"Altro che continuità, a dicembre rischiamo lo stop"
L’annuncio choc di Silver Air a neanche un mese dal primo volo dalla Pila. Pochi passeggeri, tasse alte. Peverelli: «Il territorio ci aiuti a garantire il servizio»
CAMPO NELL'ELBA. Ad appena un mese dall’inizio la continuità territoriale aerea rischia di interrompersi. Se entro la fine mese non avrà risposte dal territorio la compagnia Silver Air, che per la seconda volta si è aggiudicata il bando che dal 27 ottobre assicura i voli per Pisa e Firenze, e nel periodo natalizio anche con Milano, ha annunciato che «se entro fine di novembre non ci saranno novità, non ci saranno più le risorse per anticipare i costi, che solo da febbraio 2015 verranno in parte ripagati dal contributo statale».
Dopo tanta fatica, dunque,la continuità territoriale potrebbe rivelarsi come un flop.
Pochi passeggeri. Fino ad ora quasi nessuno ha deciso di volare per Pisa e Firenze. Può sembrare una delusione ma la chiave di lettura degli addetti ai lavori spiega il basso numero dei biglietti. Si parla di una media di 2 - 3 passeggeri per ogni volo. «Chiunque apre una nuova tratta – spiega Dina Peverelli, direttore operativo della compagnia – anche la più indispensabile, paga pegno». C’è bisogno di un tempo fisiologico, insomma, che deve passare prima che gli abitanti si abituino al mezzo . C’è però molta attenzione, da parte del territorio, a questa nuova possibilità di raggiungere le città toscane. «Ci sono richieste da parte di tour operator, di alberghi, di diving e anche di semplici cittadini – informa Peverelli – Il servizio interessa ma è un movimento che, allo stato attuale delle cose, non riesce a garantire la stabilità economica al servizio.
Il grido di allarme. «Per mantenere la continuità territoriale, - dice Dina Peverelli – non bastano i contributi statali e regionali ma servono anche i biglietti». La manager di Silver Air fa gli esempi di Cuneo e Albenga. «Nel primo caso – dice Peverelli – la continuità territoriale, nonostante l’aggiudicazione del bando, non è mai partita, nel secondo caso è cessata dopo due mesi. Perché nessun bando assicura il vuoto per pieno – spiega – , vale a dire che la differenza viene fatta dal numero di biglietti venduti».
Rischio flop. Eppure i rappresentanti del territorio hanno chiesto a gran voce il servizio di continuità territoriale aerea per l’Elba. «Lo avete voluto ma ora mi dovete dare i passeggeri – dice la responsabile italiana di Silver Air – in un incontro formale si era parlato di preacquisti, che hanno tempi lunghi. Si è prospettata anche una nuova società srl a sostegno dell’aeroporto , ma se c’era già Elbafly e non l’hanno tenuta in piedi di che cosa stiamo parlando?Era stata anche prospettata una sponsorizzazione da parte della gestione associata per la promozione turistica. Ma per ora niente è stato fatto. Per tutto questo serve del tempo e io non ne ho più. Dal primo dicembre non so come andare avanti. Chi ha deciso i parametri di questa continuità territoriale area ha fatto del suo meglio ma per Silver Air la coperta è troppo corta».
Tariffe alte. Silver Air compie tre voli a settimana. E qualcuno obietta che il costo a tratta è troppo elevato. «Anche in questo caso, ricevendo sovvenzioni potrei ritoccare le tariffe – dice Dina Peverelli – che devono fare i conti con tasse che fanno lievitare i costi. Ai 33 euro a tratta per Pisa e ai 35 per Firenze, si aggiunge infatti una addizionale comunale (di cui i sindaci non sanno niente) di 6 euro e 50 centesimi a tratta, più il 10% di Iva, la tassa di imbarco e la quota per la security. Un sindaco volenteroso si sta interessando a Roma per abbassare le tasse. Non so cosa riusciremo a fare ma, - ripete Peverelli – se il territorio non interviene a dicembre interromperemo il servizio con danno per tutti, anche per il futuro dell’aeroporto elbano».
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