*** TESTO BANDO ALITALIA Amministrazione Straordinaria ***


Stato
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La politica ha difatto chiuso ciò che era stato preparato dai manager di az e klm.

Se fosse andato in porto quel matrimonio oggi assisteremmo ad un altro scenario con un player Italo olandese con più di 450 aerei...

Ora la politica ci viene a dire che az è privata e che non può fare nulla o qualcuno fa il moralista raccontando che az è costata 7 miliardi di euro.

"Avevamo vinto!!" dichiara Cempella. L'Italia aveva vinto!!

Invece no.. una telefonatina 24 ore prima e tutto cambia. Tutto finisce. E tutto ciò che da quel momento succede sarebbe potuto restare nel mondo dell'ipotetico.

È come se giocando a poker se hanno il punto gli altri mi bastonano e se invece mi vengono serviti 4 assi e posso vincere io si mischiano le carte e si manda tutto a monte.

Partite così è inutile giocarle....

Sappiamo da Cempella che il 14 dicembre è Treu che lo chiama per dirgli che salta tutto.

Chissà chi avrà chiamato Treu il 13....

La politica inglese fece nominare Neil Kinnock alla commissione trasporti per fare gli interessi delle aziende di Sua Maestà, BA in primis.

La politica italiana fece il contrario ma nessuno lo ricorda visto che i ns rappresentanti a Bruxelles ci vanno a mangiare le cozze o a prendersi il caffè coi Guylian...

Oggi il ministro Delrio dichiara come sarebbe stato opportuno sviluppare il lungo raggio e allearsi con una grande società di trasporto aereo europea.

Alitalia lo aveva già fatto caro ministro!!!!!

Ma a qualcuno non stava bene...
 
Nel pieno stile italico si sono guardati gli interessi di bottega del breve periodo. I risultati del paese tutto sono sotto gli occhi di tutti. E Alitalia è lo specchio del paese. Morto.
 
Mi raccomando, come specifica il bando, tutte le manifestazioni d'interesse devono essere sottoposte rigorosamente in italiano. I numerosi player cinesi, tedeschi, francesi, ecc. saranno obbligate a servirsi di Google translator.
 
Mi raccomando, come specifica il bando, tutte le manifestazioni d'interesse devono essere sottoposte rigorosamente in italiano. I numerosi player cinesi, tedeschi, francesi, ecc. saranno obbligate a servirsi di Google translator.

Ridicoli oltre ogni limite
 
Teleborsa) - Via libera del Governo al bando per le manifestazioni di interesse sulla cessione di Alitalia. I Commissari straordinari della compagnia aerea, ricevuta l'autorizzazione dal MIS , hanno pubblicato il "Bando per la raccolta di manifestazioni di interesse" non vincolanti, in conformità con quanto previsto dal decreto legge volto all'avvio della prima fase dell'Amministrazione Straordinaria. I soggetti interessati avranno tempo fino al 5 giugno 2017 per presentare le manifestazioni di interesse. L'annuncio della compagnia aerea è stato approvato nella serata di ieri, 17 maggio, dai Ministri dello sviluppo Carlo Calenda e da quello dei trasporti Graziano Delrio, che lo hanno esaminato insieme ai commissari straordinari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Resta invece l'attesa per conoscere gli advisor dell'operazione che dovrebbero essere svelati nei prossimi giorni. Questi avranno il compito i di "consigliare" i tre Commissari sia per gli aspetti industriali che per quelli finanziari. In lizza vi sono Merrill Lynch , Lazard , Mediobanca , Rothschild e Citigroup L'obiettivo, si legge nel bando, è quello di realizzare un "programma di recupero dell'equilibrio economico" della società, che potrà avvenire in tre differenti modalità: - Programma di cessione dei complessi aziendali che prevede la cessione unitaria dei complessi aziendali dell'impresa con la prosecuzione dell'esercizio dell'impresa stessa. - Programma di ristrutturazione ossia attraverso il riassetto economico e finanziario dell'impresa sulla base di un programma di risanamento. - Programma di cessione di beni e di contratti: tramite la cessione di complessi di beni e contratti dell'impresa con la prosecuzione dell'esercizio dell'impresa stessa. Possono manifestare interesse "imprese individuali o in forma societaria (ritenute tali in base alla legge dello Stato di appartenenza) di qualsiasi nazionalità, sia singolarmente sia congiuntamente con altre imprese individuali o in forma societaria (le cordate)". Ai soggetti ammessi "sarà comunque consentito, nel corso della procedura, costituire e/o modificare cordate - anche unendosi a soggetti che non abbiano manifestato interesse - secondo termini e modalità che saranno successivamente comunicati nelle ulteriori fasi della procedura". Ma chi sono i possibili acquirenti? Defilatasi Lufthansa e fuggiti gli investitori emiratini, ora si guarda con interesse ad Oriente, stando a quanto trapelato dal premier Paolo Gentiloni dopo la sua visita a Pechino. In proposito circolerebbe il nome di Air China, peraltro già "contattata" nel 2007 da Romano Prodi quale possibile acquirente appunto di Alitalia in piena crisi, prima che l'allora Presidente del Consiglio si orientasse verso Air France. Air China si dimostrò all'epoca interessata alla compagnia italiana, rinunciando poi all'affare in quanto "troppo giovane" e quindi priva dell'esperienza necessaria per affrontare un business molto complesso: Air China, di proprietà del governo di Pechino, nata nel 1988 dal voluto "disgregamento" della compagnia governativa di stato CAAC, era infatti divenuta operativa solo nel 1994. L'aerolinea rispose a Prodi che "i tempi non erano maturi" e che nel caso se ne sarebbe potuto riparlare dopo qualche anno. Ma c'è anche la possibilità che i vari operatori in campo (Lufthansa , Ryanair , EasyJet e Etihad) si spartiscano la "torta" secondo i rispettivi interessi.

