Da Repubblica Milano di ieri domenica 6 Ottobre:
Tra Linate e Malpensa il tempo sta per scadere di Ettore Livini
Mutano i soci. Passano i capi-azienda. Varia il colore della giunta a Palazzo Marino, il problema rimane
A Milano e in casa Sea c'è una sola cosa che non cambia mai: il silenzio assordante sul tragico derby tra Linate e Malpensa. A romperlo ci prova ora Pietro Modiano, nuovo presidente degli aeroporti meneghini, uscito allo scoperto con una dichiarazione double-face. tormentone in una decisione chiara», «Trasformeremo il ha promesso riaprendo il dossier. Quando? «Tra qualche mese». Peccato che di sabbia nella clessidra ne sia rimasta poca. Malpensa, in attesa che arrivi Babbo Natale (leggi un vettore del Golfo pronto a mettere quattrini freschi in brughiera), continua a battere in testa. E quest'anno brucerà un altro milione di passeggeri riportando l'orologio al 2002, l'anno dopo le Torri Gemelle. E adesso anche Linate, dopo aver accoltellato alle spalle il cugino dirottando verso Parigi, Amsterdam e Londra il traffico intercontinentale del Nord, ha il fiato corto: ad agosto al Forlanini sono passati 605mila passeggeri. Il 6% meno del 2012 e il 40% in meno— uno schiaffo pesante — di quelli transitati nello stesso mali sono chiari a tutti da tempo: una rondine, leggi il volo diretto di Emirates da Malpensa a New York, non basta a far primavera.
I milanesi che volano a lungo raggio passano sempre più spesso da Linate. Alitalia e Meridiana, aggirando i limiti di legge, hanno "affittato" i loro diritti di volo a Air France, Klm e British. Morale: tra 2008 e 2012 i viaggiatori tra Idroscalo e Londra, Parigi e Amsterdam sono passati da 1 a 2,2 milioni, drenando verso gli hub esteri i viaggiatori più redditìzi. Il bello è che se Malpensa piange, Linate ha poco da ridere. La crisi economica e l'alta velocità hanno messo ko il Milano-Roma. Il traffico è crollato dai 2,47 milioni di persone del 2008 alle 1,5 dello scorso anno. E a tenere in quota i conti Sea sono solo gli aumenti delle tasse aeroportuali. Aspettando Godot, la situazione rischia di avvitarsi. Anche perché, capito qual è il problema, nessuno è in grado o ha voglia di risolverlo. Le ricette sono tante. Monaco, Atene, Stoccolma e Berlino hanno chiuso i loro city-airport. Si è parlato di lasciare a Linate solo il Milano-Roma, o di far rispettare i limiti del decreto Bersani bis (riducendo da 51 a 28 i voli giornalieri a Parigi e da 70 a 42 quelli per Londra). Oppure si potrebbe prendere atto che il miliardo di soldi pubblici spesi per Malpensa2000 è stato buttato via, puntando tutto sul cugino cittadino. La tentazione di non decidere, bisogna ammetterlo, è alta. All'orizzonte c'è l'Aspirina di Expo 2015 che potrebbe regalare un anno di gloria ai due grandi malati dei cieli del nord. Sperando magari che la ripresa economica faccia girare il vento. Tentazioni forti soprattutto per Palazzo Marino visto che ogni ridimensionamento di Linate avrebbe costì elettorali (teorici) importanti. La politica però è anche l'arte di scegliere in tempo prima che sia troppo tardi. E di tempo per decidere il futuro dei due aeroporti non ce n'è più molto.
http://ricerca.repubblica.it/repubb...ate-malpensa-il-tempo-sta-per.html?ref=search
Stoccolma ha anche Bromma comunque ma per il resto...