Alitalia: Air France pronta a salire al 50%


Stato
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Una crisi di governo in questo momento, per AZ può essere un problema ?
Visto che chi prende realmente le decisioni non sta a palazzo Chigi e che in ogni scenario plausibile non è previsto un intervento diretto del governo direi che cambia relativamente visto che la credibilità del governo italiano era già a livelli molto bassa anche prima della crisi di governo.
 
Visto che chi prende realmente le decisioni non sta a palazzo Chigi e che in ogni scenario plausibile non è previsto un intervento diretto del governo direi che cambia relativamente visto che la credibilità del governo italiano era già a livelli molto bassa anche prima della crisi di governo.
no direi che dipende tutto da chi eroga il finanziamento, che le garanzie siano nostre e' chiarissimo
 
Veolia;1528104 Divertente andarsi a rileggere dichiarazioni e comunicati stampa dei CEO precedenti...[/QUOTE ha detto:
Già, sarebbe da fare un bel collage per riderci sopra. Risate amare, purtroppo.
 
Già, sarebbe da fare un bel collage per riderci sopra. Risate amare, purtroppo.
beh che non si dica che non si sapeva che ad ottobre sarebbe finita cosi' perche basta rileggersi i post miei e di molti altri di un anno fa
A far conti qua son bravi in tanti , appasionarsi al gioco delle tre carte che e' questa vicenda, per fortuna molti meno
il rpoblema e' che magari qualcuno crede che l'abbiano "salvata" per orgoglio nazionale o cose simili, mentre decine di profittevoli ed interessanti aziende con ottimo futuro passavano in mani straniere.
solo che quelle erano davvero private, e quindi...
 
Non mi pare sia il caso di discutere qua su Roma Capitale.

Per una azienda a controllo pubblico fare utili è un bel biglietto da visita e ci esclude una gestione della stessa alla Pantalone. Per il ritorno degli investimenti bisognerebbe valutare gli investimenti stessi avendo accesso ai documenti e relativi numeri ecc...

Nessuna voglia. Lo riscrivo: era un esempio riguardante una mia perplessità.
Qualora lo desiderassi, per approfondimenti:
http://www.cassaddpp.it/chi-siamo/fatti-numeri/bilanci-e-cifre-chiave.html
 
Nessuna voglia. Lo riscrivo: era un esempio riguardante una mia perplessità.
Qualora lo desiderassi, per approfondimenti:
http://www.cassaddpp.it/chi-siamo/fatti-numeri/bilanci-e-cifre-chiave.html
CDP è indubbiamente una realtà virtuosa nel panorama nazionale, ma penso che per AZ sarebbe necessario un forte partner finanziario, un forte partner commerciale ed un forte partner industriale per cercare di mantenerla in quella posizione non major, non regional. Se poi questo non avverrà (EY o la mia speranza Aeroflot) non rimane (se AF vorrà) che trasportare pax a CDg/AMS oppure il fallimento. Quello davvero che bisogna assolutamente evitare è un'altra soluzione ponte con intervento pubblico (si tratterebbe ovviamente di un ponte verso il nulla).
 
CDP è indubbiamente una realtà virtuosa nel panorama nazionale, ma penso che per AZ sarebbe necessario un forte partner finanziario, un forte partner commerciale ed un forte partner industriale per cercare di mantenerla in quella posizione non major, non regional. Se poi questo non avverrà (EY o la mia speranza Aeroflot) non rimane (se AF vorrà) che trasportare pax a CDg/AMS oppure il fallimento. Quello davvero che bisogna assolutamente evitare è un'altra soluzione ponte con intervento pubblico (si tratterebbe ovviamente di un ponte verso il nulla).
russi???
hai idea di con chi hai a che fare???
mai lavorato con loro???
 
russi???
hai idea di con chi hai a che fare???
mai lavorato con loro???
Personalmente no, ma mi pare che alcune aziende italiane (fra le più "grandi") abbiano da diversi anni grossi rapporti commerciali con realtà russe. Ho detto Aeroflot perchè la compagnia è non molto più grande di AZ, dispone indubbiamente di solida base finanziaria e potrebbe avere una vision complementare ad AZ (penso ad Africa e Sud America per Az, tutto l'oriente per Aeroflot). Veolia, non sono affatto un esperto ma mi sembrano considerazioni con una certa logica. Poi attendo risposte da chi ne sa sicuramente più di me (Tu sicuramente fra questi) e sono pronto, se del caso, a cambiare opinione.
 
