Thread Alitalia - Agosto/Settembre 2017


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Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Sto creando una deriva (parzialmente) OT ma me ne frego...

Qualche grande azienda è rimasta in Italia, ma non sono molte: le aziende italiane che sono divenute multinazionali e hanno fatto grandi acquisizioni all'estero sono pochissime, soprattutto in termini relativi al nostro status di ottavo paese del mondo in termini di PIL. Al contrario, le nostre aziende sono arrivate all'appuntamento col ventunesimo secolo senza attitudine sufficiente all'avanzamento tecnologico, con strutture gerarchiche e culturali molto verticali nelle quali tutti pendono dalle labbra del capo. La cultura del capo illuminato che pensa a tutto e risolve tutto con la vision ma spesso senza affidarsi a un gruppo di collaboratori e di analisti professionali non porta lontano nel mondo di oggi.

- Siamo bravissimi nel settore della moda e della filiera gastroalimentare, settori a bassa intensità di capitale e di tecnologia nei quali si campa di manodopera a basso costo e linee di credito (si fa per dire) costruite sui pagamenti a 180 giorni quando va bene.
- FCA (settimo produttore di autoveicoli al mondo) ci fa fare bella figura ma, a guardare bene i numeri, si scopre che l'Italia è il diciannovesimo (19) paese nel mondo per produzione di veicoli. Siamo dietro all'Iran, alla Tailandia, alla Turchia, alla Repubblica Ceca e all'Indonesia.
- La Ferrari è l'azienda più paradigmatica dell'eccellenza italiana: è praticamente un laboratorio artigiano nel quale l'economia di scala non serve. Ottimo prodotto, ma in serie limitate. Noi italiani abbiamo l'arte e l'artigianato nel DNA: per questo siamo bravissimi a fare Ferrari e abbiamo lasciato ai giapponesi, agli americani, ai tedeschi, ai cinesi la produzione di massa.

La mia esperienza nel mondo economico italiano mi ha fatto capire come vi siano anche grandissimi problemi di mentalità: "intanto partiamo, poi si vedrà" è il motto dell'imprenditoria nazionale.
- Servono 100 milioni in tre anni e ne abbiamo solo 20 - come ci organizziamo? Intanto partiamo, poi si vedrà!
- Bisogna aprire una sede a New York per decuplicare il nostro volume d'affari in USA. Serve un General Manager là, dieci anni di esperienza commerciale nel mondo della moda, ma che s'intenda anche di marketing digitale, che sia americano ma che parli bene italiano perché noi l'inglese... quanto costa? Almeno $350K all'anno più bonus. Intanto vediamo cosa troviamo per $200k, poi si vedrà.
- Serve sviluppare o comprare una tecnologia da $50.000 all'anno per gestire al meglio $15.000.000 all'anno di affari - che si fa? Intanto partiamo senza - usiamo un po' di stagisti per fare a mano quel che si può - poi si vedrà. (su questa potrei parlare ad nauseam sul significato di Chief Technology Officer nelle aziende italiane contro resto del mondo: fuori Italia hanno obiettivi di avanzamento tecnologico, automazione di funzioni attualmente in mano a umani, e gestione dei costi; in Italia hanno come unico obiettivo quello di tenere i costi al minimo).

Etihad non investito gran che in Alitalia. Ha portato centinaia di milioni in un'azienda che avrebbe avuto bisogno di miliardi per sconvolgere la flotta, le rotte e la tecnologia. Siamo un paese decotto perché soffochiamo le piccole e medie imprese e gestiamo le grandi aziende come artigiani.
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Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Etihad non investito gran che in Alitalia. Ha portato centinaia di milioni in un'azienda che avrebbe avuto bisogno di miliardi per sconvolgere la flotta, le rotte e la tecnologia. Siamo un paese decotto perché soffochiamo le piccole e medie imprese e gestiamo le grandi aziende come artigiani.

Vorrei sapere perché buttare qualche centinaio di milioni. Non mi venite a dire che Etihad non sapeva o non sa che il quibus è nel lungo raggio.

Comunque sia, il discorso sta tutto qua: arrendersi al fatto che in Italia regna la ricotta, quindi chiudiamo tutto a cominciare da AZ, oppure cercare di cambiare. Certo che se uno si arrende al fatto che tanto è tutto un magna magna, allora facciamo regnare il comico carnivoro e vediamo che fine fanno le varie Ferrari, Generali ecc
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Vorrei sapere perché buttare qualche centinaio di milioni. Non mi venite a dire che Etihad non sapeva o non sa che il quibus è nel lungo raggio.

