Thread MXP-LIN: SEA ritira il masterplan attuale di Malpensa


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Scusate ma una domanda banalissima: con LIN saturo (o comunque vicino ai limiti esistenti del decreto), perchè non far confluire su MXP tutti i voli aggiuntivi per EXPO visto che c'è capienza, ci sono le infrastrutture, etc.? Cioè non capisco perchè stanno facendo tutto questo casino con modifica del decreto, discussioni di vario tipo tra sindaco, regione, etc. quando la soluzione c'è già, oltretutto vicina fisicamente ad EXPO e a 29min dal centro città.

Se c'è così tanto interesse per venire a Milano durante quel periodo, non credo che il turista/business man/imprenditore coinvolto o interessato ad EXPO si faccia dei problemi ad atterrare a MXP vs. LIN, quindi perchè tutto questo accanimento?

Perchè secondo me quella dell' Expo è solo una scusa che capita nel momento giusto, ma il vero fine del decreto è quello di favorire ulteriormente Alitalia su Linate permettendole di sfruttare meglio il suo 70% di slot di Linate, andando a ridurre i voli nazionali su cui ha perso molti pax per via del treno e delle low cost e rigirarli su destinazioni europee. Probabilmente questo decreto favorevole era già stato promesso dal governo come condizione per agevolare l'accordo tra AZ e EY.
 
Scusate ma una domanda banalissima: con LIN saturo (o comunque vicino ai limiti esistenti del decreto), perchè non far confluire su MXP tutti i voli aggiuntivi per EXPO visto che c'è capienza, ci sono le infrastrutture, etc.? Cioè non capisco perchè stanno facendo tutto questo casino con modifica del decreto, discussioni di vario tipo tra sindaco, regione, etc. quando la soluzione c'è già, oltretutto vicina fisicamente ad EXPO e a 29min dal centro città.

Se c'è così tanto interesse per venire a Milano durante quel periodo, non credo che il turista/business man/imprenditore coinvolto o interessato ad EXPO si faccia dei problemi ad atterrare a MXP vs. LIN, quindi perchè tutto questo accanimento?
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perchè evidentemente expo è solo una comoda scusa, un pretesto per smuovere la situazione. Non perchè importi qualcosa a Lupi se il turista atterra a LIN, MXP o VBS.
 
Se i movimenti orari rimangono invariati (come sembra di capire) LH per aprire MUC dovrebbe chiudere una frequenza su FRA per ogni nuova frequenza, se LX volesse aprire ZRH dovrebbe "chiedere" uno slot a qualche compagnia Star Alliance che a sua volta dovrebbe chiudere la frequenza.
Non vedo invece altre destinazioni per BA per convertire gli slot per LHR.
Sono curioso di vedere il decreto finale ma da quello che si capisce ora sembra un bel regalo per AZ-EY.
ZRH non è UE, rimarrebbe fuori come Russia, Tel Aviv ed aeroporti del golfo.
Il criterio sul quale sarà basato il decreto sarà un adeguamento alle nuove norme UE che non permettono discriminazioni fra destinazioni comunitarie. Formalmente è ineccepibile, così come le motivazioni per la limitazione dei movimenti non sono cambiate ed un aumento farebbe urlare a questioni di sicurezza e ambientali. Le richieste di ulteriori slot da parte delle compagnie straniere vedrebbe probabilmente il governo tedesco contro tutti, infatti francesi e olandesi ci perderebbero, mentre gli inglesi alla fine non hanno grossi vantaggio probabilmente. Infatti se non si aumentano i movimenti dovranno procurarsi alcune coppie di slot per completare gli operativi su LHR-MAD, ma insieme alle major avrebbero diritto ad entrare anche le low cost e vorrebbe dirsi portarsi a casa ulteriore concorrenza di U2 e perché no FR che potrebbero poi far abbassare gli yields. In fondo BA ha rapporti pluriennali con IG, non sarebbe un dramma probabilmente procurarsi gli slot necessari. Inoltre sostenere il diritto di accesso a tutti porterebbe poi il rischio che da altri fosse posta la questione di LHR dove gli slot sono pure monetizzabili.
E per il governo tedesco poi forzare la mano non è detto che convenga, perché si potrebbe arrivare ad eliminare il Bersani Bis in toto permettendo libero accesso alle destinazioni extra UE. Non so se LH preferisca dover faticare a trovare alcune coppie di slot per mettere un 3-4 per day su MUC oppure ricevere questi e qualche altra coppia per hub minori e qualche destinazione secondaria ma poi trovarsi a LIN una bella navetta per AUH e voli per SVO, TLV, magari Balcani in collaborazione con Air Serbia andando a dare il vantaggio di voli diretti e azzerando il vantaggio di partire da LIN o di fare uno scalo in più per i transiti via golfo.
Insomma, andando a guardarci il fronte contro il decreto potrebbe essere non dei più forti e compatto andando a vedere i singoli interessi.
 
