Ryanair: ''Monti rifiuto' il nostro piano da 37 mila posti di lavoro''


guarda che chi paga é la destinazione che ottine benefici ... quindi i voli verso le canarie (per rimanere sullo stesso esempio) sono sponsorizzati dalle canarie, non dai Milanesi.

Se così fosse, e cioè che vengono incentivati solo i voli che creano benefici per il territorio, non ci sarebbe niente da dire. O meglio, andrebbe detto chiaro e tondo, per evitare di spingere le persone a trarre conclusioni errate, perchè (prendi il caso Verona) sulla stampa si è parlato di un incentivo a Ryanair di 24 Euro per passeggero, senza indicare se era una cifra media e se si applicava a tutti i voli o solo a quelli "redditizi" per il territorio veronese ma non (per esempio) a quelli verso altre località turistiche che ne traevano i benefici.
 
ma soprattutto, io sarei faorevole se;
1. vi fosse trasparenza e si sapesse chi riceve cosa e perché (quanti soldi ed in base a che business plan)
2. l'accesso a queste risorse venisse regolato da regolare gara d'appalto (chi chiede meno piglia il contratto)
 
Iniziamo a partire da un paio di presupposti fondamentali.
La domanda complessiva di trasporto aereo è sostanzialmente anelastica al prezzo (ovviamente per il singolo carrier la domanda è estremamente elastica al prezzo). Le variabili principali che determinano la domanda complessiva sono di natura esogena (PIL e reddito disponibile).
L'aumento dell'offerta da parte delle LC non porta, per sé, a un incremento del numero di pax.
Inoltre, ma qui ammetto di essere nel campo delle ipotesi, anche se fondate su pressupposti logici, l'elasticità al prezzo della domanda complessiva cala ulteriormente al crescere della spesa complessiva per il soggiorno nella località di destinazione (in quanto il peso del costo del biglietto aereo cala percentualmente).
Detto ciò, ne consegue che l'incentivazione generalizzata dei pax ha solo come conseguenza di spostare il traffico da un vettore all'altro (o al limite da una destinazione a un'altra paragonabile), trasferendo risorse pubbliche a favore di imprese private.

Personalmente sono un po' scettico sul fatto che l'aumento di offerta LC non stimoli il mercato.
Ora, magari ho frainteso cosa intendi, pero' vorrei portare alla tua attenzione su alcuni documenti:

http://www.iata.org/whatwedo/Documents/economics/Intervistas_Elasticity_Study_2007.pdf
http://www.iata.org/whatwedo/Documents/economics/air_travel_demand.pdf
http://www.mcrit.com/transvisions/documents/new/Air_Transport_Demand_Drivers.pdf

Dal primo (2007):

"This report has revealed that there are different price elasticities associated with different uses.
When consumers are choosing between airlines on a route, or even between destinations for
holidays
, conference locations, etc., there is a degree of price elasticity for airline seats. However,
if all competitors on a route, or if a wide range of routes all experience the same proportionate price
increase, the demand for airline services becomes less elastic. As a price increase is extended to
ever larger groups of competing airlines or competing destinations, then the overall demand for air
travel is revealed to be somewhat inelastic.
"

Se andiamo a vedere l'elasticita' per i voli europei:

D3sH5oS.jpg


Dal secondo e dal terzo ne esce fuori (sintetizzando) che l'effetto stimolo esista, anche se in misura minore, a livello nazionale:

"The less elastic or less price sensitive result is consistent with observations that part of the
apparent market stimulation by low-cost carriers at secondary airports involves diversion from primary
airports in the catchment area, or diversion from trips on other routes.When this is controlled for,
low-cost carriers have a lower level of market stimulation, consistent with less elastic national
price elasticities.
"

Personalmente direi che le LC stimolano e come il mercato, specialmente in casi in cui i prezzi siano sensibilmente bassi, andando addirittura a cambiare i pattern decisionali del viaggiatore e facendo incidere in maniera maggiore altri elementi come ad esempio il costo della vita.

Edit: Detto questo ci sarebbe da disquisire sul ritorno economico del Bourne di turno (non volermene :) ) che si fa il day trip a Roma e spende un totale di EUR 3 per due biglietti dell'autobus e si gusta il panino portato da casa di fronte al cuppolone.
 
