Ryanair-Norwegian, accordo vicino per i voli low cost verso gli Stati Uniti
Fonti al «Corriere» rivelano: entro l’anno le due compagnie firmano la partnership. Le strategie degli altri vettori per portare gli europei (e gli italiani) in Usa e Canada
Al quartier generale di Ryanair ne sono certi: l’accordo per portare gli europei — italiani inclusi — negli Usa a prezzi bassissimi «si firma entro l’anno, salvo intoppi». E questo attraverso una partnership con Norwegian Air, la terza compagnia low cost del Vecchio Continente. «Mancano soltanto gli ultimi dettagli», raccontano al Corriere della Sera fonti vicine ai vertici della società irlandese. Che poi sintetizzano i punti: loro «gestiscono» la prima parte del viaggio, dagli scali — anche secondari — d’Europa verso i grandi hub (come Londra e Parigi). I norvegesi, grazie ai nuovi ed efficienti Boeing 787 Dreamliner, si occupano della seconda fase, verso il suolo statunitense. Le stesse fonti precisano che c’è un canale aperto anche con Iag, la holding proprietaria di British Airways, Iberia e Vueling, «ma con loro non si fanno passi avanti da settimane». C’è stata, tempo fa, la possibilità di una collaborazione con Alitalia. «Solo che da Roma hanno detto no».
Il progetto di O’Leary
«Il futuro nei cieli europei è questo: noi portiamo i passeggeri da tutti gli scali verso i grandi hub, gli altri verso il resto del mondo», ha sintetizzato al Corriere Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, durante un recente incontro ad Amsterdam. «Del resto noi facciamo volare le persone a cifre che British Airways o Air France-Klm o Lufthansa non si possono permettere». Volenti o no, fa intendere O’Leary, le grandi saranno «costrette» tra non molto tempo a bussare alla porta di Ryanair per sedersi a un tavolo e arrivare ad un accordo simile a quello che si profila con l’azienda norvegese. «Anche perché solo con noi avrebbero la certezza di riempire sempre i loro velivoli».
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I piani del vettore norvegese
La sfida per i voli low cost, soprattutto per e dagli Stati Uniti, s’è fatta ancora più interessante. Mentre Ryanair e Norwegian puntano all’accordo, la compagnia norvegese si è già portata avanti, da sola, su altri fronti. Tra luglio e agosto inaugura i collegamenti low cost da Parigi (Charles de Gaulle) a New York, Los Angeles e Miami (Fort Lauderdale). In attesa del via libera delle autorità Usa per le rotte Cork-Boston e Cork-New York. La compagnia nordica fa capire di essere ancora più intenzionata a volare, anche se non in tempi brevissimi, pure dall’Italia verso l’altra parte dell’Atlantico. Intanto dal 27 marzo decollano i primi aerei da Roma Fiumicino per Oslo, Copenaghen, Stoccolma, Helsinki, Bergen, Goteborg e Londra (Gatwick). «Per il turista americano le città europee più interessanti sono Londra, Parigi, Barcellona e la capitale italiana», ha detto all’agenzia Reuters Bjorn Kjos, fondatore e amministratore delegato di Norwegian Air. «C’è sempre un motivo per cui apriamo una nuova base, come abbiamo fatto da poco con Roma».
Dall’Islanda con pochi euro
Sull’asse Europa-Nord America, però, Norwegian e Ryanair se la devono vedere con Wow Air, una low cost islandese che — grazie alla posizione geografica di Reykjavik, nel nord dell’Oceano Atlantico — può usare aerei più piccoli per arrivare sulle città della costa orientale di Canada e Stati Uniti. E infatti riesce a raggiungere con degli Airbus A321 Boston, Washington e Baltimora tenendo bassi i prezzi dei biglietti. Dalla prossima estate il vettore arriverà anche a Los Angeles e San Francisco con jet più grandi, gli Airbus A330-300, presi a noleggio. Quando sono state aperte le prenotazioni, i più fortunati hanno potuto comprare il volo di andata e ritorno Los Angeles-Reykjavik a 81 euro. Tutto compreso. Una dinamica di prezzo aggressiva che Wow Air cerca di estendere al resto d’Europa con collegamenti come San Francisco-Berlino (e scalo in Islanda) a 180 euro a tratta o Edimburgo-Montreal a 162 euro. Inizio non facile per Eurowings, la low cost che Lufthansa vorrebbe diventasse un punto di riferimento per i collegamenti a prezzi ridottissimi verso il continente americano. E easyJet? La compagnia non sembra molto interessata ai voli transatlantici. «Al momento siamo concentrati sull’Europa in cui vediamo parecchie opportunità di crescita», chiarisce Frances Ouseley, direttore per l’Italia di easyJet.
Come viaggiano gli europei
I nodi, su eventuali accordi per collegamenti interlinea, non sono pochi. Il primo: quale vettore sarà responsabile nel caso di voli cancellati o in ritardo? E chi indennizzerà i passeggeri per i bagagli smarriti? Il secondo nodo è economico: come suddividere i ricavi? Il terzo nodo è forse il più rilevante: ha senso puntare su questa fascia del mercato? Diversi analisti sostengono che l’85% degli europei vola «point to point», cioè decolla e atterra dentro l’Unione europea. Il restante 15% lascia il Vecchio Continente, però disperdendosi tra Usa, America Latina, Medio Oriente, Asia e Oceania. E ancora: il 40% degli europei viaggia low cost. Una cifra che secondo gli esperti potrebbe raddoppiare entro pochi anni.
http://www.corriere.it/cronache/16_...ow-b8d3009e-d8bf-11e5-842d-faa039f37e46.shtml