Comunque sia, il discorso sta tutto qua: arrendersi al fatto che in Italia regna la ricotta, quindi chiudiamo tutto a cominciare da AZ, oppure cercare di cambiare. Certo che se uno si arrende al fatto che tanto è tutto un magna magna, allora facciamo regnare il comico carnivoro e vediamo che fine fanno le varie Ferrari, Generali ecc

Ti straquoto. Mai rinunciare.
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Se proprio dobbiamo citare un esempio, citerei MSC, che e' un impero gigantesco, fondato da Italiani, anzi, napoletani, ovviamente non soggetta alla barbarie delle leggi e istituzioni italiane, quindi con sede in Svizzera. Sia MSC Cargo, che per chi non lo sapesse e' la seconda compagnia cargo mondiale per capacita' , sia la sussidiaria MSC Crociere.

Almeno restiamo in ambito trasportistico, ci azzecca di piu' e si possono trovare piu' analogie e insegnamenti.
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Ieri, tra un red signal e l'altro della Piccadilly Line, mi sono messo a guardare i CASK di altre compagnie fintantoché ero in superficie e costava niente farlo. AZ, sappiamo dal documento postato da Belumosi, ha un CASK sugli 8.6 eurocent. Il gruppo LH sugli 8/9 cent. IAG sui 7 e rotti. AF-KL, sui 8.6. In questo senso AZ e' o in linea con altre major, o del 20% più alta rispetto ad IAG, ma in IAG ci sono VY e EI che falsano le carte un po'. Non dico che non si possa fare meglio, ma voglio dire... non è nemmeno 'sta Caporetto.

Ciò che è una vera Caporetto è RASK. AZ, 4.76 eurocent. IAG, 7.56. EZY, 7.2, LH 8.9... Non è che forse il vero problema di AZ non sono tanto i costi, quanto che non riuscite a fare abbastanza revenues?

Vero, fare il LR richiede soldi. Ma anche continuare a fare il corto, e fare perdite, richiede soldi.
Il punto è che aumentando il lungo raggio senza aver ridotto i costi te li fa schizzare più dell'aumento del revenue. Oltre a volerci i soldi per gli investimenti.
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Il punto è che aumentando il lungo raggio senza aver ridotto i costi te li fa schizzare più dell'aumento del revenue. Oltre a volerci i soldi per gli investimenti.

Farfallina, questi discorsi li facevamo due anni fa. In due anni, sono stati ridotti i costi? Avete ridotto la flotta, tagliato il nazionale, chiuso basi, dismesso rami secchi che non servono o attività che non sono il core business dell'azienda? No. Abbiamo avuto la nuova livrea, la divisa col cappellino e EI-FNI che c'ha messo sei mesi per entrare in linea. Di che stiamo parlando?
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Farfallina, questi discorsi li facevamo due anni fa. In due anni, sono stati ridotti i costi? Avete ridotto la flotta, tagliato il nazionale, chiuso basi, dismesso rami secchi che non servono o attività che non sono il core business dell'azienda? No. Abbiamo avuto la nuova livrea, la divisa col cappellino e EI-FNI che c'ha messo sei mesi per entrare in linea. Di che stiamo parlando?
Mi pare evidente che non ci sono riusciti e la procedura è la conseguenza. Ora vedremo se a tagliare i costi ci riuscirà la procedura su indicazione dei eventuali interessati. Altrimenti nessuno si paleserà e tutti andranno a casa serenamente.
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Vorrei sapere perché buttare qualche centinaio di milioni. Non mi venite a dire che Etihad non sapeva o non sa che il quibus è nel lungo raggio.

Il tentativo di Etihad di rilevare Alitalia apparteneva a una strategia (fallimentare) il fine della quale era di conferire al vettore di AUH sufficiente massa critica per colmare parte del gap con Emirates e Qatar. La strategia non era volta a far crescere come vettori indipendenti Air Berlin, Alitalia, Darwin e tutte le altre, bensì quella di mettere un piede in quanti più mercati possibile (a partire dall'India e dall'Australia - con Jet Airways e V Australia - mercati fondamentali per le mediorientali) per sostenere la crescita di Etihad. Hogan non aveva fatto i conti con la realtà: il fatto che i mercati italiani più importanti - Lombardia, Veneto, Piemonte - fossero in mano non ad AZ, bensì ad LH e AF, e solo secondariamente ad AZ e BA; il fatto che Air Berlin fosse una strana via di mezzo fra hub carrier e low cost p2p, senza un hub, con struttura dei costi non molto snella, fregata a Berlino dai problemi del nuovo aeroporto e troppo piccola a DUS (mercato peraltro potenzialmente molto ricco); il fatto che Air Serbia e Darwin fossero due spiccioli.
Forse la strategia delle Equity partnership avrebbe funzionato - almeno in parte - se Etihad fosse riuscita nel 2011 a mettere le mani su Virgin Atlantic: il mercato inglese (forse) avrebbe dato più soddisfazioni a Hogan. Alitalia è stata una delle soluzioni di ripiego, e come tale - facile da dire col senno di poi - non aveva grandi speranze.