(omissis)
Dal primo (2007):

"This report has revealed that there are different price elasticities associated with different uses.
When consumers are choosing between airlines on a route, or even between destinations for
holidays
, conference locations, etc., there is a degree of price elasticity for airline seats. However,
if all competitors on a route, or if a wide range of routes all experience the same proportionate price
increase, the demand for airline services becomes less elastic. As a price increase is extended to
ever larger groups of competing airlines or competing destinations, then the overall demand for air
travel is revealed to be somewhat inelastic.
"
Che è grosso modo quello che sostenevo io, ovvero che la domanda totale di trasporto aereo è sostanzialmente anelastica. Se poi aggiungiamo che in Europa abbiamo una rete ferroviaria e autostradale decentemente efficiente, la domanda totale di trasporto con qualunque mezzo è ancora meno elastica.
Per sostenere questa tesi ho una evidenza empirica. L'aumento dell'offerta delle LC su tratte domestiche e internazionali che coinvolgono l'Italia, con il contemporaneo calo dei pax totali negli anni dal 2010 ad oggi. Aumentare l'offerta non ha generato domanda aggiuntiva, nonostante l'inevitabile calo dei prezzi medi.
Anche la tratta MIL-ROM potrebbe essere un interessante caso di studio (ma ci vorrebbero più numeri di quelli che ho a disposizione). In questo caso la mia impressione è che con l'aumento dell'offerta complessiva si sia verificato un calo dei prezzi medi ma non un aumento del numero complessivo di pax.
 
Che è grosso modo quello che sostenevo io, ovvero che la domanda totale di trasporto aereo è sostanzialmente anelastica. Se poi aggiungiamo che in Europa abbiamo una rete ferroviaria e autostradale decentemente efficiente, la domanda totale di trasporto con qualunque mezzo è ancora meno elastica.
Per sostenere questa tesi ho una evidenza empirica. L'aumento dell'offerta delle LC su tratte domestiche e internazionali che coinvolgono l'Italia, con il contemporaneo calo dei pax totali negli anni dal 2010 ad oggi. Aumentare l'offerta non ha generato domanda aggiuntiva, nonostante l'inevitabile calo dei prezzi medi.
Anche la tratta MIL-ROM potrebbe essere un interessante caso di studio (ma ci vorrebbero più numeri di quelli che ho a disposizione). In questo caso la mia impressione è che con l'aumento dell'offerta complessiva si sia verificato un calo dei prezzi medi ma non un aumento del numero complessivo di pax.

Anche a me mancano i numeri precisi, ma la mia impressione che su questa tratta la concorrenza aereo-treno abbia fatto scendere i prezzi ma non aumentare i viaggiatori. E' una tratta nella quale si viaggia principalmente per motivi di lavoro, per cui l'utente business che deve andare da Milano a Roma o viceversa in una trasferta di lavoro sceglie il mezzo più conveniente o economico, dipende dalle direttive aziendali, ma non rinuncia al viaggio o viaggia più spesso in base alla leva economica. Se, per qualc

Viceversa sulle destinazioni turistiche, sono dell'idea che l'offerta low cost possa creare traffico aereo aggiuntivo, perchè qui entra il gioco il budget totale di spesa. Se per le mie vacanze ho un budget di 500 Euro a testa per una settimana, è chiaro che se me ne chiedono 300 per il solo volo, probabilmente scelgo un'altra destinazione. In pratica come hai giustamente detto, la domanda complessiva è stabile o in leggera crescita, ma nel caso dei viaggi di piacere, si sposta in base alla convenienza del momento. In questo caso se il collegamento aereo sovvenzionato viene meno, crolla anche la domanda, perchè ho il desiderio di viaggiare ma non la necessità di viaggiare proprio verso quella destinazione. Cosa che avviene invece per i viaggi di lavoro, se ho bisogno di andare a Roma, non posso andare a Catania perchè costa meno, mentre se voglio fare un weekend in una capitale europea o una settimana di mare su una spiaggia del Mediterraneo, ho una certa flessibilità. Se vado indietro con la memoria a quando ero ragazzo e studente squattrinato, l'Europa si girava con lo zaino, il sacco a pelo e la tessera Inter Rail o pigiati dentro una utilitaria perchè i voli aerei avevano prezzi proibitivi. Oggi si usano i voli low cost (il treno spesso costa di più), ma se il costo dei biglietti aerei tornasse a salire, sono convinto che assisteremmo al ritorno del viaggio in treno ed automobile.
 
