Dall'aeroporto di Tripoli spariscono (almeno) 11 aerei civili


DusCgn

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9 Novembre 2005
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Aerei commerciali scomparsi dall'aeroporto di Tripoli
Gli Usa temono un nuovo 11 settembre



Un aereo non è facile da nascondere, eppure a Tripoli ne mancano ben undici. Secondo fonti ufficiali degli Stati Uniti d’America, questi aeroplani potrebbero essere utilizzati come “regalo” per ricordare l’11 settembre da parte dei fanatici islamici
Gli ufficiali americani temono che in realtà siano molti di più quelli che mancano alla conta. Ma per ora, undici aerei commerciali sono sicuramente spariti da un mese. La notizia, però, è stata data solamente ora. I velivoli sono stati presi in consegna da un gruppo terrorista che si chiama “Alba libica” che era riuscito a prendere il controllo dell’aeroporto di Tripoli.
È da due settimane che il governo americano continua a lanciare avvertimenti sul deterioramento della situazione politica libica, concentrandosi proprio sul fatto che gli aerei abbandonati sulle piste potessero essere utilizzati per scopi terroristici.
«Sì, ci sono degli aerei che mancano all’appello». Ha dichiarato una fonte ufficiale. «Temiamo che possa succedere nuovamente un 11 settembre».
Non tutti sanno che l’11 settembre non è solo l’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono, ma anche quello dell’attacco islamico all’ambasciata americano a Bengasi, in Libia. In quell'occasione furono quattro gli americani uccisi, compreso l’ambasciatore statunitense Christopher Stevens.


La presa dell'aeroporto. L’aeroporto internazionale di Tripoli era tenuto sotto controllo da milizie anti islamiste, chiuso fin dalla metà di luglio quando fu attaccato e sottratto ai terroristi di “Alba Libica”. Le foto di allora mostravano i velivoli altamente danneggiati: con proiettili sulla carlinga e sulla fusoliera. Inadatti al volo. Domenica il governo libico ha annunciato di aver perso definitivamente il controllo della capitale. I combattimento contro i gruppi radicali, come Ansar Al Sharia e Alba Libica erano stati infruttuosi. Ansar Al Sharia, nello specifico, è collegata con l’ISIS il che rende tutto molto più pericoloso. L’esperto militare marocchino, Abderrahmane Mekkaoui, parlando con Al Jazeera, ha dichiarato che gli aerei sarebbero stati prelevati da un ennesimo gruppo terrorista dal nome “Masked men Brigate”.
Mekkaoui, inoltre, ha spiegato che la minaccia che gli aerei siano utilizzati per un nuovo 11 settembre è credibile, ma non in Europa o USA, ma nel Maghreb. Sebastian Gorka, esperto di antiterrorismo, parlando con Free-Beacon, ha detto che gli aerei potrebbero essere utilizzati in due modi: o contro il Nord Africa, o colpendo i pozzi petroliferi dell’Arabia Saudita. Il primo, potrebbe ricalcare esattamente i passi dell’11/9. Ovvero utilizzare un aereo commerciale di massa per poi trasformarlo in un missile devastante contro un obiettivo sensibile.
Charles Hornes, docente alla Marine University, sostiene che la seconda modalità potrebbe essere quella di utilizzare gli aerei come un cavallo di troia, per nascondere terroristi attivi tra i passeggeri.
Gli americani non hanno ancora pubblicamente ammesso la scomparsa dei velivoli, ma stanno lavorando per rintracciarli e se necessario abbatterli.
È dalla caduta di Gheddafi che la Libia è un territorio di caccia per i terroristi, nonché zona fertile per il radicalismo islamico. L’esercito egiziano sta valutando l’ipotesi di un intervento militare per restaurare l’ordine. Gli Stati Uniti stanno invece mantenendo un basso profilo nella regione sebbene il Segretario di Stato, John Kerry, abbia confermato la consegna di elicotteri d’attacco Apache all’Egitto, la scorsa settimana.
Leonardo Rossi

http://www.iltempo.it/esteri/2014/0...li-usa-temono-un-nuovo-11-settembre-1.1302527
 
Re: dall'aeroporto di Tripoli spariscono (almeno) 11 aerei civili

Libia, Pinotti (Difesa) lancia l’allarme: rischi gravi per la sicurezza dell’Italia. Aerei usati come l’11 Settembre?


