Alitalia - Raggiunto preaccordo con i sindacati


Stato
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Scusa l'ignoranza. Ma i piloti possono licenziarsi senza preavviso?
Chiunque può farlo. In caso, il datore di lavoro trattiene il mancato preavviso. Ma se sei stagionale (come alcuni piloti di cui sopra) hai meno vincoli. E comunque pur di accettare un posto migliore fai due conti e perdi un paio di stipendi -base- di mancato preavviso.
 
Calenda é stato fin troppo chiaro. Bluffa? Chi può dirlo. Probabilmente chi vota per il no è disposto a scoprirlo oppure ha il culo parato.

A casa mia, in questa situazione, si voterebbe si e poi, con calma, si cercherebbe un altro lavoro.

Ps: Calenda ha detto una cosa molto chiara. Se vincesse il no sarebbe impossibile trovare un nuovo partner per alitalia, che da sola non può sopravvivere. Senza dimenticare che a molti sfugge, per ignoranza o per malafede, che non è più possibile nazionalizzare un'azienda. È vietato da tutti i regolamenti ue.

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Calenda probabilmente bluffa nel momento in cui ribadisce che non esistono soluzioni diverse rispetto alla firma dei lavoratori o alla liquidazione.

E' incredibile che nessuno abbia mai menzionato lo strumento giuridico del concordato preventivo, introdotto nel 2012 e che sembra fatto su misura per gestire situazioni come queste. Quanto ai rapporti di lavoro una sentenza della Cassazione del 2015 ha pure chiarito che il concordato preventivo consente di derogare al 2112 del c.c.. senza necessità del consenso del singolo lavoratore, è sufficiente un accordo con le organizzazioni sindacali.
Pensare che, in caso di no dei dipendenti, i soci preferiscano chiedere l'amministrazione straordinaria piuttosto che il concordato preventivo, per chi mastica un minimo di diritto fallimentare, appare tanto credibile quanto chi afferma che la terra è quadrata.
 
Calenda probabilmente bluffa nel momento in cui ribadisce che non esistono soluzioni diverse rispetto alla firma dei lavoratori o alla liquidazione.

E' incredibile che nessuno abbia mai menzionato lo strumento giuridico del concordato preventivo, introdotto nel 2012 e che sembra fatto su misura per gestire situazioni come queste. Quanto ai rapporti di lavoro una sentenza della Cassazione del 2015 ha pure chiarito che il concordato preventivo consente di derogare al 2112 del c.c.. senza necessità del consenso del singolo lavoratore, è sufficiente un accordo con le organizzazioni sindacali.
Pensare che, in caso di no dei dipendenti, i soci preferiscano chiedere l'amministrazione straordinaria piuttosto che il concordato preventivo, per chi mastica un minimo di diritto fallimentare, appare tanto credibile quanto chi afferma che la terra è quadrata.

Sempre che questi soci siano intenzionati a mantenere aperta la baracca. A me pare che le banche non ne vogliano piu' sentir parlare ed e' piu' facile vendere i pezzi di valore di una societa' in liquidazione che tutto il malloppo. Fra l'altro, se fossi compratore, aspetterei proprio questo prima di manifestarmi
 
Calenda probabilmente bluffa nel momento in cui ribadisce che non esistono soluzioni diverse rispetto alla firma dei lavoratori o alla liquidazione.

E' incredibile che nessuno abbia mai menzionato lo strumento giuridico del concordato preventivo, introdotto nel 2012 e che sembra fatto su misura per gestire situazioni come queste. Quanto ai rapporti di lavoro una sentenza della Cassazione del 2015 ha pure chiarito che il concordato preventivo consente di derogare al 2112 del c.c.. senza necessità del consenso del singolo lavoratore, è sufficiente un accordo con le organizzazioni sindacali.
Pensare che, in caso di no dei dipendenti, i soci preferiscano chiedere l'amministrazione straordinaria piuttosto che il concordato preventivo, per chi mastica un minimo di diritto fallimentare, appare tanto credibile quanto chi afferma che la terra è quadrata.
Si ripete il "meglio falliti che con sti banditi" sperando in una nuova bengodi statale o magari qualche posto in Parlamento o Consigli regionali...
Questa volta però risulterebbe impossibile trovare nuovi soci disposti a buttare soldi senza azzerare tutto, non è la forma ma la sostanza ed il ministro (inneggiato dai sindacalari giusto un mesetto fa) ha rappresentato chiaramente che il governo non avrebbe la forza di procedere a salvare le chiappe alle migliaia che con la naspi base non riuscirebbero subito a ricollocarsi.
 