Io non penso che non esista uno studio e non si possa fare. Bisognerebbe separare gli ambiti: spostamenti per studio, lavoro, turismo ma anche propensione a cambiare citta' perche' conosco per certo parecchie persone che sono state disposte ad accettare un lavoro in altra citta' o in altra nazione solo perche' c'era il volo low cost (ed erano lavori molto ben pagati, ne ho in mente uno che lavora ad Oslo e preacquista il ritorno in italia tutti i week end per i prossimi 6 mesi con FR).

Nel mio piccolo sono abbastanza sicuro che certe vacanze se non ci fosse stato il volo low cost non le avremmo fatte.... e complessivamente in quelle vacanze di soldini ne abbiamo spesi molti di piu' del volo, solo l'auto a noleggio lo compensa, non parliamo di hotel/appartamento, ristoranti, shopping, biglietti d'ingresso.

Certo, quando non c'era FR a Tenerife ci sono andato con Iberia cambiando a Barcellona, ma e' stato un viaggio lunghissimo e devastante come un intercontinentale, altro che non poter ribaltare il sedile e sopportare qualche televendita. Gli altri giri alle Canarie me li sono fatti grazie a Ryanair. Ancora adesso tornerei molto piu' spesso a Madeira, che adoriamo, se ci fosse il diretto low cost..... anche se per atterrare a Funchal preferisco un pilota che lo faccia spesso :)
Attenzione che ho scritto una cosa diversa, il punto è che uno studio non viene fatto perché non interessa, perché avrebbe bisogno di numeri significativi e quindi costi ed infine potrebbe dirci che gli incentivi sono spesi male.

Esempi come i pendolare con Oslo poi rappresenta come spesso non ci sia un ritorno turistico per il territorio sovvenzionante, praticamente si da un bonus a spese del contribuente. Sovvenzionare rotte dovrebbe servire ad aprire nuove opportunità di incoming, non a spostare flussi di voli e compagnie distorcendo il mercato con il ritorno per MOL e basta.
 
Iniziamo a partire da un paio di presupposti fondamentali.
La domanda complessiva di trasporto aereo è sostanzialmente anelastica al prezzo (ovviamente per il singolo carrier la domanda è estremamente elastica al prezzo). Le variabili principali che determinano la domanda complessiva sono di natura esogena (PIL e reddito disponibile).
L'aumento dell'offerta da parte delle LC non porta, per sé, a un incremento del numero di pax.
Inoltre, ma qui ammetto di essere nel campo delle ipotesi, anche se fondate su pressupposti logici, l'elasticità al prezzo della domanda complessiva cala ulteriormente al crescere della spesa complessiva per il soggiorno nella località di destinazione (in quanto il peso del costo del biglietto aereo cala percentualmente).
Detto ciò, ne consegue che l'incentivazione generalizzata dei pax ha solo come conseguenza di spostare il traffico da un vettore all'altro (o al limite da una destinazione a un'altra paragonabile), trasferendo risorse pubbliche a favore di imprese private.

Se sostituisci "trasporto aereo" a "trasporto" sono d'accordo. Quello che le LC possono fare e far viaggiare in aereo persone che viaggiavano in treno o in auto. In qual senso la domanda del solo trasporto aereo non e' anelastica al presso. Nel senso di viaggiare da A a B indipendentemente dal mezzo di trasporto posso anche essere d'accordo (La storia delle LC sui violi interni inglesi e' anche quella di un trasferimento di passeggeri dal treno/auto verso l'aereo; non solo di passeggeri "rubati" a BA, BMI (di buona memoria), etc.)
 
