Ryanair: ''Monti rifiuto' il nostro piano da 37 mila posti di lavoro''


Un esempio chiarissimo è il Bari - Torino. Prezzi più alti di Alitalia, nonostante i famosi 12 milioni di euro che aeroporti di puglia elargisce. Speriamo qualcosa cambi.

Volo che peraltro è sempre stracolmo con 189 posti tutti prenotati. Quindi evidentemente Az non deve essere poi così conveniente.
 
Hai documenti su quali sono le rotte sovvenzionate? Perché non mi risulta siano state rese note le condizioni contrattuali fra BLQ e FR. Fra l'altro FR solitamente non lavora sulle singole rotte per la gestione degli incentivi.

Una compagnia tradizionale ha possibilità minime per non dire nulle di confrontarsi con FR sul ptp, troppo il vantaggio competitivo fra sovvenzioni, contratti del personale, sconti su servizi aeroportuali.
C'é chi come in Italia si sottomette ai ricatti di MOL, e chi come in Francia ha cominciato a mettere paletti, il che non vuol dire che FR é stata sbattuta fuori, semplicemente gioca più ad armi pari rispetto agli altri. Fra l'altro oltre alle compagnie tradizionali si rischia di giocarsi pure altre LC stendendo tappeti d'oro a FR.
 
Una compagnia tradizionale ha possibilità minime per non dire nulle di confrontarsi con FR sul ptp, troppo il vantaggio competitivo fra sovvenzioni, contratti del personale, sconti su servizi aeroportuali.
C'é chi come in Italia si sottomette ai ricatti di MOL, e chi come in Francia ha cominciato a mettere paletti, il che non vuol dire che FR é stata sbattuta fuori, semplicemente gioca più ad armi pari rispetto agli altri. Fra l'altro oltre alle compagnie tradizionali si rischia di giocarsi pure altre LC stendendo tappeti d'oro a FR.

Standing ovation. Abbiamo ammazzato tante compagnie, siamo indebitati fino al collo, gli aeroporti si fanno la guerra fra poveri per "acquistare" il cliente (FR) con laute sovvenzioni, ed alla prima chiusura dei rubinetti, FR se ne andra' sbattendo la porta. Ma che caxxo di politica industriale abbiamo nel nostro paese? Solo una pletora di demagoghi che si divertono a fare viaggiare il popolo a partire da 10 euro. Il classico panem ed circenses.

Mi ricorda un tale Nerone che continuava a suonare l'arpa mentre Roma bruciava...
 
Farfallina, ma ci sei o ci fai ?

BLQ-PMO e' una rotta che esiste dai tempi dell'Itavia. Non e' certo una rotta sovvenzionata. La mia tesi e' che in alcuni casi FR e' entrata per colmare un vuoto lasciato da IG e AZ. Tutto qui. Posso essere d'accordo sul campanilismo italiano e la corsa a creare un aeroporto locale e generare traffico a suon di contributi anziche' di passeggeri, ma in alcuni casi questa e' una scusa per mascherare inefficienze, sprechi e cattiva gestione di altre linee aeree italiane.

Questo era il punto che tentavo di fare. Ribadisco che, personalmente, cerco di usare FR il meno che posso.

Volo che peraltro è sempre stracolmo con 189 posti tutti prenotati. Quindi evidentemente Az non deve essere poi così conveniente.

Il concetto e' che se io (FR) volo prendendo una sovvenzione e tu (AZ) invece paghi l'aeroporto profumatamente, se io riempio o no, viaggio lo stesso piu' o meno contento. Mentre tu invece soffri come un cane appena i tuoi viaggiatori calano. Pieno come un uovo non significa per forza profittevole: anche io ho visto la BRI-VCE di AZ molto piena spesso, ma le tariffe erano spesso risicate.

E c'e' un altro discorso: un biglietto che AZ ti vende a 100 Euro, ne spende una buona parte per coprire il costo e pagare le spese.

In maniera diversa, un biglietto che FR ti vende a 100 Euro, ne spende una parte minore per pagare i costi (bravi che riescono a contenerli, meno bravi se lo fanno violando leggi e diritto comunitario) ed anziche' pagare le spese, in aggiunta si beccano una bella mancia di qualche euro da societa' aeroportuale o regioni varie.

