"Stop alla terza pista, ma l'impegno per la brughiera non è finito"
Associazioni e comitati pronti a seguire il percorso di riconoscimento dell'area del Gaggio come Sito d'Interesse Comunitario
«Una grande vittoria di tutti i comitati e dei tanti cittadini che in questi anni hanno raccolto migliaia di firme e si sono battuti contro questo assurdo progetto». Questi sono giorni di grande soddisfazione, per chi per anni si è battuto contro la terza pista di Malpensa e contro l'ampliamento dello scalo: dopo il ritiro del Master Plan da parte di Enac e Sea, esulta il comitato No Terza Pista di Vanzaghello, che ha rappresentato la voce critica nella zona dell'alto milanere, accanto ad alcuni Comuni (come la piccola Nosate, che si sarebbe ritrovata quasi confinante con l'aeroporto). «Si metta dunque la parola fine alla cementificazione e alla speculazione edilizia abilmente nascosti dalla costruzione della terza pista e del polo logistico. Questa è soltanto la prima tappa della lotta per la protezione del nostro territorio che continuerà con l'ambizioso obiettivo di riconoscimento come S.I.C. - Sito di Interesse Comunitario - della stupenda brughiera di Via Gaggio. Lavoreremo ancora in futuro perchè questo luogo diventi definitivamente area integralmente protetta del Parco del Ticino essendo l'ultima brughiera a sud delle Alpi». La stessa prospettiva - rilanciare con una nuova richiesta di tutela, avanzata già dal Parco del Ticino - è condivisa anche da un'altra voce ormai storica della battaglia per la difesa della brughiera, quella Viva Via Gaggio, il gruppo nato nel 2010 in modo originale (un racconto collettivo e un luogo di confronto, prima che un comitato): «Ce l’abbiamo fatta. Certo non da soli: moltissimi sono stati gruppi di persone e gli enti che hanno fatto sentire la loro voce per difendere ciò su cui si sarebbe voluto solo speculare: il nostro territorio, la nostra terra, la nostra storia e, soprattutto, il futuro delle prossime generazioni, che si sarebbero viste private di un patrimonio che è ormai entrato nel nostro Dna», scrivono quelli di Via Gaggio nel loro blog. Tuttavia, ci piace pensare che VivaViaGaggio abbia contribuito, nel suo piccolo, a vincere questa battaglia: non contro la terza pista e l’aeroporto, ma per la difesa del territorio». «La battaglia non è finita», aggiunge anche Elena Strohmenger del Covest, il comitato della sponda piemontese del Ticino, che guarda verso l'aeroporto. «Malpensa e le sue problematiche non si esauriscono con il ritiro di questo Masterplan. Se il Parco del Ticino ha subito una “devastazione ambientale” come oramai certificato giuridicamente e dall’apertura del dossier d’infrazione da parte dell’Europa, quali sono le ricadute sulla popolazione residente? Dovremo anche in futuro vigilare per un’equa distribuzione dei voli sul territorio e per definire regole che minimizzino le ricadute negative sulla salute della popolazione e dell’ambiente. Malpensa può essere, infatti, un’opportunità anche per l’occupazione se resa compatibile con l’ambiente e i territori in cui è inserita».
16/07/2014
redazione@varesenews.it
http://www3.varesenews.it/gallarate...gno-per-la-brughiera-non-e-finito-292978.html
"Cambiamo Abbiategrasso" su Tangenziale Anas
Sea ha ritirato il MasterPlan e il progetto terza pista di Malpensa con annessa richiesta di ampliamento dell’aeroporto e realizzazione di Cargo City.
Una notizia che potrebbe essere la classica pietra tombale sul progetto di Tangenziale Anas che da 13 anni minaccia il territorio del Parco del Ticino e del Parco Sud.
Infatti, considerato che l’accessibilità all’hub aeroportuale (che evidentemente non sarà più tale) era l’obiettivo da raggiungere con i soldi messi a disposizione dalle casse pubbliche, il semplice buon senso dovrebbe obbligare al ritiro dei progetti di infrastrutture che erano stati inseriti nella legge obiettivo nel 2001.
Ricorsi, petizioni, assemblee e manifestazioni dei Comitati No Tangenziale e dei comuni di Cassinetta di Lugagnano, Albairate e Cisliano finora hanno fatto da argine, messo zeppe e paletti.
Unesco e Sopraintendeza, attivati da esposti di sindaci e cittadini hanno rallentato l’iter.
Ora, il tramonto di Malpensa potrebbe essere l’epilogo di questa tentata aggressione.
Ma il partito del cemento non mollerà l’osso tanto facilmente.
Il Comitato Si Tangenziale, i suoi imprenditori, i suoi ex sindaci, i suoi ex assessori, si agiteranno ancora parecchio.
Cercheranno di portare avanti il progetto comunque. Perché il disegno dell’anello esterno delle tangenziali di Milano non è ancora sconfitto.
Un progetto che, mentre non destina un euro alla sistemazione della Milano-Baggio lasciando i pendolari ad imprecare in coda ai semafori, scaricherà sul nostro territorio il traffico delle tangenziali attuali.
Occorre riprendere e mantenere la mobilitazione, portare il dibattito nei consigli comunali e in assemblee con i cittadini.
Cambiamo Abbiategrasso