Alitalia ed Etihad : la firma


Stato
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A me sembra di ricordare che i bilaterali siano organizzati dalla UE, vale a dire esiste la possibilita' che non ci siano solo nuovi spazi per EK ma anche che compagnie aeree europee abbiano nuovi spazi.

I bilaterali in questo ambito sono trattati dai singoli stati. Quindi Italia con UAE. Vedi quello che è' accaduto il mese scorso quando a Istanbul, oltre ai governi, quello italiano e turco, vi erano anche gli aeroporti italiani.
Il bilaterale italo-turco era oramai diventato assai precario ed hanno sanato tutte le deroghe concesse in itinere dall'ultimo accordo siglato qualche anno fa.
 
@londonfog

Sono d'accordo con te, ma penso che con l'apertura di Crossrail LHR riacquisterà favore anche per i voli di corto-medio raggio.

LCY ha lo svantaggio degli orari d'apertura limitati. Comunque, a questi prezzi degli slot e per quello che ci deve fare Alitalia, Heathrow è un po' come andare a fare la spesa al supermercato con la Ferrari guasta, tenuto conto che il T4 non è collegato al Heathrow Express.
 
Alitalia-Etihad, dopo la firma manager al lavoro sulle sinergie
Laura Serafini


ROMA
I manager di Etihad sono pronti a entrare in Alitalia. La presenza di un team del vettore arabo accanto al management italiano per seguire da vicino l'operatività della compagnia e la gestione è una delle tre condizioni che il vettore emiratino ha posto nel preaccordo con Alitalia per arrivare alla conclusione del matrimonio a fine 2014. Si tratta di una presenza che va oltre quanto avvenuto sinora, con i gruppi di lavoro comuni che hanno buttato giù i capisaldi dell'alleanza e i manager arabi che hanno passato al setaccio i conti in occasione della due diligence.
Il vettore emiratino vuole cominciare a conoscere a fondo punti di forza e punti di debolezza della compagnia per essere pronto, una volta firmato il closing, a mettere a frutto sinergie, azioni manageriali e processi integrativi che consentano ad Alitalia di recuperare terreno competitivo e arrestare l'assorbimento di cassa operativa, visto che le perdite ormai superano i 2 milioni al giorno.
Si potrebbe semplificare dicendo che i nuovi partner vogliono in qualche modo accelerare gli effetti benefici dell'integrazione anche per consentire alla compagnia italiana di chiudere l'anno con i conti meno pesanti delle attese. Una scelta che avrebbe dato maggiore tranquillità anche agli azionisti italiani di Cai, che sino a qualche giorno fa erano in disaccordo proprio su chi e con quale impegno finanziario avrebbe dovuto fare fronte a eventuali perdite del 2014 che andassero ben oltre al budget preventivato a inizio anno (e comunque sensibilmente superiori ai 560 persi nel 2013).