Comunque sia, il discorso sta tutto qua: arrendersi al fatto che in Italia regna la ricotta, quindi chiudiamo tutto a cominciare da AZ, oppure cercare di cambiare. Certo che se uno si arrende al fatto che tanto è tutto un magna magna, allora facciamo regnare il comico carnivoro e vediamo che fine fanno le varie Ferrari, Generali ecc

Ti straquoto. Mai rinunciare.

Non dobbiamo arrenderci alla realtà ma dobbiamo prenderne atto e agire di conseguenza. E' inutile cercare di rianimare ancora Alitalia con tremila lire elemosinate da qualche investitore e qualche miliardo dello Stato. E' inutile sperare che arrivi il fattore X (meglio sarebbe chiamarlo fattore K) che miracolosamente dà vita a uno hub carrier di successo. Per cambiare le cose si deve partire dalle circostanze strutturali che impediscono sul nascere la crescita di aziende italiane nel settore del trasporto aereo (e in molti altri settori).
Vanno riformati il diritto del lavoro e l'impianto tributario dello Stato, vanno eliminati un buon 50% dei formulari e certificati che le Pubbliche Amministrazioni s'inventano per dare lavoro a chi quei formulari e certificati deve poi riceverli. Per quel che concerne nello specifico il trasporto aereo, va allagata e trasformata in risaia la pista principale di Linate, vanno ridotte tutte le tasse relative al trasporto aereo sia privato che commerciale, e va un tantinello semplificato tutto.
Quando avete fatto avvertitemi: i soldi per aprire un nuovo vettore aereo vengo a cercarli con voi.
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

va allagata e trasformata in risaia la pista principale di Linate

Hai fatto un intervento perfetto di cui condivido ogni parola. Da sottolineare in particolare il passaggio di cui sopra. Non bisogna mai stancarsi di ripeterlo: Linate deve sparire. Oggi come oggi rappresenta uno dei mali assoluti del trasporto aereo italiano ed è funzionale soltanto alle strategie predatorie delle major europee. A mio parere si può benissimo arrivare a dire che LIN va contro l'interesse nazionale. Dovrebbe essere raso al suolo, non solo chiuso, in modo che a nessuno possa più venire la tentazione di riaprirlo.
 
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Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Il tentativo di Etihad di rilevare Alitalia apparteneva a una strategia (fallimentare) il fine della quale era di conferire al vettore di AUH sufficiente massa critica per colmare parte del gap con Emirates e Qatar. La strategia non era volta a far crescere come vettori indipendenti Air Berlin, Alitalia, Darwin e tutte le altre, bensì quella di mettere un piede in quanti più mercati possibile (a partire dall'India e dall'Australia - con Jet Airways e V Australia - mercati fondamentali per le mediorientali) per sostenere la crescita di Etihad. Hogan non aveva fatto i conti con la realtà: il fatto che i mercati italiani più importanti - Lombardia, Veneto, Piemonte - fossero in mano non ad AZ, bensì ad LH e AF, e solo secondariamente ad AZ e BA; il fatto che Air Berlin fosse una strana via di mezzo fra hub carrier e low cost p2p, senza un hub, con struttura dei costi non molto snella, fregata a Berlino dai problemi del nuovo aeroporto e troppo piccola a DUS (mercato peraltro potenzialmente molto ricco); il fatto che Air Serbia e Darwin fossero due spiccioli.
Forse la strategia delle Equity partnership avrebbe funzionato - almeno in parte - se Etihad fosse riuscita nel 2011 a mettere le mani su Virgin Atlantic: il mercato inglese (forse) avrebbe dato più soddisfazioni a Hogan. Alitalia è stata una delle soluzioni di ripiego, e come tale - facile da dire col senno di poi - non aveva grandi speranze.