Roberta Pinotti ha riferito alle commissioni riunite di Esteri e Difesa della Camera dei Deputati e del Senato. Scomparsi 11 aerei dall’aeroporto di Tripoli, prima che cadesse nelle mani dei jihadisti di Alba Libica. È allarme internazionale nell’approssimarsi di tre anniversari all’insegna dell’11 Settembre: l’attacco agli Stati Uniti (2001), la strage di Bengasi (2012) e la Battaglia di Vienna (1683)

Roma - Nel corso dell’audizione innanzi alle commissioni Esteri e Difesa della Camera dei Deputati e del Senato. riunite in sessione congiunta, la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, ha delineato un quadro estremamente preoccupante sullo scenario di sicurezza che riguarda l’Italia e la sua proiezione mediterranea. “Vi è la possibilità che alcune delle crisi” attuali, “in primo luogo alla crisi in Libia, possano degenerare ulteriormente, con effetti potenzialmente gravi sulla sicurezza dell’Italia“, ha affermato la titolare del dicastero di via XX Settembre.

“Dobbiamo mantenere alta la nostra capacità di far fronte ad eventi imprevisti – ha raccomandato il ministro – e, al tempo stesso, dobbiamo continuare a contribuire alla sicurezza internazionale, in particolare nelle aree per noi più critiche“, ha aggiunto. In Libia “il conflitto ormai aperto fra le differenti fazioni in lotta per il potere“, con “la creazione di due realtà distinte, ognuna con un proprio Parlamento“, rischia di determinare “il completo sfaldamento dello Stato, con la perdita totale del controllo del territorio da parte delle legittime autorità, sempre piu’ esposte all’azione di gruppi armati con aspirazioni politiche, di matrice fondamentalista, ovvero dediti alle attività illegali come il traffico di esseri umani“, ha precisato Pinotti, riferendo sulle missioni internazionali all’estero in cui sono impegnati contingenti italiani.

La “Missione militare italiana in Libia (MIL, ndr)”, riconfigurata nell’ottobre 2013, “ha il compito – ha ricordato la ministra della Difesa – di organizzare, condurre, sviluppare, coordinare e monitorare tutte le attività addestrative, di assistenza e consulenza svolte in Libia nel settore della Difesa“. Il personale MIL ha “già addestrato 1.345 militari indicati a suo tempo dal legittimo governo e ha supportato la fase di screening del primo contingente libico della ‘Forza d’impiego generalè, giunto in Italia a gennaio 2014 per una fase addestrativa durata circa sei mesi, ormai conclusa per 254 militari appartenenti a un Battaglione che non risulta ancora attivato per le problematiche attuali di quel Paese“.

“Per l’insieme delle attività svolte in Libia – ha concluso Pinotti – nel decreto legge è previsto nel corso del secondo semestre di quest’anno un nucleo massimo di 100 unità. Stante la richiamata situazione, il nucleo di militari presenti in questi giorni per la missione è di poche unità, oltre chiaramente al contingente di Carabinieri addetto alla sicurezza dell’ambasciata e del personale diplomatico“.

Quello che Roberta Pinotti non ha detto è che serpeggia un allarme riservato tra le intelligence occidentali - e dei Paesi alleati di Africa e Medio Oriente – sull’evoluzione registrata sul terreno in Libia, in relazione alla scomparsa di una dozzina di aerei di linea, parcheggiati nelle piazzole di sosta dell’aeroporto di Tripoli prima che il 23 agosto scorso fosse conquistato e devastato dalle milizie jihadiste alleate di al-Qaeda.

Alba Libica, questo la nuova denominazione dei jihadisti qaedisti operanti nella Libia nord-occidentale, si sarebbe impossessata di 11 aeroplani civili, di cui si sarebbe persa letteralmente traccia. Ne ha dato ieri informazione “Il Tempo“, ma soprattutto organi di informazione statunitensi, come Fox News, The Washington Times e The Washington Free Bacon.

