Alitalia: Air France pronta a salire al 50%


Stato
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son gia' d'accordo, figurati
in quei posti le cose sono molto diverse da quello che scrivono stampa e tv
e' una partita a scacchi, e sono tutti 3 o 4 mosse avanti
Qui in realtà non si capisce se il Governo sta assecondando i desiderata di AF o quelli dei soci e delle banche italiane.
Puó benissimo essere una manovra "ostile" ai francesi, tra virgolette perché l'intenzione potrebbe non essere quella.

Per rispondere a Paolo: son dolori se non riesci a farti approvare la ricapitalizzazione dai soci.
 
Qui in realtà non si capisce se il Governo sta assecondando i desiderata di AF o quelli dei soci e delle banche italiane.
Puó benissimo essere una manovra "ostile" ai francesi, tra virgolette perché l'intenzione potrebbe non essere quella.

Per rispondere a Paolo: son dolori se non riesci a farti approvare la ricapitalizzazione dai soci.
Se i soci non approvano l'aumento di capitale i libri vanno in tribunale. A quel punto si aprono scenari imprevedibili (concordato in continuità o altro).
 
Alitalia, da Palazzo Chigi fumata nera niente accordo, in campo Fintecna
Sfuma l’opzione Ferrovie. Torna in scena Cdp. La società potrebbe entrare nel capitale con il 15-20 per cento


E' Fintecna, una delle società della Cassa Depositi e prestiti, la nuova carta, ma non l’unica, che il governo vuole giocare per il salvataggio di Alitalia. Colpo di scena quindi dopo il lungo vertice a Palazzo Chigi nel corso del quale le Ferrovie hanno presentato un piano articolato d’integrazione e una serie di condizioni per entrare in pista. Ma i paletti messi da Moretti - in sostanza il manager ha chiesto di avere pieni poteri sulla compagnia aerea - sono stati considerati troppo vincolanti dal premier Enrico Letta che ha scelto di cambiare strada e di stoppare il decollo. Fumata nera quindi o quasi. E tensione alle stelle tra i soci mentre scorre veloce il conto alla rovescia verso l’assemblea del 14 ottobre, chiamata a decidere sulla ricapitalizzazione da 300 milioni.


PERCORSO IN SALITA
Scontato sottolineare che il percorso resta in salita, con tanti ostacoli da superare. Dal vertice, che si è aggiornato ad oggi, è emersa comunque la volontà del governo di non mollare la presa. Scartata l’opzione Fs, Letta e il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, hanno assicurato ai partecipanti al summit - banche e principali azionisti italiani - che verrà comunque individuato un soggetto pubblico - Fintecna o un altra società pubblica appunto - in grado di supportare lo sviluppo di Alitalia. Di dare cioè garanzie per controbilanciare il potere di Air France. Parigi, che ha il 25% del capitale, resta al momento l’unico partner industriale possibile.
TRATTATIVA AD OLTRANZA
Nonostante l’ottimismo di alcuni soci che hanno partecipato all’incontro, al momento le risorse necessarie alla sopravvivenza della compagnia aerea non ci sono. Tutto resta sospeso, sulla carta. Non c’è infatti ancora nessun impegno formale da parte dell’esecutivo sull’entità dell’intervento e sui tempi. L’obiettivo resta quello già noto di non lasciare Alitalia appesa al suo destino, tutelando, per quanto possibile, posti di lavoro e l’indotto. Non solo. Dal premier e dai ministri delle Infrastrutture Maurizio Lupi, e da quello dello Sviluppo, Flavio Zanonato, si è puntata l’attenzione anche sullo scalo di Fiumicino che non può esser ridotto ad un hub di serie B. Insomma, il messaggio inviato a Parigi appare chiaro. Più nebulose le modalità con le quali lo Stato vuole far sentire la sua presenza.


IL NODO CDP
Il coinvolgimento di Fintecna - il cui nome è stato fatto più volte durante il vertice - non è comunque scontato. Anche qui, come nel caso della Cdp, che controlla la società, ci sono dei vincoli statutari da superare. E’ vero però che un «veicolo pubblico» deve essere individuato perchè le banche, non solo nella riunione di oggi, hanno sottolineato che sono disposte ad aprire il portafoglio solo se il piano di salvataggio vedrà lo Stato coinvolto. Sulla stessa linea i fornitori della compagnia, Adr ed Eni che vantano crediti milionari. Non è escluso che il governo, dopo un braccio di ferro che potrebbe durare a lungo, riesca a convincere gli istituti di credito ad anticipare i soldi per poi intervenire con più calma in una seconda fase, cioè dopo l’assemblea del 14. Una soluzione che non è vista positivamente dell'ad di Alitalia Gabriele Del Torchio e del presidente, Roberto Colaninno, che sono in pressing costante per chiudere subito la partita. I Benetton hanno invece fatto sapere che sottoscriveranno la loro quota di aumento di capitale a prescindere dalle decisioni del governo. Posizione di attesa sia per Unicredit, rappresentata dall’ad Federico Ghizzoni, che per Intesa Sanpaolo, era presente al vertice il direttore generale Gaetano Miccichè, convinti entrambe che alla fine, forse già oggi, una soluzione positiva verrà individuata.