Non è chiaro quando i manager di Etihad – che sono stati seguiti nell'operazione Alitalia dalla società di consulenza di Angelo Provasoli – entreranno in questa nuova veste nella compagnia italiana, ma è presumibile che questo avvenga nelle prossime settimane e comunque prima che sia erogato il finanziamento da circa 150 milioni necessario per dotare Alitalia della liquidità necessaria per garantire l'operatività fino alla fine dell'anno. I 300 milioni di nuova finanza innestati con l'aumento di capitale deliberato a fine 2013 sono già stati bruciati dalla società nel primo semestre. Il terzo trimestre può autofinanziarsi con i proventi della vendita dei biglietti per le vacanze. Ma nel quarto trimestre si stimano perdite tra i 150 e i 220 milioni.
La gestione degli ultimi mesi di Alitalia stand-alone ormai sembra una questione subordinata rispetto alle prospettive di crescita che si aprono con l'alleanza con Etihad, non solo per Alitalia ma anche per l'indotto degli scali italiani. Uno studio di Andrea Guercin e Ugo Arrigo dell'università Bicocca di Milano individua come il maggior punto di forze della nuova partnership la possibilità di consentire ad Alitalia di svilupparsi nelle rotte di lungo raggio, le uniche a consentire margini interessanti da quando il mercato sul corto e medio raggio è stato fortemente aggredito dalle compagnie low cost. Etihad intende fornire 7 nuovi aerei per coprire queste rotte. Il processo non sarà immediato e dispiegherà i suoi effetti entro il 2018, ma a fine piano è stato calcolato che Alitalia potrà aumentare i ricavi per passeggero da 151 a 170 euro e di pari passo stabilizzare i costi operativi (anche questo un punto di debolezza di Alitalia, che fatica a tenerli sotto controllo) al livello attuale, attorno a 140-141 euro per passeggero. L'aumento dei posti occupati sul lungo raggio si aggirerà attorno al 27 per cento. Etihad prevede di tornare al pareggio entro il 2017; secondo i due docenti nel 2018 Alitalia potrà avere un margine operativo di 600 milioni e un utile netto pari al 5 per cento dei ricavi.
Lo studio prende in considerazione anche l'impatto per gli scali italiani, che sarebbe positivo sia per Malpensa che per Fiumicino, destinato a diventare l'hub internazionale di Alitalia-Etihad.
La strategia di incremento dei voli sul lungo raggio sarà realizzata nello scalo milanese, con un incremento delle frequenze settimanali da 11 a 25 voli. Nello scalo romano saliranno invece da 87 a 113. L'aumento complessivo dei voli lungo-raggio sui due scali sarà del 60% (da 98 a 159 voli).
Anche il mantenimento dello status di hub al Leonardo da Vinci, che l'alleanza con Etihad garantisce, ha un forte impatto occupazionale rispetto a un declassamento di aeroporto point-to-point che si rischiava in caso di fallimento di Alitalia. Secondo lo studio, l'hub garantisce occupazione diretta per mille persone ogni milione di passeggeri, per un totale di 36.200 occupati. Nel caso di declassamento a point-to-point Fiumicino potrebbero perdere tra il 25 e il 30% degli occupati. Calcolando anche l'occupazione indiretta, dunque l'indotto, l'hub dà lavoro a 123 mila persone. Se ci fosse stato il declassamento, avrebbero potuto essere persi fino a 30 mila posti di lavoro.