Gli aerei sarebbero stati sottratti ben prima della conquista definitiva dello scalo della capitale libica, da circa un mese. L’idea condivisa dalle intelligence è univoca: “possibile un attacco aereo con modalità analoghe a quelle seguite da Mohammed Atta e compagni di jihad l’11 Settembre 2001.

La preoccupazione riguarda così un fatto che potrebbe avvenire a breve, perché il 13° anniversario dell’attacco agli Stati Uniti si avvicina: ma sarà anche il 2° anniversario della strage di Bengasi, quando vennero trucidati l’ambasciatore statunitense in Libia, John Christopher Stevens, un addetto all’ufficio cifra del consolato americano, Sean Smith, e due ex militari dei Navy Seals - Glen Anthony Doherty e Tyrone Snowden Woods – che lavoravano alla sicurezza come contractors esterni.

Sobieski manda al Papa il messaggio della vittoria dipinto di Jan MatejkoL’11 Settembre è però anche un altro anniversario, altrettanto rilevante sotto il profilo storico. L’11 Settembre 1683 si svolse la Battaglia di Vienna, che vide contrapposte le truppe ottomane, guidate da Kara Mustafa, e la Lega Santa, comandata dal re di Polonia, Giovanni III di Polonia (Jan Sobieski). La sconfitta degli Ottomani determinò la fine dell’espansionismo islamico in Europa. Nelle epiche due giornate di battaglia, svolsero – secondo la leggenda – un importante ruolo due italiani: il Beato Marco di Aviano (al quale si è attribuita erreoneamente l’invenzione del croissant) e Eugenio di Savoia, capostipite della famiglia che avrebbe unificato l’Italia.

L’allarme lanciato dalla ministra Pinotti dunque riguarda la preoccupazione per un ipotetico attacco all’Italia con aerei di linea, con uno di quei 11 aeroplani scomparsi dall’aeroporto di Tripoli, ma è evidente che l’allarme riguarda tutta Europa.

(Fonti: Parlamento, Il Tempo, Fox News, The Washington Times, The Washington Free Bacon, middleeastmonitor.com)

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
Re: dall'aeroporto di Tripoli spariscono (almeno) 11 aerei civili

Ma come si fa a far sparire aerei commerciali? Non possono essere in un garage.
 
Aerei commerciali scomparsi dall'aeroporto di Tripoli
Gli Usa temono un nuovo 11 settembre



Un aereo non è facile da nascondere, eppure a Tripoli ne mancano ben undici. Secondo fonti ufficiali degli Stati Uniti d’America, questi aeroplani potrebbero essere utilizzati come “regalo” per ricordare l’11 settembre da parte dei fanatici islamici
Gli ufficiali americani temono che in realtà siano molti di più quelli che mancano alla conta. Ma per ora, undici aerei commerciali sono sicuramente spariti da un mese. La notizia, però, è stata data solamente ora. I velivoli sono stati presi in consegna da un gruppo terrorista che si chiama “Alba libica” che era riuscito a prendere il controllo dell’aeroporto di Tripoli.
È da due settimane che il governo americano continua a lanciare avvertimenti sul deterioramento della situazione politica libica, concentrandosi proprio sul fatto che gli aerei abbandonati sulle piste potessero essere utilizzati per scopi terroristici.
«Sì, ci sono degli aerei che mancano all’appello». Ha dichiarato una fonte ufficiale. «Temiamo che possa succedere nuovamente un 11 settembre».
Non tutti sanno che l’11 settembre non è solo l’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono, ma anche quello dell’attacco islamico all’ambasciata americano a Bengasi, in Libia. In quell'occasione furono quattro gli americani uccisi, compreso l’ambasciatore statunitense Christopher Stevens.


