Per Alitalia si avvicina l'ora di una trattativa in esclusiva con Lufthansa che potrebbe partire entro febbraio. Un dialogo complesso che da oggi si arricchisce di una possibile alternativa alla vendita tout court della ex compagnia di bandiera. Tra le ipotesi che iniziano a farsi largo, scrive Repubblica, prende quota quella di un "ritorno al futuro", con lo Stato ben piantato nella nuova società. L'idea è quella di una newco che contenga al suo interno l'acquirente (Lufthansa resta la favorita) e una presenza non simbolica del ministero dell'Economia attraverso una delle sue controllate. Un percorso simile a quello dell'Ilva, con Cassa depositi e prestiti coinvolta nei panni di investitore.
Un'arma in più visto che nel caso di Alitalia, il ministero avrebbe un cane da guardia pronto a stoppare eventuali fughe in avanti del socio industriale. Il timore, sottolineato più volte dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, è infatti quello di un progressivo smarcamento di Lufthansa dai nostri scali, a favore dei collegamenti intercontinentali dalla Germania. Un film già visto ai ternpi dell'alleanza con Air France-Klm. Questa mossa porterebbe due vantaggi.
Il primo: un controllo costante sulle strategie dei partner. Inoltre, precisa il giornale, il rientro in gioco dello Stato potrebbe portare nelle casse pubbliche denaro fresco in caso di successo dell'operazione rilancio. Sulla strada della trattativa in esclusiva restano comunque delle grandi distanze da colmare e sarà il prossimo Governo a mettere la parola fine alla vendita. A oggi, degli 11.500 dipendenti presenti in azienda, Lufthansa sarebbe disposta a prenderne in carico tra i 5.500 e 6.000 anche se ieri ha ufficialmente annunciato un mega piano di assunzioni (in Germania) da 8.000 persone.
Al netto del settore bagagli, in cui lavorano 3.500 unità, oggi Alitalia ha circa 8.000 lavoratori. Sistemati quelli della manutenzione - che dovrebbero passare al colosso Lufthansa Technik - resterebbero fuori dalla nuova società circa mille impiegati. Le distanze vanno quindi colmate non con del denaro, bensi' con forti investimenti.
La discussione tra commissari e manager tedeschi ha anche altri fronti caldi: come i numeri relativi alla flotta che oggi conta circa 120 aerei, ma che domani con Lufthansa, potrebbe scendere a 90. In ogni caso il possibile ingresso dello Stato resta una delle ipotesi che all'interno dell'azienda trova grande supporto: dipendenti e sindacati sono pronti a discuterne. Intanto, secondo quanto riferisce Il Messaggero, oggi i commissari di Alitalia dovrebbero volare a Francoforte per provare ad avviare la trattativa in esclusiva con la compagnia tedesca. I commissari guidati da Luigi Gubitosi dovrebbero incontrare il ceo di Lufthansa Carsten Spohr.
Affari italiani.
Un'arma in più visto che nel caso di Alitalia, il ministero avrebbe un cane da guardia pronto a stoppare eventuali fughe in avanti del socio industriale. Il timore, sottolineato più volte dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, è infatti quello di un progressivo smarcamento di Lufthansa dai nostri scali, a favore dei collegamenti intercontinentali dalla Germania. Un film già visto ai ternpi dell'alleanza con Air France-Klm. Questa mossa porterebbe due vantaggi.
Il primo: un controllo costante sulle strategie dei partner. Inoltre, precisa il giornale, il rientro in gioco dello Stato potrebbe portare nelle casse pubbliche denaro fresco in caso di successo dell'operazione rilancio. Sulla strada della trattativa in esclusiva restano comunque delle grandi distanze da colmare e sarà il prossimo Governo a mettere la parola fine alla vendita. A oggi, degli 11.500 dipendenti presenti in azienda, Lufthansa sarebbe disposta a prenderne in carico tra i 5.500 e 6.000 anche se ieri ha ufficialmente annunciato un mega piano di assunzioni (in Germania) da 8.000 persone.
Al netto del settore bagagli, in cui lavorano 3.500 unità, oggi Alitalia ha circa 8.000 lavoratori. Sistemati quelli della manutenzione - che dovrebbero passare al colosso Lufthansa Technik - resterebbero fuori dalla nuova società circa mille impiegati. Le distanze vanno quindi colmate non con del denaro, bensi' con forti investimenti.
La discussione tra commissari e manager tedeschi ha anche altri fronti caldi: come i numeri relativi alla flotta che oggi conta circa 120 aerei, ma che domani con Lufthansa, potrebbe scendere a 90. In ogni caso il possibile ingresso dello Stato resta una delle ipotesi che all'interno dell'azienda trova grande supporto: dipendenti e sindacati sono pronti a discuterne. Intanto, secondo quanto riferisce Il Messaggero, oggi i commissari di Alitalia dovrebbero volare a Francoforte per provare ad avviare la trattativa in esclusiva con la compagnia tedesca. I commissari guidati da Luigi Gubitosi dovrebbero incontrare il ceo di Lufthansa Carsten Spohr.
Affari italiani.