Me ne rendo conto benissimo. Quando ci sono in ballo i soldi, i conti della serva sono quelli che funzionano meglio.
Più un ragionamento lo si fa complicato, più è facile, come si dice, convincere il maiale che varcare la soglia del macello è nel suo interesse.
In teoria la sponsorizzazione dovrebbe arrivare da coloro che traggono i vantaggi da queste rotte (leggi Grecia, Spagna, Portogallo, ...), non dal territorio che ne subisce un doppio danno (si sponsorizza la gente per andare a spendere i propri soldi altrove). Poi, se per questioni elettorali (nell'antica Roma lo stato sponsorizzava i giochi) e di vantaggio dei singoli (che ne approfittano volentieri, chi te lo fa fare di spendere di più per andare in vacanza altrove anziche dietro casa tua) è opportuno che ci siano, ben vengano, io non sono contrario per principio. Basta chiamare le cose con il loro nome e non nasconderle dietro il paravento della frase "creano vantaggi per il territorio", quando in realtà fanno l'opposto. Si usano i soldi della comunità per assicurare un vantaggio al singolo senza che il territorio ne tragga giovamento.
Ma, ripeto, concedo il beneficio del dubbio, mi piacerebbe che qualche fonte autorevole pubblicasse dei numeri, confrontando i flussi turistici (in partenza e in arrivo per singola destinazione) e quelli di chi viaggia per lavoro. Sarebbe la prima cosa da fare per capire se il bilancio è in positivo o in negativo, ovvero si favoriscono più turisti in arrivo o residenti locali in partenza. Altrimenti possiamo parlarne per giorni e arriverà sempre qualcuno a dire che la sponsorizzazione del volo "crea vantaggi per il territorio" (senza però essere in grado di quantificarli), oppure si può usare l'italico sistema di complicare la discussione, generalizzare dal caso singolo (sicuramente ci sarà un greco che è arrivato a Bergamo dalla sua isola per lavoro, quindi il volo ha ragion d'essere anche se costa alla comunità qualche decina di Euro per passeggero), in modo tale che l'acqua diventa torbida, non è possibile vedere il fondo della questione e tutti possono difendere la propria situazione di vantaggio personale spacciandola per quella di vantaggio per la comunità. Ripeto, se anche da una valutazione seria venisse fuori che in realtà il bilancio è negativo per il territorio, non sono contrario per una questione di principio, fin che le cose vengono chiamate con il loro nome e non spacciate per quello che non sono.