Thread Alitalia Etihad III : l'accordo


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Quindi a Bruxelles abbiamo contro "solo" Francia, Paesi Bassi, Germania, Austria e Belgio. Ai quali aggiungerei d'ufficio un altro paio di pesi leggeri come GB e Spagna.
E noi non dovremo fare altro che convincerli che EY è solo un investitore di minoranza con scarso peso decisionale in AZ. Una passeggiata.

Più che scarso potere, non predominante.
 
Quindi a Bruxelles abbiamo contro "solo" Francia, Paesi Bassi, Germania, Austria e Belgio. Ai quali aggiungerei d'ufficio un altro paio di pesi leggeri come GB e Spagna.
E noi non dovremo fare altro che convincerli che EY è solo un investitore di minoranza con scarso peso decisionale in AZ. Una passeggiata.

In realtà abbiamo contro la Francia (che delle normative europee, quando si tratta di interessi francesi, se ne è sempre bellamente fottuta) e la Germania (che al contrario considera l'UE come una proprietà personale).
Questa sarebbe un'ottima occasione per chiamare il bluff dei due "fratelli" europei, e vedere se hanno le spalle sufficientemente larghe. Sottolineo sarebbe, con il condizionale, perchè il nostro grado di autonomia politica è pari a meno 100.
 
Fino a poco tempo fa, gli arabi si erano accontentati di una partecipazione di minoranza (29%) di AB acquisita con soli 75 M€, poi è partita la caccia alle compagnie fallende europee.
E secondo me non è stata certo una furbata rebrandizzare EY Europe o applicare una parziale livrea EY ad alcune macchine AB.
AZ (come al solito) arriva in ritardo e nel momento sbagliato, quanto tutti ormai hanno le antenne dritte. Perchè è chiaro che il core business di tutte le compagnie partecipate, sarà quello di favorire l'ascesa di EY a livello globale.
Secondo me AZ si sta preparando all'esame di Bruxelles in malo modo. Perchè tutte le mosse (almeno quelle note a livello di indiscrezioni) portano alla conclusione di un pieno controllo di fatto di EY su AZ.
E' scontato che la decisione sarà politica e non disinteressata, ma consegnare una pistola carica a chi trarrebbe giovamento dalla tua morte non mi sembra proprio una mossa saggia. Ma è evidente che qui si sconta la nullità di programmazione della politica, costretta a rincorrere gli eventi tappando alla bell'e meglio le falle che si aprono di volta in volta.
 
In realtà abbiamo contro la Francia (che delle normative europee, quando si tratta di interessi francesi, se ne è sempre bellamente fottuta) e la Germania (che al contrario considera l'UE come una proprietà personale).
Questa sarebbe un'ottima occasione per chiamare il bluff dei due "fratelli" europei, e vedere se hanno le spalle sufficientemente larghe. Sottolineo sarebbe, con il condizionale, perchè il nostro grado di autonomia politica è pari a meno 100.
Nicola, francesi e tedeschi forzano la situazione per salvare le loro aziende, non per passarle di fatto ad uno stato estero.
Abbiamo avuto mille possibilità per non arrivare a questo punto e le abbiamo buttate tutte nel cesso perchè dentro e attorno AZ nessuno ha voluto rinunciare alla propria, sovrabbondante, fetta di torta.
Abbiamo avuto l'ultima vera occasione di rilanciare AZ 5 anni fa, quando dopo un periodo di "apprendistato" (i capitani erano neofiti), gli italiani avrebbero potuto prendere in mano la compagnia e seppure con chiari limiti, rilanciarla. Ma politici e sindacati non avrebbero mai permesso l'efficientamento che sta chiedendo EY e questo ha condannato AZ per l'ennesima volta.
Ora andremo a Bruxelles a perorare non la causa dell'Italia, ma la causa di Abu Dhabi. E raccontando balle alla quali non può credere nessuno che sia sano di mente.
Di grazia, hai mai visto francesi, tedeschi o inglesi fare una cosa del genere?
 
