Thread Linate e Malpensa Aprile 2013


Stato
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Sea Handling, doccia fredda Ue:
niente proroga per la maximulta
Ultimatum di 20 giorni per la vicenda degli aiuti di Stato che sarebbero arrivati all'azienda. Bocciata anche l'ipotesi di vendita: incombe il rischio 'spezzatino' con oltre 700 esuberi. Pisapia: "Speriamo nella sospensiva"
di ILARIA CARRA

L’Europa boccia il governo sul caso Sea Handling e i presunti aiuti di Stato ricevuti dall’azienda. Una sonora strigliata che ha il peso di un ultimatum, visto che il messaggio di Bruxelles a Roma è chiaro: avete tempo fino al 5 giugno per ubbidire alla decisione della Commissione europea, procedendo di fatto al recupero dei 360 milioni dati a suo tempo alla controllata di Sea che si occupa di servizi di terra e bagagli. Altrimenti l’Italia rischia il deferimento alla Corte di giustizia europea, con procedura di infrazione e possibili multe. Una lettera dai toni ultimativi che lascia presagire poco di buono sull’esito dell’istanza di sospensiva della multa — che se messa a bilancio, a giugno, porterà al fallimento della società che impiega 2.400 lavoratori — attesa a giorni dal tribunale europeo e a favore della quale si sono concentrati finora tutti gli sforzi delle istituzioni.

La doccia fredda è arrivata con una lettera, datata 3 maggio, dai funzionari della Commissione alla rappresentanza italiana a Bruxelles, che l’ha girata ai ministeri competenti e al Comune. I toni sono definitivi. Bruxelles da un lato contesta al governo il mancato rispetto dei termini per l’adempimento della decisione della Commissione che il 19 dicembre aveva sanzionato Sea Handling: 360 milioni le ricapitalizzazioni passate, ritenute «aiuti di Stato» dunque contrarie alla concorrenza e da restituire. Entro il 20 aprile lo Stato italiano avrebbe dovuto ingiungere alla società il pagamento della somma. Ma così non è andata. Ora l’Europa boccia la richiesta, da parte del governo, di una proroga anche perché «le difficoltà finanziarie del beneficiario dell’aiuto non sono una ragione valida».

Non solo. Bruxelles mette nero su bianco che la soluzione non è la vendita pura dell’handling a un compratore, cioè agli scozzesi di Menzies. Così facendo l’aiuto (presunto) di Stato resterebbe in pancia al nuovo operatore: «Rimarrebbero identici i contratti con le compagnie aeree e la manodopera senza la modifica dell’entità economica del nuovo soggetto». Tutte contestazioni che rendono la strada dello “spezzatino” di Sea Handling e il rischio di oltre 700 esuberi la più percorribile, al momento, per ottemperare alle decisioni di Bruxelles.

Il Comune minimizza la bacchettata e spera nei giudici. «Questo passo conferma la scelta dell’amministrazione che ha ricorso in tutte le sedi giurisdizionali contro una decisione infondata — commenta il sindaco Giuliano Pisapia — Sui ricorsi presentati dal Comune non vi è stato ancora nessun pronunciamento». Ora la strada è stretta. Le speranze di tutti sono appese alla sospensiva, attesa entro un paio di settimane. Se andrà bene, si guadagnerà tempo per trovare una soluzione che eviti il fallimento della società. In ogni caso, se il governo deciderà di ubbidire, il Comune ha già in serbo un’ultima (disperata) mossa: «Proseguiremo con maggior convinzione il nostro impegno per evitare le conseguenze della decisione della Commissione anche con le necessarie azioni davanti ai giudici nazionali». Cioè ricorrere al Tar contro l’ingiunzione del governo, se arriverà.

Intanto in Comune, in una commissione, è scoppiata la polemica con il centrodestra all’attacco «della latitanza del centrosinistra». I sindacati sono in allarme, si teme la «macelleria sociale» sui lavoratori e «un’escalation di proteste». Confermato lo sciopero del 14 maggio, confederali uniti ma anche autonomi: 24 ore di blocco anche per chiedere al governo la disubbidienza. «La decisione dell’Europa è inaccettabile, il governo dovrà assumersi la responsabilità di non applicare le disposizioni» chiedono Cgil, Cisl e Uil, e accusano: «In realtà la Commissione non vuole rimuovere distorsioni alla libera concorrenza, ma fare di Linate e Malpensa mercati di facili conquiste imponendo uno spezzatino di società».