Lupi mente sapendo di mentire, il regolamento europeo in vigore non permette una liberalizzazione temporanea di Linate, una volta aperto non si torna piu' indietro. Quindi o non è a conoscenza di questa norma oppure ci prova a prendere in giro tutti, poi a Expo finito dirà che sono quei cattivoni dell' Europa che non ci fanno piu' tornare indietro...

Sulla prima ipotesi che hai fatto ovvero liberalizzazione delle destinazioni UE a parità di movimenti, favorirebbe praticamente solo Alitalia che ha il 70% degli slot a LIN e li potrebbe giostrare come meglio crede, ma gli altri vettori europei credo farebbero subito ricorso. E per accontentali si finirebbe probabilmente a essere costretti ad aumentare i movimenti orari facendo entrare anche low cost come Ryanair e Vueling. Arriveremo nel giro di poco tempo a un Linate con oltre 10-11 milioni di pax che scoppia con code, ritardi, disservizi, terminal totalmente saturo. E al contrario avremo una MXP dove si è speso molto per il nuovo satellite C e il rifacimento del terminal per l'expo che starebbe sui 15 milioni di pax, che per la struttura attuale vuol dire largamente sotto utilizzato.
E a quel punto eliminazione completa del Bersani Bis e tana liberi tutti con destinazioni extra UE e wide body ammessi. E poi tanto vale interrare l'idroscalo e sistemare LIN come unico aeroporto di Milano.
 
Lupi mente sapendo di mentire, il regolamento europeo in vigore non permette una liberalizzazione temporanea di Linate, una volta aperto non si torna piu' indietro. Quindi o non è a conoscenza di questa norma oppure ci prova a prendere in giro tutti, poi a Expo finito dirà che sono quei cattivoni dell' Europa che non ci fanno piu' tornare indietro...

Sulla prima ipotesi che hai fatto ovvero liberalizzazione delle destinazioni UE a parità di movimenti, favorirebbe praticamente solo Alitalia che ha il 70% degli slot a LIN e li potrebbe giostrare come meglio crede, ma gli altri vettori europei credo farebbero subito ricorso. E per accontentali si finirebbe probabilmente a essere costretti ad aumentare i movimenti orari facendo entrare anche low cost come Ryanair e Vueling. Arriveremo nel giro di poco tempo a un Linate con oltre 10-11 milioni di pax che scoppia con code, ritardi, disservizi, terminal totalmente saturo. E al contrario avremo una MXP dove si è speso molto per il nuovo satellite C e il rifacimento del terminal per l'expo che starebbe sui 15 milioni di pax, che per la struttura attuale vuol dire largamente sotto utilizzato.
La limitazione dei movimenti a LIN può essere tranquillamente resa indipendente rispetto al decreto che regola le destinazioni ammesse. Del resto gli esempi di aeroporti che limitano i movimenti per ragioni ambientali o tecnico/operative rispetto al limite teorico della pista si sprecano - basta pensare a CIA. Non vedo come le compagnie estere possano opporsi allo spacchettamento dei vincoli. LIN con destinazioni libere in ambito UE (e quindi, per chi citava prima Swiss, ZHR sempre vietato) da una parte, e limite dei movimenti per ragioni ambientali/di sicurezza/di capacità dell'aerostazione e dei piazzali dall'altra. Per altro dubito che LH e BA vogliano assistere alla calata delle LC a LIN, con il rischio di vedersi erodere gli ottimi yield sul p2p generati.
 