Non ci vuole un genio per capire che su un volo nazionale venduto a 80 Euro da AZ, probabilmente alla compagnia ne arrivano solo 60 per coprire i suoi costi (e probabilmente non ci riesce, e ci perde), mentre se 80 Euro di FR diventano 100 grazie ad incentivi ed aiuti (e niente tasse aeroportuali) allora e' facile fare profitti. Semplice, no?

Ovviamente i numeri sopra sono solo esempi solo per dare una idea di come funziona. A MOL piace "vincere facile", eh?
 
...Abbiamo ammazzato tante compagnie, siamo indebitati fino al collo, gli aeroporti si fanno la guerra fra poveri per "acquistare" il cliente (FR) con laute sovvenzioni, ed alla prima chiusura dei rubinetti, FR se ne andra' sbattendo la porta. ..

No, guarda, sono proprio convinto che se chiudi i rubinetti a FR certamente ridurra'/cancellera' l'offerta su alcuni aeroporti. Ma sicuramente non molla quelli grossi. Se abbandonano uno dei piu' grossi mercati continentali poi dopo da dove li fanno quelle milionate di pax/anno di cui si vantano?

E io non sono contrario agli incentivi, sono abbastanza convinto che in linea di principio sia giusto che lo stato sovvienzioni i trasporti, cosi' come viene fatto nel campo dei trasporti pubblici su ferro.

Sono contrario che gli aiuti siano dati solo ad alcune compagnie e non siano alla luce del sole, senza tenere ben conto del rapporto costi benefici per l'economia locale (l'esempio dei voli sovvenzionati su Torino e' lampante, erano palesemente ad uso del vettore, non del territorio).

Vogliamo favorire il turismo nella Sicilia Occidentale? Per ciascun volo da TPS do X euro/posto a CHIUNQUE lo operi. Se rispetto all'orario stabilito ci sono cancellazioni, penalita' pari a X per 4, cosi' non prendi in giro. X deve essere non troppo alto, per non fare cose insensate. E ci deve essere (questo il punto dolente) una continua verifica periodica degli effetti sociali ed economici, come indotto sul territorio, dei voli che ricevono contributi.

Guardate che non e' mica escluso che per ogni X spese dal pubblico come contributo a un volo, sul territorio se ne producano poi X moltiplicato per 10 come hotel, ristoranti, lettini di ombrellone e cianfrusaglie vendute nei mercatini per turisti. Pero' bisogna misurarlo.

E inoltre farei pagare le tasse a tutti nel territorio in cui operano o comunque hanno la residenza i clienti... vale per l'aviazione come per la prodzione di mutande o per i siti Internet. I soldini prodotti in un territorio devono pagare le tasse in quel territorio, per evitare scompensi. Quindi per me dovrebbe guidare la residenza del cliente.

Quello che mi infastidisce molto invece e' sentire partigiani di AZ che si lamentano dei contributi a FR, perche' e' come sentire il bue che da del cornuto all'asino.
 
Farfallina, ma ci sei o ci fai ?

BLQ-PMO e' una rotta che esiste dai tempi dell'Itavia. Non e' certo una rotta sovvenzionata. La mia tesi e' che in alcuni casi FR e' entrata per colmare un vuoto lasciato da IG e AZ. Tutto qui. Posso essere d'accordo sul campanilismo italiano e la corsa a creare un aeroporto locale e generare traffico a suon di contributi anziche' di passeggeri, ma in alcuni casi questa e' una scusa per mascherare inefficienze, sprechi e cattiva gestione di altre linee aeree italiane.

Questo era il punto che tentavo di fare. Ribadisco che, personalmente, cerco di usare FR il meno che posso.

Studia il caso Wal-Mart negli USA, e vedrai perché il tuo ragionamento non regge. FR fa sostanzialmente dumping su uno scalo o su una rotta fino a quando riesce a buttare fuori i competitor, poi alza i prezzi a livello di monopolio e con le risorse generate passa alla rotta successiva.
 
Secondo me è che dalla nascita di CAI con la messa al prato di 100 aerei si sono creati molti spazi.

A dir la verità l'errore del piano fenice era di avere troppo peso (e troppi a/m) sul corto e medio. Dovevano mettere al Prato 30 nb in più.
 
