767 near miss (BCN July 6, 2014)


Una domanda. Il TCAS (sul 767 ovviamente), interviene in questo caso?

In atterraggio il TCAS non va utilizzato altrimenti ci sarebbero TCAS resolution ad ogni atterraggio. Immagina un aeromobile al punto attesa e quindi a distanza di sicurezza rispetto ad un aeromobile in atteraggio che si trova sulla testata pista. La distanza sarebbe sempre e comunque sotto le 5nm e quindi il TCAS darebbe una resolution.
 
Per dare un taglio tecnico alla discussione, ci puoi spiegare quali sono e come funzionano le misure di protezione a seconda delle varie situazioni di visibilità per evitare potenziali incidenti in situazioni simili?
Grazie!:)

Laddove sono implementate le Low Visibility Procedures hai dei valori di RVR e base delle nubi che ti impongono l'utilizzo di certe procedure sull'aeroporto. Si passa dal richiedere uno spaziamento maggiore fra due avvicinamenti per l'eventuale inserimento di partenze, al mantenimento delle aree sensitive libere per l'effettuazione di avvicinamenti in categoria, barre accese, movimentazione a blocchi degli a/m sull'area di manovra, ritiro dei mezzi non essenziali. E' tematica molto ampia...;)
 
Per dare un taglio tecnico alla discussione, ci puoi spiegare quali sono e come funzionano le misure di protezione a seconda delle varie situazioni di visibilità per evitare potenziali incidenti in situazioni simili?
Grazie!:)

Mi ero perso questo post...
Confermo quanto detto da Radar Contact, la tematica è molto ampia in quanto specifica per ogni aeroporto in funzione delle caratteristiche intrinseche del sito (pista/e, lunghezza taxyways, piazzali etc) e del tipo di ausili implementati. Inoltre le norme prevedono diverse misure da adottare in funzione di vari step di visibilità e/o ceiling.
Ad ogni modo le misure di protezione di cui disponiamo sono molteplici:
1) restrizioni di flusso. È forse la più banale. Man mano che le condimeteo peggiorano la capacità aeroportuale diminuisce. Meno voli = meno potenziali conflitti di traffico
3) procedure. Anche questa è probabilmente banale. Si va dal far liberare l'area di movimento a tutti i mezzi e/o persone, all'utilizzo obbligatorio del follow me sull'Apron, ad effettuare un numero limitato di movimenti alla volta, all'utilizzo durante il rullaggio di Intermediate Holding Points (ovvero punti attesa posti a intervalli regolari lungo le taxyways) etc etc
3) stop bars. Si tratta di un sistema di luci posto in corrispondenza di ogni punto attesa (o comunque di ogni raccordo che interseca una pista). È composto da una serie di luci rosse trasversali alla twy centerline. L'accensione della stop bar comporta anche lo spengimento della twy centerline per i 60 metri successivi. Il CTA in torre contestualmente all'autorizzazione all'ingresso spenge la barra rossa e accende il centerline. Un eventuale superamento di una stop bar accesa comporta un allarme acustico in TWR
4) SMGCS (surface movement ground control system). È un sistema (credo che in Italia non sia implementato in nessun aeroporto) che prevede l'accensione sequenziale delle luci verdi delle twy per indicare agli aeromobili il corretto routing al suolo
5) SMR (surface movement radar). È un radar primario per permettere ai controllori in TWR di "vedere" i movimenti al suolo anche in condizioni di bassa visibilità. È spesso abbinato ad altri sistemi (ad esempio multilaterazione) per consentire di vestire le tracce e di vedere anche i mezzi aeroportuali.
 
Mi ero perso questo post...
Confermo quanto detto da Radar Contact, la tematica è molto ampia in quanto specifica per ogni aeroporto in funzione delle caratteristiche intrinseche del sito (pista/e, lunghezza taxyways, piazzali etc) e del tipo di ausili implementati. Inoltre le norme prevedono diverse misure da adottare in funzione di vari step di visibilità e/o ceiling.
Ad ogni modo le misure di protezione di cui disponiamo sono molteplici:
1) restrizioni di flusso. È forse la più banale. Man mano che le condimeteo peggiorano la capacità aeroportuale diminuisce. Meno voli = meno potenziali conflitti di traffico
3) procedure. Anche questa è probabilmente banale. Si va dal far liberare l'area di movimento a tutti i mezzi e/o persone, all'utilizzo obbligatorio del follow me sull'Apron, ad effettuare un numero limitato di movimenti alla volta, all'utilizzo durante il rullaggio di Intermediate Holding Points (ovvero punti attesa posti a intervalli regolari lungo le taxyways) etc etc
3) stop bars. Si tratta di un sistema di luci posto in corrispondenza di ogni punto attesa (o comunque di ogni raccordo che interseca una pista). È composto da una serie di luci rosse trasversali alla twy centerline. L'accensione della stop bar comporta anche lo spengimento della twy centerline per i 60 metri successivi. Il CTA in torre contestualmente all'autorizzazione all'ingresso spenge la barra rossa e accende il centerline. Un eventuale superamento di una stop bar accesa comporta un allarme acustico in TWR
4) SMGCS (surface movement ground control system). È un sistema (credo che in Italia non sia implementato in nessun aeroporto) che prevede l'accensione sequenziale delle luci verdi delle twy per indicare agli aeromobili il corretto routing al suolo
5) SMR (surface movement radar). È un radar primario per permettere ai controllori in TWR di "vedere" i movimenti al suolo anche in condizioni di bassa visibilità. È spesso abbinato ad altri sistemi (ad esempio multilaterazione) per consentire di vestire le tracce e di vedere anche i mezzi aeroportuali.