Non dobbiamo arrenderci alla realtà ma dobbiamo prenderne atto e agire di conseguenza. E' inutile cercare di rianimare ancora Alitalia con tremila lire elemosinate da qualche investitore e qualche miliardo dello Stato. E' inutile sperare che arrivi il fattore X (meglio sarebbe chiamarlo fattore K) che miracolosamente dà vita a uno hub carrier di successo. Per cambiare le cose si deve partire dalle circostanze strutturali che impediscono sul nascere la crescita di aziende italiane nel settore del trasporto aereo (e in molti altri settori).
Vanno riformati il diritto del lavoro e l'impianto tributario dello Stato, vanno eliminati un buon 50% dei formulari e certificati che le Pubbliche Amministrazioni s'inventano per dare lavoro a chi quei formulari e certificati deve poi riceverli. Per quel che concerne nello specifico il trasporto aereo, va allagata e trasformata in risaia la pista principale di Linate, vanno ridotte tutte le tasse relative al trasporto aereo sia privato che commerciale, e va un tantinello semplificato tutto.
Quando avete fatto avvertitemi: i soldi per aprire un nuovo vettore aereo vengo a cercarli con voi.

Hold on, il mio discorso era in generale e non specifico di AZ. Se questa abbia una chance lo decideranno gli offerenti.
Tornando al discorso generale, la mia soluzione non citabile sarebbe quella del commissariamento del paese, chiamiamola pure annessione. Ma non si può (chissà, fra un po' si) e allora che fai? Dopo che abbiamo gioito per il fallimento di Alitalia e delle mille altre situazioni simili, che facciamo?
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Per quanto, purtroppo, condivisibile in gran parte, non ritengo che sia del tutto corretto. Sarà pure il paese più imbecille e business unfriendly ma l'Italia è ancora sede di aziende come Ferrari, FCA, Unicredit, STMicroelectronics, Leonardo, di aziende del lusso e di altri: tutte realtà che un loro perché ce l'hanno, magari non a controllo italico ma comunque basate qui. Si può fare con un'azienda di autobus con le ali? Boh, però mi sembra proprio un paradosso che non ci si riesca in un paese come questo - senza voler evocare fattori x o dire il controllo debba essere italiano, anzi tiferei per il no.
E non è certo quella delle linee aeree l'industria che richiede più capitali e tecnologia: sono altri i settori ma, a parte questo, i soldi di solito arrivano se c'è un progetto solido e nello specifico latitiamo da almeno 20 anni (il mistero rimane, per me, quello di Etihad, che pure due spiccioli li ha buttati)

Non è scritto nella costituzione che l'Italia debba avere una compagnia aerea.
Non siamo capaci di fare trasporto aereo? Amen. Non ci si deve vergognare per questo. Si passi ad altro e soprattutto lo si lasci fare agli stranieri chi lo sanno fare.
Il mercato si aggiusterà da solo.
Non morirà nessuno.
Non arriveranno nemmeno le cavallette.
Prima ce lo si ficca in testa e meglio è.

Sto creando una deriva (parzialmente) OT ma me ne frego...

Qualche grande azienda è rimasta in Italia, ma non sono molte: le aziende italiane che sono divenute multinazionali e hanno fatto grandi acquisizioni all'estero sono pochissime, soprattutto in termini relativi al nostro status di ottavo paese del mondo in termini di PIL. Al contrario, le nostre aziende sono arrivate all'appuntamento col ventunesimo secolo senza attitudine sufficiente all'avanzamento tecnologico, con strutture gerarchiche e culturali molto verticali nelle quali tutti pendono dalle labbra del capo. La cultura del capo illuminato che pensa a tutto e risolve tutto con la vision ma spesso senza affidarsi a un gruppo di collaboratori e di analisti professionali non porta lontano nel mondo di oggi.

- Siamo bravissimi nel settore della moda e della filiera gastroalimentare, settori a bassa intensità di capitale e di tecnologia nei quali si campa di manodopera a basso costo e linee di credito (si fa per dire) costruite sui pagamenti a 180 giorni quando va bene.
- FCA (settimo produttore di autoveicoli al mondo) ci fa fare bella figura ma, a guardare bene i numeri, si scopre che l'Italia è il diciannovesimo (19) paese nel mondo per produzione di veicoli. Siamo dietro all'Iran, alla Tailandia, alla Turchia, alla Repubblica Ceca e all'Indonesia.
- La Ferrari è l'azienda più paradigmatica dell'eccellenza italiana: è praticamente un laboratorio artigiano nel quale l'economia di scala non serve. Ottimo prodotto, ma in serie limitate. Noi italiani abbiamo l'arte e l'artigianato nel DNA: per questo siamo bravissimi a fare Ferrari e abbiamo lasciato ai giapponesi, agli americani, ai tedeschi, ai cinesi la produzione di massa.