IN CIFRE

300 milioni
L'aumento del 2013
Le risorse sono già state bruciate dalla società nel primo semestre. Il terzo trimestre può autofinanziarsi con i proventi della vendita dei biglietti per le vacanze, ma nel quarto trimestre si stimano perdite tra i 150 e i 220 milioni
+60%
I voli a medio-lungo raggio
A Malpensa si punta a un incremento delle frequenze settimanali da 11 a 25 voli. Nello scalo romano saliranno invece da 87 a 113. L'aumento complessivo dei voli lungo-raggio sui due scali sarà da 98 a 159 voli
36.200
Gli addetti di Fiumicino
Secondo uno studio dell'Università Bicocca, l'hub garantisce occupazione diretta per mille persone ogni milione di passeggeri

Mi sembra incredibile che AZ perda oltre 2 milioni al giorno.
E' sbagliato il conteggio sul totale delle rotte a lungo raggio a regime. Sommando le 25 frequenze settimanali di MXP alle 113 di FCO, si arriva un totale di 138 e non di 159 come scritto nell'articolo.
 
Alitalia-Etihad, dopo la firma manager al lavoro sulle sinergie
Laura Serafini


ROMA
I manager di Etihad sono pronti a entrare in Alitalia. La presenza di un team del vettore arabo accanto al management italiano per seguire da vicino l'operatività della compagnia e la gestione è una delle tre condizioni che il vettore emiratino ha posto nel preaccordo con Alitalia per arrivare alla conclusione del matrimonio a fine 2014. Si tratta di una presenza che va oltre quanto avvenuto sinora, con i gruppi di lavoro comuni che hanno buttato giù i capisaldi dell'alleanza e i manager arabi che hanno passato al setaccio i conti in occasione della due diligence.
Il vettore emiratino vuole cominciare a conoscere a fondo punti di forza e punti di debolezza della compagnia per essere pronto, una volta firmato il closing, a mettere a frutto sinergie, azioni manageriali e processi integrativi che consentano ad Alitalia di recuperare terreno competitivo e arrestare l'assorbimento di cassa operativa, visto che le perdite ormai superano i 2 milioni al giorno.
Si potrebbe semplificare dicendo che i nuovi partner vogliono in qualche modo accelerare gli effetti benefici dell'integrazione anche per consentire alla compagnia italiana di chiudere l'anno con i conti meno pesanti delle attese. Una scelta che avrebbe dato maggiore tranquillità anche agli azionisti italiani di Cai, che sino a qualche giorno fa erano in disaccordo proprio su chi e con quale impegno finanziario avrebbe dovuto fare fronte a eventuali perdite del 2014 che andassero ben oltre al budget preventivato a inizio anno (e comunque sensibilmente superiori ai 560 persi nel 2013).
Non è chiaro quando i manager di Etihad – che sono stati seguiti nell'operazione Alitalia dalla società di consulenza di Angelo Provasoli – entreranno in questa nuova veste nella compagnia italiana, ma è presumibile che questo avvenga nelle prossime settimane e comunque prima che sia erogato il finanziamento da circa 150 milioni necessario per dotare Alitalia della liquidità necessaria per garantire l'operatività fino alla fine dell'anno. I 300 milioni di nuova finanza innestati con l'aumento di capitale deliberato a fine 2013 sono già stati bruciati dalla società nel primo semestre. Il terzo trimestre può autofinanziarsi con i proventi della vendita dei biglietti per le vacanze. Ma nel quarto trimestre si stimano perdite tra i 150 e i 220 milioni.
La gestione degli ultimi mesi di Alitalia stand-alone ormai sembra una questione subordinata rispetto alle prospettive di crescita che si aprono con l'alleanza con Etihad, non solo per Alitalia ma anche per l'indotto degli scali italiani. Uno studio di Andrea Guercin e Ugo Arrigo dell'università Bicocca di Milano individua come il maggior punto di forze della nuova partnership la possibilità di consentire ad Alitalia di svilupparsi nelle rotte di lungo raggio, le uniche a consentire margini interessanti da quando il mercato sul corto e medio raggio è stato fortemente aggredito dalle compagnie low cost. Etihad intende fornire 7 nuovi aerei per coprire queste rotte. Il processo non sarà immediato e dispiegherà i suoi effetti entro il 2018, ma a fine piano è stato calcolato che Alitalia potrà aumentare i ricavi per passeggero da 151 a 170 euro e di pari passo stabilizzare i costi operativi (anche questo un punto di debolezza di Alitalia, che fatica a tenerli sotto controllo) al livello attuale, attorno a 140-141 euro per passeggero. L'aumento dei posti occupati sul lungo raggio si aggirerà attorno al 27 per cento. Etihad prevede di tornare al pareggio entro il 2017; secondo i due docenti nel 2018 Alitalia potrà avere un margine operativo di 600 milioni e un utile netto pari al 5 per cento dei ricavi.
Lo studio prende in considerazione anche l'impatto per gli scali italiani, che sarebbe positivo sia per Malpensa che per Fiumicino, destinato a diventare l'hub internazionale di Alitalia-Etihad.
La strategia di incremento dei voli sul lungo raggio sarà realizzata nello scalo milanese, con un incremento delle frequenze settimanali da 11 a 25 voli. Nello scalo romano saliranno invece da 87 a 113. L'aumento complessivo dei voli lungo-raggio sui due scali sarà del 60% (da 98 a 159 voli).
Anche il mantenimento dello status di hub al Leonardo da Vinci, che l'alleanza con Etihad garantisce, ha un forte impatto occupazionale rispetto a un declassamento di aeroporto point-to-point che si rischiava in caso di fallimento di Alitalia. Secondo lo studio, l'hub garantisce occupazione diretta per mille persone ogni milione di passeggeri, per un totale di 36.200 occupati. Nel caso di declassamento a point-to-point Fiumicino potrebbero perdere tra il 25 e il 30% degli occupati. Calcolando anche l'occupazione indiretta, dunque l'indotto, l'hub dà lavoro a 123 mila persone. Se ci fosse stato il declassamento, avrebbero potuto essere persi fino a 30 mila posti di lavoro.