Alitalia-Etihad, partita la guerra Ue: Air France-Klm e Lufthansa contro il matrimonio

Dalle parole ai fatti: la guerra dei cieli in Europa è cominciata. Air France-Klm e Lufthansa hanno infatti cominciato a tirare l'Europa per la giacca e in una lettera congiunta datata 17 giugno hanno messo nero su bianco le loro preoccupazioni, chiedendo all'estone Siim Kallas, vicepresidente della Commissione Ue con delega ai Trasporti, di tenere sotto stretto controllo gli investimenti del Golfo nei vettori europei. Non citano esplicitamente Etihad, ma è chiaro che alludono all'affare con Alitalia. Pretendono che le regole del gioco vengano rispettate, a incominciare dal regolamento 1008/2008 in base al quale il controllo di una compagnia come Alitalia deve restare appannaggio dell’Europa, concetto peraltro ribadito all'inizio di giugno dallo stesso Kallas. Che allora precisò: «Il fatto che la maggioranza delle azioni resti in mani europee non costituisce di per sè una garanzia valida». Si moltiplicano così le entrate in scivolata con cui si tenta di frenare l’alleanza Abu Dhabi-Roma. Alleanza che non va giù nemmeno agli inglesi di British Airways, peraltro.

TARIFFE BASSE
Francesi e tedeschi, ora che l'accordo si è fatto più vicino, nonostante il nodo esuberi e i sindacati recalcitranti, hanno deciso tuttavia di alzare il volume della protesta. Nella lettera non esitano a far sentire tutto il loro peso («trasportiamo 180 milioni di passeggeri») e prendono di petto pure gli investimenti effettuati nei Paesi come la Serbia e la Svizzera che con l'Europa hanno stretto accordi in materia di aviazione civile (Etihad detiene una quota di Air Berlin, Aer Lingus, Air Serbia e Darwin Airlines). Nel mirino delle due aerolinee oltre a Etihad c'è spazio anche per Emirates e Qatar Airways. Compagnie, denuncia la lettera, che appartengono a Stati o comunque a organismi di governo, e che una volta ottenuto il controllo dei vettori europei spostano i flussi di passeggeri in partenza dagli scali del vecchio continente verso i loro hub, grazie all'uso di tariffe troppo basse rispetto alla media, senza che gli investitori europei possano trarre vantaggi da questo «dirottamento». Secondo il quotidiano francese La Tribune, Air France-Klm e Lufthansa starebbero anche valutando se intraprendere o meno un'azione di tipo legale nei confronti degli sceicchi.

I valori economici in gioco, va da sé, sono massicci. E in fondo era scontato che l'opposizione all'accordo tra Alitalia e Etihad si sarebbe fatta via via più determinata. Certo stona, in questa vicenda, che la società sotto bersaglio sia un partner commerciale di Air France e che quest'ultima abbia tutte le intenzioni di rafforzare la relazione proprio con Etihad. Ma tant’è, quando le cose vanno male si fa di tutto. E che vanno male è provato dalle recenti dichiarazioni di Jean Cyril Spinetta, presidente onorario di Air France-Klm, per il quale è tutto il trasporto aereo europeo che rischia il tracollo. Per questo l'ipotesi che francesi e tedeschi ricorrano alle vie legali non è da prendere tanto alla leggera.
COSA RISCHIA L’ITALIA
Quanto alle vie di Bruxelles, ecco cosa rischia Alitalia: in seguito a una prima valutazione da parte delle autorità italiane che hanno concesso la licenza, la Commissione può chiedere a Roma ulteriori documenti rilevanti e aprire una fase di pre-procedura con una «lettera pilota» che solleciti l'invio di informazioni aggiuntive (di solito però basta una telefonata informale). Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha però già levato lo scudo: «Bruxelles si tolga dalla testa di metterci i bastoni tra le ruote». Da ieri è in campo anche Antonio Tajani, commissario Ue ai Trasporti: «Se la maggioranza del capitale resta in mani italiane non vedo problemi», ha precisato. E probabilmente non è un caso se da qualche giorno funzionari della Commissione Ue hanno cominciato nuovamente a fare domande sulla vicenda degli aiuti di Stato (400 milioni) finiti alla lussemburghese Cargolux denunciata dalla delegazione italiana a causa di una palese violazione della concorrenza proprio nel nostro Paese
Abbiamo capito che AF considera ostile l'arrivo di EY in AZ, alla faccia del fatto che gli emiri erano il bancomat dei francesi.

