Pista, terrazza e hotel
Ecco il nuovo Vespucci
Lo sviluppo dello scalo è nero su bianco nel master plan 2014-2029 e nello studio di impatto ambientale che Adf, la spa che gestisce lo scalo, ha inviato al ministero dell’Ambiente
di Mauro Bonciani
Non solo una nuova pista: l’aeroporto Vespucci del futuro sarà molto di più. Lo sviluppo dello scalo è nero su bianco nel master plan 2014-2029 e nello studio di impatto ambientale che Adf, la spa che gestisce lo scalo, ha inviato al ministero dell’Ambiente nei giorni scorsi. Documenti pubblici — ci sono 60 giorni per le osservazioni — complessi da leggere ma che permettono un viaggio nel Vespucci 2020 e oltre.Non solo una nuova pista: l’aeroporto Vespucci del futuro sarà molto di più. Lo sviluppo dello scalo è nero su bianco nel master plan 2014-2029 e nello studio di impatto ambientale che Adf, la spa che gestisce lo scalo, ha inviato al ministero dell’Ambiente nei giorni scorsi. Documenti pubblici — ci sono 60 giorni per le osservazioni — complessi da leggere ma che permettono un viaggio nel Vespucci 2020 e oltre.
La pista, il cuore dell’aeroporto
Il cuore sarà la pista, lunga 2.400 metri, orientata verso l’autostrada e che permetterà di avere molti meno dirottamenti per vento forte o condizioni meteo avverse e di far atterrare e decollare aerei più grandi e in grado di coprire rotte fino a Mosca, Turchia e Golfo Persico. Entrerà in funzione nel 2017, in tempo per il G7. Dal 2018 al 2023 è previsto il ricambio dei velivoli con modelli A321–737/800 e dal 2024 al 2029 l’offerta sarà incrementata ulteriormente. La pista consentirà di eliminare il sorvolo di Firenze e del comune di Sesto: decolli ed atterraggi avverranno in direzione di Prato, di diminuire l’inquinamento acustico ed atmosferico e di rispondere alla nuova domanda di traffico aereo. I passeggeri passeranno dai 2,3 milioni del 2017 a 3 milioni nel 2019, per poi salire gradatamente e toccare i 4,5 milioni nel 2029, cifra che nel caso di scenari ottimistici salirà a 5 milioni e in quelli negativi scenderà a 3,8 milioni di persone.
La logistica
Per accoglierle sarà rivista e potenziata tutta la logistica. Il nuovo terminal passeggeri nascerà accanto a quello esistente e sarà operativo dall’inizio del 2018: sarà lungo 230 metri e profondo 100, su tre piani e collegato alla stazione sotterranea della tramvia. Ci sarà una grande hall unica di ingresso e uscita da cui i passeggeri saranno indirizzati verso gli arrivi (al piano terra) e le partenze (al primo piano) mentre il secondo piano sarà riservato ai clienti vip e agli uffici. La zona arrivi avrà 42 banchi di accettazione, 6 varchi di controllo passaporti, 9 nastri per i bagagli, il controllo doganale, l’ufficio bagagli smarriti e negozi. Al piano partenze sei varchi per i controlli di sicurezza e 12 gates, punti ristoro, aree commerciali, sale di attesa, spazi di assistenza e quelli delle linee aree. Al secondo piano ci saranno un ristorante e una terrazza panoramica con bar sul tetto. Da adesso al 2017 il vecchio terminal sarà adeguato per il previsto incremento di utenti, poi sarà quasi interamente demolito.
Nuovi piazzali per gli aerei
Cambierà, naturalmente, tutto lo scalo, con nuovi piazzali per gli aerei, la nuova mini pista di raccordo, il complesso degli edifici per vigili del Fuoco, depositi carburanti, polizia e così via. Saranno realizzati nuovi parcheggi e una nuova viabilità anche per autobus, taxi e veicoli a noleggio, un grande marciapiede di scambio tra aria/ferro/gomma e un hotel proprio davanti all’aeroporto. Tante le opere ambientali connesse, comprese lo smantellamento dell’attuale pista (dal 2019) per «collegare» le aree verdi di Sesto con quella di Castello, e la realizzazione del bosco della Piana per migliorare la qualità dell’aria.
Il costo
Il costo è di 334,5 milioni di euro da qui al 2029, più 31 milioni per la manutenzione straordinaria: la spesa maggiore è per il nuovo terminal (78 milioni entro il 2018 e 106 milioni in totale), per pista e piazzali serviranno 70 milioni. Ad agosto via ai cantieri, i lavori per il terminal dal gennaio 2106 e quelli per la pista nuova 5 mesi dopo. Durante i lavori la pista attuale resterà operativa e consentirà al Vespucci di continuare a crescere.
corrierefiorentino.corriere.it