ZRH non è UE, rimarrebbe fuori come Russia, Tel Aviv ed aeroporti del golfo.
Il criterio sul quale sarà basato il decreto sarà un adeguamento alle nuove norme UE che non permettono discriminazioni fra destinazioni comunitarie. Formalmente è ineccepibile, così come le motivazioni per la limitazione dei movimenti non sono cambiate ed un aumento farebbe urlare a questioni di sicurezza e ambientali. Le richieste di ulteriori slot da parte delle compagnie straniere vedrebbe probabilmente il governo tedesco contro tutti, infatti francesi e olandesi ci perderebbero, mentre gli inglesi alla fine non hanno grossi vantaggio probabilmente. Infatti se non si aumentano i movimenti dovranno procurarsi alcune coppie di slot per completare gli operativi su LHR-MAD, ma insieme alle major avrebbero diritto ad entrare anche le low cost e vorrebbe dirsi portarsi a casa ulteriore concorrenza di U2 e perché no FR che potrebbero poi far abbassare gli yields. In fondo BA ha rapporti pluriennali con IG, non sarebbe un dramma probabilmente procurarsi gli slot necessari. Inoltre sostenere il diritto di accesso a tutti porterebbe poi il rischio che da altri fosse posta la questione di LHR dove gli slot sono pure monetizzabili.
E per il governo tedesco poi forzare la mano non è detto che convenga, perché si potrebbe arrivare ad eliminare il Bersani Bis in toto permettendo libero accesso alle destinazioni extra UE. Non so se LH preferisca dover faticare a trovare alcune coppie di slot per mettere un 3-4 per day su MUC oppure ricevere questi e qualche altra coppia per hub minori e qualche destinazione secondaria ma poi trovarsi a LIN una bella navetta per AUH e voli per SVO, TLV, magari Balcani in collaborazione con Air Serbia andando a dare il vantaggio di voli diretti e azzerando il vantaggio di partire da LIN o di fare uno scalo in più per i transiti via golfo.
Insomma, andando a guardarci il fronte contro il decreto potrebbe essere non dei più forti e compatto andando a vedere i singoli interessi.

Ricordo che in caso di aumento dei movimenti orari e assegnazione di nuovi slot la norma prevede che il 50% dei nuovi slot venga assegnato alle compagnie già operanti a LIN in maniera proprorzionale, quindi AZ che ha il 70% prenderebbe il il 35% dei nuovi slot. Tutte le altre compagnie esistenti a LIN si dovrebbero spartire il restante 15% ovvero le briciole. Inoltre il restante 50% di nuovi slot va assegnato a compagnie nuove entranti ovvero che finora non operano a LIN è quindi probabile l'arrivo delle low cost con Ryanair, Vueling ecc...
 
è evidente che il decreto favorirà al massimo az/ ethiad, è per quel decreto che gli arabi hanno cacciato i soldi, l'unica vera condizione sospensiva dell'affare
 
Ricordo che in caso di aumento dei movimenti orari e assegnazione di nuovi slot la norma prevede che il 50% dei nuovi slot venga assegnato alle compagnie già operanti a LIN in maniera proprorzionale, quindi AZ che ha il 70% prenderebbe il il 35% dei nuovi slot. Tutte le altre compagnie esistenti a LIN si dovrebbero spartire il restante 15% ovvero le briciole. Inoltre il restante 50% di nuovi slot va assegnato a compagnie nuove entranti ovvero che finora non operano a LIN è quindi probabile l'arrivo delle low cost con Ryanair, Vueling ecc...
Appunto, a maggior ragione mi sembra che le meno interessate all'aumento degli slot a LIN siano proprio LH e BA
 
Concordo pienamente. Da quando è stata aperta la nuova Malpensa la politica milanese ha giocato sull'ambiguità del City Airport facendo finta che sia un asset per Milano anziché
una liability. Se Maroni e Pisapia domani presentassero un piano concreto di chiusura di LIN (dopo l'Expo, per carità) porterebbero a casa l'approvazione di tutti (AZ/EY compresa).
AZ-LAI ci ha rimesso milioni e milioni di Euro da LIN aperto, e IMHO se il governo andasse da AZ-EY e proponesse la chiusura di LIN nel 2016-2017 e la standardizzazione dei costi su MXP limitando il vantaggio competitivo di U2, magari i fondi per realizzare i collegamenti passanti per portare l'AV a MXP ci farebbero un pensierino a procurarsi una decina di WB aggiuntivi da piazzare a MXP e organizzare il trasferimento da LIN a MXP.
 