IN CIFRE

300 milioni
L'aumento del 2013
Le risorse sono già state bruciate dalla società nel primo semestre. Il terzo trimestre può autofinanziarsi con i proventi della vendita dei biglietti per le vacanze, ma nel quarto trimestre si stimano perdite tra i 150 e i 220 milioni
+60%
I voli a medio-lungo raggio
A Malpensa si punta a un incremento delle frequenze settimanali da 11 a 25 voli. Nello scalo romano saliranno invece da 87 a 113. L'aumento complessivo dei voli lungo-raggio sui due scali sarà da 98 a 159 voli
36.200
Gli addetti di Fiumicino
Secondo uno studio dell'Università Bicocca, l'hub garantisce occupazione diretta per mille persone ogni milione di passeggeri

Mi sembra incredibile che AZ perda oltre 2 milioni al giorno.
E' sbagliato il conteggio sul totale delle rotte a lungo raggio a regime. Sommando le 25 frequenze settimanali di MXP alle 113 di FCO, si arriva un totale di 138 e non di 159 come scritto nell'articolo.

Al di là delle imprecisioni , la notizia, secondo me buona, è il comissariamento" de facto" ? di AZ da parte di EY.
Speriamo riescano a tappare qualche buco ....
 
Alitalia-Etihad, dopo la firma manager al lavoro sulle sinergie
Laura Serafini


ROMA
I manager di Etihad sono pronti a entrare in Alitalia. La presenza di un team del vettore arabo accanto al management italiano per seguire da vicino l'operatività della compagnia e la gestione è una delle tre condizioni che il vettore emiratino ha posto nel preaccordo con Alitalia per arrivare alla conclusione del matrimonio a fine 2014. Si tratta di una presenza che va oltre quanto avvenuto sinora, con i gruppi di lavoro comuni che hanno buttato giù i capisaldi dell'alleanza e i manager arabi che hanno passato al setaccio i conti in occasione della due diligence.
Il vettore emiratino vuole cominciare a conoscere a fondo punti di forza e punti di debolezza della compagnia per essere pronto, una volta firmato il closing, a mettere a frutto sinergie, azioni manageriali e processi integrativi che consentano ad Alitalia di recuperare terreno competitivo e arrestare l'assorbimento di cassa operativa, visto che le perdite ormai superano i 2 milioni al giorno.
Si potrebbe semplificare dicendo che i nuovi partner vogliono in qualche modo accelerare gli effetti benefici dell'integrazione anche per consentire alla compagnia italiana di chiudere l'anno con i conti meno pesanti delle attese. Una scelta che avrebbe dato maggiore tranquillità anche agli azionisti italiani di Cai, che sino a qualche giorno fa erano in disaccordo proprio su chi e con quale impegno finanziario avrebbe dovuto fare fronte a eventuali perdite del 2014 che andassero ben oltre al budget preventivato a inizio anno (e comunque sensibilmente superiori ai 560 persi nel 2013).
Non è chiaro quando i manager di Etihad – che sono stati seguiti nell'operazione Alitalia dalla società di consulenza di Angelo Provasoli – entreranno in questa nuova veste nella compagnia italiana, ma è presumibile che questo avvenga nelle prossime settimane e comunque prima che sia erogato il finanziamento da circa 150 milioni necessario per dotare Alitalia della liquidità necessaria per garantire l'operatività fino alla fine dell'anno. I 300 milioni di nuova finanza innestati con l'aumento di capitale deliberato a fine 2013 sono già stati bruciati dalla società nel primo semestre. Il terzo trimestre può autofinanziarsi con i proventi della vendita dei biglietti per le vacanze. Ma nel quarto trimestre si stimano perdite tra i 150 e i 220 milioni.