Teleborsa
 
La politica ha difatto chiuso ciò che era stato preparato dai manager di az e klm.

Se fosse andato in porto quel matrimonio oggi assisteremmo ad un altro scenario con un player Italo olandese con più di 450 aerei...

Ora la politica ci viene a dire che az è privata e che non può fare nulla o qualcuno fa il moralista raccontando che az è costata 7 miliardi di euro.

"Avevamo vinto!!" dichiara Cempella. L'Italia aveva vinto!!

Invece no.. una telefonatina 24 ore prima e tutto cambia. Tutto finisce. E tutto ciò che da quel momento succede sarebbe potuto restare nel mondo dell'ipotetico.

È come se giocando a poker se hanno il punto gli altri mi bastonano e se invece mi vengono serviti 4 assi e posso vincere io si mischiano le carte e si manda tutto a monte.

Partite così è inutile giocarle....

Sappiamo da Cempella che il 14 dicembre è Treu che lo chiama per dirgli che salta tutto.

Chissà chi avrà chiamato Treu il 13....

La politica inglese fece nominare Neil Kinnock alla commissione trasporti per fare gli interessi delle aziende di Sua Maestà, BA in primis.

La politica italiana fece il contrario ma nessuno lo ricorda visto che i ns rappresentanti a Bruxelles ci vanno a mangiare le cozze o a prendersi il caffè coi Guylian...

Oggi il ministro Delrio dichiara come sarebbe stato opportuno sviluppare il lungo raggio e allearsi con una grande società di trasporto aereo europea.

Alitalia lo aveva già fatto caro ministro!!!!!

Ma a qualcuno non stava bene...
Quanta verità.
Ho trovato questa interessante intervista a Cempella di 4 anni fa, non ricordo se sia già stata postata.

https://www.youtube.com/watch?v=HpGrRmY2N7g
 
[FONT=&quot]Secondo alcune indiscrezioni de "Il Giornale" si starebbe muovendo Hainan Airlines, il cui socio George Soros avrebbe incontrato Gentiloni a Palazzo Chigi. Da vedere ovviamente se attendibile.[/FONT]
 
Decolla il bando per la vendita-salvataggio di Alitalia. Ieri, in serata, il governo ha dato il via libera alla pubblicazione delle regole «ad ampio spettro» a cui, i possibili pretendenti, dovranno far riferimento per manifestare il proprio interesse.




Un bando con tempi molto stretti: circa tre settimane per avviare l'iter che porterà ad avere le offerte vincolanti per ottobre. Aperto a singoli o cordate, invita a indicare la soluzione scelta per risolvere la crisi: ristrutturazione, acquisto dell'azienda in blocco o acquisto dei beni e contratti (il cosiddetto «spezzatino»). L'orizzonte di tempo per inviare le manifestazioni di interesse dovrebbe essere di tre settimane, con termine ai primi di giugno. In tempo per poter aprire verso metà giugno la «data room», dove gli interessati potranno visionare le carte e i dati riservati riguardanti l'azienda.