guarda che chi paga é la destinazione che ottine benefici ... quindi i voli verso le canarie (per rimanere sullo stesso esempio) sono sponsorizzati dalle canarie, non dai Milanesi.
Servirebbero i contratti per vedere con trasparenza. Da quello che emerge i contratti con FR non hanno quelle logiche con sovvenzioni puntuali su singole rotte e solo su incoming per esempio. Come dici successivamente andrebbero fatti bandi pubblici per una serie limitata di rotte incoming supportati da studi di ritorno turistico sul territorio per investire fondi pubblici.
per approfindire il post di Farfallina, é vero che facendo dumping spazzi via la concorrenza, ma é anche vero che non appena smetti di fare dumping ci sono pronti altri 30 competitor a fare a te lo scherzetto che tu hai fatto prima ... a walmart é andata bene semplicemente perché WalMart é stata vincente sul piano del prodotto che le ha permesso di sopravvivere anche quando il dumping era finito.
30 competitor nemmeno esistono, bene che vada ne hai 2-3 fra altre low cost e legacy che magari sono gli stessi che hanno subito il dumping sponsorizzato negli anni precedenti ed è impensabile che ritornino a attaccare FR divenuta monopolista e ora pure maggiormente sponsorizzata per ricominciare a fare dumping, perché quando ha eliminato la concorrenza la forza di ricatto aumenta.
In ogni caso il marketing del trasporto aereo si basa soprattutto su altri pilastri, ed é un marketing differenziato tra Paese e Paese e fascia di utenza e fascia di utenza. Chiaramente un Paese come l'Italia caratterizzato da turismo e piccola impresa risulta essere estremamente sensibile al fattore prezzo dei voli, inoltre essendo la nostra una comunitá molto dispersa sui cui collegamenti con gli aeroporti principali(soprattutto nel nord Italia) si e investito poco o niente ci si trova con il fatto che l'aeroportino sotto casa sia considerata una grande risorsa.
FR ed U2 offrono questo: prezzo ed accessibilitá, e devo dire anche che, nel caso di U2, offrono un servizio non molto distante dalle major, ma accompagnato da una serietá decisamente migliore.
C'è grande differenza fra FR e U2. U2 non prende sovvenzioni ma magari tariffe vantaggiose e collaborazione come a MXP ed è una cosa diversa. Inoltre U2 è molto meno flessibile con il discorso del personale, ed infatti non vedi U2 piazzare una macchina qua e una là nei piccoli aeroporti di quartiere tanto cari in Italia e che si dissanguano per correre dietro a FR.
 
Se sostituisci "trasporto aereo" a "trasporto" sono d'accordo. Quello che le LC possono fare e far viaggiare in aereo persone che viaggiavano in treno o in auto. In qual senso la domanda del solo trasporto aereo non e' anelastica al presso. Nel senso di viaggiare da A a B indipendentemente dal mezzo di trasporto posso anche essere d'accordo (La storia delle LC sui violi interni inglesi e' anche quella di un trasferimento di passeggeri dal treno/auto verso l'aereo; non solo di passeggeri "rubati" a BA, BMI (di buona memoria), etc.)
Infatti. Ma dal punto di vista del "ritorno sul territorio" non mi importa se il gatto è bianco o nero, l'importante è che mangi i topi (cit.)
 
Io faccio una sola considerazione ,anzichè sparare a palla su Mol e sui possibili incentivi che in qualche maniera "impedirebbero"la continuità di servizi primari,chiedete al governo l'utilità dell'acquisto dei caccia da guerra F35......:mad::mad::mad:
 
Io faccio una sola considerazione ,anzichè sparare a palla su Mol e sui possibili incentivi che in qualche maniera "impedirebbero"la continuità di servizi primari,chiedete al governo l'utilità dell'acquisto dei caccia da guerra F35......:mad::mad::mad:

Perchè probabilmente a questo punto NON comprarli ci costerebbe tanto quasi come l'acquisto.
 
Io faccio una sola considerazione ,anzichè sparare a palla su Mol e sui possibili incentivi che in qualche maniera "impedirebbero"la continuità di servizi primari,chiedete al governo l'utilità dell'acquisto dei caccia da guerra F35......:mad::mad::mad:

Ti consiglio di rileggerti l'art. 11 della Costituzione Italiana. E mi fermo qui....
 
Comunque divagazioni a parte dal 3d mi sembra siano emersi tanti argomenti interessanti che evidenziano come la questione FR e sovvenzioni al trasporto aereo non e' da trattare in modo semplicistico.

E in Italia, se permettete, c'e' un po' di potenziale mal sfruttato anche per il turismo inbound. Ovviamente su aeroporti diversi da quelli in cui c'e' un maggiore flusso in uscita.

Butto (o ributto) li un po' di principi:

- sovvenzioni solo per le localita' turistiche e disagiate (lontane da altri apt piu' grandi raggiungibili via terra, anche i collegamenti sud-nord hanno una funzione sociale ed economica da incentivare). Non che negli apt importanti con forte domanda potenziale non sia giusto che il pubblico investa, ma li lo farei sotto forma di infrastrutture, collegamenti e servizi e concentrando opportunamente in pochi aeroporti.

