Thread Alitalia - Etihad IV : DICHIARAZIONE CONGIUNTA


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Infatti, allo scopo sarebbe comunque presente il fondo rischi.

Per una maggiore sicurezza l'entrata nel capitale da parte di Poste poteva essere effettuato da Mistral, non che cambiasse la sostanza ma sarebbe stata una operazione fra due compagnie aeree e non fra una compagnia e la capofila che possiede anche una propria compagnia aerea.

Mistral, una compagnia perennemente in perdita, improvvisamente ha capitali da investire. La cosa sarebbe stata poco credibile, l'entrata nel capitale da parte delle Poste e' piu' trasparente.
 
Mistral, una compagnia perennemente in perdita, improvvisamente ha capitali da investire. La cosa sarebbe stata poco credibile, l'entrata nel capitale da parte delle Poste e' piu' trasparente.

La getto li' e poi mi faccio lapidare dal forum: a mio parere l'entrata di Poste l'anno scorso poteva essere forse discutibile, il loro raddoppio ora sarebbe invece sensato e augurabile.

Mi spiego meglio: Poste ha liquidi da investire e ha mostrato negli ultimi anni di volere e sapere diversificare bene, vedi ad esempio il ramo assicurazioni e Poste Mobile, entrambi settori di grande successo. Date queste premesse, investire 75 milioni l'anno scorso in una azienda moribonda che altrimenti sarebbe fallita, potrebbe suonare come aiuto di stato, specie se Poste si facesse da parte quando arriva l'investitore serio a salvare "la patria" (ovvero EY). Significherebbe avvere gettato 75 milioni alle ortiche in nome dell'aiuto di Stato. Invece, metterne altri 75 milioni ora, o quel che e' necessario per partecipare ad un aumento di capitale e rimanere con una forte quota, o aumentarla, nel momento in cui l'azienda puo' essere sul serio rilanciata, e potrebbe essere il vero giro di boa di Alitalia, sarebbe segno di un seria politica di diversificazioni di Poste che vuole puntare sul settore aereo (anche sviluppando sinergie, e rendendo forse profittevole Mistral come sussidiaria feeder e charter di Alitalia) e credere nel rilancio di una azienda che potra' essere profittevole in futuro.

Vedremo quale strada scelgono. Considerate le condizioni finanziarie di Poste, l'investimento (dubbio) gia' fatto in passato, ed il processo di rivoluzione in atto ora in Alitalia, io non avrei dubbi su cosa dovrebbero fare ora.
 
Mistral, una compagnia perennemente in perdita, improvvisamente ha capitali da investire. La cosa sarebbe stata poco credibile, l'entrata nel capitale da parte delle Poste e' piu' trasparente.

"Trasparente" probabilmente solo per te e qualche tuo amico del forum.
"Secondo quanto riferito dall’agenzia Agi, il commissario alla concorrenza, Joaquin Almunia, ha domandato un’integrazione di documentazione finalizzata a verificare se l’intervento (75 milioni in contanti) di Poste Italiane si configuri o meno come un aiuto di Stato distorsivo della concorrenza."
http://www.ilfattoquotidiano.it/201...hiarimenti-su-ipotesi-aiuti-di-stato/1044858/
 
Mi spiego meglio: Poste ha liquidi da investire e ha mostrato negli ultimi anni di volere e sapere diversificare bene, vedi ad esempio il ramo assicurazioni e Poste Mobile, entrambi settori di grande successo. Date queste premesse, investire 75 milioni l'anno scorso in una azienda moribonda che altrimenti sarebbe fallita, potrebbe suonare come aiuto di stato, specie se Poste si facesse da parte quando arriva l'investitore serio a salvare "la patria" (ovvero EY)...

Nel caso lo fosse e nel caso la UE lo accertasse, basterebbe solo restituire i 75 milioni di euro come ha detto qualcuno? Voglio dire, la concorrenza e' stata falsata, no? NOn ci sarebbero ulteriori sanzioni?
 
Mistral, una compagnia perennemente in perdita, improvvisamente ha capitali da investire. La cosa sarebbe stata poco credibile, l'entrata nel capitale da parte delle Poste e' piu' trasparente.
Infatti sulla provenienza del capitale non sarebbe cambiato nulla, probabilmente avranno inserito nel dossier maggiori sinergie così, sempre se l'hanno fatto.
 