La gestione degli ultimi mesi di Alitalia stand-alone ormai sembra una questione subordinata rispetto alle prospettive di crescita che si aprono con l'alleanza con Etihad, non solo per Alitalia ma anche per l'indotto degli scali italiani. Uno studio di Andrea Guercin e Ugo Arrigo dell'università Bicocca di Milano individua come il maggior punto di forze della nuova partnership la possibilità di consentire ad Alitalia di svilupparsi nelle rotte di lungo raggio, le uniche a consentire margini interessanti da quando il mercato sul corto e medio raggio è stato fortemente aggredito dalle compagnie low cost. Etihad intende fornire 7 nuovi aerei per coprire queste rotte. Il processo non sarà immediato e dispiegherà i suoi effetti entro il 2018, ma a fine piano è stato calcolato che Alitalia potrà aumentare i ricavi per passeggero da 151 a 170 euro e di pari passo stabilizzare i costi operativi (anche questo un punto di debolezza di Alitalia, che fatica a tenerli sotto controllo) al livello attuale, attorno a 140-141 euro per passeggero. L'aumento dei posti occupati sul lungo raggio si aggirerà attorno al 27 per cento. Etihad prevede di tornare al pareggio entro il 2017; secondo i due docenti nel 2018 Alitalia potrà avere un margine operativo di 600 milioni e un utile netto pari al 5 per cento dei ricavi.
Lo studio prende in considerazione anche l'impatto per gli scali italiani, che sarebbe positivo sia per Malpensa che per Fiumicino, destinato a diventare l'hub internazionale di Alitalia-Etihad.
La strategia di incremento dei voli sul lungo raggio sarà realizzata nello scalo milanese, con un incremento delle frequenze settimanali da 11 a 25 voli. Nello scalo romano saliranno invece da 87 a 113. L'aumento complessivo dei voli lungo-raggio sui due scali sarà del 60% (da 98 a 159 voli).
Anche il mantenimento dello status di hub al Leonardo da Vinci, che l'alleanza con Etihad garantisce, ha un forte impatto occupazionale rispetto a un declassamento di aeroporto point-to-point che si rischiava in caso di fallimento di Alitalia. Secondo lo studio, l'hub garantisce occupazione diretta per mille persone ogni milione di passeggeri, per un totale di 36.200 occupati. Nel caso di declassamento a point-to-point Fiumicino potrebbero perdere tra il 25 e il 30% degli occupati. Calcolando anche l'occupazione indiretta, dunque l'indotto, l'hub dà lavoro a 123 mila persone. Se ci fosse stato il declassamento, avrebbero potuto essere persi fino a 30 mila posti di lavoro.

IN CIFRE

300 milioni
L'aumento del 2013
Le risorse sono già state bruciate dalla società nel primo semestre. Il terzo trimestre può autofinanziarsi con i proventi della vendita dei biglietti per le vacanze, ma nel quarto trimestre si stimano perdite tra i 150 e i 220 milioni
+60%
I voli a medio-lungo raggio
A Malpensa si punta a un incremento delle frequenze settimanali da 11 a 25 voli. Nello scalo romano saliranno invece da 87 a 113. L'aumento complessivo dei voli lungo-raggio sui due scali sarà da 98 a 159 voli
36.200
Gli addetti di Fiumicino
Secondo uno studio dell'Università Bicocca, l'hub garantisce occupazione diretta per mille persone ogni milione di passeggeri

Mi sembra incredibile che AZ perda oltre 2 milioni al giorno.
E' sbagliato il conteggio sul totale delle rotte a lungo raggio a regime. Sommando le 25 frequenze settimanali di MXP alle 113 di FCO, si arriva un totale di 138 e non di 159 come scritto nell'articolo.