Alitalia: Moretti, c'e' altro da pensare; serve decisione politica =
(AGI) - Roma, 30 set. - "Abbiamo ben altro a cui pensare, noi abbiamo la nostra missione". E' quanto ha affermato l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane, Mauro Moretti, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se e' possibile l'ingresso del gruppo nella compagine azionaria dell' Alitalia come auspicherebbero alcuni soci dell'aviolinea. E lo stesso top manager, nel corso della presentazione dell' Info Point delle Fs nell'aeroporto romano di Fiumicino ha commentato che e' del tutto naturale che gli azionisti Alitalia sperino nell'ingresso delle Fs nel capitale dell'ex compagnia di bandiera. "Ci credo, nelle condizioni in cui si trova - ha commentato Moretti - l'importante e' che qualcuno porti i soldi' 'pecunia non olet'". Ma Moretti ha posto l'accento sul fatto che la crisi Alitalia va al di la' di una vicenda imprenditoriale e richiede un "indirizzo politico". (AGI) Lda 301552 SET 13
 
Doppio flop: ecco come la nuova Alitalia dei "patrioti" ha bruciato 1,2 miliardi in cinque anni

Doveva essere la Fenice che risorge dalle ceneri, come pomposamente era stato soprannominato il nuovo corso di Alitalia. Si è trasformato in un falò senza sosta che ha bruciato quasi tutto.

Altro che rinascita, dopo il crac pubblico da 4 miliardi, ecco il flop privato dei "patrioti", quegli imprenditori chiamati da Berlusconi a fine del 2008 per salvare la compagnia di bandiera. Cinque anni dopo il risultato è impietoso. La nuova Alitalia non ha mai prodotto un euro di profitti, ma al contrario ha cumulato un passivo che sfiora 1,2 miliardi di euro. Con una progressione che lascia ben poco spazio all'ottimismo.

La semestrale del 2013 si è chiusa con una perdita netta per 294 milioni. E con un passivo di 280 milioni è stato archiviato il 2012. In un anno e mezzo Alitalia ha perso quindi quasi 600 milioni. Mentre tra il 2009 e il 2011 il rosso di bilancio cumulato è stato di 560 milioni. Un disastro visto che la nuova compagnia partiva cinque anni fa con un miliardo di capitale versato dai 22 soci tra i quali spiccano Air France-Klm (con il 25% del capitale), i Riva; IntesaSanpaolo; i Benetton; la famiglia Colaninno; i Ligresti e la famiglia Toto solo per citare i principali.

Un flop annunciato
Ora i soci hanno deliberato un aumento di capitale per 100 milioni, ma sembra poca cosa. L'importo così basso fa solo tirare una boccato d'ossigeno e nulla più. Con le perdite della semestrale il capitale netto dovrebbe essere quasi esaurito e sulla compagnia grava un debito di 945 milioni di euro, mentre la liquidità non supera i 130 milioni. Siamo a livelli da pre-fallimento. Del resto i soci hanno già perso quasi tutto. Le quote sono state svalutate ampiamente. L'Atlantia dei Benetton ha portato quasi a zero il valore di 100 milioni dell'investimento del 2008. Intesa ha svalutato e anche Colaninno in modo più prudente ha svalutato la sua quota da 80 milioni a 43 milioni. Ora con la scadenza del lock up i soci italiani non vedono l'ora di vendere a qualcuno. Difficile pensare che vogliano continuare in un'avventura fallimentare e che vista la dinamica delle perdite non fa intravedere un futuro per la compagnia. Tutti sperano che Air France con il suo 25% voglia salire fino al 50% comprando dai soci italiani. Ma i francesi non scalpitano certo. Hanno già bruciato buona parte dei 322 milioni della loro partecipazione e non vogliono accollarsi il debito della compagnia italiana.