E ovviamente, il fatto che la cosa stia sulle scatole alle 3 grandi europee è sintomo del fatto che per una volta potrebbero essersi fatti i nostri interessi.

In ogni caso, come dice Tajani, per ora è pressione per cercare di far saltare l'accordo visto che i tribunale non puoi provare certo un controllo extra UE di qualcosa che nemmeno esiste ancora. In tribunale potrebbero attaccare AB-EY o VS-DL o CZ-KE al massimo.

Infine che Renzi e il governo italiano difendano gli interessi nazionali, perché 1,25 miliardi di € di investimento non possono essere fatti scappare per riempire la pancia di tedeschi, francesi e company.
 
Nicola, francesi e tedeschi forzano la situazione per salvare le loro aziende, non per passarle di fatto ad uno stato estero.
Abbiamo avuto mille possibilità per non arrivare a questo punto e le abbiamo buttate tutte nel cesso perchè dentro e attorno AZ nessuno ha voluto rinunciare alla propria, sovrabbondante, fetta di torta.
Abbiamo avuto l'ultima vera occasione di rilanciare AZ 5 anni fa, quando dopo un periodo di "apprendistato" (i capitani erano neofiti), gli italiani avrebbero potuto prendere in mano la compagnia e seppure con chiari limiti, rilanciarla. Ma politici e sindacati non avrebbero mai permesso l'efficientamento che sta chiedendo EY e questo ha condannato AZ per l'ennesima volta.
Ora andremo a Bruxelles a perorare non la causa dell'Italia, ma la causa di Abu Dhabi. E raccontando balle alla quali non può credere nessuno che sia sano di mente.

Sono d'accordo su tutto ciò che dici, ma, allo stato attuale, non vedo molte alternative per salvare Alitalia.


Di grazia, hai mai visto francesi, tedeschi o inglesi fare una cosa del genere?
Spesso, e ben di peggio. Pecunia non olet, e quando riguarda i loro interessi, la moralità e l'etica viene venduta a rotoli.
 
Questo quanto scrive ANPAC :

Egregi Colleghi,


come preannunciato, dopo la riunione tenutasi nella mattinata di ieri con le Associazioni Professionali ANPAC - ANPAV - AVIA, stamane è proseguito l’incontro con Alitalia appositamente richiesto da ANPAC per meglio comprendere il capitolo esuberi di cui si tratta in queste ore e che, contrariamente al concetto mediatico che qualcun’altro si preoccupa di far passare per cui "per i piloti è tutto facile e non ci sono problemi”, riguarderà anche la Categoria dei Piloti.


In particolare, fermo restando la dovuta cautela che ANPAC mette in campo sui numeri relativi allo sviluppo della flotta (troppe volte in questi anni è stato annunciato e assicurato l’arrivo di nuovi aerei che ancora attendiamo) e la forte preoccupazione sugli esuberi annunciati legati alla ulteriore riduzione della flotta di medio raggio (invece certa ed immediata, come sempre), ANPAC ha posto precisi quesiti in merito a:


Dettagli su organici del Gruppo e, soprattutto, sulle eccedenze con relativa suddivisone per ruolo, base, flotta e COA
Conseguenti ed eventuali meccanismi/criteri da applicare/utilizzare per il PNT interessato
Richiesta PNT da parte di Etihad: modalità, requisiti, garanzie occupazionali e previdenziali, riqualificazioni in house
Riduzione flotta e network


Pertanto, confermando sostanzialmente i numeri forniti in altre comunicazioni di lista, seppur affetti da alcuni refusi grammaticali probabilmente ascrivibili alla fretta e concitazione del momento, riportiamo di seguito una serie di informazioni che riguardano la nostra Categoria dei Piloti:


Gli organici del Gruppo Alitalia (Tempo indeterminato) sono 1630 (792 CPT e 838 FF/OO) di cui 72 CPT e 83 FF/OO AZ CYL.