La getto li' e poi mi faccio lapidare dal forum: a mio parere l'entrata di Poste l'anno scorso poteva essere forse discutibile, il loro raddoppio ora sarebbe invece sensato e augurabile.

Mi spiego meglio: Poste ha liquidi da investire e ha mostrato negli ultimi anni di volere e sapere diversificare bene, vedi ad esempio il ramo assicurazioni e Poste Mobile, entrambi settori di grande successo. Date queste premesse, investire 75 milioni l'anno scorso in una azienda moribonda che altrimenti sarebbe fallita, potrebbe suonare come aiuto di stato, specie se Poste si facesse da parte quando arriva l'investitore serio a salvare "la patria" (ovvero EY). Significherebbe avvere gettato 75 milioni alle ortiche in nome dell'aiuto di Stato. Invece, metterne altri 75 milioni ora, o quel che e' necessario per partecipare ad un aumento di capitale e rimanere con una forte quota, o aumentarla, nel momento in cui l'azienda puo' essere sul serio rilanciata, e potrebbe essere il vero giro di boa di Alitalia, sarebbe segno di un seria politica di diversificazioni di Poste che vuole puntare sul settore aereo (anche sviluppando sinergie, e rendendo forse profittevole Mistral come sussidiaria feeder e charter di Alitalia) e credere nel rilancio di una azienda che potra' essere profittevole in futuro.

Vedremo quale strada scelgono. Considerate le condizioni finanziarie di Poste, l'investimento (dubbio) gia' fatto in passato, ed il processo di rivoluzione in atto ora in Alitalia, io non avrei dubbi su cosa dovrebbero fare ora.
Aggiungo una cosa alla tua sensata analisi: per Poste quelle cifre sono bruscolini e ovviamente non rilanciare ora con EY non ha senso. Penso comunque che a meno di interventi UE (stanno cercando di mettersi di traverso) Poste rilancerà in AZ.
 
L'arrivo di un partner che investe oltre un miliardo di €, che non ha un network sovrapponibile, che propone uno spostamento sul lungo raggio (non è che da oggi a domani c'è qualcuno che piazza decine di WB aggiuntivi così di colpo. AZ non riuscirebbe nemmeno a riempirli da MXP e FCO. In 4 anni progettano un aumento della flotta LR del 32%.)

Mi sono persa quali sarebbero le difficoltà di Airbus e immagino Boeing? Eventualmente potrebbero attingere dal portafoglio di un lessor se non viene ritenuto opportuno che il lessor sia EY stessa.

Al momento non mi pare si sia letto qualcosa di concreto riguardo progetti sul m/r e integrazione con le altre realtà europee.
Che non ci sia altra scelta è un altro discorso. Ma da qui a farsela sembrare un eden, mi pare eccessivo visto che si è parlato sinora di 7 aa/mm. Non so tu dove abbia letto del 32%.

Per le questioni Airbus/UE: http://www.astampa.rassegnestampa.it/GruppoTotoAc/View.aspx?ID=2014061227692379 .
 
Nel caso lo fosse e nel caso la UE lo accertasse, basterebbe solo restituire i 75 milioni di euro come ha detto qualcuno? Voglio dire, la concorrenza e' stata falsata, no? NOn ci sarebbero ulteriori sanzioni?
Come detto nel caso dovrà restituire i 75 milioni.
 
Al momento non mi pare si sia letto qualcosa di concreto riguardo progetti sul m/r e integrazione con le altre realtà europee.
Che non ci sia altra scelta è un altro discorso. Ma da qui a farsela sembrare un eden, mi pare eccessivo visto che si è parlato sinora di 7 aa/mm. Non so tu dove abbia letto del 32%.

Credo sia il 32% dell'attuale flotta lungo raggio. E' come se io ho un aereo e ne compro un altro: ho incrementato la flotta del 100%. ;)
 
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Farfallina, potresti spiegare dal tuo punto di vista quali eventi/mosse/scelte potrebbero dimostrare che EY deterrebbe il controllo di fatto di AZ?