La mia esperienza nel mondo economico italiano mi ha fatto capire come vi siano anche grandissimi problemi di mentalità: "intanto partiamo, poi si vedrà" è il motto dell'imprenditoria nazionale.
- Servono 100 milioni in tre anni e ne abbiamo solo 20 - come ci organizziamo? Intanto partiamo, poi si vedrà!
- Bisogna aprire una sede a New York per decuplicare il nostro volume d'affari in USA. Serve un General Manager là, dieci anni di esperienza commerciale nel mondo della moda, ma che s'intenda anche di marketing digitale, che sia americano ma che parli bene italiano perché noi l'inglese... quanto costa? Almeno $350K all'anno più bonus. Intanto vediamo cosa troviamo per $200k, poi si vedrà.
- Serve sviluppare o comprare una tecnologia da $50.000 all'anno per gestire al meglio $15.000.000 all'anno di affari - che si fa? Intanto partiamo senza - usiamo un po' di stagisti per fare a mano quel che si può - poi si vedrà. (su questa potrei parlare ad nauseam sul significato di Chief Technology Officer nelle aziende italiane contro resto del mondo: fuori Italia hanno obiettivi di avanzamento tecnologico, automazione di funzioni attualmente in mano a umani, e gestione dei costi; in Italia hanno come unico obiettivo quello di tenere i costi al minimo).

Etihad non investito gran che in Alitalia. Ha portato centinaia di milioni in un'azienda che avrebbe avuto bisogno di miliardi per sconvolgere la flotta, le rotte e la tecnologia. Siamo un paese decotto perché soffochiamo le piccole e medie imprese e gestiamo le grandi aziende come artigiani.

Ovviamente straquoto.
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

...e dirò di più, i 600 milioni di prestito di soldi nostri sono l'ennesimo regalo e sperpero di denaro pubblico per continuare a far volare questi pezzenti! E' incredibile come possa esistere gente che vuole continuare a far volare questa Alitalia!
In caso di fallimento i molti slots di Roma FCO andranno riempiti da qualcuno e, pur vivendo in un paese vergognoso e dove la vera impresa non è vero che non siamo capaci a farla ma non vuole essere fatta perchè siamo molto egoisti, furbi e fondamentalmente "ladri" nel DNA, per forza ci dovrà essere qualcuno che argini Vueling, easyJet, Ryanair, Norwegian.no e Wizz Air. Siete mai stati a FCO? Oltre alle compagnie Europee e alle poche intercontinentali (per un hub importante come FCO), sulla pista 16L è un continuo atterrare di easyJet, Ryanair, Norwegian e Vueling, oltre agli Airbus Alitalia: fallisce Alitalia...bene, largo a chiunque sia in grado e abbia la forza e il coraggio (per coraggio non intendo "i capitani coraggiosi" da barzelletta) di competere.
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

...e dirò di più, i 600 milioni di prestito di soldi nostri sono l'ennesimo regalo e sperpero di denaro pubblico per continuare a far volare questi pezzenti! E' incredibile come possa esistere gente che vuole continuare a far volare questa Alitalia!
In caso di fallimento i molti slots di Roma FCO andranno riempiti da qualcuno e, pur vivendo in un paese vergognoso e dove la vera impresa non è vero che non siamo capaci a farla ma non vuole essere fatta perchè siamo molto egoisti, furbi e fondamentalmente "ladri" nel DNA, per forza ci dovrà essere qualcuno che argini Vueling, easyJet, Ryanair, Norwegian.no e Wizz Air. Siete mai stati a FCO? Oltre alle compagnie Europee e alle poche intercontinentali (per un hub importante come FCO), sulla pista 16L è un continuo atterrare di easyJet, Ryanair, Norwegian e Vueling, oltre agli Airbus Alitalia: fallisce Alitalia...bene, largo a chiunque sia in grado e abbia la forza e il coraggio (per coraggio non intendo "i capitani coraggiosi" da barzelletta) di competere.