In più aumentare il LF del lungo raggio del 27% significa riempirli per oltre il 100% considerato che la media annuale e' già vicina all'80%.
I due mln al giorno sono calcolati sui 560 del 2013 che scontano l'accantonamento di oltre 200 per le cause badco.
 
In più aumentare il LF del lungo raggio del 27% significa riempirli per oltre il 100% considerato che la media annuale e' già vicina all'80%.
I due mln al giorno sono calcolati sui 560 del 2013 che scontano l'accantonamento di oltre 200 per le cause badco.

Credo volessero dire l'aumento dei posti sul LR é del 27%, non dei posti occupati.
 
Ora sarà interessante seguire il toto-nomine, in ordine CEO, CFO e CCO e dentro l'area commerciale il nuovo capo del REVMAN, quello del SALES e del MKT.

Invece come COO immagino rimarrà Schisano per il momento, come avete precedentemente detto.
 
Alitalia, Colaninno: “E’ la terza volta che la salviamo. Aspetterei riconoscimento”
Per il capitano dei patrioti di Berlusconi e Passera "i saputelli-che-se-ne-intendono non considerano l’enorme sacrificio degli imprenditori che hanno partecipato al piano Fenice"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 10 agosto 2014

“È la terza volta che salviamo Alitalia, dopo averne garantito la continuità con denari solo nostri e senza ritorni. Anzi, mi aspetterei un riconoscimento per l’enorme sacrificio degli imprenditori che hanno partecipato a quel piano industriale con proprie risorse e con uno spirito di difesa degli asset nazionali che i saputelli-che-se-ne-intendono di sicuro non hanno messo sul tavolo”. Parola di Roberto Colaninno, il capitano dei 21 patrioti di Silvio Berlusconi e Corrado Passera che nel 2008 rilevarono la compagnia purgata dei debiti, per capitolare nel giro di 5 anni e convolare a nozze con Etihad dopo l’iniezione di capitale urgente di fine 2013.

L’accordo con gli arabi, rivendica ancora Colaninno in un’intervista rilasciata al Messaggero in edicola domenica 10 agosto, è stato chiuso “con soddisfazione” e “l’affare migliore l’ha fatto Alitalia, il cui destino senza Etihad sarebbe stato molto difficile. Ci siamo associati a una potenza di fuoco pazzesca: noi saremo la loro Porta d’Occidente, loro la nostra Porta d’Oriente. Senza di noi loro avrebbero avuto comunque un futuro di crescita, noi saremmo stati costretti a lasciare a casa 15mila lavoratori”. Per il presidente uscente della compagnia, quindi, con le nozze “ci guadagnerà tutto il Paese”.

Confermata poi, come prevedibile, la linea Lupi sugli aiuti di Stato. Le Poste, “hanno trattato la loro partecipazione con i parametri tipici di un investimento industriale – sostiene il patron della Piaggio – Capisco l’irritazione di chi sull’impresa ha scommesso più denari con maggiori rischi, ma a questo punto parlare di aiuto pubblico sarebbe del tutto fuori luogo”. Quanto alle banche che hanno tenuto in piedi Alitalia contro ogni logica, “tutti dovremmo essere grati agli istituti di credito per il ruolo determinante svolto, in primis Intesa e Unicredit, senza cui tutto ciò non sarebbe stato possibile”.

Quindi l’uscita dalla torre di controllo dove è attesa, al suo posto, la nomina di Luca di Montezemolo. “Ho deciso di fare l’azionista. Resterò ovviamente nel cda ma avendo altre cose importanti da gestire come Piaggio e le attività del gruppo Immsi, preferisco lasciare con alle spalle il suggello dell’intesa con Etihad”, dice ancora Colaninno. “Piaggio è uno dei vanti del made in Italy, e ormai l’ultima grande realtà industriale nei settori delle due ruote e dell’automotive ad avere sede e capitali italiani”.
 
