Thread Alitalia - Gennaio 2018


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Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Articolo di Ugo Arrigo di un paio di giorni fa sui costi AZ. Non mi pare sia stato pubblicato qui.
C'e' qualche spunto interessante, nonostante le solite 'arrigate'.


Alitalia, la crisi scritta nei conti

Non c’è alcun mistero nella nuova crisi di Alitalia. L’azienda, che già perdeva in passato, ha avuto un disavanzo molto più alto nel 2016 perché ha dovuto abbassare i prezzi, ma senza poter ridurre i costi, come invece hanno fatto i vettori concorrenti.

Il caso degli extracosti

“Conoscere per deliberare”, come consigliava Luigi Einaudi negli anni Cinquanta, richiede che si disponga di informazioni adeguate, che esse siano elaborate sino a divenire conoscenza e che la conoscenza funga da faro per decisioni che possano tradursi in azioni concrete. È un percorso razionale, valido tanto per le scelte private che per quelle pubbliche. Per le seconde, però, la conoscenza è fondamentale non solo per chi deve prendere decisioni ma anche per l’opinione pubblica che ha il compito di valutarle.

Il caso Alitalia è l’esempio perfetto di quanto il nostro paese sia distante dalla massima di Einaudi. Il vettore aereo ha visto un notevole peggioramento delle sue condizioni economiche tra il 2016 e la prima metà del 2017, tanto che ha dovuto essere commissariato. Quali sono le ragioni del dissesto? Perché l’azienda è andata tanto male in un periodo così favorevole per il mercato aereo e per tutti gli altri vettori? Sono le due domande chiave per tracciare una diagnosi del paziente ed elaborare una terapia coerente. Ma il bilancio 2016, che doveva contenere le risposte, non è stato pubblicato, la diagnosi non è stata elaborata e la soluzione che si cerca di attuare è quella di trasferire in via definitiva il paziente in Germania affinché sia curato dai bravi medici di quel paese. Sulle cause della malattia vi è però il silenzio più totale.

Eppure le risposte essenziali ci sono tutte, basta saperle leggere. Un documento della vecchia gestione, illustrato ai sindacati il 22 marzo 2017, riporta una versione non definitiva del conto economico 2016 dalla quale risulta una perdita industriale di 337 milioni. Il peggioramento rispetto ai 149 milioni del 2015 è dovuto per 158 milioni a riduzione dei ricavi e per 30 a incremento dei costi. Perché i ricavi sono diminuiti del 4,9 per cento, per effetto della riduzione dei prezzi dati i passeggeri in lieve crescita, mentre i costi sono rimasti stazionari? La risposta è in ciò che è accaduto negli altri grandi vettori. Nel 2016 il gruppo Lufthansa ha ridotto i costi industriali per passeggero km del 5,4 per cento, principalmente grazie al calo del carburante, e del 5,2 per cento i proventi unitari. In sostanza, ha trasferito ai suoi clienti, attraverso minori prezzi, i risparmi di costo conseguiti e altrettanto han fatto gli altri vettori, low cost e tradizionali. Alitalia non è invece riuscita a ridurre i costi, ingessati da contratti sfavorevoli, ma ha dovuto egualmente ridurre i prezzi a causa della concorrenza sul mercato, peggiorando di conseguenza il suo disavanzo. Questa è la semplice, ma sinora sconosciuta. ragione del dissesto.

Grafico 1 – Dati della gestione industriale di Alitalia
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Le cifre della crisi

Nel 2015 Alitalia ha speso 721 milioni per il carburante, di cui 52 da perdite su contratti di fuel hedging che scelte più oculate avrebbero evitato. Se i restanti 669 milioni si fossero ridotti nel 2016 nella stessa misura di Lufthansa, Alitalia avrebbe registrato un costo di 551 milioni, con un risparmio di 142 milioni sulla spesa effettiva di 693.

Per altre voci di costo è la stessa Alitalia, nella trattativa del marzo 2017, a quantificarne il disallineamento rispetto al benchmark delle altre compagnie. Sul leasing della flotta indicava un sovra costo del 23 per cento per i velivoli di medio raggio, del 41 per cento per la flotta regionale e del 63 per cento per quella di lungo raggio, con un valore medio stimabile nel 36 per cento che, applicato alla spesa del leasing 2016 dà luogo a 86 milioni di possibili risparmi. Riguardo alle manutenzioni riconosceva extracosti pari al 19 per cento, corrispondenti a 46 milioni di possibile risparmio sui 287 di oneri sostenuti; in relazione ai servizi di handling un sovra costo del 25 per cento rispetto a un benchmark calcolato sui principali aeroporti che genera un possibile risparmio di 59 milioni. Infine, i costi commerciali erano indicati nel 7,8 per cento del fatturato totale dell’azienda, ma ritenuti riducibili al valore benchmark del 3,3 per cento, con un risparmio stimabile in 125 milioni.

