Mauro, il tuo punto di vista è anche condivisibile, ma difficilmente accettabile da parte della clientela.
Quello che noto da alcuni mesi a questa parte, è una sostanziale fretta di mostrare un cambio di rotta, lanciando sul mercato nuovi o rinnovati prodotti a scadenza quasi mensile, ma al contempo non supportati da un cambiamento di tangibile.
In ordine cronologico troviamo: nuova immagine (incompleta), nuovo aereo (a cui manacava una classe), nuovo Ulisse (cambiata copertina e poco altro "perchè è mancato il tempo", parola di una manager) a Giugno, nuova premium economy (con IFE incompleto) e nuovo servizio in business (senza formare il personale) a Luglio, nuove divise (chissà cosa mancherà) a settembre, lounge a dicembre e via discorrendo.
In tutta la mia vita non ho mai visto un rebranding e un ripensamento del prodotto a scaglioni, ma probabilmemte è una mia mancanza.
Quello che sorge spontaneo chiedersi è: quando sarà tutto pronto e a regime cosa facciamo, lanciamo un nuovo rebranding per far vedere che la musica è cambiata veramente? Le aspettative della clientela le abbiamo tradite, i brillanti comunicati sono finiti nel cassetto del sito corporate, dunque che si fa?
Sono anni che sentiamo proclami di nuove rotte, rinnovata attentenzione al cliente e compagnia cantando, ma tutto rimane fermo e i passeggeri orientano le proprie scelte altrove, specialmente dopo esperienze come quella di cataplomosifone.
Per quel che mi riguarda, i robanti comunicati di cambiamento hanno disatteso le aspettative che mi ero fatto, ma se dici che tutto ciò è prematuro, posso anche accettarlo; il problema è farlo capire al resto della clientela.
Piccola nota di colore: a luglio ho avuto il piacere (grazie ad Edoardo) di trascorrere una serata in compagnia del management di Alitalia Loyality al padiglione Az. Tutte persone molto cordiali e alla mano, ma che, mi è parso, non abbiano ben presente i problemi che affliggono la compagnia; parlando con la responsabile dei call center, le è stato fatto notare che l'esperienza è, il più delle volte e a qualunque livello, disastrosa, questa è rimasta perplessa al resoconto di una tipica chiamata all'assistenza CFA, come se non ne fosse al corrente, e oltremodo dispiaciuta che questo sia il servizio offerto. Non è una novità recente il livello medio dei call center AZ, ripreso più e più volte sia su pagine di forum come questa, sia per resoconti sulla pagina facebook della compagnia, eppure sembrava averlo appreso quella sera; lo stesso vale per molti altri discorsi snocciolati con altri manager (dallo stato impietoso in cui versano alcune lounge al confronto con servizi offerti da Az e quelli di altre compagnie) e tutti a cadere dal pero.