Non mi è chiaro cosa succederebbe se vincessero i no. Visto che la cassa è in esaurimento, se i soci rifiutassero di immettere nuova liquidità, in teoria la compagnia non dovrebbe più essere in grado di pagare nessuno quindi si arriverebbe rapidamente al grounding.
Tutte le soluzioni che passano dal tribunale, possono far cancellare i debiti e i contratti, ma non generano l'indispensabile liquidità. Siamo sicuri che i soci (già belli e incaxxati) non deciderebbero di rovesciare il tavolo?
 
Calenda probabilmente bluffa nel momento in cui ribadisce che non esistono soluzioni diverse rispetto alla firma dei lavoratori o alla liquidazione.

E' incredibile che nessuno abbia mai menzionato lo strumento giuridico del concordato preventivo, introdotto nel 2012 e che sembra fatto su misura per gestire situazioni come queste. Quanto ai rapporti di lavoro una sentenza della Cassazione del 2015 ha pure chiarito che il concordato preventivo consente di derogare al 2112 del c.c.. senza necessità del consenso del singolo lavoratore, è sufficiente un accordo con le organizzazioni sindacali.
Pensare che, in caso di no dei dipendenti, i soci preferiscano chiedere l'amministrazione straordinaria piuttosto che il concordato preventivo, per chi mastica un minimo di diritto fallimentare, appare tanto credibile quanto chi afferma che la terra è quadrata.

Probabilmente bluffa e lo deve fare perchè il malcontento è diffuso.
Ma se questa è l'unica soluzione percorribile, per quale motivo i sindacati non hanno firmato un accordo definitivo passando il cerino in mano ai lavoratori?
Gli stessi sindacati spingono per votare SI
Ma su cosa? Si o No al piano industriale? Si o No all'accordo che ha ancora tantissimi lati oscuri e ignoti?
Tra l'altro per alcune categorie con il Si non ci saranno cambiamenti mentre per altre ci saranno perdite economiche...è chiaro che è iniziata una campagna informativa dove il messaggio che deve passare è con il no fate la fine di almaviva e nessuno si salverà.
Ma a che pro correre questo rischio se non ci sono alternative?
 
Non mi è chiaro cosa succederebbe se vincessero i no. Visto che la cassa è in esaurimento, se i soci rifiutassero di immettere nuova liquidità, in teoria la compagnia non dovrebbe più essere in grado di pagare nessuno quindi si arriverebbe rapidamente al grounding.
Tutte le soluzioni che passano dal tribunale, possono far cancellare i debiti e i contratti, ma non generano l'indispensabile liquidità. Siamo sicuri che i soci (già belli e incaxxati) non deciderebbero di rovesciare il tavolo?
Concordo. Ho la netta impressione che la lezione di Almaviva (non a caso citata dal ministro) non sia stata compresa dai dipendenti AZ. Questa volta non pare ci siano altri disposti a mettere soldi e lo Stato per evidenti ragioni non può nazionalizzare. Se i dipendenti sperano in una soluzione MPS hanno sbagliato tutto, perché per le grandi banche esistono deroghe, ma per le compagnie aeree no.
 
Non e' completamente vero. Su MXP c'e' una componente maggiore di transiti - ironia delle ironie - per cui ci sono meno tariffe scontate sul point to point.
Certo, esistono le eccezioni, ma da LHR i voli per MXP sono (quasi) sempre meno costosi che quelli nella stessa fascia oraria per LIN. A volte arrivano a costare anche la meta' del volo simile per LIN.
Fine OT e me ne scuso.
 
Chiunque può farlo. In caso, il datore di lavoro trattiene il mancato preavviso. Ma se sei stagionale (come alcuni piloti di cui sopra) hai meno vincoli. E comunque pur di accettare un posto migliore fai due conti e perdi un paio di stipendi -base- di mancato preavviso.

Grazie per la spiegazione.
 
Il referendum serve soprattutto agli azionisti per capire se c'è lammaghioranza dell'azienda che vuole continuare oppure no.
A mio avviso se vince no,anche per non creare precedenti, si va tutti a casa e si chiama qualcuno da fuori (lh?) con la sua struttura a coprire il buco.