a MXP non c'è?
 
In atterraggio il TCAS non va utilizzato altrimenti ci sarebbero TCAS resolution ad ogni atterraggio. Immagina un aeromobile al punto attesa e quindi a distanza di sicurezza rispetto ad un aeromobile in atteraggio che si trova sulla testata pista. La distanza sarebbe sempre e comunque sotto le 5nm e quindi il TCAS darebbe una resolution.

Questo e il motivo perché il transponder viene acceso solo poco prima di entrare in pista. Comunque , mi sembra , che sotto i 1000 piedi il transponder va automaticamente in modalità TA ( avviso di traffico), e non più in modo RA ( manovra evasiva )


La notte guadagna le ombre della sera e le cancella come l inchiostro versato sui fogli dei miei ricordi
 
Molto interessanti le info, grazie.
Riguardando il filmato, mi sembra evidente che i piloti non si sono accorti del sopraggiungere del 767.
Anni fa presi un volo da FCO che era strapieno e mi fecero accomodare in cockpit (l'alternativa era il predellino ma io ovviamente chiesi di sedermi con i piloti...) e mi ricordo che i piloti quando si piazzarono per il decollo diedero un veloce sguardo per vedere se arrivava qualcuno.
Forse si trattò di un gesto istintivo (un po' come quando si esce da un incrocio) e non credo che ci siano delle regole in proposito, ma non pensate che forse sia il caso di chiedere sempre ai piloti di dare un'occhiata quando si attraversa una pista?
 
Anche nei video su youtube dal cockpit sento spesso la chiamata da parte del CPT "left is clear" e del FO "right is clear" prima di entrare in pista...


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Mi ero perso questo post...
Confermo quanto detto da Radar Contact, la tematica è molto ampia in quanto specifica per ogni aeroporto in funzione delle caratteristiche intrinseche del sito (pista/e, lunghezza taxyways, piazzali etc) e del tipo di ausili implementati. Inoltre le norme prevedono diverse misure da adottare in funzione di vari step di visibilità e/o ceiling.
Ad ogni modo le misure di protezione di cui disponiamo sono molteplici:
1) restrizioni di flusso. È forse la più banale. Man mano che le condimeteo peggiorano la capacità aeroportuale diminuisce. Meno voli = meno potenziali conflitti di traffico
3) procedure. Anche questa è probabilmente banale. Si va dal far liberare l'area di movimento a tutti i mezzi e/o persone, all'utilizzo obbligatorio del follow me sull'Apron, ad effettuare un numero limitato di movimenti alla volta, all'utilizzo durante il rullaggio di Intermediate Holding Points (ovvero punti attesa posti a intervalli regolari lungo le taxyways) etc etc
3) stop bars. Si tratta di un sistema di luci posto in corrispondenza di ogni punto attesa (o comunque di ogni raccordo che interseca una pista). È composto da una serie di luci rosse trasversali alla twy centerline. L'accensione della stop bar comporta anche lo spengimento della twy centerline per i 60 metri successivi. Il CTA in torre contestualmente all'autorizzazione all'ingresso spenge la barra rossa e accende il centerline. Un eventuale superamento di una stop bar accesa comporta un allarme acustico in TWR
4) SMGCS (surface movement ground control system). È un sistema (credo che in Italia non sia implementato in nessun aeroporto) che prevede l'accensione sequenziale delle luci verdi delle twy per indicare agli aeromobili il corretto routing al suolo
5) SMR (surface movement radar). È un radar primario per permettere ai controllori in TWR di "vedere" i movimenti al suolo anche in condizioni di bassa visibilità. È spesso abbinato ad altri sistemi (ad esempio multilaterazione) per consentire di vestire le tracce e di vedere anche i mezzi aeroportuali.

