La Provincia di Savona rischia il fallimento
Savona - La Provincia è sull’orlo del dissesto economico. A rischio, per le prossime settimane, ci sono i servizi garantiti fin qui dall’ente che è stato stravolto e svuotato dalla riforma Del Rio. Il servizio di pulizia neve, per esempio, il cui contratto scade a gennaio e per il quale non ci sono i soldi per rinnovarlo. O il riscaldamento e la manutenzione degli edifici scolastici, la messa in sicurezza delle strade e persino, in prospettiva, lo stipendio dei dipendenti. Un baratro per evitare il quale palazzo Nervi ha deciso di vendere quel po’ di patrimonio che ancora detiene: le partecipazioni azionarie in Autofiori e nell’Aeroporto di Villanova d’Albenga, con cui prevede di incassare circa 3 milioni di euro. Il problema è che non basta: per il prossimo anno i tagli ai trasferimenti statali saranno di 7 milioni, che saliranno a 14 nel 2016.
A denunciare come la Provincia di Savona rischi di saltare non è un consigliere d’opposizione o un opinionista contrario alla fuffa renziana. Ma lo stesso presidente provinciale appena eletto, il sindaco di Vado Monica Giuliano. Una democratica convinta, donna di partito ma anche sindaco che, appena entrata a palazzo Nervi, si è resa conto della gravissima situazione in cui versano le casse dell’ente ch’è stato appena retrocesso e svuotato ma che - nonostante i cittadini non abbiamo potuto esprimere, con il voto, il diritto di eleggere i propri rappresetanti - continua a conservare, in base alla riforma Del Rio fortemente voluta dal vangelo secondo Matteo, competenze fondamentali nella vita di una comunità: strade, scuole, difesa del suolo, ambiente.
«C’è il rischio concreto che la Provincia vada in dissesto - spiega il primo cittadino vadese, eletta appena due settimane fa alla guida dell’ente -. La situazione è molto complicata: la riforma Del Rio ha stabilito che alle Province restano alcune competenze come scuola, viabilità, ambiente e difesa del suolo che attengono alla sicurezza dei cittadini e sono tutte delicate. Per le altre invece, le Regioni decidono quali delegare e quali riprendersi. Contemporaneamente, però, è in discussione la legge di stabilità che, se dovesse essere approvata come fin qui è stata pensata, porterà tagli che faranno rischiare il dissesto alle Province. Su Savona il taglio previsto corrisponde a 7 milioni per il prossimo anno e 14 per il 2016. Se non ho risorse ma ho ancora le funzioni, come farò ad amministrare? A questo punto sarebbe meglio se Renzi le chiudesse le Province, invece di logorare sindaci e personale che sono lì dentro a combattere».