L'obiettivo dei commissari è di avere le offerte non vincolanti a fine luglio, per poi valutare un'eventuale gara per arrivare alle offerte vincolanti a ottobre. Messe le carte in tavola chi sono a questo punto i potenziali acquirenti? Dopo la fuga dei big player dell'industria italiana, che uno a uno si sono chiamati fuori da un possibile coinvolgimento, martedì il premier Paolo Gentiloni ha rivelato esserci un concreto interesse da parte di «fondi di investimento strategici cinesi».


Il premier non ha fatto nomi. Tuttavia, non è difficile circoscrivere l'identikit dei potenziali cavalieri bianchi. Se si trattasse di un fondo tout court i più probabili, perché già molto attivi sulla scena italiana, sarebbero il Cic, China Investment Corporation, il primo fondo sovrano cinese e secondo mondiale per dimensioni dopo quello norvegese o il Gingko Tree, secondo fondo sovrano cinese che, già qualche anno fa, si era interessato al settore ed era arrivato molto vicino a rilevare una quota del 30% degli Aeroporti di Roma. Se l'attenzione per Alitalia arrivasse invece da un operatore del settore, magari affiancato da uno di questi fondi, tra i primi indiziati risultano le compagnie aeree che operano già su Roma Fiumicino: Air China, China Eastern e la Hainan Airlines. Quest'ultima secondo alcune indiscrezioni si sarebbe già mossa, tramite il proprio socio George Soros, che avrebbe incontrato il premier Paolo Gentioni a Palazzo Chigi.


Una soluzione «asiatica» però dovrebbe necessariamente passare per una modifica della norma europea che impone ai soggetti extra Ue di non poter andare oltre una partecipazione azionaria del 49% nelle compagnie aeree del Vecchio Continente (norma che nel 2014 aveva fermato Etihad sotto il 50%). Il governo ha detto che con Bruxelles sono in corso trattative avanzate per andare oltre. «Tuttavia commenta Andrea Giuricin, docente di Economia dei Trasporti all'Università Bicocca sembra abbastanza ingenuo pensare che si possano fare questi cambiamenti velocemente. L'opposizione di Air France e Lufthansa non sarà facile da combattere, nonostante da anni la stessa Commissione europea si sia espressa a favore del superamento del limite»

Il Giornale
 
L’Alitalia è ormai una azienda in svendita. Uno dei colossi del made in Italy che ha fatto volare milioni di italiani è ormai diventata un rottame di cui disfarsi e anche rapidamente. Nelle ultime ore sono giunte dalla Cina alcune indiscrezioni secondo le quali i gruppi China Airlines e Di Hainan avrebbero avanzato serie proposte per rilevare la compagnia di bandiera italiana.





La Cina ha siglato, da pochi giorni, gli accordi commerciale per la cosiddetta ‘via della Seta’ il progetto commerciale che intende mettere in atto nel nostro paese per incrementare gli scambi commerciali con il Vecchio Continente. D’altronde l’unica strada rimasta al nostro governo per rilanciare Alitalia è quella degli investimenti privati, altrimenti Alitalia corre il rischio di vedersi smembrato l’asset per essere venduto ‘a pezzi’.


Nelle prossime ore verranno fuori ulteriori indiscrezioni che potrebbero tracciare la via della resurrezione per la compagnia di volo italiana, ridando vigore alle speranze di dipendenti e dirigenti in attesa di buone nuove per non perdere il proprio posto di lavoro. Nella serata di ieri, il ministro dei Trasporti, Del Rio, ha comunque ribadito che il governo non intende nazionalizzare la compagnia, rafforzando quindi la tesi di una possibile vendita ad investitori privati.


La soluzione più congeniale, per salvare Alitalia, sarebbe quella già adottata per l‘Ilva. Entro fine luglio dovrebbero cominciare ad arrivare le prime proposte concrete da parte degli investitori privati che potranno anche associarsi in cordate al fine di risollevare le sorti dell’azienda. Sfuma l’ipotesi di un piano parallelo da parte del governo italiano per la ristrutturazione di Alitalia. Pare ormai certo che la vendita ai privati sarà l’unica soluzione che il governo intenderà vagliare.

businessvox
 
Qualche dettaglio sul progetto "Via della Seta" :


Cos’è la nuova versione della Via della Seta, il mastodontico progetto lanciato dal presidente Xi Jinping per integrare l’Asia e l’Europa via terra e via mare


