcune, GLA/EDI/JER, e invece modulandosi su rotte per la Spagna e una stagione estiva molto piu’ forte di quella invernale, cosa che ha i suoi svantaggi (come mi diceva un collega, “we’re balls to the walls from Easter to September and then the planes are knackered”), ma che funziona. Lo scopo di LGW, in questo senso, e’ chiaro: leisure. E tutto si adegua.
Tutte le attivita’ operative sono state riviste, confrontandole col mercato; rampa below the wing e’ stata esternalizzata, andando a finire in mano a una societa’ sussidiaria (dopo esser passata per Swissport e altri, perdendo in contemporanea un bel po’ di overhead e costi di gestione); engineering e’ rimasta in house, ma con modifiche profonde e una riduzione di management; above the wing e’ risultata essere concorrenziale, per cui – tolti un po’ di prepensionamenti – non e’ stata toccata.
Le attivita’ di volo sono cambiate: da una decina, i night stop giornalieri sono divenuti 2-3. La stragrande maggioranza delle stations non ha personale BA: o non ci sono station managers, o ce ne sono alcuni con due-tre aeroporti, oppure tutto e’ gestito da Londra. Tutto il personale, come succede con Wizz, EZY o FR, e’ a contratto, dell’handler. Si puo’ discutere fin che si vuole su quanto sia ‘premium’ tutto questo, ma ditemi chi vuole pagare £10 in piu’ a volo per un ticket desk che non usera’ nel 99.5% dei casi? Lo stesso succede per Engineering, con contratti maintenance ‘on call’ (ossia pagati solo se si esce effettivamente) oppure ‘at risk’, supportati da stations vicine.
In materia di management, LGW e’ un’isola a se’ stante, con controllo diretto di tutto, da Finance a flight ops (load control e network operations escluse, sono fatti centralmente). Li’ la sfoltita e’ stata impressionante e magari eccessiva, ma ora tra il capo di Gatwick e un duty manager c’e’ una persona sola. In soldoni, il top management di Gatwick sta su un minivan, e l’intero management (duty managers e via dicendo) su un bus, e con spazio da vendere.
C’e’ altro ancora, e non dico che tutto sia perfetto, e nemmeno che sia l’unica alternative. Ma e’ un modo per cambiare una base point to point, incorporando elementi di low cost, avendo un obiettivo ben chiaro, una strategia altrettanto chiara e, fino ad ora, di successo anche in un aeroporto dove BA e’ fortemente minoritaria (meno del 20% del volato di LGW e’ BA).