- sovvenzioni trasparenti, pubbliche, con regole precise ed aperte a tutti gli operatori. Vogliamo sapere.

- verifiche e studi resi pubblici e divulgati sull'impatto degli interventi

- Il trasporto per arrivare in una localita' turistica e' solo lo step 1. Per rendere un posto amichevole per i visitatori servono tante altre cose, come ad esempio liberalizzazione di bed & breakfast e licenze per hotel ed esercizi, abolizione sulla assurda norma antiterrorismo che richiedendo l'esame del documento impedisce gli hotel self service come in Francia (voglio gli Etap anche da noi), verifica e repressione di comportamenti scorretti e truffaldini a danno dei turisti sprovveduti o che non conoscono il territorio, orari dei musei e delle attrazioni estesi, al limite appalto facile a privati che aprano strutture e punti di interesse oggi inaccessibili (interventi che creerebbero direttamente posti di lavoro, tantissime attivita' legate al turismo sarebbero facili da mandare a break even, ma di fatto sono impedite iniziative in tal senso). La cosa che va meglio in Italia come rapporto qualita' prezzo, e giustamente dato che abbiamo la cucina top del mondo, e' la ristorazione. Bisogna farne ancora piu' un punto di forza

- poi come dicevo le LCC non sono solo per il turismo, ma anche per collegamenti a basso costo con localita' del paese fino a pochi anni fa isolate e ancora oggi sfavorite. Avere un nastro trasportatore a basso costo tra le regioni del sud e il centro-nord significa offrire opportunita' di studio, lavoro e crescita personale a milioni di persone. Non e' piu' necessaria l'emigrazione con la valigia di cartone come una volta, con le low cost in tanti possiamo fare come il mio conoscente che nei giorni feriali vive e lavora ad Oslo. Ridurre l'isolamento di aree del paese e offrire nuove opportunita' a chi le abita e' anche occasione di sviluppo per le stesse aree, perche' significa anche aprire ad aziende di tali aree a mercati e clienti che prima non avevano l'opportunita' di raggiungere. Bisogna portare lo sviluppo nelle aree meno sviluppate, ma dato che non e' facile, almeno avviciniamole al resto del paese, alla peggio offriamo opportunita' che nel caso migliore, dando alternative alle attivita' assistite e nella zona grigia o nera, potrebbero far nascere un'economia sana.

E poi, accidenti, lo sapevano molto meglio di noi i nostri bisnonni,nonni e genitori che per favorire la crescita sociale ed economica bisognava favorire lo sviluppo di collegamenti e trasporti.... e infatti loro hanno fatto le ferrovie e le autostrade e l'Italia l'hanno fatta crescere.

Insomma, i motivi per cui le low cost (e i voli in generale) oggi costano poco sono tanti, e molti di questi corrispondono effettivamente a minori costi di produzione del servizio, non e' tutta elusione fiscale e sfruttamento. Si tratta di produzione di valore ad un costo piu' basso dovuto a una migliore organizzazione e strutturazione, e questo e' un bene.

Anche se ribadisco, come gia' scritto piu' su, che e' sacrosanta una armonizzazione fiscale che faccia si che le tasse si pagano dove sono i clienti. Non e' accettabile avere un mercato comune in cui non si e' ad armi pari o in cui certi territorio vivono di parassitismo fiscale sottraendo risorse prodotte altrove.
 
Del Torchio e Colaninno all'attacco di Ryanair

Ryanair replica alle accuse di Alitalia



"L'amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio stava chiaramente tentando di riscrivere la storia quando ha erroneamente affermato che Ryanair sta distruggendo i posti di lavoro in Italia".

La low cost guidata da Michael O'Leary replica a stretto giro di posta agli strali lanciati dai vertici di Az nel corso della conferenza stampa di presentazione del Piano industriale del vettore italiano.

Per contrastare le accuse la compagnia low fare si affida alle cifre e parla di 24mila posti di lavoro sostenuti in Italia nel 2013 grazie ai 24 milioni di passeggeri che prevede di trasportare, "con il progetto di creare ulteriori 13mila posti se il Governo italiano dovesse accettare il piano di crescita Ryanair in Italia", si specifica in una nota. Secondo il piano Ryanair al vaglio dell'Esecutivo la compagnia prevede, entro il 2018, il raggiungimento di 37 milioni di passeggeri con 5 nuove basi, tre aeroporti serviti in più e nuovi collegamenti.