La presa dell'aeroporto. L’aeroporto internazionale di Tripoli era tenuto sotto controllo da milizie anti islamiste, chiuso fin dalla metà di luglio quando fu attaccato e sottratto ai terroristi di “Alba Libica”. Le foto di allora mostravano i velivoli altamente danneggiati: con proiettili sulla carlinga e sulla fusoliera. Inadatti al volo. Domenica il governo libico ha annunciato di aver perso definitivamente il controllo della capitale. I combattimento contro i gruppi radicali, come Ansar Al Sharia e Alba Libica erano stati infruttuosi. Ansar Al Sharia, nello specifico, è collegata con l’ISIS il che rende tutto molto più pericoloso. L’esperto militare marocchino, Abderrahmane Mekkaoui, parlando con Al Jazeera, ha dichiarato che gli aerei sarebbero stati prelevati da un ennesimo gruppo terrorista dal nome “Masked men Brigate”.
Mekkaoui, inoltre, ha spiegato che la minaccia che gli aerei siano utilizzati per un nuovo 11 settembre è credibile, ma non in Europa o USA, ma nel Maghreb. Sebastian Gorka, esperto di antiterrorismo, parlando con Free-Beacon, ha detto che gli aerei potrebbero essere utilizzati in due modi: o contro il Nord Africa, o colpendo i pozzi petroliferi dell’Arabia Saudita. Il primo, potrebbe ricalcare esattamente i passi dell’11/9. Ovvero utilizzare un aereo commerciale di massa per poi trasformarlo in un missile devastante contro un obiettivo sensibile.
Charles Hornes, docente alla Marine University, sostiene che la seconda modalità potrebbe essere quella di utilizzare gli aerei come un cavallo di troia, per nascondere terroristi attivi tra i passeggeri.
Gli americani non hanno ancora pubblicamente ammesso la scomparsa dei velivoli, ma stanno lavorando per rintracciarli e se necessario abbatterli.
È dalla caduta di Gheddafi che la Libia è un territorio di caccia per i terroristi, nonché zona fertile per il radicalismo islamico. L’esercito egiziano sta valutando l’ipotesi di un intervento militare per restaurare l’ordine. Gli Stati Uniti stanno invece mantenendo un basso profilo nella regione sebbene il Segretario di Stato, John Kerry, abbia confermato la consegna di elicotteri d’attacco Apache all’Egitto, la scorsa settimana.
Leonardo Rossi

http://www.iltempo.it/esteri/2014/0...li-usa-temono-un-nuovo-11-settembre-1.1302527

Un concentrato di idiozie, errori ed allarmismi ingiustificati senza precedenti. Poi ci lamentiamo della stampa araba e di quella russa.
 
Re: dall'aeroporto di Tripoli spariscono (almeno) 11 aerei civili

Libia, Pinotti (Difesa) lancia l’allarme: rischi gravi per la sicurezza dell’Italia. Aerei usati come l’11 Settembre?


Roberta Pinotti ha riferito alle commissioni riunite di Esteri e Difesa della Camera dei Deputati e del Senato. Scomparsi 11 aerei dall’aeroporto di Tripoli, prima che cadesse nelle mani dei jihadisti di Alba Libica. È allarme internazionale nell’approssimarsi di tre anniversari all’insegna dell’11 Settembre: l’attacco agli Stati Uniti (2001), la strage di Bengasi (2012) e la Battaglia di Vienna (1683)

Roma - Nel corso dell’audizione innanzi alle commissioni Esteri e Difesa della Camera dei Deputati e del Senato. riunite in sessione congiunta, la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, ha delineato un quadro estremamente preoccupante sullo scenario di sicurezza che riguarda l’Italia e la sua proiezione mediterranea. “Vi è la possibilità che alcune delle crisi” attuali, “in primo luogo alla crisi in Libia, possano degenerare ulteriormente, con effetti potenzialmente gravi sulla sicurezza dell’Italia“, ha affermato la titolare del dicastero di via XX Settembre.

“Dobbiamo mantenere alta la nostra capacità di far fronte ad eventi imprevisti – ha raccomandato il ministro – e, al tempo stesso, dobbiamo continuare a contribuire alla sicurezza internazionale, in particolare nelle aree per noi più critiche“, ha aggiunto. In Libia “il conflitto ormai aperto fra le differenti fazioni in lotta per il potere“, con “la creazione di due realtà distinte, ognuna con un proprio Parlamento“, rischia di determinare “il completo sfaldamento dello Stato, con la perdita totale del controllo del territorio da parte delle legittime autorità, sempre piu’ esposte all’azione di gruppi armati con aspirazioni politiche, di matrice fondamentalista, ovvero dediti alle attività illegali come il traffico di esseri umani“, ha precisato Pinotti, riferendo sulle missioni internazionali all’estero in cui sono impegnati contingenti italiani.