Comunque sia dire che gli ospedali chiudono e che tutti i problemi che ci sono e' colpa dell'irlandese e' roba da briai come si direbbe dalle mie parti..
 
certo che no ma l irlandese non paga le tasse come, secondo molti, compreso me, dovrebbe pagare.

Lui che colpa ne ha, se noi - stato italiano - glielo permettiamo di fare in maniera indisturbata? Negli stati confinanti con l'italia, le cose vanno in maniera diversa, ogni tanto poniamoci qualche domanda!
 
Addetti alla sicurezza aeroportuale

S******a S.p.A., società leader nel settore della vigilanza privata, della sicurezza e dei servizi alle imprese, con 6000 dipendenti, ed in fase di ulteriore crescita ricerca personale da formare ed inserire come:

Addetti alla Sicurezza Aeroportuale



Requisiti richiesti sono:

.....omissis.....

Il personale prescelto verrà inserito, come Guardia Particolare Giurata, dopo un adeguato iter formativo in cui verrà seguito dalla nostra Società, all'interno dei servizi di sicurezza e sorveglianza in Aeroporto (BGY).
Gradita la disponibilità al lavoro Part Time ed al lavoro nei festivi.


La ricerca è da intendersi rivolta ad ambosessi, ai sensi della L. 903/77.
Si prega inviare curriculum vitae e autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del D.lgs 196/03 sulla Privacy., citando il riferimento GPG/aeroportuale , con l'autorizzazione al trattamento dei dati personali a:
..omissis.....
 
Quoto, dipende sempre tutto dal rapporto costi - benefici.
Per fare un esempio di come girano i soldi, il costo del biglietto ATM di Milano non va in ATM ma al Comune il quale gira 650 milioni anno all'ATM.
Per risparmiare 3 milioni hanno anticipatamente ridotto le corse di metro e di alcune linee di superficie. Quindi ATM è in balia del Comune (forse un po OT ma mi sembrava potesse starci).
Ritornando a FR io che vivo a Milano posso dire che di benefici ne ha portati eccome a livello economico-turistico. Milano è piena di turisti e anche nel mio settore ho persone che possono permettersi di venire piu volte l'anno a Milano e che consumano, mangiano, comprano ecc lasciando sul territorio un bel po di soldoni che si traducono in IVA per lo stato, lavoro ecc.
La cosa secondo me su cui soffermarsi è il perche danno soldi a FR e a AZ e Company no.
Forse perche quando FR entra non ti propone una rotta ma un ventaglio di rotte? forse perche riesce a dare piu continuità a un servizio, forse perche apre destinazioni che magari nessuna major si sognerebbe di aprire?
nessuno ha mai fatto un calcolo del costo sovvenzione per pax- rapporto di beneficio per il territorio. Questo impatto sarebbe fondamentale da capire.
Io non penso che siano tutti cosi pazzi da buttare soldi in FR ( BGY insegna e forse anche TPS ) a muzzo.



No, guarda, sono proprio convinto che se chiudi i rubinetti a FR certamente ridurra'/cancellera' l'offerta su alcuni aeroporti. Ma sicuramente non molla quelli grossi. Se abbandonano uno dei piu' grossi mercati continentali poi dopo da dove li fanno quelle milionate di pax/anno di cui si vantano?

E io non sono contrario agli incentivi, sono abbastanza convinto che in linea di principio sia giusto che lo stato sovvienzioni i trasporti, cosi' come viene fatto nel campo dei trasporti pubblici su ferro.

Sono contrario che gli aiuti siano dati solo ad alcune compagnie e non siano alla luce del sole, senza tenere ben conto del rapporto costi benefici per l'economia locale (l'esempio dei voli sovvenzionati su Torino e' lampante, erano palesemente ad uso del vettore, non del territorio).

Vogliamo favorire il turismo nella Sicilia Occidentale? Per ciascun volo da TPS do X euro/posto a CHIUNQUE lo operi. Se rispetto all'orario stabilito ci sono cancellazioni, penalita' pari a X per 4, cosi' non prendi in giro. X deve essere non troppo alto, per non fare cose insensate. E ci deve essere (questo il punto dolente) una continua verifica periodica degli effetti sociali ed economici, come indotto sul territorio, dei voli che ricevono contributi.