Il prezzo se sarà offerto sarà molto basso, dato che la stessa Air France ha problemi di suo con oltre 5 miliardi di debiti e 2 miliardi di perdite cumulate negli ultimi anni. Certo potrebbero esserci nuovi compratori come la compagnia degli Emirati Etihad che si è detta in passato interessata. Ma di sicuro sarà difficile se non impossibile che si possano recuperare i valori dell'investimento del 2008. La storia della nuova Alitalia è una storia di flop strategico. Troppo poco capitale iniziale; una concentrazione pressochè esclusiva sul mercato domestico; poco sviluppo sulle tratte intercontinentali che garantiscono margini più elevati. Anche il monopolio concesso a Alitalia sulla Milano-Roma non è servito. La concorrenza del treno veloce sulla tratta toglie ogni giorno che passa traffico alla compagnia di bandiera. I prossimi giorni saranno decisivi e se compratore straniero si paleserà offrirà davvero cifre basse per accollarsi il rischio Alitalia. In mezzo a tutto ciò c'è il destino di 12mila dipendenti. E paradosso della vicenda un nuovo salvataggio che potrebbe, se gli stranieri decidessero di lasciar perdere, vedere tornare in campo il pubblico. Ironia della sorte.

Il Sole 24 Ore

http://www.ilsole24ore.com/art/fina...pio-flop-ecco-come-073027.shtml?uuid=AbXwNtfI
 
Alitalia: Moretti, c'e' altro da pensare; serve decisione politica =
(AGI) - Roma, 30 set. - "Abbiamo ben altro a cui pensare, noi abbiamo la nostra missione". E' quanto ha affermato l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Italiane, Mauro Moretti, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se e' possibile l'ingresso del gruppo nella compagine azionaria dell' Alitalia come auspicherebbero alcuni soci dell'aviolinea. E lo stesso top manager, nel corso della presentazione dell' Info Point delle Fs nell'aeroporto romano di Fiumicino ha commentato che e' del tutto naturale che gli azionisti Alitalia sperino nell'ingresso delle Fs nel capitale dell'ex compagnia di bandiera. "Ci credo, nelle condizioni in cui si trova - ha commentato Moretti - l'importante e' che qualcuno porti i soldi' 'pecunia non olet'". Ma Moretti ha posto l'accento sul fatto che la crisi Alitalia va al di la' di una vicenda imprenditoriale e richiede un "indirizzo politico". (AGI) Lda 301552 SET 13
Direi che il buon Mauro ha esplicitato il suo pensiero in modo chiarissimo, forse addirittura andando sopra le righe. Mi domando se avrebbe fatto lo stesso se ci fosse stato in carica un governo con pieni poteri.
 
Direi che il buon Mauro ha esplicitato il suo pensiero in modo chiarissimo, forse addirittura andando sopra le righe. Mi domando se avrebbe fatto lo stesso se ci fosse stato in carica un governo con pieni poteri.
Tecnicamente il Governo è in carica e con pieni poteri. E non mi stupirei se restasse tale anche dopo mercoledì.
 
Direi che il buon Mauro ha esplicitato il suo pensiero in modo chiarissimo, forse addirittura andando sopra le righe. Mi domando se avrebbe fatto lo stesso se ci fosse stato in carica un governo con pieni poteri.
Al contrario, il messaggio di Moretti è ad uso e consumo della politica.
Sono anni che Moretti vorrebbe scindere l'AV che genera forti utili dal servizio regionale che invece è in sofferenza e poi progressivamente abbandonare quest'ultimo. Ora sfrutta la vicenda Alitalia per mandare un messaggio.
 
Al contrario, il messaggio di Moretti è ad uso e consumo della politica.
Sono anni che Moretti vorrebbe scindere l'AV che genera forti utili dal servizio regionale che invece è in sofferenza e poi progressivamente abbandonare quest'ultimo. Ora sfrutta la vicenda Alitalia per mandare un messaggio.
Moretti vorrebbe liberarsi del servizio regionale.... a chiacchiere. Non c'è una sola gara dove TI non faccia carte false per accaparrarsi il servizio (e i soldi conseguenti). In ogni caso dammi una sola buona ragione per quale Moretti dovrebbe essere contento di prendersi sul groppone un'azienda nella situazione di AZ.
E per piacere non nascondiamoci dietro presunte sinergie, perchè per fare quello non serve certo rilevare un'azienda ma è sufficiente stipulare accordi.
 
Secondo un articolo del Messaggero di oggi (pag. 17), questa mattina ci sarà un incontro tra Letta, Zanonato e Saccomanni per discutere il dossier Alitalia, e capire se le banche possono fare un ulteriore sforzo. Inoltre l'articolo segnala che sono in corso trattative tra Alitalia ed ENI per allungare i tempi di pagamento del carburante.
 
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