La “Missione militare italiana in Libia (MIL, ndr)”, riconfigurata nell’ottobre 2013, “ha il compito – ha ricordato la ministra della Difesa – di organizzare, condurre, sviluppare, coordinare e monitorare tutte le attività addestrative, di assistenza e consulenza svolte in Libia nel settore della Difesa“. Il personale MIL ha “già addestrato 1.345 militari indicati a suo tempo dal legittimo governo e ha supportato la fase di screening del primo contingente libico della ‘Forza d’impiego generalè, giunto in Italia a gennaio 2014 per una fase addestrativa durata circa sei mesi, ormai conclusa per 254 militari appartenenti a un Battaglione che non risulta ancora attivato per le problematiche attuali di quel Paese“.

“Per l’insieme delle attività svolte in Libia – ha concluso Pinotti – nel decreto legge è previsto nel corso del secondo semestre di quest’anno un nucleo massimo di 100 unità. Stante la richiamata situazione, il nucleo di militari presenti in questi giorni per la missione è di poche unità, oltre chiaramente al contingente di Carabinieri addetto alla sicurezza dell’ambasciata e del personale diplomatico“.

Quello che Roberta Pinotti non ha detto è che serpeggia un allarme riservato tra le intelligence occidentali - e dei Paesi alleati di Africa e Medio Oriente – sull’evoluzione registrata sul terreno in Libia, in relazione alla scomparsa di una dozzina di aerei di linea, parcheggiati nelle piazzole di sosta dell’aeroporto di Tripoli prima che il 23 agosto scorso fosse conquistato e devastato dalle milizie jihadiste alleate di al-Qaeda.

Alba Libica, questo la nuova denominazione dei jihadisti qaedisti operanti nella Libia nord-occidentale, si sarebbe impossessata di 11 aeroplani civili, di cui si sarebbe persa letteralmente traccia. Ne ha dato ieri informazione “Il Tempo“, ma soprattutto organi di informazione statunitensi, come Fox News, The Washington Times e The Washington Free Bacon.

Gli aerei sarebbero stati sottratti ben prima della conquista definitiva dello scalo della capitale libica, da circa un mese. L’idea condivisa dalle intelligence è univoca: “possibile un attacco aereo con modalità analoghe a quelle seguite da Mohammed Atta e compagni di jihad l’11 Settembre 2001.

La preoccupazione riguarda così un fatto che potrebbe avvenire a breve, perché il 13° anniversario dell’attacco agli Stati Uniti si avvicina: ma sarà anche il 2° anniversario della strage di Bengasi, quando vennero trucidati l’ambasciatore statunitense in Libia, John Christopher Stevens, un addetto all’ufficio cifra del consolato americano, Sean Smith, e due ex militari dei Navy Seals - Glen Anthony Doherty e Tyrone Snowden Woods – che lavoravano alla sicurezza come contractors esterni.

Sobieski manda al Papa il messaggio della vittoria dipinto di Jan MatejkoL’11 Settembre è però anche un altro anniversario, altrettanto rilevante sotto il profilo storico. L’11 Settembre 1683 si svolse la Battaglia di Vienna, che vide contrapposte le truppe ottomane, guidate da Kara Mustafa, e la Lega Santa, comandata dal re di Polonia, Giovanni III di Polonia (Jan Sobieski). La sconfitta degli Ottomani determinò la fine dell’espansionismo islamico in Europa. Nelle epiche due giornate di battaglia, svolsero – secondo la leggenda – un importante ruolo due italiani: il Beato Marco di Aviano (al quale si è attribuita erreoneamente l’invenzione del croissant) e Eugenio di Savoia, capostipite della famiglia che avrebbe unificato l’Italia.

L’allarme lanciato dalla ministra Pinotti dunque riguarda la preoccupazione per un ipotetico attacco all’Italia con aerei di linea, con uno di quei 11 aeroplani scomparsi dall’aeroporto di Tripoli, ma è evidente che l’allarme riguarda tutta Europa.