Appunto, a maggior ragione mi sembra che le meno interessate all'aumento degli slot a LIN siano proprio LH e BA
Infatti, e rischierebbero pure che a qualcuno passasse per la testa di chiudere LIN facendo il pasticcio completo visto che EY ha una valanga di WB in ordine e la possibilità di sostenere AZ nel ricreare un hub a MXP.
 
ZRH non è UE, rimarrebbe fuori come Russia, Tel Aviv ed aeroporti del golfo.
Il criterio sul quale sarà basato il decreto sarà un adeguamento alle nuove norme UE che non permettono discriminazioni fra destinazioni comunitarie. Formalmente è ineccepibile, così come le motivazioni per la limitazione dei movimenti non sono cambiate ed un aumento farebbe urlare a questioni di sicurezza e ambientali. Le richieste di ulteriori slot da parte delle compagnie straniere vedrebbe probabilmente il governo tedesco contro tutti, infatti francesi e olandesi ci perderebbero, mentre gli inglesi alla fine non hanno grossi vantaggio probabilmente. Infatti se non si aumentano i movimenti dovranno procurarsi alcune coppie di slot per completare gli operativi su LHR-MAD, ma insieme alle major avrebbero diritto ad entrare anche le low cost e vorrebbe dirsi portarsi a casa ulteriore concorrenza di U2 e perché no FR che potrebbero poi far abbassare gli yields. In fondo BA ha rapporti pluriennali con IG, non sarebbe un dramma probabilmente procurarsi gli slot necessari. Inoltre sostenere il diritto di accesso a tutti porterebbe poi il rischio che da altri fosse posta la questione di LHR dove gli slot sono pure monetizzabili.
E per il governo tedesco poi forzare la mano non è detto che convenga, perché si potrebbe arrivare ad eliminare il Bersani Bis in toto permettendo libero accesso alle destinazioni extra UE. Non so se LH preferisca dover faticare a trovare alcune coppie di slot per mettere un 3-4 per day su MUC oppure ricevere questi e qualche altra coppia per hub minori e qualche destinazione secondaria ma poi trovarsi a LIN una bella navetta per AUH e voli per SVO, TLV, magari Balcani in collaborazione con Air Serbia andando a dare il vantaggio di voli diretti e azzerando il vantaggio di partire da LIN o di fare uno scalo in più per i transiti via golfo.
Insomma, andando a guardarci il fronte contro il decreto potrebbe essere non dei più forti e compatto andando a vedere i singoli interessi.

Senza aumento di frequenze orarie LH dove troverebbe faticando gli slot per il 3xd o 4xd per MUC?
Ammettiamo il caso che riduca un FRA, si riprenda lo slot dato a SN per il volo su BRU .... di più non può fare. Non mi sembra che ci siano rapporti di collaborazione con IG visto che la stessa ha ceduto i propri slot a BA per i voli su LHR.
 
Concordo pienamente. Da quando è stata aperta la nuova Malpensa la politica milanese ha giocato sull'ambiguità del City Airport facendo finta che sia un asset per Milano anziché
una liability. Se Maroni e Pisapia domani presentassero un piano concreto di chiusura di LIN (dopo l'Expo, per carità) porterebbero a casa l'approvazione di tutti (AZ/EY compresa).

Pienamente condivisibile, ma senza pedemontana la tangenziale resta impraticabile per coloro che abitano nella zona est di milano
 
Senza aumento di frequenze orarie LH dove troverebbe faticando gli slot per il 3xd o 4xd per MUC?
Ammettiamo il caso che riduca un FRA, si riprenda lo slot dato a SN per il volo su BRU .... di più non può fare. Non mi sembra che ci siano rapporti di collaborazione con IG visto che la stessa ha ceduto i propri slot a BA per i voli su LHR.
Guardando il timetable di oggi, giusto per fare in fretta, ho contato un 3 coppie di slot di SN Bruxelles e 2 coppie di SAS (che li usa fra l'altro su due aeroporti diversi).
Non sono stata li a incrociare gli orari per vedere se sono comodi per federare MUC, comunque metti sul piatto un paio di questi e anche un paio di frequenze ora utilizzate su FRA dove magari accorpi due voli con un aereo più capiente e hai già un 4xd.