Il senso di questa lunga frase sarebbe?
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Non è scritto nella costituzione che l'Italia debba avere una compagnia aerea.
Non siamo capaci di fare trasporto aereo? Amen. Non ci si deve vergognare per questo. Si passi ad altro e soprattutto lo si lasci fare agli stranieri chi lo sanno fare.
Il mercato si aggiusterà da solo.
Non morirà nessuno.
Non arriveranno nemmeno le cavallette.
Prima ce lo si ficca in testa e meglio è..

mia personale opinione. Una compagnia aerea in Italia che funzioni ci potrebbe anche stare senza tante megalomanie. Secondo me quello che manca è la volontà. Cerco di spiegarmi meglio. Privati con milioni di euro a cui banche aprano crediti ci sono, questi potrebbero chiamare gente del settore a far funzionare una compagnia. Che problema c'è. Capisco discorso di burocrazia, er pomata e simili ma se si volesse si potrebbe fare. Ovvio che finché esiste un'AZ in cui lo stato versa soldi pubblici per ripianare le perdite non succederà mai. Scusate se sono andato controcorrente ;)
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Il senso di questa lunga frase sarebbe?
1) 10 miliardi di euro regalati ad Alitalia in circa 10 anni (e buttati nel cesso da amministratori ladri ed incapaci, sindacati conniventi, personale che, finchè c'erano privilegi tutti loro mentre l'Italia poco a poco moriva, "andava tutto bene"...
2) situazione della compagnia quasi fallimentare, continua a volare solo per ulteriori 600 milioni di euro di prestito che stanno finendo
3) compagnia che avrebbe dovuto fallire 10 anni fa
4) in Italia c'è un enorme vuoto di competitività perchè viviamo in un paese con un "comunismo" tutto speciale: quello che è tuo è mio, quello che è mio è mio, con un protezionismo/assistenzialismo di realtà fallimentari come Alitalia, appunto, legato ad interessi politici, malavitosi, furbeschi
5) la competitività in Italia è finta, tutta una ipocrisia come è ipocrita il midollo del paese in tutti i suoi aspetti
6) via Alitalia, spazio a realtà serie e forti gestite dai (molti) imprenditori seri che vorrebbero fare impresa: purtroppo, ripeto, non è vero che non sappiamo fare grande impresa seria (noi Italiani, in un paese civile e non questa schifosa Italia, saremmo capaci di fare qualunque cosa, anche andare su Marte in un mese con il motore a ioni di Rubbia!) ma il problema è che a causa della Mafia, del malaffare, delle tangenti, di Roma e del Parlamento, della perenne insicurezza politica sociale ed economica, di sconsiderate politiche pseudo-post-simil-sinistrorse, queste persone per bene non vogliono e non possono investire i propri soldi.
Lo spazio per una completamente nuova, snella, forte, competitiva Alitalia c'è, come c'è lo spazio per altre compagnie Italiane.
Mi domando ancora come sia possibile che realtà come Volare, Livingston, WindJet, Air Italy, Gandalf, Minerva, Eurofly, Air One abbiano tutte fatto la fine che hanno fatto mentre un carrozzone di pezzenti, incapaci e ladri come Alitalia sia ancora in cielo...
...e anche io sono rimasto molto calmo ed educato, aperto al dialogo e non aggressivo nei confronti di chi ha opinioni diverse.
La competizione nel nostro povero paese non è possibile finchè esisterà une certa politica e certe figure istituzionali: ricordate Lufthansa Italia? Brand Lufthansa, A319's, interni tutti Italiani, personale di bordo Italiano...pochi mesi e poi via, "non è possibile fare impresa in Italia", dissero in Germania. E Air Dolomiti? Funziona bene perchè è 100% Lufthansa, Germania. Non è infatti possibile fare impresa in un paese ignorante come il nostro, dove esiste un capitalismo tutto comunista con un protezionismo fatto di interessi personali e mafiosi (non ci dimentichiamo mai il volo Roma - Albenga, un MD-80 volante due volte al giorno con max 10 passeggeri a bordo!).
Alitalia è stata ed è fortemente radicata nel contesto di Fiumicino aeroporto: l'ultimo grande aeroporto Europeo dopo Amsterdam, Francoforte, Madrid, Londra "Heathrow", Parigi, un aeroporto "provinciale" dove alle 6.30 i negozi sono ancora tutti chiusi e che fino a pochi mesi fa, sulla soglia pista 16L, dalle parti di Via della Muratella, sorgeva un campo di zingari che accendeva dei fuochi il cui fumo arrivava direttamente sui vetri dei molti aerei in atterraggio...questo è Roma FCO, e Alitalia vive(va) in questa realtà di ignoranza, provincialismo, superbia immotivata, lassismo.
Un aeroporto di 35 milioni di passeggeri, maggiormente per merito di compagnie come easyJet e Ryanair, comunque il più grande hub del Sud-Europa ed Alitalia che fa? Aspetta il fallimento e tre commissari per aprire rotte a lungo raggio verso il Sud America (Argentina, Cile, Brasile) invece di andare ad infognarsi in rotte verso il Medio Oriente, dove immense compagnie come Emirates, Etihad, Qatar Airways la fanno da padrone (grazie Etihad!).
Non ci vuole una laurea in economia e commercio per capire che Alitalia avrebbe dovuto sviluppare il lungo raggio (che fa soldi) e snellire il corto raggio e i voli nazionali, per competere con le low cost.
E poi non vorrei che anche in questo forum si pensasse che i "nuovi" sono tutti ignoranti che pensano che l'aereo vola perchè ha i motori: io sono uno spotter (giro per aeroporti del mondo a fare foto e a cercare di capire le varie realtà aeroportuali), collezionista di modelli 1:500 (7.000) e 1:400 (3.000), costruttore di aeroporti in scala 1:500, 1:400 e 1:200 e scrivo su molti siti Europei.
Tanto per essere onesto intellettualmente, due esempi di cosa è Alitalia:
1) volo Roma - Venezia, 2011, MD-80 con sedili traballanti e rotti, sambrava di volare su un Tu-134
2) volo Parigi - Roma, 2015, provenienti da Tahiti (Polinesia Francese): mia moglie deve vomitare, non ci sono sacchetti per il vomito, personale di bordo schifato che non si è nemmeno avvicinato...mia moglie ha vomitato su un tovagliolo.
Questa era e tutt'ora è Alitalia.
 