Guardate che non e' mica escluso che per ogni X spese dal pubblico come contributo a un volo, sul territorio se ne producano poi X moltiplicato per 10 come hotel, ristoranti, lettini di ombrellone e cianfrusaglie vendute nei mercatini per turisti. Pero' bisogna misurarlo.

E inoltre farei pagare le tasse a tutti nel territorio in cui operano o comunque hanno la residenza i clienti... vale per l'aviazione come per la prodzione di mutande o per i siti Internet. I soldini prodotti in un territorio devono pagare le tasse in quel territorio, per evitare scompensi. Quindi per me dovrebbe guidare la residenza del cliente.

Quello che mi infastidisce molto invece e' sentire partigiani di AZ che si lamentano dei contributi a FR, perche' e' come sentire il bue che da del cornuto all'asino.
 
Giusto 2-3 cose in ordine sparso:
- Non esiste uno studio della ricaduta economica delle sovvenzioni sul turismo perché sarebbe una mole di lavoro enorme per fare qualcosa di accurato e quindi costoso e cosa fondamentale non frega un tubo a nessuno il ritorno. Si parla do ritorno turistico solo per giustificare le sovvenzioni,in realtà l'unica cosa che interessa é aumentare il numero di pax o fornire destinazioni piú o meno esotiche da procurare titoli sui giornali. Ecco perché FR si e le altre no,perché FR fa numeri anchr se magari il ritorno turistico per il territorio lo porta maggiormente un pax che ne so di Air France o Lufthansa che magari ha maggiore margine di spesa,ed inoltre FR ha una rete ed una flessibilità di personale tale che velocemente ti allestisce una base anche per un solo aereo e ti apre un po' di destonazioni anche 2-3xw senza problemi. Le altre seppur efficienti come U2 non riescono a correre dietro alle sovvenzioni qua e là trasferendo personale e permettendosi margini grazie a costi tagliati all'osso su tasse e contributi. Questa ricerca di pax e destinazioni fa si che chi non ha dietro un mercato sufficiente si riempia di debiti mentre chi ha il mercato riesce a fare numeri e magari pure bilanci accettabili ma a rischio di impoverire il proprio carnet di vettori e diventare FR dipendente e quindi ricattabile. Il caso BGY é a se stante perché il mercato milanese esisterebbe comunque e FR ci starebbe anche senza sovvenzioni,solo che magari si sarebbe posizionata a MXP come U2 a parità di condizioni.
 
Io non penso che non esista uno studio e non si possa fare. Bisognerebbe separare gli ambiti: spostamenti per studio, lavoro, turismo ma anche propensione a cambiare citta' perche' conosco per certo parecchie persone che sono state disposte ad accettare un lavoro in altra citta' o in altra nazione solo perche' c'era il volo low cost (ed erano lavori molto ben pagati, ne ho in mente uno che lavora ad Oslo e preacquista il ritorno in italia tutti i week end per i prossimi 6 mesi con FR).

Nel mio piccolo sono abbastanza sicuro che certe vacanze se non ci fosse stato il volo low cost non le avremmo fatte.... e complessivamente in quelle vacanze di soldini ne abbiamo spesi molti di piu' del volo, solo l'auto a noleggio lo compensa, non parliamo di hotel/appartamento, ristoranti, shopping, biglietti d'ingresso.

Certo, quando non c'era FR a Tenerife ci sono andato con Iberia cambiando a Barcellona, ma e' stato un viaggio lunghissimo e devastante come un intercontinentale, altro che non poter ribaltare il sedile e sopportare qualche televendita. Gli altri giri alle Canarie me li sono fatti grazie a Ryanair. Ancora adesso tornerei molto piu' spesso a Madeira, che adoriamo, se ci fosse il diretto low cost..... anche se per atterrare a Funchal preferisco un pilota che lo faccia spesso :)
 
Personalmente, trovo che la frase "vantaggi per il territorio", tanto è usata ed abusata, assomigli molto al "e vissero felici e contenti" alla fine delle favole o al "più non dimandare" di dantesca memoria.