È ovvio che proprio chi soffia sul fuoco probabilmente saranno le persone che più difficilmente troveranno sbocchi in nuove realtà industriali.
 
Calenda é stato fin troppo chiaro. Bluffa? Chi può dirlo. Probabilmente chi vota per il no è disposto a scoprirlo oppure ha il culo parato.
A casa mia, in questa situazione, si voterebbe si e poi, con calma, si cercherebbe un altro lavoro.
Ps: Calenda ha detto una cosa molto chiara. Se vincesse il no sarebbe impossibile trovare un nuovo partner per alitalia, che da sola non può sopravvivere. Senza dimenticare che a molti sfugge, per ignoranza o per malafede, che non è più possibile nazionalizzare un'azienda. È vietato da tutti i regolamenti ue.
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Delrio spinge, Calenda spinge, tutto il governucolo attuale spinge, che altro possono fare se non urlare che al NO si va tutti a casa? Tanto i soldi li mette pantalone come sempre, quando anche gli azionisti si rotti gli zibbidei (ma se la son cercata).
4 anni, QUATTRO ANNI all'80% di stipendio!
Da noi gente e' stata mandata a casa con 6 mesi e tanti saluti; eppure siamo nella stessa nazione. Mah...
E

[grammar Nazi] che l'apostrofo tra qual ed è non ci va [/grammar Nazi]
(si scherza!)

Abbi pazienza 13900, non sono italiano e faccio del mio meglio! ;)

Si ripete il "meglio falliti che con sti banditi" sperando in una nuova bengodi statale o magari qualche posto in Parlamento o Consigli regionali...
Questa volta però risulterebbe impossibile trovare nuovi soci disposti a buttare soldi senza azzerare tutto, non è la forma ma la sostanza ed il ministro (inneggiato dai sindacalari giusto un mesetto fa) ha rappresentato chiaramente che il governo non avrebbe la forza di procedere a salvare le chiappe alle migliaia che con la naspi base non riuscirebbero subito a ricollocarsi.

Non si ripetera' Farfallina; il cappio si strige e piano piano soffoca, lavoro non ce n'e' e la ragione del SI avra' il sopravvento. Con quale futuro? Non ho piu' speranza nella capacita' di AZ di essere una compagnia seria fin quando la politica continuera' a sguazzarci dentro, con dinamiche di coinvolgimento onnipresenti nel tempo. Pure EY ci ha sbattuto il muso! L'unica cosa che sembrerebbe seria di Calenda e' dire che la colpa di questo sfacelo sia essenzialmente di un management incapace; peccato ometta di dire che sia la politica ad aver condizionato scelte e nomine nel corso dei secoli dell'AZ saga...

Non mi è chiaro cosa succederebbe se vincessero i no. Visto che la cassa è in esaurimento, se i soci rifiutassero di immettere nuova liquidità, in teoria la compagnia non dovrebbe più essere in grado di pagare nessuno quindi si arriverebbe rapidamente al grounding.
Tutte le soluzioni che passano dal tribunale, possono far cancellare i debiti e i contratti, ma non generano l'indispensabile liquidità. Siamo sicuri che i soci (già belli e incaxxati) non deciderebbero di rovesciare il tavolo?

Non vincono, tranquillo; andra' in vacca come sempre.

Concordo. Ho la netta impressione che la lezione di Almaviva (non a caso citata dal ministro) non sia stata compresa dai dipendenti AZ. Questa volta non pare ci siano altri disposti a mettere soldi e lo Stato per evidenti ragioni non può nazionalizzare. Se i dipendenti sperano in una soluzione MPS hanno sbagliato tutto, perché per le grandi banche esistono deroghe, ma per le compagnie aeree no.

secondo me e' teatrino; cercano di scimmiottare la resistenza dura e cruda paventando un NO che non arrivera' mai, dal momento che 4 anni per gli esuberi fanno gola a molti che potrebbero anche alzar la mano da soli, a chi resta rimane la garanzia di uno stipendio che non potrebbe ritrovare e qualche scontento vero che se lo puo' permettere (piloti ad esempio) si ripiazza senza grossi problemi.

Su tutto, l'ennesima sceneggiata all'italiana che infatti finira' a tarallucci e vino. Con conseguente ulteriore perdita di credibilita'.
Gubitosi che minaccia DL di andare con LH, ma figuriamoci!
 