Non vorrei entrare nel merito di una domanda fatta ad un altro utente però credo che qualche precisazione sia dovuta.
Se guardiamo alla disciplina del codice civile italiano all' articolo 2359:

2359

Sono considerate società controllate:
1) le società in cui un'altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria; detto anche controllo di diritto
2) le società in cui un'altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria; detto anche controllo di fatto
3) le società che sono sotto influenza dominante di un'altra società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa. detto anche controllo contrattuale
Ai fini dell'applicazione dei numeri 1) e 2) del primo comma si computano anche i voti spettanti a società controllate, a società fiduciarie e a persona interposta; non si computano i voti spettanti per conto di terzi.
.

Ora in realtà esisterà un' alitalia-cai ed una costituenda alitalia"new" (che sarà la parte operativa), e l' "alitalia-new" sarà partecipata a sua volta (a quanto si sà) solo da due azionisti: Alitalia-calia cai (al 51%) ed Etihad (49%).

Messa così etihad non ha ne maggioranza assoluta ne maggioranza relativa perchè ci sarà SEMPRE un altro (ed unico) socio che avrà una partecipazione maggiore ed in assemblea sarà sempre e comunque minoranza.

Il problema potrebbe sorgere se
A)in qualche modo tornassero a monte della catena di controllo
B)in qualche modo si appellassero al controllo contrattuale (cosa, secondo me, non facile da dimostrare)

Tutti e due i punti portano ad una domanda: Chi MATERIALMENTE gestirà l' indirizzo dell' attività economica della nuova alitalia, cosa demandata dal codice civile alla CAPOGRUPPO di un gruppo di società?
Sarà Alitalia-CAI oppure sarà Etihad?
E sopratutto ci sarà da qualche parte qualche clausola contrattuale o qualche rapporto economico che faccia si che etihad abbia la nuova alitalia "per le palle" (leggi controllo contrattuale)?

Secondo me questi possono essere gli interrogativi che potrebbero mettere i bastoni tra le ruote.
 
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Farfallina, potresti spiegare dal tuo punto di vista quali eventi/mosse/scelte potrebbero dimostrare che EY deterrebbe il controllo di fatto di AZ?

Non vorrei entrare nel merito di una domanda fatta ad un altro utente però credo che qualche precisazione sia dovuta.
Se guardiamo alla disciplina del codice civile italiano all' articolo 2359:



Ora in realtà esisterà un' alitalia-cai ed una costituenda alitalia"new" (che sarà la parte operativa), e l' "alitalia-new" sarà partecipata a sua volta (a quanto si sà) solo da due azionisti: Alitalia-calia cai (al 51%) ed Etihad (49%).

Messa così etihad non ha ne maggioranza assoluta ne maggioranza relativa perchè ci sarà SEMPRE un altro (ed unico) socio che avrà una partecipazione maggiore ed in assemblea sarà sempre e comunque minoranza.

Il problema potrebbe sorgere se
A)in qualche modo tornassero a monte della catena di controllo
B)in qualche modo si appellassero al controllo contrattuale (cosa, secondo me, non facile da dimostrare)

Tutti e due i punti portano ad una domanda: Chi MATERIALMENTE gestirà l' indirizzo dell' attività economica della nuova alitalia, cosa demandata dal codice civile alla CAPOGRUPPO di un gruppo di società?
Sarà Alitalia-CAI oppure sarà Etihad?
E sopratutto ci sarà da qualche parte qualche clausola contrattuale o qualche rapporto economico che faccia si che etihad abbia la nuova alitalia "per le palle" (leggi controllo contrattuale)?

Secondo me questi possono essere gli interrogativi che potrebbero mettere i bastoni tra le ruote.
Hai riassunto il concetto. Come spiegato tante volte a belumosi il problema è che materialmente la cosa è difficilissima da provare, tendente all'impossibile se il tutto è messo in piedi da professionisti di alto livello.
Ecco il perché dico che la decisione può essere solo politica con tutti i risvolti del caso.
 
Hai riassunto il concetto. Come spiegato tante volte a belumosi il problema è che materialmente la cosa è difficilissima da provare, tendente all'impossibile se il tutto è messo in piedi da professionisti di alto livello.
Ecco il perché dico che la decisione può essere solo politica con tutti i risvolti del caso.

Mi trovi d' accordo.
Il problema è che per gli "amici" le leggi si interpretano e per i nemici si applicano, o viceversa a seconda dei casi. Insomma ci siamo capiti.