IL RUOLO DI SACCOMANNI
Al termine del vertice Enrico Letta ha voluto fare il punto con il ministro Saccomanni. Non c’è infatti solo l’opzione Fintecna sul tavolo (dovrebbe rilevare una quota del 15-20%), anche se escluso al momento un intervento diretto del Tesoro, che avrebbe il sapore di una nazionalizzazione. Di certo con la Cassa Depositi e Prestiti sono stati attivati tutta una serie di contatti per individuare la strada più logica e coerente. Prestissimo Saccomanni tirerà le somme. «Sono convinto -a ha detto al termine della riunione un azionista di Alitalia - che in tempi rapidi il nodo verrà sciolto, la determinazione a stringere il cerchio è fortissima». Di fatto - e su questo sono tutti d’accordo - si vuole arrivare al 14 ottobre con una scelta precisa. In grado di consentire al fronte italiano di trattare da una posizione di forza o quanto meno alla pari con il colosso francese.
 
La storia di Alitalia è purtroppo la storia di questo Paese che negli ultimi 30 anni ha solo sperperato e rubato senza un minimo di programmazione, di serietà, di imprenditori capaci. E oggi soldi da sperperare non c'è ne sono più.....per nessuno. Questo Paese si avvia verso il default grazie anche a società come Alitalia. Sono assolutamente contrario agli aiuti statali (e allora perchè non aiutare tutti i piccoli imprenditori che sono con l'acqua alla gola?) e a questo punto ritengo che la miglior cosa è quella del fallimento di Alitalia. Si azzera tutto e si riparte (vedi Swissair e altre situazioni simili).
 
La storia di Alitalia è purtroppo la storia di questo Paese che negli ultimi 30 anni ha solo sperperato e rubato senza un minimo di programmazione, di serietà, di imprenditori capaci. E oggi soldi da sperperare non c'è ne sono più.....per nessuno. Questo Paese si avvia verso il default grazie anche a società come Alitalia. Sono assolutamente contrario agli aiuti statali (e allora perchè non aiutare tutti i piccoli imprenditori che sono con l'acqua alla gola?) e a questo punto ritengo che la miglior cosa è quella del fallimento di Alitalia. Si azzera tutto e si riparte (vedi Swissair e altre situazioni simili).
Ci andrei cauto prima di parlare di fallimento, le conseguenze potrebbero essere ancora più disastrose
 
Non capisco come sperino di far digerire questa cosa all'UE.

Leggendo sul sito dell'UE riguardo agli aiuti di stato giudicati compatibili:

Campo d’applicazione

Per poter essere esentate dall'obbligo di notifica, le categorie di aiuti interessate devono rispettare tutte le condizioni di cui al capo I del presente regolamento (in particolare avere un effetto di incentivazione e rispettare i criteri di trasparenza), nonché le rilevanti disposizioni di cui al capo II (intensità di aiuto, costi ammissibili, importo massimo dell'aiuto). Esse devono inoltre fare riferimento esplicito alle disposizioni del presente regolamento. Le categorie di aiuti coperte sono le seguenti:

gli aiuti regionali, concessi in base a quanto stabilito dalla carta degli aiuti a finalità regionale per il periodo 2007-2013. Essi hanno lo scopo di incoraggiare gli investimenti e l'occupazione, e di aiutare le piccole imprese di nuova costituzione in regioni ammissibili alle deroghe di cui all'articolo 107 TFUE;
gli aiuti agli investimenti e all'occupazione in favore delle PMI;
gli aiuti in favore di piccole imprese di recente costituzione a partecipazione femminile;
gli aiuti per la tutela ambientale, in particolare quelli che consentono alle imprese di andare oltre le norme comunitarie *, gli aiuti sotto forma di riduzioni fiscali, gli aiuti agli investimenti in misure di risparmio energetico e volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili;
gli aiuti alle PMI che consentano loro di beneficiare di servizi di consulenza e di partecipare a fiere;
gli aiuti sotto forma di capitale di rischio in caso di partecipazione o gestione di un fondo di investimento orientato al profitto, gestito secondo criteri commerciali;
gli aiuti a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, in particolare, per quanto riguarda la cooperazione tra organismi di ricerca e imprese, aiuti per le spese connesse ai diritti di proprietà industriale delle PMI, per il supporto all'innovazione o l'assunzione temporanea di personale altamente qualificato;
gli aiuti alla formazione;
gli aiuti in favore dei lavoratori svantaggiati e disabili.

l'articolo in grassetto sarebbe applicabile per un intervento dello Stato tramite FS o CDP?
 
l'articolo in grassetto sarebbe applicabile per un intervento dello Stato tramite FS o CDP?
Secondo me no. Credo che neanche il miglior avvocato potrebbe sostenere che investire qualche centinaio di milioni in AZ oggi, sia un'operazione gestita con criteri commerciali.
 