Le eccedenze dichiarate non riguardano Alitalia Cityliner, sono relative riduzione di attività di medio raggio e conseguente phase-out di ulteriori Airbus di medio raggio (10 A321 e 4 A320) già dalla prossima stagione winter 2014 (Ottobre), non sono riferite alle Basi periferiche né ai diversi COA dove tutto il PNT opera in regime di distacco dal COA Alitalia CAI. A tal proposito è stato confermato che il piano prevede che rimanga il COA Alitalia CAI (dopo tutte le operazioni societarie e di cessione/trasferimento degli slot) e Alitalia Cityliner che si prevede mantenga l’attuale flotta e network.


L’azienda ha comunicato un possibile sviluppo della flotta nell’arco di piano 2015/2018 con l’ingresso di 7 aerei di Lungo Raggio (2/3 A330 e 4/5 B777) e 2 di Medio Raggio (A320) così scaglionato:


Summer 2015 1 A/M Lungo Raggio
Summer 2016 2 A/M Lungo Raggio
Summer 2017 2 A/M Lungo Raggio + 1 A/M Medio Raggio
Summer 2018 2 A/M Lungo Raggio + 1 A/M Medio Raggio


Si conferma un trend di dimissioni di Piloti dall’azienda, si parla di circa 25 unità tra quelle già uscite e quelle previste nei prossimi mesi, con maggiore concentrazione sui FF/OO.


L’azienda ha confermato la richiesta di Piloti da parte di Etihad già dalla prossima stagione winter 2014, ma non è stata in grado di entrare nel merito degli dettagli aspetti tecnici quali selezioni né, tantomeno, di quelli riguardanti le modalità di scelta, criteri di individuazione, garanzia occupazionale in caso di rientro piuttosto che su quelli contrattuali e previdenziali che, a nostro avviso, rappresentano un aspetto fondamentale di tutta l’eventuale operazione di invio di Piloti in Etihad come è avvenuto per i Colleghi di airberlin.


A tal proposito, ANPAC ha ribadito in modo molto chiaro che qualsiasi operazione condivisa che riguardi i Piloti non potrà prescindere in alcun modo dal concetto di anzianità, si è chiesto di verificare nei minimi dettagli, anche in sede istituzionale, l’aspetto relativo alla garanzia della propria posizione previdenziale in relazione al regime di aspettativa che potrebbe essere attuato. Su tutto questo abbiamo chiesto di procedere al più presto, in modo chiaro e trasparente, affinché tutti i Piloti siano messi nelle condizioni di poter effettuare una eventuale scelta che si basi su elementi certi e chiari. Ci opporremo a chiunque voglia affrontare con la consueta superficialità gli aspetti specifici che riguardano la nostra Categoria.


Infine, stante la evidente possibilità di ulteriori necessità di Piloti da parte di Etihad rispetto a quelle dichiarate (120), ANPAC ha chiesto di esplorare e approfondire tutti i percorsi possibili di riqualificazione (in house) del PNT in mobilità da Alitalia LAI affinchè si possa concretizazare anche la possibilità di reimpiego dei nostri Colleghi che fra poco più di un anno, oltre al lavoro, non avranno più un reddito.


Il confronto è aggiornato ai primi giorni della prossima settimana.

Grazie Kenyaprince.
Ora vedo che i 320 in ingresso sono diventati 2,prima sempre secondo ANPAC erano 10.
Per fortuna che secondo Farfallina i dieci venivano da comunicazione ufficiale dell'azienda durante l'incontro.....eh si e' visto infatti :D

Come dicevo appunto le veline diventano attendibili non appena vanno nella direzione voluta,io direi che e' meglio attendere fonti piu' certe dell'ANPAC.
 
certo che fa tenerezza vedere LH e AF da sempre le più ostili nemiche in campo europeo fare gioco di squadra, devono avere molta molta paura evidentemente.