Si crea un vantaggio per il territorio nel momento in cui i benefici superano i costi. Nel caso di un aeroporto significa che il ritorno economico derivante dai passeggeri in arrivo che spendono soldi sul territorio supera il costo della sponsorizzazione ed il danno arrecato dai viaggiatori in partenza. Quest'ultimo aspetto non lo trovo menzionato. Nel momento in cui io sfrutto un volo sponsorizzato dall'aeroporto per andare in vacanza, arreco un doppio danno al territorio in cui vivo, perchè i miei soldi li vado a spendere a destinazione e per di più mi faccio sponsorizzare per andarci. Quindi, come minimo, la mia vacanza in Grecia o alle Canarie con volo low cost dovrebbe essere bilanciata da un turista greco o canario che decide di passare altrettanto tempo in Italia e spende sul mio territorio una cifra equivalente (o meglio superiore) a quella che io ho speso in vacanza a casa sua. Concedo il beneficio del dubbio, ma temo che in molti casi se il bilancio per il territorio fosse così calcolato, non sarebbe in attivo, perchè il numero di italiani che sfruttano i voli Ryanair per andare a spendere altrove superi quello degli stranieri in arrivo per spendere da noi. Mi piacerebbe, appunto, vedere un calcolo serio in questo senso, magari per destinazione. A quel punto si potrebbero sponsorizzare solo le rotte in cui il numero di passeggeri in arrivo supera quello di locali in partenza o sponsorizzare solo gli stranieri in arrivo, lasciando che gli italiani che partono per andare in vacanza paghino il prezzo pieno, a meno che l'aeroporto di destino non sia disponibile a farsi carico della sponsorizzazione.
 
Personalmente, trovo che la frase "vantaggi per il territorio", tanto è usata ed abusata, assomigli molto al "e vissero felici e contenti" alla fine delle favole o al "più non dimandare" di dantesca memoria.

Si crea un vantaggio per il territorio nel momento in cui i benefici superano i costi. Nel caso di un aeroporto significa che il ritorno economico derivante dai passeggeri in arrivo che spendono soldi sul territorio supera il costo della sponsorizzazione ed il danno arrecato dai viaggiatori in partenza. Quest'ultimo aspetto non lo trovo menzionato. Nel momento in cui io sfrutto un volo sponsorizzato dall'aeroporto per andare in vacanza, arreco un doppio danno al territorio in cui vivo, perchè i miei soldi li vado a spendere a destinazione e per di più mi faccio sponsorizzare per andarci. Quindi, come minimo, la mia vacanza in Grecia o alle Canarie con volo low cost dovrebbe essere bilanciata da un turista greco o canario che decide di passare altrettanto tempo in Italia e spende sul mio territorio una cifra equivalente (o meglio superiore) a quella che io ho speso in vacanza a casa sua. Concedo il beneficio del dubbio, ma temo che in molti casi se il bilancio per il territorio fosse così calcolato, non sarebbe in attivo, perchè il numero di italiani che sfruttano i voli Ryanair per andare a spendere altrove superi quello degli stranieri in arrivo per spendere da noi. Mi piacerebbe, appunto, vedere un calcolo serio in questo senso, magari per destinazione. A quel punto si potrebbero sponsorizzare solo le rotte in cui il numero di passeggeri in arrivo supera quello di locali in partenza o sponsorizzare solo gli stranieri in arrivo, lasciando che gli italiani che partono per andare in vacanza paghino il prezzo pieno, a meno che l'aeroporto di destino non sia disponibile a farsi carico della sponsorizzazione.

ma ti rendi conto di quanto semplifichi il ragionamento? fosse per te non esisterebbe nessuna rotta per la Grecia (hai idea di cosa sta succedendo lì e delle capacità di spesa dei greci per le vacanze?), per il Portogallo (idem come sopra), per la Spagna forse se ne salverebbe qualcuna. Come fai a calcolare il ritorno economico dei moltissimi italiani che volano low cost per rientrare da soggiorni di lavoro? E che dire delle rotte dal Marocco che per le quali magari il volo è full ma forse forse non solo grazie ai turisti?