Certamente LH è quella che farà maggiore fatica e che si troverà accerchiata, ma proprio perché rischia di rimanere isolata (e se LH non riesce ad aspirare al meglio IAG e AF-KL sono solo contente).
 
ot ??!!!

http://brescia.corriere.it/cronaca/...to-38c64556-3f3b-11e4-97e5-7c54525b65fe.shtml

..............LA CONCLUSIONE - La premessa è doverosa: pensare di arrivare da Brescia in centro a Milano in auto è impossibile. I mezzi sono comunque necessari. Con Brebemi abbiamo scelto di prendere il passante a Pioltello dopo 57 minuti in automobile, a cui se ne sono aggiunti 20 di treno. per un totale di un’ora e 17 minuti. Con la A4, invece, abbiamo impiegato un’ora e 25 minuti, più altri 10 minuti di metropolitana. Quindi: vince Brebemi in termini di velocità (e minor stress da affollamento) ma le tariffe premiano A4: 6,70 euro contro i 10,50 della nuova autostrada.

incredibbbbbbile!!!!!!!!!!!
 
Si scrive Expo, ma si legge Alitalia. Non è un mistero per nessuno che il provvedimento in fase di stesura a Roma per superare, in modo «assolutamente temporaneo e eccezionale» come ha precisato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, il famigerato decreto Bersani bis cercherà, usiamo un eufemismo, di venire il più possibile incontro ai desiderata del nuovo socio forte (Etihad) della compagnia di bandiera che vuole maggiori margini di manovra su Linate. Se ne parla da mesi, ma ora siamo arrivati al dunque, come dimostra la lettera che, pur in tempi di baruffe quotidiane, hanno firmato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il presidente della Regione Roberto Maroni. In ballo c’è l’equilibrio faticosamente raggiunto tra lo stesso Forlanini e Malpensa e, di conseguenza, gli investimenti e i conti di Sea, società controllata da Palazzo Marino (che, quindi, impiega risorse pubbliche, non dimentichiamolo). Le rassicurazioni elargite finora sono state tante: la deroga varrà solo per i sei mesi di Expo, non ci sarà apertura alle rotte extra-Ue e comunque non potranno essere superati i 18 movimenti all’ora.

Se così sarà, e al momento non c’è ragione di dubitare delle parole spese da Lupi, per Sea potrebbe anche essere un compromesso accettabile (le richieste di Etihad erano ben più pesanti). Ma ci sono almeno due variabili, una a breve termine e l’altra rinviata al prossimo anno quando si chiuderà Expo, con cui bisogna fare i conti. La prima chiama in causa le altre compagnie europee di stanza a Linate. Solo Alitalia ha slot in esubero, quelli della navetta Milano-Roma, e può girarli sulle nuove rotte. Gli altri vettori sono già«sistemati». Di più, c’è un’ulteriore forma di concorrenza. Se la compagnia tricolore apre, facciamo il caso, una rotta per Düsseldorf, va a pestare i piedi a Lufthansa che quel collegamento finora ha dovuto gestirlo solo da Malpensa. Casi analoghi si possono verificare con le altre compagnie. Domanda: siamo sicuri che non si rivolgeranno immediatamente a Bruxelles non appenavedranno spuntare il «decreto Lupi»? I fucili sono già carichi, premere il grilletto sarà un attimo. Con quali conseguenze è difficile immaginare.