Se possibile ancora più viscida AF dato che è azionista, un pò come se uno si facesse causa da solo.
Come sottolineavo già tempo fa quando c'era chi sosteneva che EY era il bancomat di AF in realtà questi hanno una paura nera. Con i costi che hanno (l'unica messa un po' meglio è BA con il fardello IB però, mentre AF stessa è la messa peggio) già non possono competere con le low cost (e si sono creati la propria low cost, anche in questo caso bene IAG,male AF) già non riescono a competere con le medio-orientali verso il sud-est asiatico (BA l'ha capito per prima aprendo la collaborazione con QR e propiziandone l'entrata in Oneworld,qui sono i tedeschi i più indietro), se poi gli emiri mettono anche i piedi dentro l'Europa con una compagnia come AZ che bene o male rappresenta uno dei maggior paesi e mercati dell'Unione per loro l'accerchiamento diventa completo con il focus che puó spostarsi sulle Americhe, Europa e aree non ancora aggredite.
 
Grazie Kenyaprince.
Ora vedo che i 320 in ingresso sono diventati 2,prima sempre secondo ANPAC erano 10.
Per fortuna che secondo Farfallina i dieci venivano da comunicazione ufficiale dell'azienda durante l'incontro.....eh si e' visto infatti :D

Come dicevo appunto le veline diventano attendibili non appena vanno nella direzione voluta,io direi che e' meglio attendere fonti piu' certe dell'ANPAC.
Evidentemente non sanno riportare nemmeno quello che gli viene detto... e comunque la discussione era sull'attendibilità diversa (seppur dalla stessa fonte) di voci sindacali riportate sul forum da ex come te che non si sono rivelate corrette e un comunicato di ANPAC dove veniva riportato quanto comunicato loro dall'azienda come specificano nella prima riga. Se poi manco sanno riportare correttamente direi che la cosa si commenta da sola...e non sono certo io che brama continuamente nuove macchine, di medio raggio poi...
Ti lascio alle tue sterili polemiche, MR. Bancomat!:D
 
Evidentemente non sanno riportare nemmeno quello che gli viene detto... e comunque la discussione era sull'attendibilità diversa (seppur dalla stessa fonte) di voci sindacali riportate sul forum da ex come te che non si sono rivelate corrette e un comunicato di ANPAC dove veniva riportato quanto comunicato loro dall'azienda come specificano nella prima riga. Se poi manco sanno riportare correttamente direi che la cosa si commenta da sola...e non sono certo io che brama continuamente nuove macchine, di medio raggio poi...
Ti lascio alle tue sterili polemiche, MR. Bancomat!:D

Che non sappiano riportare,o che volutamente mistifichino le informazioni che hanno ricevuto,dimostra come dicevo la loro INATTENDIBILITA'.

Infatti non penso che brami ma che dovresti aspettare a fare toto flotta...

Concordo, IMHO quelle 10 macchine potrebbero essere A32x neo con configurazione a due classi fin dall'inizio da utilizzarsi per medio raggio più impegnativo con finalmente una configurazione di ottimo livello.
 
Sono d'accordo su tutto ciò che dici, ma, allo stato attuale, non vedo molte alternative per salvare Alitalia.
Rimarrebbe da disquisire se AZ debba essere salvata a qualsiasi costo economico e politico, oppure se arrivati ad un certo limite ci si debba fermare. Personalmente se proprio si decidesse di salvare AZ (cosa che io non farei...) sarebbe molto più sensato spremere qualche altro centinaio di M€ da banche ed enti parastatali ed utilizzarli per far ripartire la compagnia debitamente efficientata.
Come vedi la soluzione tecnica ci sarebbe, ma ad un italiano in Italia non verrebbe mai permesso di portarla avanti. Serve il cappio al collo di un emiro non ricattabile in alcun modo.

Spesso, e ben di peggio. Pecunia non olet, e quando riguarda i loro interessi, la moralità e l'etica viene venduta a rotoli.
Appunto: per quanto riguarda i loro interessi. Non vanno a fare i portavoce del buon Khalifa nelle sedi UE...
 