Grazie mille, è bello come partendo da un commento come il mio da profano si riesca ad arricchire la discussione con contributi tecnici come questo.
 
Le mie capacità di utilizzo di Photoshop lasciano molto a desiderare, e si vede, ma questo dovrebbe essere stato il percorso di rullaggio dell'A340 Aerolinas:

YMkikol.jpg


(Fonte: AvHerald + AIP España)

Il 340 ha prima attraversato la 02 via K, poi a sinistra via D, ed infine a destra via M. Quest'ultimo attraversamento è quello registrato nel video, con il 767 UTA in corto finale.

Due conti della serva: la pista 02/20 è lunga circa 2600 metri, e la taxiway M è grosso modo a metà, dunque diciamo a 1300 metri dalla testata 02 dove atterrava il 767. Questa è l'ipotesi peggiore, ossia la distanza minima alla quale gli aerei potrebbero essersi trovati nel caso in cui il 767 abbia riattaccato precisamente in testata. Fermo restando che, a giudicare dal video, quei due aerei non si sarebbero mai e poi mai toccati, nemmeno se per assurdo l'argentino avesse mantenuto una velocità costante nell'attraversamento - cosa che palesemente non ha fatto, vista la sgasata.

Senza le registrazioni delle comunicazioni, non possiamo ancora capire il nodo principale dell'evento: l'argentino era autorizzato all'attraversamento o meno?

Senza le registrazioni, c'è poco altro da dire. Certo, la reazione di AENA ha un po' il tono del "Aho, erano libbberi...", e non so bene come giudicarla.
 
Senza le registrazioni, c'è poco altro da dire. Certo, la reazione di AENA ha un po' il tono del "Aho, erano libbberi...", e non so bene come giudicarla.

Su Liveatc.net la traccia incriminata manca: la registrazione precedente si ferma con l'Utair autorizzato a mantenere 2000 piedi.
 
Questo e il motivo perché il transponder viene acceso solo poco prima di entrare in pista. Comunque , mi sembra , che sotto i 1000 piedi il transponder va automaticamente in modalità TA ( avviso di traffico), e non più in modo RA ( manovra evasiva )


La notte guadagna le ombre della sera e le cancella come l inchiostro versato sui fogli dei miei ricordi

Il TCAS "filtra" e inibisce i traffici via via che l'altitudine RA (radio altrimetrica) diminuisce durante la fase finale dell'avvicinamento ;)
 
Le mie capacità di utilizzo di Photoshop lasciano molto a desiderare, e si vede, ma questo dovrebbe essere stato il percorso di rullaggio dell'A340 Aerolinas:

YMkikol.jpg


(Fonte: AvHerald + AIP España)

Il 340 ha prima attraversato la 02 via K, poi a sinistra via D, ed infine a destra via M. Quest'ultimo attraversamento è quello registrato nel video, con il 767 UTA in corto finale.

Due conti della serva: la pista 02/20 è lunga circa 2600 metri, e la taxiway M è grosso modo a metà, dunque diciamo a 1300 metri dalla testata 02 dove atterrava il 767. Questa è l'ipotesi peggiore, ossia la distanza minima alla quale gli aerei potrebbero essersi trovati nel caso in cui il 767 abbia riattaccato precisamente in testata. Fermo restando che, a giudicare dal video, quei due aerei non si sarebbero mai e poi mai toccati, nemmeno se per assurdo l'argentino avesse mantenuto una velocità costante nell'attraversamento - cosa che palesemente non ha fatto, vista la sgasata.

Senza le registrazioni delle comunicazioni, non possiamo ancora capire il nodo principale dell'evento: l'argentino era autorizzato all'attraversamento o meno?

Senza le registrazioni, c'è poco altro da dire. Certo, la reazione di AENA ha un po' il tono del "Aho, erano libbberi...", e non so bene come giudicarla.

AR era in partenza se ho capito bene; dunque, a BCN per spostarsi dal gate alla RWY assegnata si deve attraversare per 3 (tre) volte un'altra pista??? :dubbio:
 
fatevi due risate :sconfortato:

Barcellona, mancata collisione
Due aerei si sfiorano all'alba


Un Airbus argentino taglia la pista a un Boeing della russa Utair in atterraggio: il pilota effettua un’impennata. Nessun ferito. L’aeroporto: «Nessun pericolo»

Collisione sfiorata, sabato mattina, sulle piste dell'aeroporto El Prat di Barcellona. Avrebbe potuto essere un disastro paragonabile alla sciagura di Los Rodeos, a Tenerife, quando nel 1977 morirono 583 persone nell'impatto tra due aerei, ma grazie alla prontezza di spirito di un pilota questa volta la strage non c'è stata. All’origine dell’incidente è probabile che ci sia stato un errore di comunicazione o un fraintendimento tra piloti. Un video amatoriale ha documentato quanto accaduto.