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Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

1) 10 miliardi di euro regalati ad Alitalia in circa 10 anni (e buttati nel cesso da amministratori ladri ed incapaci, sindacati conniventi, personale che, finchè c'erano privilegi tutti loro mentre l'Italia poco a poco moriva, "andava tutto bene"...
2) situazione della compagnia quasi fallimentare, continua a volare solo per ulteriori 600 milioni di euro di prestito che stanno finendo
3) compagnia che avrebbe dovuto fallire 10 anni fa
4) in Italia c'è un enorme vuoto di competitività perchè viviamo in un paese con un "comunismo" tutto speciale: quello che è tuo è mio, quello che è mio è mio, con un protezionismo/assistenzialismo di realtà fallimentari come Alitalia, appunto, legato ad interessi politici, malavitosi, furbeschi
5) la competitività in Italia è finta, tutta una ipocrisia come è ipocrita il midollo del paese in tutti i suoi aspetti
6) via Alitalia, spazio a realtà serie e forti gestite dai (molti) imprenditori seri che vorrebbero fare impresa: purtroppo, ripeto, non è vero che non sappiamo fare grande impresa seria (noi Italiani, in un paese civile e non questa schifosa Italia, saremmo capaci di fare qualunque cosa, anche andare su Marte in un mese con il motore a ioni di Rubbia!) ma il problema è che a causa della Mafia, del malaffare, delle tangenti, di Roma e del Parlamento, della perenne insicurezza politica sociale ed economica, di sconsiderate politiche pseudo-post-simil-sinistrorse, queste persone per bene non vogliono e non possono investire i propri soldi.
Lo spazio per una completamente nuova, snella, forte, competitiva Alitalia c'è, come c'è lo spazio per altre compagnie Italiane.
Mi domando ancora come sia possibile che realtà come Volare, Livingston, WindJet, Air Italy, Gandalf, Minerva, Eurofly, Air One abbiano tutte fatto la fine che hanno fatto mentre un carrozzone di pezzenti, incapaci e ladri come Alitalia sia ancora in cielo...

Dici tutto e il contrario di tutto, in un crogiolo di ovvietà e populismo che richiama molto una certa parte politica.