Giusto 2-3 cose in ordine sparso:
Il caso BGY é a se stante perché il mercato milanese esisterebbe comunque e FR ci starebbe anche senza sovvenzioni,solo che magari si sarebbe posizionata a MXP come U2 a parità di condizioni.
Hai detto niente a proposito di vantaggi per il territorio! togli a Orio tutte le rotte FR secondo te starebbe in piedi con i charter di Neos o Trawel Fly, Alitalia che praticamente se ne è andata, qualche cargo e qualche sporadico volo che ogni due per tre viene modificato? certo potrebbe diventare Hub per Carpatair o fondersi con Montichiari per smistare tutta la posta:D
 
ma ti rendi conto di quanto semplifichi il ragionamento? fosse per te non esisterebbe nessuna rotta per la Grecia (hai idea di cosa sta succedendo lì e delle capacità di spesa dei greci per le vacanze?), per il Portogallo (idem come sopra), per la Spagna forse se ne salverebbe qualcuna. Come fai a calcolare il ritorno economico dei moltissimi italiani che volano low cost per rientrare da soggiorni di lavoro? E che dire delle rotte dal Marocco che per le quali magari il volo è full ma forse forse non solo grazie ai turisti?

Me ne rendo conto benissimo. Quando ci sono in ballo i soldi, i conti della serva sono quelli che funzionano meglio.
Più un ragionamento lo si fa complicato, più è facile, come si dice, convincere il maiale che varcare la soglia del macello è nel suo interesse.

In teoria la sponsorizzazione dovrebbe arrivare da coloro che traggono i vantaggi da queste rotte (leggi Grecia, Spagna, Portogallo, ...), non dal territorio che ne subisce un doppio danno (si sponsorizza la gente per andare a spendere i propri soldi altrove). Poi, se per questioni elettorali (nell'antica Roma lo stato sponsorizzava i giochi) e di vantaggio dei singoli (che ne approfittano volentieri, chi te lo fa fare di spendere di più per andare in vacanza altrove anziche dietro casa tua) è opportuno che ci siano, ben vengano, io non sono contrario per principio. Basta chiamare le cose con il loro nome e non nasconderle dietro il paravento della frase "creano vantaggi per il territorio", quando in realtà fanno l'opposto. Si usano i soldi della comunità per assicurare un vantaggio al singolo senza che il territorio ne tragga giovamento.

Ma, ripeto, concedo il beneficio del dubbio, mi piacerebbe che qualche fonte autorevole pubblicasse dei numeri, confrontando i flussi turistici (in partenza e in arrivo per singola destinazione) e quelli di chi viaggia per lavoro. Sarebbe la prima cosa da fare per capire se il bilancio è in positivo o in negativo, ovvero si favoriscono più turisti in arrivo o residenti locali in partenza. Altrimenti possiamo parlarne per giorni e arriverà sempre qualcuno a dire che la sponsorizzazione del volo "crea vantaggi per il territorio" (senza però essere in grado di quantificarli), oppure si può usare l'italico sistema di complicare la discussione, generalizzare dal caso singolo (sicuramente ci sarà un greco che è arrivato a Bergamo dalla sua isola per lavoro, quindi il volo ha ragion d'essere anche se costa alla comunità qualche decina di Euro per passeggero), in modo tale che l'acqua diventa torbida, non è possibile vedere il fondo della questione e tutti possono difendere la propria situazione di vantaggio personale spacciandola per quella di vantaggio per la comunità. Ripeto, se anche da una valutazione seria venisse fuori che in realtà il bilancio è negativo per il territorio, non sono contrario per una questione di principio, fin che le cose vengono chiamate con il loro nome e non spacciate per quello che non sono.
 
Me ne rendo conto benissimo. Quando ci sono in ballo i soldi, i conti della serva sono quelli che funzionano meglio.
Più un ragionamento lo si fa complicato, più è facile, come si dice, convincere il maiale che varcare la soglia del macello è nel suo interesse.

In teoria la sponsorizzazione dovrebbe arrivare da coloro che traggono i vantaggi da queste rotte (leggi Grecia, Spagna, Portogallo, ...), non dal territorio che ne subisce un doppio danno (si sponsorizza la gente per andare a spendere i propri soldi altrove). Poi, se per questioni elettorali (nell'antica Roma lo stato sponsorizzava i giochi) e di vantaggio dei singoli (che ne approfittano volentieri, chi te lo fa fare di spendere di più per andare in vacanza altrove anziche dietro casa tua) è opportuno che ci siano, ben vengano, io non sono contrario per principio. Basta chiamare le cose con il loro nome e non nasconderle dietro il paravento della frase "creano vantaggi per il territorio", quando in realtà fanno l'opposto. Si usano i soldi della comunità per assicurare un vantaggio al singolo senza che il territorio ne tragga giovamento.