La Via della Seta fu la strada che univa Oriente a Occidente: si sviluppò per circa 8.000 km, costituita da itinerari terrestri, marittimi e fluviali lungo i quali si snodavano i commerci tra l’impero cinese e quello romano. Oggi Pechino propone al mondo una nuova versione della Via della Seta, un mastodontico progetto lanciato dal presidente Xi Jinping nel 2013 per integrare l’Asia e l’Europa via terra e via mare.
Si tratterebbe di costruire infrastrutture per un valore di oltre mille miliardi, buona parte dei quali messi sul piatto proprio da Pechino. Una mossa per consolidare i rapporti economici con l’Occidente, ma anche – fa notare Federico Rampini su la Repubblica – per proporre un modello alternativo a quello americano: in pratica mentre gli Stati uniti vanno verso il protezionismo, Pechino si aggrappa sul treno dalla globalizzazione. Cosa che, tra l’altro, ha già messo in chiaro il presidente cinese a inizio anno durante il forum economico di Davos, quando ha pronunciato un discorso tutto incentrato a difesa della globalizzazione.

Ma l’iniziativa è soprattutto un grande progetto economico che punta a far comunicare l’Asia e l’Europa costruendo sei corridoi di trasporto via terra e via mare, attraverso i quali circoleranno merci, tecnologie, cultura.
Il coinvolgimento dei leader internazionali e l’intervento di Gentiloni
In questi giorni il forum internazionale organizzato da Pechino – al quale ha partecipato anche il nostro premier Paolo Gentiloni – ha avuto l’obiettivo di convincere gli invitati (leader di 29 Paesi, 1200 delegati provenienti da 110 Paesi) ad appoggiare l’ambizioso progetto cinese.
Paolo Gentiloni, nel suo intervento a Pechino, ha sottolineato che il maxi piano cinese sarà “una sfida per l’Europa” e avrà successo nella misura in cui “le economie dei paesi diverranno più libere e diversificate, e le barriere commerciali ridotte”, ha detto, sottolineando che la parola chiave è la “connettività: connettività tra Europa e Asia e i vantaggi che ne seguiranno”.
E’ importante, ha aggiunto, “la sinergia fra i progetti asiatici e quelli europei”, ricordando poi la “posizione privilegiata” dell’Italia, “al centro del Mediterraneo” ed il “grande potenziale italiano su porti e la logistica”. Gentiloni si è poi detto d’accordo con il presidente cinese Xi Jingpin nell’importanza di una “maggiore efficacia dei processi di governance della globalizzazione”, rinviando il tema all’appuntamento del prossimo G7 di Taormina. “L’Italia è pronta a fare la sua parte”, ha detto Gentiloni mentre Xi si è detto fiducioso sul fatto “che il G7 possa svolgere un ruolo costruttivo e favorire un clima positivo”.
 
È emblematico che si parli di presunti interessi da parte di partner industriali extra UE quando la limitazione UE sulla proprietà rende difficile la gestione e la lega ad una proprietà di maggioranza UE.
Considerato poi l'esempio di EY e le fantasmagoriche interferenze politiche e sindacali italiane solo un pazzo extra UE andrebbe ad infilarsi in un cul de sac del genere.
Sarà che l'immagine dei cinesi è distorta dagli acquisti calcistici...
 
È emblematico che si parli di presunti interessi da parte di partner industriali extra UE quando la limitazione UE sulla proprietà rende difficile la gestione e la lega ad una proprietà di maggioranza UE.
Considerato poi l'esempio di EY e le fantasmagoriche interferenze politiche e sindacali italiane solo un pazzo extra UE andrebbe ad infilarsi in un cul de sac del genere.
Sarà che l'immagine dei cinesi è distorta dagli acquisti calcistici...

Pure io non capisco come sia possibile che la brutta esperienza EY non abbia insegnato alcunché.
 
È emblematico che si parli di presunti interessi da parte di partner industriali extra UE quando la limitazione UE sulla proprietà rende difficile la gestione e la lega ad una proprietà di maggioranza UE.
In questo momento conviene far credere che i cinesi abbiano l'anello al naso e siano pronti ad investire miliardi per sviluppare Alitalia nel contesto della nuova via della seta (sigh). Quello che ne emerge e' di un paese (il nostro) di beoti e creduloni che pensano che dopo gli arabi possono fregare anche i cinesi.
 
Ultima modifica:
Caleremo le braghe ai cinesi su qualche cosa di importante in cambio di un po' di soldi per AZ
 
Stato
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