Anzi, mi aspetterei un riconoscimento per l’enorme sacrificio degli imprenditori che hanno partecipato a quel piano industriale con proprie risorse e con uno spirito di difesa degli asset nazionali che i saputelli-che-se-ne-intendono di sicuro non hanno messo sul tavolo”.

Ma vi è mai venuto il dubbio che il miglior riconoscimento per gli imprenditori capaci è il profitto?
 
Quindi l’uscita dalla torre di controllo dove è attesa, al suo posto, la nomina di Luca di Montezemolo. “Ho deciso di fare l’azionista. Resterò ovviamente nel cda ma avendo altre cose importanti da gestire come Piaggio e le attività del gruppo Immsi, preferisco lasciare con alle spalle il suggello dell’intesa con Etihad”, dice ancora Colaninno. “Piaggio è uno dei vanti del made in Italy, e ormai l’ultima grande realtà industriale nei settori delle due ruote e dell’automotive ad avere sede e capitali italiani”.

Ma entra o non entra?

www.quattroruote.it/news/formula_1/...tezemolo_sceglie_di_restare_alla_ferrari.html
 
Colaninno

"Salve"
Partiamo già malissimo, sarà una mia mania, ma è un termine che non sopporto, specialmente in situazioni ufficiali.

"...ci crederete o no, ma io avevo in mente un'allenaza con una grande compagnia araba"
Infatti quello che continuava a spingere per AF era il nostro EI-MAW.
Senza pudore, veramente.
Se non altro dovrebbe essere arrivato al capolinea...
 
I 320 di AZ non sono certo configurati per una buona business di medio raggio. Pero' avrebbe senso riconfigurarli anche perche' con i 320 da Roma si puo' arrivare in molti aeroporti nell'ambito del Medio Raggio. Aeroporti che presenterebbero interessanti possibilita' di aspirare traffico (o aeroporti da cui AZ aspira gia' traffico tipo TLV).
Possibile una riconfigurazione di un certo numero di macchine con una vera C per operare AUH e tutta una ßervite di destinazioni di medio raggio dove avrebbe senso offrire sedili dedicati potendone vendere il valore aggiunto.
 
Possibile una riconfigurazione di un certo numero di macchine con una vera C per operare AUH e tutta una ßervite di destinazioni di medio raggio dove avrebbe senso offrire sedili dedicati potendone vendere il valore aggiunto.

...che non è null'altro della quale si parla da anni per migliorare il servizio su alcune direttrici di medio che necessitano di una C più dignitosa.

P.S.

Bella la scharfes S.
 
miei ex-colleghi di Az mi hanno detto che molti ex-AirOne (anch'essi miei ex-colleghi poi...ne ho girate tante) sono stati colpiti duramente (almeno per quanto riguarda gli ambienti operativi).
Anche i più giovani Az li, tutti a casa.
E pensare che potevo esserci anche io la se continuavo a lavorare in Az-Ap...speriamo solo che l'azienda attuale dove lavoro sappia fare meglio (dubito).

Ma dei vari posti proposti da Etihad per ricollocare personale Az giù ad Abu Dhabi se ne sa qualcosa? Come procede?
 
piuttosto, noto che nessuno è stato cosi gentile da rispondere a un mio post precedente, in particolare iscritti a uil.

richiedo, con cortesia, di spiegarmi come è possibile che molti forumisti di AC avevano previsto la firma di uil un minuto prima della firma con gli arabi.


gradiewi una risposta, in particolare da iscritti uil e personale viaggainte.

per il resto, di nuovo complimenti ai molti forumisti che hanno indovinato, e con l'occasione vi chiedo di inviare su mia casella personale i numeri da giocare al superenalotto.:):D

grazie in anticipo:)
 
Stato
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