Ok. Inanzi tutto non mi pare corretto definire Westjet una low cost non so a livello di servizio ma almeno i prezzi i loro voli interni in Canada non mi sembrano molto cheap

Attualmente Westjet opera su voli interni canadesi e su rotte verso Usa e sui Caraibi. Anche volendo con gli attuali NB che hanno in flotta oltre a Dublino e forse Londra non credo possano aprire altre destinazioni transatlantiche. Altro discorso ovviamente se decideranno di dotarsi di WB.
Low cost è sempre stato un attributo usato con grande elasticità e ampiezza di significati. Un osservatore dalla Brughiera potrebbe avere una prospettiva limitata solo a Ryanair ed Easyjet e non constatare come l'evoluzione delle
low cost sia passata nel tempo e nello spazio attraverso varie denominazioni: cosa hanno in comune Laker Airways, Southwest, Air Berlin, Ryanair, Easyjet, Spirit, Westjet, Wizzair, Scoot, Song, Jetblue, Gol, FlyDubai e i tanti altri vettori che si sono fregiati del termine
low cost, talvolta condito con
no frills?
Di sicuro il prezzo finale al consumo è soltanto uno degli elementi critici, forse nemmeno il più importante: i natali strategici con orientamento alla clientela
leisure sono sicuramente uno degli elementi in comune, non a caso Air Berlin, Spirit, Ryanair, Thomsonfly, Laker Airways sono nati come vettori charter. Molti vettori non hanno una business class. Per alcuni vettori il fulcro della strategia
low cost è la struttura
unbundled dei prezzi (al consumo) - vendono il biglietto aereo ma i servizi tradizionalmente inclusi vengono venduti tutti separatamente (Easyjet, Ryanair, Spirit, Wizzair, ecc.). E poi bisogna osservare la struttura dei costi del vettore: l'esasperazione delle economia di scala - praticata con la riduzione dei
turn around time, le flotte standardizzate, gli aerei il più capienti possibile - è un ingrediente fondamentale delle low cost. Ryanair ed Easyjet non offrono nemmeno voli in connessione per evitare i costi logistici connessi ai transiti.
Insomma, è a mio parere molto riduttivo guardare il prezzo dei biglietti per definire un vettore. Westjet, peraltro, ha alterato profondamente gli equilibri del mercato canadese: i prezzi, prima della crescita del vettore
low cost, erano ancora più alti - e non si può confrontare la demografia canadese con quella europea. Fondata nel 1996 da un gruppo di imprenditori fra i quali almeno uno piuttosto esperto di
low cost (David Neelman, fondatore di Morris Air, Jetblue, Azul...), Westjet si è ispirata pienamente al modello Southwest: flotta omogenea, bassi oneri per il catering (un panino e via), vendita diretta dei biglietti (bassi costi di distribuzione), operativo snello orientato prevalentemente al
point-to-point.
Ritornando, quindi, al tema del thread, uno degli spunti interessanti nella notizia dell'apertura di un volo transatlantico è il fatto che un vettore
low cost trovi remunerativo aprire una rotta transatlantica con tutti i costi addizionali connessi a questo: imbastire contratti con fornitori in Irlanda per un unico volo stagionale, lavorare alle certificazioni ETOPS, alterare l'equilibrio dei
roster con equipaggi che se ne vanno tanto lontani, ecc.