Probabilmente bluffa e lo deve fare perchè il malcontento è diffuso.
Ma se questa è l'unica soluzione percorribile, per quale motivo i sindacati non hanno firmato un accordo definitivo passando il cerino in mano ai lavoratori?
Gli stessi sindacati spingono per votare SI
Ma su cosa? Si o No al piano industriale? Si o No all'accordo che ha ancora tantissimi lati oscuri e ignoti?
Tra l'altro per alcune categorie con il Si non ci saranno cambiamenti mentre per altre ci saranno perdite economiche...è chiaro che è iniziata una campagna informativa dove il messaggio che deve passare è con il no fate la fine di almaviva e nessuno si salverà.
Ma a che pro correre questo rischio se non ci sono alternative?

Il no darebbe la possibilità di attuare il piano di ristrutturazione ideale voluto dai soci, scaricando tutta la responsabilità sui singoli dipendenti. Insomma la situazione perfetta per soci, governo (che eviterebbe l'imbarazzo dei 200 mln) e soprattutto i sindacati che hanno formalmente sconsigliato i propri iscritti.
 
[omissis]

secondo me e' teatrino; cercano di scimmiottare la resistenza dura e cruda paventando un NO che non arrivera' mai, dal momento che 4 anni per gli esuberi fanno gola a molti che potrebbero anche alzar la mano da soli, a chi resta rimane la garanzia di uno stipendio che non potrebbe ritrovare e qualche scontento vero che se lo puo' permettere (piloti ad esempio) si ripiazza senza grossi problemi.
lo dicevano anche i dipendenti di Almaviva
 
Il no darebbe la possibilità di attuare il piano di ristrutturazione ideale voluto dai soci, scaricando tutta la responsabilità sui singoli dipendenti. Insomma la situazione perfetta per soci, governo (che eviterebbe l'imbarazzo dei 200 mln) e soprattutto i sindacati che hanno formalmente sconsigliato i propri iscritti.

Veramente leggo che :

- i sindacati non convocheranno assemblee perche' non c'e' il tempo (!), quindi consultazione su informative solo inviate via mail o volantino, figuriamoci la valenza del contenuto.
- UILTrasporti non si schiera e lascia liberi i lavoratori di scegliere il oro futuro (fichi 'sti sindacati, fesso chi li paga!)
- I piloti UILTrasporti che sono propensi per il NO "non rappresentano la posizione del sindacato"

Insomma, cortine fumogene e confusione che alimentano il SI...

lo dicevano anche i dipendenti di Almaviva

Vero, appunto stavolta non succedera'! ;)
 
lo dicevano anche i dipendenti di Almaviva

E' diverso. Nel caso di Alitalia nessuno pensa seriamente che in caso di no la compagnia chiuderà.
I 2000 in esubero voteranno senz'altro sì ma gli altri 10.000 potrebbero anche credersi più furbi a votare no.
Forse nessuno ha spiegato loro che di no che il piano B non è la liquidazione ma il concordato preventivo, cioè un prendere o lasciare del piano proposto dai soci senza alcuna possibilità di trattativa.
 
Concordo. Ho la netta impressione che la lezione di Almaviva (non a caso citata dal ministro) non sia stata compresa dai dipendenti AZ. Questa volta non pare ci siano altri disposti a mettere soldi e lo Stato per evidenti ragioni non può nazionalizzare. Se i dipendenti sperano in una soluzione MPS hanno sbagliato tutto, perché per le grandi banche esistono deroghe, ma per le compagnie aeree no.
Anche perché una cosa è se saltano banche minori per le quali ci sono certe regole già viste applicate ed una cosa se salta MPS che per dimensioni è la terza banca italiana.
La vicenda Almaviva non è ancora probabilmente chiara ad ex dipendenti statali come quelli AZ, ma è emblematica. Fra l'altro andare a vedere il bluff rischia di fare molta differenza visto che la NASPI base non è i 7 anni a chi sono stati abituati in passato.
Un caso emblematico è il fallimento di Spanair, con parte dei dipendenti riassorbiti singolarmente in Volotea con probabilmente il peggiore trattamento economico presente sul mercato. Nel caso di liquidazione di AZ con migliaia di risorse sul mercato le offerte di chi avrà necessità di assumere sarà di conseguenza dell'offerta disponibile.
 
Stato
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