Sul capitolo Poste italiane:

Siccome la partecipazione è relativa ad alitalia-CAI e non alla nuova alitalia, la preoccupazione potrebbe essere quella di trovare qualcuno che sopperisca ai 75 milioni gia versati, più l' eventuale altra ricapitalizzazione, nel caso fossero dichiarati aiuti di stato. (cosa che di fatto sono, ma che che puntualmente, e specialmente in francia avviene all' ordine del giorno). Ma se sono gia stati fatti i dovuti accantonamenti (per i relativi importi) non dovrebbero esserci problemi in quanto rappresenterebbero una anticipazione nell' attuale bilancio di una possibile futura passività (ovvero decurtazione di patrimonio netto). Quindi in caso di futura restituzione il patrimonio netto sarebbe integro perchè i soldi per la restituzione sarebbero attinti dal fondo rischi gia costituito.

Tuttavia se nel bilancio alitalia-cai non hanno costituito un apposito accantonamento potrebbero esserci dei problemi in futuro poichè per mantenere l' equilibrio finanziario potrebbe essere necessario rimpinguare con nuovi fondi il capitale da restituire a poste italiane (più l' eventuale ulteriore capitale richiesto ai soci).
In tal caso andrebbero trovati nuovi soci, e difficilmente potrebbe essere Etihad a partecipare ad un nuovo aumento di capitale nella vecchia alitalia-cai poichè siccome già deterrebbe una partecipazione del 49% nella "alitalia new", basterebbe avere una partecipazione qualificata nella vecchia Alitalia-CAi per far si che ai fini della disciplina del controllo etihad superi il 49% nella "nuovaAlitalia" (ciò è dovuto al fatto che ai fini di controllo si computano anche i voti indiretti)

Però ci sono sempre le banche con la conversione dei crediti di alitalia-cai in azioni alitalia-cai che potrebbero fare da cuscinetto.

La cosa sembra ben studiata.
Ovvio che se poi ci saranno problemi economici nella "nuova alitalia" saranno cavoli amari perchè non potrebbero arrivare ulteriori capitali non comunitari e il tutto si riverserebbe anche sulla vecchia alitalia CAI che sta in piedi solo ed esclusivamente se la nuova alitalia facesse utili / aumentasse di valore.
 
Si svolgera' domani a mezzogiorno, presso il Ministero dei Trasporti, l'incontro tra Governo e sindacati per fare il punto sulla trattativa sugli esuberi Alitalia richiesti da Etihad. All'incontro parteciperanno i ministri dei Trasporti, Maurizio Lupi, del Lavoro, Giuliano Poletti, e i rappresentanti confederali e di categoria dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl.
 
Si svolgera' domani a mezzogiorno, presso il Ministero dei Trasporti, l'incontro tra Governo e sindacati per fare il punto sulla trattativa sugli esuberi Alitalia richiesti da Etihad. All'incontro parteciperanno i ministri dei Trasporti, Maurizio Lupi, del Lavoro, Giuliano Poletti, e i rappresentanti confederali e di categoria dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Ospite d'eccezione un "listino" di esuberati che farà contento il governo, ma non EY.
 
Alitalia: Palazzo Chigi, oggi ulteriore rilevante passo avanti]
01 Luglio 2014 - 20:40

(ASCA) - Roma, 1 lug 2014 - ''Si e' riunito oggi a Palazzo Chigi il tavolo convocato dal governo sul caso Alitalia alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi e di rappresentanti del Ministero dell'Economia e delle Finanze, dell'azienda, degli azionisti e delle banche creditrici''. E' quanto si legge in una nota della Presidenza del Consiglio, che sottolinea: ''La riunione ha registrato un ulteriore rilevante passo avanti nella definizione dell'accordo con Etihad e nell'elaborazione dei termini di questo importante progetto industriale''



Alitalia: Lupi, la prossima settimana tavolo finale sugli esuberi
01 Luglio 2014 - 20:26

(ASCA) - Roma, 1 lug 2014 - La prossima settimana ci sara' il tavolo finale tra governo, sindacati e azienda sulla vertenza esuberi in Alitalia. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, al termine di un vertice con le banche sul debito dell'Alitalia. ''Domani ci sara' un incontro importante con i sindacati - ha deto Lupi -. Dall'inizio della prossima settimana ci sara' un tavolo finale tra governo, sindacati e azienda. Sono abbastanza convinto che siamo al rush finale'
 
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