Secondo me no. Credo che neanche il miglior avvocato potrebbe sostenere che investire qualche centinaio di milioni in AZ oggi, sia un'operazione gestita con criteri commerciali.

... a meno che non vengano già contestualmente concordati con i francesi i termini e le condizioni per la fusione.
 
Alitalia: Angeletti, ingresso Stato non auspicabile ma necessario
08 Ottobre 2013 - 16:05
(ASCA) - Roma, 8 ott - ''Io credo che l'intervento dello Stato non sia auspicabile, ma allo stato dei fatti e' necessario''. A dirlo e' il segretario generale della UIL, Luigi Angeletti, parlando di Alitalia ad ''Effetto Giorno, le notizie in 60 minuti' su Radio24. ''Probabilmente - dice Angeletti - bisognerebbe fare una cosa piu' strutturata, che non sia quella di dare soldi, ma per esempio di fare un accordo infrastrutturale tra le reti ferroviarie e quelle aeree. La soluzione e' fare accordi con altri partner che ci diano la garanzia sulle tratte intercontinentali. Non c'e' alcuna ragione per accettare soluzioni per le quali un italiano per andare a New York faccia il giro dell'Europa''. red-fgl/
 
...ma alla fine per quanto l'idea mi provi ricordi di nausea......non è un brutto affare per lo stato che porterebbe a casa il 16% "inoptato", con 80 mln.......il ragionamento è su 500 mln di aumento di capitale
 
Non c'e' alcuna ragione per accettare soluzioni per le quali un italiano per andare a New York faccia il giro dell'Europa''. red-fgl/

Vuoto peneumatico e pure confuso.
Ma lo sa quest'uomo che esistono voli diretti non Alitalia da Roma per New York di delta, american e United, da Milano di Delta, america, united e emirates, da Venezia e Pisa di delta, da Napoli e Palermo di Meridiana?
Peggior esempio non poteva farlo.
 
Vuoto peneumatico e pure confuso.
Ma lo sa quest'uomo che esistono voli diretti non Alitalia da Roma per New York di delta, american e United, da Milano di Delta, america, united e emirates, da Venezia e Pisa di delta, da Napoli e Palermo di Meridiana?
Peggior esempio non poteva farlo.
Dai, stiamo parlando di Angeletti .....
 
... a meno che non vengano già contestualmente concordati con i francesi i termini e le condizioni per la fusione.
Non ci sarà nessuna fusione. Aeronauticamente parlando, l'Italia è una colonia della Francia, con tutto quello che ne consegue a livello di potere e di accessibilità alla camera dei bottoni. Quando mai hai visto colonizzatori e colonie trattare da pari a pari?
 
No,le cose non stanno cosi', il concordato in continuita' e' una bomba atomica sopra parigi. Consente pure di scliogliere gli accordi skyteam. Az diventerebbe una compagnia senza debiti, vincoli, da assegnare al miglior offerente. Altro che tozzo di pane.

Se questa sarebbe una bomba atomica sopra a parigi...apri la finestra e dicci che vedi nel cielo sopra alla magliana.
 
...ma alla fine per quanto l'idea mi provi ricordi di nausea......non è un brutto affare per lo stato che porterebbe a casa il 16% "inoptato", con 80 mln.......il ragionamento è su 500 mln di aumento di capitale

E se invece dicessimo che lo stato italiano mette 500 mln dentro Air France (per il 16%) la quale a sua volta sottoscriverà interamente l'aumento di capitale di CAI diventandone proprietaria al 100%
 
E se invece dicessimo che lo stato italiano mette 500 mln dentro Air France (per il 16%) la quale a sua volta sottoscriverà interamente l'aumento di capitale di CAI diventandone proprietaria al 100%
E se invece si usassero questi 500 milioni per abbassare le tasse e si lasciasse AZ al suo destino?
 
Dai, stiamo parlando di Angeletti .....
si esatto
l'ho sentito per radio a pranzo, una cosa imbarazzante
quattro stupidaggini tanto per dire che lo stato deve farsi carico comunque dela compagnia e dei debiti indipenddentemente dalla gestione e dai soci
inconsistente , per essere gentili, senza serieta' ne professionalità
 
Stato
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