Grafico 2 – Extracosti 2016 di Alitalia in raffronto alla perdita operativa.
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Se sommiamo i risparmi ottenibili eliminando i sovra costi riconosciuti dalla stessa Alitalia, arriviamo già a minori costi industriali annui per 316 milioni, corrispondenti alla quasi totalità della perdita 2016 di 337 milioni. Tuttavia, i risparmi salgono a 458 milioni se vi includiamo anche il taglio degli extracosti sul carburante, una voce che la vecchia gestione aveva occultato, preferendo sostituirla con una ingiustificata richiesta di riduzioni del costo del lavoro. Con 458 milioni di minori costi, il risultato industriale del 2016 sarebbe divenuto positivo per 121 milioni.

Non vi è dunque alcun mistero nella crisi di Alitalia, ma solo assenza d’informazione. L’azienda già perdeva in passato perché soffriva di extracosti e ha perso molto di più nel 2016 perché ha dovuto abbassare i prezzi come i vettori concorrenti ma, a differenza loro, senza poter ridurre il costo del carburante. Questa è la diagnosi e da essa dipende una terapia ovvia: bisogna tagliare i costi eccedenti, non amputare l’azienda. E se lo facciamo noi prima di venderla, forse riusciamo a farcela pagare un pochino di più.

http://www.lavoce.info/archives/50463/alitalia-la-crisi-scritta-nei-conti/#reply-title
 
Articolo di Ugo Arrigo di un paio di giorni fa sui costi AZ. Non mi pare sia stato pubblicato qui.
C'e' qualche spunto interessante, nonostante le solite 'arrigate'.

Sul leasing della flotta indicava un sovra costo del 23 per cento per i velivoli di medio raggio, del 41 per cento per la flotta regionale e del 63 per cento per quella di lungo raggio,

63%???
 
Date i sali a berioz

Dateli pure al ministro Calenda che ieri sera a 8 e mezzo ha esptessamente parlato di 3 offerte tra cui LH, air France/U2 e Cerberus. Su La7 potete rivedere la suddetta puntata: se ne parla verso la fine (ultimi 5 minuti direi).
 
Dateli pure al ministro Calenda che ieri sera a 8 e mezzo ha esptessamente parlato di 3 offerte tra cui LH, air France/U2 e Cerberus. Su La7 potete rivedere la suddetta puntata: se ne parla verso la fine (ultimi 5 minuti direi).

Il problema è saper l'orario di registrazione della puntata, mi sembra che ieri dalle 14 alle 21 siano cambiate un po' di cose, come ad esempio le prime voci che l'offerta dei francesi era quantomeno dubbia (spero di non avere detto castronerie)
 
Il problema è saper l'orario di registrazione della puntata, mi sembra che ieri dalle 14 alle 21 siano cambiate un po' di cose, come ad esempio le prime voci che l'offerta dei francesi era quantomeno dubbia (spero di non avere detto castronerie)

Ovviamente il ministro dello sviluppo economico attinge le informazioni dai giornali senza chiedere riscontro al proprio ufficio.
Maddai
 
Più ufficiale di così.
Chissà cosa si era sognata la giornalista del Sole due giorni fa con l'ammucchiata, ops cordata, U2-DL-AF-KL-Cerberus e zio paperone

Air France-KLM statement
On 13 January 2018
The Air France-KLM group would like to confirm that it has taken no part in the process launched by the Italian authorities to take over Alitalia.

As such, the group has not had access to any confidential information.

Air France-KLM denies having made an offer to take over Alitalia.

http://www.airfranceklm.com/en/air-france-klm-statement
 
Il problema è saper l'orario di registrazione della puntata, mi sembra che ieri dalle 14 alle 21 siano cambiate un po' di cose, come ad esempio le prime voci che l'offerta dei francesi era quantomeno dubbia (spero di non avere detto castronerie)

Non saprei, caro TapiroVolante, a che ora registra la Gruber, ma so per certo che le affermazioni di un ministro non possono cambiare a seconda dell'orario. AF ha presentato o no un'offerta o/e è in pool con qualcnunaltro per acquisire AZ? Lui ha esplicitamente affermato ciò...
 
Air France nega di aver presentato un'offerta.
Peccato che nessuno ha mai scritto che hanno presentato offerte.
Hanno chiesto di aggregarsi all'offerta di easy jet, notizia confermata dal ministro competente.
Air France-KLM group would like to confirm that it has taken no part in the process launched by the Italian authorities to take over Alitalia.*

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Air France nega di aver presentato un'offerta.
Peccato che nessuno ha mai scritto che hanno presentato offerte.
Hanno chiesto di aggregarsi all'offerta di easy jet, notizia confermata dal ministro competente.
In realtà è scritto quanto segue,
Sull'interesse dei francesi, ha dichiarato [Calenda]: "La loro presenza non è sicura, la verificherò lunedì".
Non ha confermato un bel nulla.