...e anche io sono rimasto molto calmo ed educato, aperto al dialogo e non aggressivo nei confronti di chi ha opinioni diverse.
e ci mancherebbe altro
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Dispiace che ogni volta il tutto si riduca ad una contrapposizione tra scemi, che vogliono buttare a tutti i costi soldi nel cesso per salvare Az, e i virtuosi, che in nome del libero mercato, vorrebbero la chiusura di Az quanto prima.
Dopo pagine di discussioni dove ognuno, anche in malo modo, ha cercato di affermare il proprio pensiero, credo potremmo fare un passo avanti e discutere sulla necessità o meno del paese di avere una compagnia aerea nazionale (non nazionalizzata) di riferimento al pari degli altri paesi.
Secondo me sarebbe di grande utilità anche alla luce del crescente interesse che il paese ha nel mondo anche nel turismo (dati di qualche giorno fa evidenziano la crescita di presenze straniere). Ma soprattutto una compagnia capace di accompagnare le imprese italiane (che non sono solo quelle citate qualche post sopra) nei paesi in cui si espandono. Una compagnia che investa anche nel settore cargo in un momento di aumento dell'export nazionale.
Questo non significa salvare ad ogni costo Az. Poiché se lo si facesse senza averla prima ristrutturata e resa competitiva, non solo non servirebbe allo scopo, ma sarebbe, al contrario, un pessimo biglietto da visita del paese nel mondo, poiché identificata come esempio di un Italia che non funziona.
E' impossibile?
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Dispiace che ogni volta il tutto si riduca ad una contrapposizione tra scemi, che vogliono buttare a tutti i costi soldi nel cesso per salvare Az, e i virtuosi, che in nome del libero mercato, vorrebbero la chiusura di Az quanto prima.
Dopo pagine di discussioni dove ognuno, anche in malo modo, ha cercato di affermare il proprio pensiero, credo potremmo fare un passo avanti e discutere sulla necessità o meno del paese di avere una compagnia aerea nazionale (non nazionalizzata) di riferimento al pari degli altri paesi.
Secondo me sarebbe di grande utilità anche alla luce del crescente interesse che il paese ha nel mondo anche nel turismo (dati di qualche giorno fa evidenziano la crescita di presenze straniere). Ma soprattutto una compagnia capace di accompagnare le imprese italiane (che non sono solo quelle citate qualche post sopra) nei paesi in cui si espandono. Una compagnia che investa anche nel settore cargo in un momento di aumento dell'export nazionale.
Questo non significa salvare ad ogni costo Az. Poiché se lo si facesse senza averla prima ristrutturata e resa competitiva, non solo non servirebbe allo scopo, ma sarebbe, al contrario, un pessimo biglietto da visita del paese nel mondo, poiché identificata come esempio di un Italia che non funziona.
E' impossibile?

L'Italia non ha bisogno di una linea aerea nazionale per portare turisti in Italia: è un lavoro che fanno benissimo Ryanair, Easyjet, Emirates, Norwegian, Lufthansa, Delta e decine di altre. Le linee aeree del 2017 - quelle che funzionano, s'intende, non esistono per muovere passeggeri da e per il proprio paese, ma per spostare masse di passeggeri da qualsiasi posto a qualsiasi altro abbia senso geografico in funzione del perimetro d'azione della compagnia.
- Ryanair non esiste per portare passeggeri da e per l'Irlanda.
- Easyjet non esiste per portare passeggeri da e per il Regno Unito.
- Emirates non esiste per portare passeggeri a Dubai.
- Idem tutte le altre.

L'utilità di avere un vettore "nazionale" è soprattutto quella di contribuire al PIL, di impiegare decine (forse centinaia) di migliaia di persone che pagano tasse e contributi, che lavorano nella compagnia stessa e in tutto l'indotto che essa porta. Affinché questo funzioni, però, bisogna che il vettore sottostia alle leggi del mercato e che nel mercato riesca a produrre utili, altrimenti il gioco non vale la candela.
Il treno delle low cost è partito da un bel po': Ryanair, Easyjet e Wizzair hanno vinto le loro battaglie (vedendo soccombere Sky Europe, Buzz, Thomsonfly, BMI Baby, Virgin Express, Volareweb, Airlib, Hapag Lloyd Express, XL Airways, Centralwings, MyAir e mille altre) e lasciano le briciole a chi vuole ritagliarsi una nicchia.
Per un creare un hub carrier serve prima un hub (Roma - a mio parere - non può esserlo), poi un momento economico favorevole (adesso non mi pare che lo sia), poi una botta di soldi
 
Re: Thread Alitalia - Agosto 2017

Questo non significa salvare ad ogni costo Az. Poiché se lo si facesse senza averla prima ristrutturata e resa competitiva, non solo non servirebbe allo scopo, ma sarebbe, al contrario, un pessimo biglietto da visita del paese nel mondo, poiché identificata come esempio di un Italia che non funziona.

Non è sufficiente ristrutturare la società e renderla competitiva. Renderla competitiva con chi esattamente? E per fare cosa? Sono queste le domande a cui bisognerà prima o poi rispondere. Qui è necessario che chiunque arrivi al timone di AZ (se propro si vuole andare avanti, ma non è obbligatorio) abbia una visione precisa di cosa questa compagnia deve essere. Dovrà risultare ben chiara la mission del vettore, innanzi tutto, e poi bisognerà mettere in campo strategie coerenti con tale obiettivo. La perenne crisi di identità di AZ deve finire, altrimenti non si potranno mai fare passi avanti perchè mancherà sempre una visione strategica di lungo termine. Risanare la compagnia per poi ricominciare con rotte aperte a random o insistere con navette tipo la LIN-FCO non servirà a niente.
 
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