"Non è una sorpresa che Alitalia stia provando a distogliere l'attenzione dal fatto che sta tagliando gli stipendi e l'orario di lavoro del suo staff - conclude poi in tono polemico il vettore -, in un momento in cui Ryanair sta accrescendo il traffico e i posti di lavoro e sta proponendo di creare 13mila nuovi posti nel turismo italiano per i prossimi 5 anni".

fonte: TTG
 
Immagino che all'agenzia delle entrate siano felici di scoprire qualcosa come 23000 e rotti dipendenti in più rispetto a quelli dichiarati ufficialmente da FR in Italia...
 
Ryanair replica alle accuse di Alitalia



"L'amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio stava chiaramente tentando di riscrivere la storia quando ha erroneamente affermato che Ryanair sta distruggendo i posti di lavoro in Italia".

La low cost guidata da Michael O'Leary replica a stretto giro di posta agli strali lanciati dai vertici di Az nel corso della conferenza stampa di presentazione del Piano industriale del vettore italiano.

Per contrastare le accuse la compagnia low fare si affida alle cifre e parla di 24mila posti di lavoro sostenuti in Italia nel 2013 grazie ai 24 milioni di passeggeri che prevede di trasportare, "con il progetto di creare ulteriori 13mila posti se il Governo italiano dovesse accettare il piano di crescita Ryanair in Italia", si specifica in una nota. Secondo il piano Ryanair al vaglio dell'Esecutivo la compagnia prevede, entro il 2018, il raggiungimento di 37 milioni di passeggeri con 5 nuove basi, tre aeroporti serviti in più e nuovi collegamenti.

"Non è una sorpresa che Alitalia stia provando a distogliere l'attenzione dal fatto che sta tagliando gli stipendi e l'orario di lavoro del suo staff - conclude poi in tono polemico il vettore -, in un momento in cui Ryanair sta accrescendo il traffico e i posti di lavoro e sta proponendo di creare 13mila nuovi posti nel turismo italiano per i prossimi 5 anni".

fonte: TTG

Due osservazioni.

La prima, MOL confronta le pere con le mele: cosa significa paragonare l'incremento dei posti di lavoro FR al fatto che AZ taglia l'orario e le paghe dei dipendenti ? ( Osserverei: in questo modo, le paghe si avvicinano sempre di più a quelle di FR...).

La seconda, MOL dovrebbe esplicitare che quei fantomatici 13000 posti di lavoro sono nell'indotto: per cui sono indipendenti da FR in sé, ma dipendono solo dal trasportato pax, che chiunque potrebbe fare. Ovvero, l'indotto di FR è il medesimo di altri: ma anche minore, se vogliamo, in quanto FR trasporta più turisti squattrinati.
 
- Il trasporto per arrivare in una localita' turistica e' solo lo step 1. Per rendere un posto amichevole per i visitatori servono tante altre cose, come ad esempio liberalizzazione di bed & breakfast e licenze per hotel ed esercizi, abolizione sulla assurda norma antiterrorismo che richiedendo l'esame del documento impedisce gli hotel self service come in Francia (voglio gli Etap anche da noi), verifica e repressione di comportamenti scorretti e truffaldini a danno dei turisti sprovveduti o che non conoscono il territorio, orari dei musei e delle attrazioni estesi, al limite appalto facile a privati che aprano strutture e punti di interesse oggi inaccessibili (interventi che creerebbero direttamente posti di lavoro, tantissime attivita' legate al turismo sarebbero facili da mandare a break even, ma di fatto sono impedite iniziative in tal senso). La cosa che va meglio in Italia come rapporto qualita' prezzo, e giustamente dato che abbiamo la cucina top del mondo, e' la ristorazione. Bisogna farne ancora piu' un punto di forza

Come non concordare?
Quello che manca è un piano organico quando vengono elargiti questi contributi e migliorare l'accoglienza deve far parte di questo piano.

Tanto per dirne una a Comiso fra poco partono i voli della ryanair ma non c'è un autobus o tantomeno si può affittare una macchina in aereoporto, per questo stiamo parlando di soldi buttati non perchè si danno a Ryanair
 
Sottolineavo la solita sparara alla cavolo degli irlandesi per sfruttare i gonzi italiani.