Problemi religiosi e di gender issue su un volo El Al


Non posti nulla di nuovo: di esempi di "disturbo" da parte di ebrei ortodossi in volo ne ho letti decine, anche qui sul forum. Da notare l'estrema tolleranza che è in genere loro riservata.
 
Ma questi sono fuori, li dovevano far scendere.... però avrei accettato l'offerta in $$$ per cambiare il mio posto :D
 
lo so, ne sono stato testimone oculare mio malgrado diverse volte. E la tolleranza non e' solo da parte di ElAl.
 
Il dato di fatto è che se mi comportassi io in questo modo sarei tirato giù dall'aereo in manette. A questi individui invece tutto è permesso.
 
Tutto questo non ha nulla a che vedere con la religione, ma solo con l'ignoranza e l'arretratezza delle componenti più ortodosse delle varie confessioni (qualunque esse siano). Ci sono veri e propri psicopatici che popolano anche l'universo cristiano, e cattolico in particolare.
 
Beh credo che pochi abbiano dubbi sulle qualità di questi "fenomeni".

Penso però che la discussione sia interessante nella misura in cui si cerca di capire quali possibilità abbia il personale di bordo, ad esempio, di esercitare misure "coercitive" su queste persone (ad esempio, o acconsenti che una donna si sieda vicino a te o ti sbarchiamo), se ci siano procedure standardizzate per gestire questi casi o se di fatto tutto debba essere gestito con il buon senso (assodato che quest'ultimo verrebbe esercitato da una sola parte...).
 
Ovvio che no. D-GODE ha capito il senso del mio post. Dato che e' un problema non raro e di difficile soluzione in quanto culturale-religioso, mi interesserebbe capire se le compagnie hanno policies al riguardo.

Cioè posti la notizia, ma vorresti si parlasse della durata del volo, o delle prestazioni dell'aeromobile? :dubbio:
 
Beh credo che pochi abbiano dubbi sulle qualità di questi "fenomeni".

Penso però che la discussione sia interessante nella misura in cui si cerca di capire quali possibilità abbia il personale di bordo, ad esempio, di esercitare misure "coercitive" su queste persone (ad esempio, o acconsenti che una donna si sieda vicino a te o ti sbarchiamo), se ci siano procedure standardizzate per gestire questi casi o se di fatto tutto debba essere gestito con il buon senso (assodato che quest'ultimo verrebbe esercitato da una sola parte...).

Credo che le possibilità siano poche, nel caso specifico. Ogni azione contro questi minorati sarebbe spregiudicatamente ed ipocritamente denunciata dagli stessi come "antisemita", con tutto ciò che ne comporta in termini di immagine.
 
Qualche anno fa lessi la notizia che un comandante AZ atterrando a Tel Aviv annuncio' ai passeggeri "Welcome to Palestine". Accadde un casino, e se non ricordo male tale Cpt. fu bannato addirittura dai voli per Israele. In ogni caso, delle norme condivise parte delle compagnie su questo problema dovrebbero attenuarlo. Facile a dirsi....
 
Credo che le possibilità siano poche, nel caso specifico. Ogni azione contro questi minorati sarebbe spregiudicatamente ed ipocritamente denunciata dagli stessi come "antisemita", con tutto ciò che ne comporta in termini di immagine.

Beh chiaramente essendo la compagnia israeliana tende ad assumere un comportamento tendenzialmente "pacificatore", forse anche comprensibilmente dal suo punto di vista.
Il problema è che i passeggeri sono anche di altra nazionalità e sensibilità, per cui si aspettano che le norme di comportamento delle persone a bordo siano improntate a una certa ragionevolezza, e che tra i passeggeri che rispettano queste regole e quelli che non lo fanno debbano prevalere i primi.

Recentemente una famiglia "unruly" si rifiutava di allacciare la cintura alla bambina di due anni, ma già con posto assegnato. Niente da fare, la madre la teneva in braccio. Non chiedermi perchè, se li avessi visti non facevi la domanda. Ebbene, dopo innumerevoli conciliaboli con le assistenti e la minaccia del first officer di sbarcarli (ps circa venti minuti, già staccati dal finger) si sono arresi. Certo, un conto è minacciare di sbarcarne tre e un conto è sbarcare mezzo aereo...
 
Beh chiaramente essendo la compagnia israeliana tende ad assumere un comportamento tendenzialmente "pacificatore", forse anche comprensibilmente dal suo punto di vista.
Il problema è che i passeggeri sono anche di altra nazionalità e sensibilità, per cui si aspettano che le norme di comportamento delle persone a bordo siano improntate a una certa ragionevolezza, e che tra i passeggeri che rispettano queste regole e quelli che non lo fanno debbano prevalere i primi.

Recentemente una famiglia "unruly" si rifiutava di allacciare la cintura alla bambina di due anni, ma già con posto assegnato. Niente da fare, la madre la teneva in braccio. Non chiedermi perchè, se li avessi visti non facevi la domanda. Ebbene, dopo innumerevoli conciliaboli con le assistenti e la minaccia del first officer di sbarcarli (ps circa venti minuti, già staccati dal finger) si sono arresi. Certo, un conto è minacciare di sbarcarne tre e un conto è sbarcare mezzo aereo...
La risposta è abbastanza facile e cioè che a operare il volo era EL-AL e con situazioni particolari che hanno provocato una difficile soluzione. Fosse stata un'altra compagnia non israeliana avrebbe avuto meno problemi a sistemare la situazione visti numeri inferiori, magari meno pretese dei pax ed infine gli irriducibili sarebbero stati eventualmente sbarcati.
 
Dopo attenta riflessione concludo che se fossi stato il comandante li avrei sbarcati, punto.
Indipendentemente dalla religione, sesso, compagnia e altro. Ci vola non deve piantare grane.