Per la seconda variabile occorre esercitare quel minimo di scetticismo che serve per non farsi mai trovare impreparati. Alitalia-Etihad oggi gioca la carta Expo per chiedere una deroga. Bene, ma per la strategia di risanamento e sviluppo della compagnia di bandiera «solo» sei mesi di liberalizzazione di Linate sono poca cosa. Non ci avrebbe speso settimane e settimane di trattative. È fin troppo facile sospettare che abbia accettato un compromesso nell’immediato con la prospettiva, di qui ad un anno, di riaprire la discussione. Tu chiamalo, se vuoi, gradualismo. Allora, poiché il futuro di Alitalia non è meno importante degli aeroporti e della loro società di gestione (qui sono in gioco soldi pubblici, là privati), sarà utile tenere le antenne ben alzate. In questo Paese, la storia lo insegna, non c’è nulla di più definitivo del provvisorio.


corriere.it

 
sempre su corriere a firma Baccaro di dice che le compagnie straniere operanti a LIN abbiano inviato ad ENAC una lamentela per non essere state interpellate circa la modifica del decreto, cosa che a loro detta avrebbero dovuto fare.
A novembre dovrebbero riunirsi suddette compagnie e decidere il riassetto dello scalo.
 
La libertà di volare deve essere uguale per tutti, Malpensa compresa
Dura e schietta presa di posizione dell'Unione Industriali sui pericoli delle decisioni in ottica Expo 2015


Da quando la crescita di importanza strategica e volume di affari l'ha fatta diventare questione nazionale, Malpensa ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Al centro dell'attenzione sorpattutto per decisioni poco razionali di Alitalia dal punto di vista operativo e commerciale, e frequente oggetto di speculazione da più parti a livello politico, a lungo andare ha visto danneggiati soprattutto chi in realtà dovrebbe avere la priorità nelle decisioni nel come gestire il presente e il futuro dell'infrastruttura. Passeggeri e imprenditori invece si sono trovati a dover subire le conseguenze di decisioni prese sulla base di considerazioni del tutto avulse. Una situazione che non accenna a cambiare e questo ha indotto l'Unione Industriali della Provincia di Varese a intervenire di prima persona, per mano del Presidente Giovanni Brugnoli.