E oggi AF-KL ha detto chiaramente quanto sopra.
evitiamo di volare con la fantasia
 
Arrigo dovrebbe mettersi d'accordo con se stesso. Due giorni fa ci spiegava, con dovizia di numeri, che il CASK si AZ è il più basso del mercato e che i problemi venivano solo dal revenue. Adesso salta fuori che invece tutti i costi sono fuori controllo e molto superiori a quelli del mercato.
 
La UE farebbe bene ad indagare anche quanto successo con AB ....

Cioé?

LH ha preso la maggior parte degli slot e asset di AB, una cospicua fetta é finita ad Easyjet e Vueling, che ora aprono basi a TXL. Da due players in Germania/Austria siamo arrivati a tre, posto che la vendita di NIKI vada avanti.

Se la Commissione si svegliasse a guardare i vari prestiti ponte, l'ingresso di Poste Italiane in nome di "sinergie", la futuribile immissione di capitali della CDP...
 
Arrigo dovrebbe mettersi d'accordo con se stesso. Due giorni fa ci spiegava, con dovizia di numeri, che il CASK si AZ è il più basso del mercato e che i problemi venivano solo dal revenue. Adesso salta fuori che invece tutti i costi sono fuori controllo e molto superiori a quelli del mercato.
bandiere al vento...
 
La UE farebbe bene ad indagare anche quanto successo con AB ....

Brucia eh? Benaltrismo, di cui certi italiani sono campioni del mondo...

Cioé?

LH ha preso la maggior parte degli slot e asset di AB, una cospicua fetta é finita ad Easyjet e Vueling, che ora aprono basi a TXL. Da due players in Germania/Austria siamo arrivati a tre, posto che la vendita di NIKI vada avanti.

Se la Commissione si svegliasse a guardare i vari prestiti ponte, l'ingresso di Poste Italiane in nome di "sinergie", la futuribile immissione di capitali della CDP...

+1000!!!
 
Mia personale chiave di lettura degli ultimi eventi.
Il governo non è contento della proposta LH, perchè politicamente penalizzante sotto ogni punto di vista: esuberi, network, prestito ponte e non ultimo lo scarso potere politico residuo che rimarrebbe nelle mani di Roma.
Attraverso i pennivendoli amici, ha tentato di rinfocolare la tesi della concorrenza serrata per accaparrasi AZ, aggiungendo al già variegato menù, anche AFKL (che ha smentito alla velocità della luce...).
A questo punto Spohr deve essersi incaxxato un attimo, perchè poco in attitudine di continuare a farsi prendere per il cuxo. Da gente di quella levatura poi... E così ha preso carta e penna scrivendo a Calenda che finchè AZ non sarà ristrutturata, se la possono tenere, insieme alla lista arcobaleno dei presunti pretendenti, che si vorrebbe far presumere sarebbero ben lieti di portarsi a casa l'osso così com'è.
Non casualmente è venuta fuori anche la rogna della notifica del prestito alla UE e scommetterei il mio cent che Berlino non sia estranea al (per ora parziale) allungamento del guinzaglio della Commissione sui 900 M€ passati ad AZ. La quale NON è stata ristrutturata dai commissari e con ogni probabilità continua a perdere soldi, a dispetto delle dichiarazioni sul prestito perennemente intonso.
Per cui nonostante le migliaia di rosei articoli di giornale, la compagnia resta sotto countdown. Sia per ragioni economiche, che legali (l'AS non è eterna).
Ora il governo si trova quindi di fronte all'opzione se accelerare o rinviare la vendita. E vista la pusillanimità che contraddistingue gran parte della classe politica, è sempre più probabile la seconda. Perchè alle elezioni non farebbe perdere voti. Tanto a Marzo e nei mesi successivi AZ riuscirà comunque ad andare avanti con la liquidità garantita dal prestito. Poi si vedrà.
E toccherà al prossimo governo prendere in mano la situazione. Ma siccome non è scontato che con l'attuale frammentazione partitica si raggiunga un'intesa in tempi rapidi dopo il voto, si potrebbe affacciare all'orizzonte uno scenario dove AZ andrebbe verso l'esaurimento della propria liquidità. E un governo debole (se non addirittura quello ante elezioni rimasto per il disbrigo degli affari correnti), difficilmente potrebbe scucire altri soldi di fronte alla palese impossibilità di rimborsare il prestito precedente. Anche la UE a questo punto avrebbe buon gioco a mettere un "nein" vincolante.
Come già successo con EY, forse in quel momento, con l'approssimarsi dell'emergenza, si riproverebbe con una vendita di AZ anticipata dalla famigerata ristrutturazione. Che a fronte di una reale prospettiva di fallimento, sarebbe probabilmente accettata dai più (quelli col cuxo parato).
E a quel punto (suppongo in autunno-fine anno) allora si che la compagnia potrebbe essere interessante per LH e non solo.
Se tutto questo dovesse verificarsi, andrebbe rilevato che presumibilmente tutti o quasi i 900 M€ sarebbero già stati persi per sostenere AZ fino ad esaurimento degli stessi, ma mi sembra chiaro che questo per la politica non costituisca un problema.
 
Stato
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