Interessante la valutazione della GoldCare.
Avresti tempo di spendere due parole in più sul perché sia stato un progetto fallimentare anche a chi non è del settore?
GoldCare, per come e' nato, non ha funzionato. Ora e' diverso, e credo che abbia un discreto successo, se non in materia di soldi almeno in materia di numero di clienti.
L'idea iniziale era quella di dare la manutenzione 'chiavi in mano' di un aereo a Boeing, in particolare per il 787. L'idea e' mutuata da produttori di motori, che fanno power-by-the-hour e curano la manutenzione dei motori, e su carta ha un sacco di senso, specie per chi - come Norwegian - ha pochi soldi da spendere. Dai l'esclusiva a Boeing, Boeing fa i contratti per te e, essendo Boeing, spunta prezzi migliori. Boeing fa la gestione dei contratti, e si occupa di tutto; tu ci metti solo l'aereo e i soldi. All'epoca - 4/5 anni fa - lavoravo in Line Maintenance, e avevamo applicato per alcuni contratti GoldCare, in America e in Europa, senza vincerne manco mezzo. E non solo noi, ricordo che pure Lufthansa, KLM - che di solito fa incetta, anche perche' spesso svende - e altri providers erano rimasti a bocca asciutta. In soldoni, Boeing aveva puntato al risparmio, sia come providers che come magazzini di pezzi di ricambio.
Il risultato e' stato abbastanza evidente, almeno nei primi due anni di operazioni per Norwegian (che era, e credo sia ancora, l'unico cliente 'completo' di GoldCare per il 787). L'aereo e' nuovo, fragile, va mantenuto in una certa maniera e con certi criteri, cosa che con una miriade di providers diversi non e' stato possibile garantire. Norwegian s'e' trovata aerei a terra per 3-4 giorni per motivi banali, perche' Boeing aveva i pezzi di ricambio in Cina e sdoganarli in Thailandia prendeva tempo; oppure aveva providers non all'altezza in America, coi piloti che si rifiutavano di prendere l'aereo per due giorni di fila. E Norwegian non aveva una base decente, in Scandinavia, in cui mantenere gli aerei (perche' non ha gli ingegneri, credo). Morale della favola, Boeing ha iniziato a prendere providers piu' all'altezza (KL, Monarch e BA hanno aperto stations apposta, e non sono poco costose come operazioni), hanno implementato diversi depositi di pezzi di ricambio e hanno cercato di fare accordi con altri provider per creare dei pool di pezzi di ricambio (cosa che le compagnie aeree possono fare tra di loro, ma che le societa' di engineering che non hanno un certificato ICAO non possono fare). Il tutto ha avuto costi, che di sicuro saranno poi passati, in tutto o in parte, su Norwegian. Volare long haul non e' come far andare un 737 tra Gatwick e Malaga.