Il primo commento che viene da fare alla proposta del Ministro Maurizio Lupi di liberalizzare le rotte di Linate durante il periodo di Expo è: speriamo. Speriamo che l'iniziativa sia veramente a tempo e non venga invece utilizzata come ulteriore grimaldello per scavare la terra sotto i piedi di Malpensa.
Lo diciamo più per esperienza che per sfiducia nei confronti delle intenzioni del decreto che sta per essere varato. Sappiamo, infatti, benissimo che molti degli attuali guai dell'aeroporto di Malpensa provengono dalle deroghe concesse in passato a Linate e, più in generale, dalla mancanza del tanto invocato piano degli aeroporti italiani. Un'assenza che ha permesso ai limiti di non essere mai stati veramente tali e alle eccezioni di diventare, col passare degli anni, delle regole.
Ciò non deve più accadere. Anche perché il risultato sarebbe solo quello di fare gli interessi di altri hub del continente che di questa mossa si avvantaggerebbero ai danni di Malpensa. Cosa già di per sé inspiegabile per i mesi dell'Expo e quanto più inaccettabile se avvenisse con una manovra a tempo nelle dichiarazioni, ma potenzialmente senza limiti nelle intenzioni.
Soprattutto in quelle di una compagnia (non più di bandiera) che potrebbe vedere in questo arco temporale un'incudine per fare i propri interessi ad aeternum. In barba a qualsiasi politica di programmazione del trasporto aereo nazionale. Programmazione che non può essere decisa da una, pur importante, singola società.
È ora di smetterla di pensare che Malpensa sia un problema di Varese, o al più, di Milano. Parliamo di un'infrastruttura in cui il Paese ha investito, senza programmarne uno sviluppo. Il rischio sempre più concreto è che si arrivi a uno spreco di risorse pubbliche di tutti (quelle messe in campo fino ad oggi), scaricando gli effetti negativi della mancata crescita su un territorio preciso, questo sì, varesino e, in parte, milanese.
Danneggiare, più o meno volutamente, Malpensa vuol dire danneggiare il Paese, passando dall'affossamento dell'intero indotto di un'economia locale. Facciamo bene i conti, dunque, e guardiamo al futuro delle scelte che vengono fatte oggi. Ma anche al presente. La liberalizzazione degli slot allo studio del governo, infatti, come dichiarato, riguarderà solo i voli europei. E' un messaggio fin troppo chiaro ai viaggiatori di altri continenti che per arrivare a Milano dovranno fare scalo in qualche altro hub tedesco, francese o inglese, per poi atterrare a Linate, magari perfino come tappa fugace di giornata, senza benefici per i sistemi di accoglienza e il loro indotto.
E Malpensa? E l'aeroporto lombardo dalla vocazione intercontinentale? Perché alla proposta di liberalizzare gli slot per Linate, nessuno affianca quella di liberalizzare le rotte intercontinentali per Malpensa? Perché non sfruttare proprio l'Expo per fare dell'aeroporto della brughiera quello per cui è nato: la porta di Milano, della Lombardia e di tutto il Nord Italia sul mondo?
È questa un'occasione più unica che rara. Un'occasione che non può essere sprecata. Che nessun altro Paese sprecherebbe, tanto più se dalla mancanza di decisioni si avvantaggiassero infrastrutture aeroportuali straniere. Bisogna agire adesso, non con annunci di rassicurazione sul futuro di Malpensa. Il futuro di questo aeroporto è ora, è Expo. Diventa inutile parlare di collegamenti, anche ferroviari, se non riempiamo aerei e piste di atterraggio e decollo. I treni, sia quelli locali che portano a Milano, sia quelli ad alta velocità per collegare Malpensa al resto d'Italia, sia quelli per il collegamento tra T1 e T2 rimarranno vuoti se non pensiamo a iniziative per portare a Malpensa la gente, o meglio per permettere a Malpensa di accogliere un degno flusso di passeggeri, nel pieno delle proprie potenzialità oggi altamente inespresse.
Iniziative come quelle che si stanno pensando per Linate vanno bene, ma devono essere messe in campo, adesso, anche per Malpensa. Perché Linate sta all'Europa, come Malpensa sta al resto del mondo. Per questo è nata Malpensa 2000, per cos'altro? Pensiamo veramente di farci sfuggire l'occasione dell'evento mondiale per eccellenza?
Se non si vuole agire subito, il dubbio è che non si agirà nemmeno nei prossimi anni. In barba, tra l'altro, a qualsiasi politica di recupero occupazionale. Il lavoro si crea con una capacità di decisione politica. Anche in questo caso non bisogna procrastinare con appelli ciò che si può fare oggi. Liberalizzare le rotte intercontinentali per Malpensa in occasione di Expo potrebbe portare nuovo lavoro e difendere anche quello che c'è già. Perché è bene che si sappia: Malpensa deve tornare a crescere non solo per creare nuovi posti di lavoro su un territorio stremato dalla crisi, ma anche per tutelare gli attuali livelli occupazionali che rischierebbero di diminuire ulteriormente se non si trovano immediate alternative alla situazione attuale e se non si interviene per il rilancio. Non domani. Adesso.


valleolona.com
 
È prevista per il prossimo lunedì la firma del tanto atteso decreto che cambierà le regole dei voli a Linate. Richiesto con forza da Alitalia ed Etihad, è destinato però a incontrare la forte protesta dei competitor, in particolare quelli esteri.


Il documento che il ministro del Trasporti Maurizio Lupi si accinge a siglare è innovativo rispetto al provvedimento del 2001 firmato Bersani, che stabiliva in 350mila passeggeri annui il numero minimo di viaggiatori per poter effettuare un volo al giorno. Cifra che, di fatto, costringeva i vettori a volare solo sulle capitali.


Il nuovo decreto, spiega il Corriere della Sera, non modificherà la capacità di Linate, fissata in 18 movimenti l'ora, ma consentirà alle compagnie aeree di volare anche su destinazioni diverse dalle capitali.


Un cambiamento chiesto da Etihad, che in questo modo potrà operare voli soprattutto su destinazioni tedesche diverse da Berlino, e che il ceo James Hogan ha posto come condizione essenziale per firmare definitivamente l'accordo di acquisizione del 49 per cento della nuova Alitalia.


Intanto, però, le altre compagnie aeree, in particolare quelle straniere, sono già sul piede di guerra: hanno infatti scritto all'Enac lamentando di non essere state interpellate dal ministro Lupi sui cambiamenti, come invece richiederebbe la procedura.

ttgitalia
 
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