(Fonti: Parlamento, Il Tempo, Fox News, The Washington Times, The Washington Free Bacon, middleeastmonitor.com)

© RIPRODUZIONE RISERVATA
E che se ne possono fare di un aereo civile sottratto contro l'Europa? Gli aerei in volo sono costantemente monitorati e aerei kamikaze che andassero a violare spazi aerei sarebbero ben presto abbattuti.
L'11 settembre la problematica è che furono sequestrati voli di linea.
 
Re: dall'aeroporto di Tripoli spariscono (almeno) 11 aerei civili

E che se ne possono fare di un aereo civile sottratto contro l'Europa? Gli aerei in volo sono costantemente monitorati e aerei kamikaze che andassero a violare spazi aerei sarebbero ben presto abbattuti.
L'11 settembre la problematica è che furono sequestrati voli di linea.

Mah....non la vedo cosi' semplice e automatica la questione; navigli vari entrano tranquillamente nelle nostre acque territoriali senza che accada nulla ed e' gia' accaduto che anche aerei stranieri siano entrati nel nostro spazio aereo prima di essere intercettati e scortati fuori; non e' accaduto nulla in questi casi, ma non e' cosi' semplice abbattere un aereo commerciale che magari sorvola gia' dei centri abitati. E di certo non possiamo contare molto sull'ente libico di assistenza al volo...

http://www.rainews.it/it/news.php?newsid=80439
http://www.repubblica.it/online/cronaca/ambasciata/aereo/aereo.html
 
Non è un problema di capacità tecnica, è un problema di messaggio.
Il significato di questo (e purtroppo tanti altri) articolo è: gli islamisti sono i cattivi. Tutto il resto è un orpello di contorno.
 
Re: dall'aeroporto di Tripoli spariscono (almeno) 11 aerei civili

Mah....non la vedo cosi' semplice e automatica la questione; navigli vari entrano tranquillamente nelle nostre acque territoriali senza che accada nulla ed e' gia' accaduto che anche aerei stranieri siano entrati nel nostro spazio aereo prima di essere intercettati e scortati fuori; non e' accaduto nulla in questi casi, ma non e' cosi' semplice abbattere un aereo commerciale che magari sorvola gia' dei centri abitati. E di certo non possiamo contare molto sull'ente libico di assistenza al volo...

http://www.rainews.it/it/news.php?newsid=80439
http://www.repubblica.it/online/cronaca/ambasciata/aereo/aereo.html
Magari contiamo sulla nostra aeronautica militare per la difesa dello spazio aereo e non stiamo parlando di voli di linea.
Pensare che un aereo civile fantasma in mano a terroristi possa decollare dalla Libia, sorvolare il Meditterraneo e arrivare sopra città italiane senza essere intercettato dall'aeronautica militare vorrebbe dire un grado di inefficienza nemmeno lontanamente immaginabile da parte della nostra difesa aerea.
Il problema di situazioni tipo l'11 settembre è se vengono sequestrati regolari voli di linea dove ci sono ridotti tempi di reazione, sorvolo di zone abitate e civili a bordo.
 
Re: dall'aeroporto di Tripoli spariscono (almeno) 11 aerei civili

Posso fare un po' di what-if?

Magari contiamo sulla nostra aeronautica militare per la difesa dello spazio aereo e non stiamo parlando di voli di linea.

Sarebbero 11 target mescolati a traffico regolare.
Con tutto il rispetto per l'AMI, in tempo di pace la vedo grigia...

Pensare che un aereo civile fantasma in mano a terroristi possa decollare dalla Libia, sorvolare il Meditterraneo e arrivare sopra città italiane senza essere intercettato dall'aeronautica militare vorrebbe dire un grado di inefficienza nemmeno lontanamente immaginabile da parte della nostra difesa aerea.

E se non fossero fantasmi?
Se seguissero un piano di volo regolarmente inviato come AG, con dati farlocchi e transponder opportunamente "configurato"?

Qualche anno fa l'USAF ha fatto passare 2 747 per Learjet attraverso USA, Atlantico e mezza europa (e non lo dice #StrakerEraPresenteQuando, ma se ne vanta in un documentario un certo G. W. Bush).
 
Da Tripoli alla Calabria ci passa mezz'ora di liner. Accorgitene (e già qui...), manda su qualcuno per una identificazione positiva e ci siamo giocati i bronzi di Riace.
Per fortuna (dell'Italia) credo che i bersagli possano essere altri.