Nicola, francesi e tedeschi forzano la situazione per salvare le loro aziende, non per passarle di fatto ad uno stato estero.
Abbiamo avuto mille possibilità per non arrivare a questo punto e le abbiamo buttate tutte nel cesso perchè dentro e attorno AZ nessuno ha voluto rinunciare alla propria, sovrabbondante, fetta di torta.
Abbiamo avuto l'ultima vera occasione di rilanciare AZ 5 anni fa, quando dopo un periodo di "apprendistato" (i capitani erano neofiti), gli italiani avrebbero potuto prendere in mano la compagnia e seppure con chiari limiti, rilanciarla. Ma politici e sindacati non avrebbero mai permesso l'efficientamento che sta chiedendo EY e questo ha condannato AZ per l'ennesima volta.
Ora andremo a Bruxelles a perorare non la causa dell'Italia, ma la causa di Abu Dhabi. E raccontando balle alla quali non può credere nessuno che sia sano di mente.
Di grazia, hai mai visto francesi, tedeschi o inglesi fare una cosa del genere?
Belumosi ammetto che l'hai scritta tu la lettera... ;)

Concordo sulla valutazione sulla politica italiana e sulla doppia faccia di vari governi UE come sottolinea Nicola.
Non concordo sul perorare la causa di Abu Dhabi, perché il problema è tutto italiano così come è anche l'Italia, dove c'è bisogno pazzesco di investimenti, che si avvantaggia dell'investimento di EY.
Ricordi quando sostenevi che l'unica soluzione era andare con il piattino in mano a Parigi, in pochi credevano ad una opzione EY che non fa beneficenza ma nemmeno vuole venire a pappare gratis o perfino pagata come era Il caso di AF.
Infine nel campo delle prove del controllo non lo puoi dimostrare, il piano di sviluppo è grosso modo quello di DT osteggiato da AF, la maggioranza azionaria rimane saldamente in mano UE al pari degli altri casi precedenti, e le misure richieste da EY sono similari a quelle chieste da AF e fra l'altro vanno nell'ottica di rendere AZ più competitiva.
Il punto è che francesi e tedeschi hanno visto che rischia di scappargli del comodo cibo e gli scoccia un bel po'.
Inoltre un entrata degli emiri in UE sempre più organica a loro può fare molto male, infatti per esempio le low cost come FR e U2 hanno annunciato che vedono bene la cosa, infatti concorrenza sul LR che renda meno facile aspirare pax favorisce anche loro rendendo meno sostenibili i voli di corto-medio raggio e le branche low cost delle big.
 
Che non sappiano riportare,o che volutamente mistifichino le informazioni che hanno ricevuto,dimostra come dicevo la loro INATTENDIBILITA'.

Infatti non penso che brami ma che dovresti aspettare a fare toto flotta...
Non sono io che ho riportato le loro voci per anni... perdita di memoria... e ho puntualizzato che eventuali 10 A320 neo aggiuntivi che ipotizzavo dando per buono quanto riportato nel comunicato non "non appena vanno nella direzione voluta", visto che non sono certo io quella che brama sul numero delle macchine.

Le note positive, che non ho mai fatto mistero di auspicare è un aumento della flotta LR e una C vera sui A320 per destinazioni di medio-lungo raggio. E penso che sia condivisa dalla totalità del forum o quasi.
 
Belumosi ammetto che l'hai scritta tu la lettera... ;)