Ma, ripeto, concedo il beneficio del dubbio, mi piacerebbe che qualche fonte autorevole pubblicasse dei numeri, confrontando i flussi turistici (in partenza e in arrivo per singola destinazione) e quelli di chi viaggia per lavoro. Sarebbe la prima cosa da fare per capire se il bilancio è in positivo o in negativo, ovvero si favoriscono più turisti in arrivo o residenti locali in partenza. Altrimenti possiamo parlarne per giorni e arriverà sempre qualcuno a dire che la sponsorizzazione del volo "crea vantaggi per il territorio" (senza però essere in grado di quantificarli), oppure si può usare l'italico sistema di complicare la discussione, generalizzare dal caso singolo (sicuramente ci sarà un greco che è arrivato a Bergamo dalla sua isola per lavoro, quindi il volo ha ragion d'essere anche se costa alla comunità qualche decina di Euro per passeggero), in modo tale che l'acqua diventa torbida, non è possibile vedere il fondo della questione e tutti possono difendere la propria situazione di vantaggio personale spacciandola per quella di vantaggio per la comunità. Ripeto, se anche da una valutazione seria venisse fuori che in realtà il bilancio è negativo per il territorio, non sono contrario per una questione di principio, fin che le cose vengono chiamate con il loro nome e non spacciate per quello che non sono.
Quoto.
Finora di dati reali a supporto della tesi che "crea vantaggi per il territorio" non se ne sono visti. Ma solo belle parole da utilizzare a fini elettorali.
 
Iniziamo a partire da un paio di presupposti fondamentali.
La domanda complessiva di trasporto aereo è sostanzialmente anelastica al prezzo (ovviamente per il singolo carrier la domanda è estremamente elastica al prezzo). Le variabili principali che determinano la domanda complessiva sono di natura esogena (PIL e reddito disponibile).
L'aumento dell'offerta da parte delle LC non porta, per sé, a un incremento del numero di pax.
Inoltre, ma qui ammetto di essere nel campo delle ipotesi, anche se fondate su pressupposti logici, l'elasticità al prezzo della domanda complessiva cala ulteriormente al crescere della spesa complessiva per il soggiorno nella località di destinazione (in quanto il peso del costo del biglietto aereo cala percentualmente).
Detto ciò, ne consegue che l'incentivazione generalizzata dei pax ha solo come conseguenza di spostare il traffico da un vettore all'altro (o al limite da una destinazione a un'altra paragonabile), trasferendo risorse pubbliche a favore di imprese private.
 
guarda che chi paga é la destinazione che ottine benefici ... quindi i voli verso le canarie (per rimanere sullo stesso esempio) sono sponsorizzati dalle canarie, non dai Milanesi.

per approfindire il post di Farfallina, é vero che facendo dumping spazzi via la concorrenza, ma é anche vero che non appena smetti di fare dumping ci sono pronti altri 30 competitor a fare a te lo scherzetto che tu hai fatto prima ... a walmart é andata bene semplicemente perché WalMart é stata vincente sul piano del prodotto che le ha permesso di sopravvivere anche quando il dumping era finito.

In ogni caso il marketing del trasporto aereo si basa soprattutto su altri pilastri, ed é un marketing differenziato tra Paese e Paese e fascia di utenza e fascia di utenza. Chiaramente un Paese come l'Italia caratterizzato da turismo e piccola impresa risulta essere estremamente sensibile al fattore prezzo dei voli, inoltre essendo la nostra una comunitá molto dispersa sui cui collegamenti con gli aeroporti principali(soprattutto nel nord Italia) si e investito poco o niente ci si trova con il fatto che l'aeroportino sotto casa sia considerata una grande risorsa.
FR ed U2 offrono questo: prezzo ed accessibilitá, e devo dire anche che, nel caso di U2, offrono un servizio non molto distante dalle major, ma accompagnato da una serietá decisamente migliore.