La riattaccata
L'abilità è stata quella di un pilota della compagnia russa Utair che, in fase d'atterraggio con un Boeing 767 proveniente da Mosca Domodedovo (Capienza massima: 336 passeggeri) , è riuscito a evitare lo scontro con un Airbus A340 della Aerolineas Argentinas (fino a 300 passeggeri) pronto a decollare per Buenos Aires. A contribuire alla corretta esecuzione della manovra l'eccellente visibilità, a differenza di quanto capitò 37 anni fa a Tenerife.

La «near miss», o mancata collisione, si è verificata nelle prime ore del mattino di sabato. Alle 6.53 il volo UT5187, ormai prossimo all'atterraggio sulla pista 02 dell'aeroporto catalano (sotto i 60 metri di altitudine, a circa 20 secondi dal previsto contatto con l'asfalto), riprende improvvisamente quota fino a 1.200 metri prima di effettuare un nuovo approccio e atterrare alle 7.06 lungo la stessa runway. Attraverso la pista lunga 2.500 metri è infatti transitato l’AR1163, in ritardo di quasi un'ora sull’ora di decollo prevista e diretto al punto d'attesa per lanciarsi lungo la pista 25R. Il volo per Buenos Aires è poi decollato alle 7.09 senza ulteriori contrattempi.

Un portavoce dell'Aena, l'Ente per l'aviazione spagnolo, ha comunque assicurato che non c'è mai stato un reale pericolo di contatto tra i due velivoli, e che il pilota russo - sceso fino una quota di 100 metri - ha soltanto "preferito" effettuare una riattaccata. L’intersezione tra le due piste, la 25 R e la 02, avviene pressapoco dopo due terzi della lunghezza della pista 02, quindi dopo circa 1780 metri di asfalto, cui andrebbe sommata la distanza ancora da percorrere da parte dell’UT5187, in quel momento a 142 nodi (263 km/h) e in frenata. Se la velocità fosse stata costante, e non è il caso, all’aereo russo sarebbero serviti almeno 24 secondi per raggiungere il punto occupato da quello argentino.
L’inchiesta e la protesta di Utair
In ogni caso lunedì è stata aperta un'inchiesta sull'incidente, dato che non è ancora chiaro se l'attraversamento della pista da parte dell'Ar1163 sia avvenuto con o senza l'autorizzazione della torre di controllo. Nell'inchiesta non verranno utilizzate le immagini, realizzate da uno spotter, un appassionato di aerei che va a “caccia” di immagini e filmati, dato che il lavoro dell'Aena si baserà esclusivamente sui dati. UtAir ha però formalmente protestato ricordando come «secondo le regole internazionali un aereo in fase d’approccio ha la priorità assoluta rispetto agli aerei a terra».
Il cambio di turno
Un portavoce dell’associazione dei controllori di volo spagnoli (Aprocta), David Guillamon, ha spiegato a El Pais che in quel momento, a causa del cambio dei venti, in quel momento l’aeroporto stava riconfigurando i punti di partenza e di atterraggio, aggiungendo anche che era in corso il cambio del turno tra i controllori della torre di Barcellona. Questo, e il fatto che il volo AR1163 abbia seguito una strada che normalmente non viene utilizzata nella fase a terra (i normali percorsi per raggiungere la testa della pista 25R sono molto più esterni), lascia aperte, secondo Guillamon, le ipotesi di un errore umano tanto a terra quanto sull’Airbus. Lo stesso responsabile dell’Aprocta sottolinea anche che le riattaccate sono piuttosto frequenti, una ogni 3.000 tentativi di atterraggi circa.
Il precedente delle linee argentine
Non manca chi ricorda un precedente, proprio a Barcellona, che riguardava le Aerolineas Argentinas. Il 12 novembre 2012 un A340 in volo da Buenos Aires per la città catalana (AR1160), mentre aspettava il suo turno d’atterraggio lungo la pista 25R, sfiorò un A320 di Iberia perché si era rifiutato di seguire le indicazioni della torre di controllo, che li aveva invitati a volare 100 piedi (30 metri) più in basso di quanto segnalato. L’incidente mancato, i due aerei si trovarono a 90 metri di differenza verticale ma a 3,7 km di distanza orizzontale, fu riportato con anche i dialoghi torre-Ar1160 (in spagnolo) dall’Aviation Herald e risultò parzialmente coinvolto anche un volo Easyjet proveniente da Milano.

http://www.corriere.it/esteri/14_luglio_07/barcellona-mancata-collisione-due-aerei-si-sfiorano-alba-d50b1a4c-05e6-11e4-9ae2-2d514cff7f8f.shtml