Concordo sulla valutazione sulla politica italiana e sulla doppia faccia di vari governi UE come sottolinea Nicola.
Non concordo sul perorare la causa di Abu Dhabi, perché il problema è tutto italiano così come è anche l'Italia, dove c'è bisogno pazzesco di investimenti, che si avvantaggia dell'investimento di EY.
Ricordi quando sostenevi che l'unica soluzione era andare con il piattino in mano a Parigi, in pochi credevano ad una opzione EY che non fa beneficenza ma nemmeno vuole venire a pappare gratis o perfino pagata come era Il caso di AF.
Infine nel campo delle prove del controllo non lo puoi dimostrare, il piano di sviluppo è grosso modo quello di DT osteggiato da AF, la maggioranza azionaria rimane saldamente in mano UE al pari degli altri casi precedenti, e le misure richieste da EY sono similari a quelle chieste da AF e fra l'altro vanno nell'ottica di rendere AZ più competitiva.
Il punto è che francesi e tedeschi hanno visto che rischia di scappargli del comodo cibo e gli scoccia un bel po'.
Inoltre un entrata degli emiri in UE sempre più organica a loro può fare molto male, infatti per esempio le low cost come FR e U2 hanno annunciato che vedono bene la cosa, infatti concorrenza sul LR che renda meno facile aspirare pax favorisce anche loro rendendo meno sostenibili i voli di corto-medio raggio e le branche low cost delle big.
AF, LH e BA non hanno paura di AZ (che anche con 7 wb in più non cambierebbe lo scenario complessivo). Hanno paura che AZ diventi un guanto marchiato UE nel quale EY si possa infilare per fare i SUOI interessi. Non quelli di AZ o dell'Italia, che eventualmente arriverebbero solo di riflesso e in dosi omeopatiche.
Purtroppo questa percezione (interessata ma corretta) c'è oltralpe ma non qui.
Nel post precedente ho scritto come si potrebbe ancora salvare AZ made in Italy per tutelare davvero gli interessi nazionali, ma sicuramente non verrà fatto.
Qui continuiamo a sperare che qualcuno combatta le guerre al nostro posto per farci piacere.
 
Le note positive, che non ho mai fatto mistero di auspicare è un aumento della flotta LR e una C vera sui A320 per destinazioni di medio-lungo raggio. E penso che sia condivisa dalla totalità del forum o quasi.

Per la flotta LR bisogna vedere quanto vale l'aumento di macchine al netto delle sostituzioni.
I comunicati stampa sono fatti per formare il pensiero, non per informare e quelli di AZ da almeno 5 anni a questa parte ne sono un chiaro esempio.
 
Autunno 2013, 3 opzioni:
1) lasciarla fallire; disastro economico per famiglie, smacco per governo in carica, costo enorme per la collettività, consegna del mercato italiano a svariate compagnie tutte straniere;
2) cedere ad AF; prezzo 0 per capitani e banche, accollo dei debiti, federaggio massiccio sugli HUB AF KLM, nessuna strategia e possibilità di sviluppo per AZ e quindi nessun vantaggio per i pax;
3) compra EY; riduzione federaggi verso AF KLM (mio personalissimo piacere), aumento federaggio verso AUH, esistenza di un piano strategico pro AZ (WB, riconfigurazione C, AV verso HUB, LIN libera), probabile affermazione standard EY.
Boh... ;)
 
Ricordi quando sostenevi che l'unica soluzione era andare con il piattino in mano a Parigi, in pochi credevano ad una opzione EY che non fa beneficenza ma nemmeno vuole venire a pappare gratis o perfino pagata come era Il caso di AF.

Dare Alitalia ad Air France gratis avrebbe permesso a soggetti italiani di risparmiare i 300 milioni di euro di aumento di capitale fine 2013 + i 165 milioni di ulteriori crediti bancari agli inizi del 2014 + i 200 milioni del prossimo aumento di capitale = 665 milioni di euro.

easyJet e Ryanair sono contenti che Alitalia metta a terra un buon numero di A320 e lasci loro le rotte che con questi effettuava.
 
Dare Alitalia ad Air France gratis avrebbe permesso a soggetti italiani di risparmiare i 300 milioni di euro di aumento di capitale fine 2013 + i 165 milioni di ulteriori crediti bancari agli inizi del 2014 + i 200 milioni del prossimo aumento di capitale = 665 milioni di euro.

easyJet e Ryanair sono contenti che Alitalia metta a terra un buon numero di A320 e lasci loro le rotte che con questi effettuava.

Sei un banchiere o lavori per Colaninno?
 
In realtà in CAI ben risulta l'anzianità effettiva (LAI) di tutti, e proprio per rimediare al fatto che quasi tutti gli ex AP provenivano da aziende più giovane e quindi nella loro maggior parte con anzianità inferiore, gli è stata riconosciuta una anzianità ad hoc cd amministrativa che gli ha garantito parità di trattamento anche retributivo. Alla faccia della discriminazione.
Meglio fortunati che ricchi, diceva sempre mio nonno.
 
Stato
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