http://milano.repubblica.it/cronaca..._ue_niente_proroga_per_la_maximulta-58370762/
MARCO Ponti, docente di Economia dei trasporti al Politecnico, qual è il rischio per il sistema aeroportuale se Bruxelles non sospenderà la multa? «Il sistema può trarre solo dei benefici da questa sentenza europea che spinge verso atteggiamenti più sensibili al rispetto delle regole di mercato. Non si può dimenticare che l'Europa, con questa attitudine, si schiera a favore degli utenti: peri viaggiatori vuol dire solo prezzi più bassi. Tutto di guadagnato per chi vola». Se l'handling milanese fallisse, però, sarebbe una perdita strategica? «Non credo. Mi spiego: un asset protetto dalla concorrenza non mi pare così strategico come lo è invece un'impresa lombarda che sta sul mercato da sola, in grado di competere sulle sue gambe. Il meccanismo di protezione di cui ha goduto Sea Handling negli anni ha impedito di fatto l'avvento di altri veri operatori. Da un lato per il numero di addetti e per i costi del sistema, molto alti: se fosse stata sul mercato da sola non ci sarebbe stato bisogno di iniezioni di soldi». I viaggiatori ne guadagnano, gli aeroporti pure. Ma i lavoratori molto meno. Che fare? «I lavoratori adesso sono i grandi danneggiati. Nessuno si augura che perdano il loro posto, ma negli anni hanno godutoancheloro diprotezioni maggiori e più garanzie rispetto ad altri settori. Occorre che la protezione per chi lavora sia orizzontale e non verticale, altrimenti è corporativismo e l'abbiamo avuto per vent'anni. Tocca chiaramente al Comune gestire il conflitto sociale, del resto è lui il responsabile». In che senso? «E l'amministrazione a controllare Sea, e negli anni passati ha generato un'anomalia consentendo tutti questi aiuti indebiti: chiudi un occhio una, due, tre volte, poi i nodi vengono al pettine. Tra gli studiosi del resto se ne parlava: quei soldiperle capitalizzazioni passate sono stati sciaguratamente spesi per mantenere un monopolio che non aveva più ragione d'essere, per i troppi costi e l'elevato numero di addetti. Si tratta di un uso forsennato dei soldi dei contribuenti, del tutto irresponsabile». Una privatizzazione totale sarebbe auspicabile? «In questa condizione non credo. Manca un ente indipendente di regolazione che difenda da un lato i viaggiatori, dall'altro i concessionari dall'arbitrio della politica. Il governo Monti aveva tentato di introdurlo, poi i partiti l'hanno bloccato ma sarebbe servito ad aumentare la concorrenza nel settore»
 
I viaggiatori ne guadagnano, gli aeroporti pure. Ma i lavoratori molto meno. Che fare? «I lavoratori adesso sono i grandi danneggiati. Nessuno si augura che perdano il loro posto, ma negli anni hanno godutoancheloro diprotezioni maggiori e più garanzie rispetto ad altri settori. Occorre che la protezione per chi lavora sia orizzontale e non verticale, altrimenti è corporativismo e l'abbiamo avuto per vent'anni.»

Sto qua non capisce niente e lo sopporto ancora di meno. Io ho lavorato in SEA Handling e sono stato precario senza possibilità di assunzione ero un dipendente Obiettivo Lavoro dato in prestito a SEA Handling. Con la perdita di compagnie aeree (nel 2007 la SEA Handling stava perdendo una compagnia aerea dopo l'altra) semplicemente non rinnovavano i contratti ai contratti a termine, e questo non solo in SEA Handling ma anche in ATA Handling ed Aviapartner.

La liberalizzazione dei servizi aeroportuali ha causato un precariato pauroso, personale poco preparato (Aviapartner per addetto accettazione non faceva neanche il corso, metteva ai banchi direttamente) e disservizi alti. Sono balle che i servizi sono migliorati, a me risulta il contrario...
 
Aeroporti: Sea, domani alto rischio disagi Malpensa e Linate
Per sciopero dipendenti dopo sanzione Ue per handling

(ANSA) - MILANO, 13 MAG - A causa dello sciopero dei lavoratori proclamato ''da tutte le sigle sindacali'' dopo la decisione della Commissione europea sulla mega-sanzione alla societa' di Handling ''durante l'intera giornata di domani a Linate e Malpensa i voli programmati potranno subire ritardi e/o cancellazioni''. Lo afferma la Sea, la societa' di gestione degli aeroporti milanesi, che ''invita pertanto i passeggeri a contattare la propria compagnia aerea per ricevere informazioni sull'operativita' del volo''.
 
Malpensa
Sea Handling e Easyjet, due scioperi in un giorno a Malpensa

Al terminal 1 il presidio per Sea Handling: per salvare i 2400 posti di lavoro si manifesterà anche all'aeroporto di Linate. Al Terminal 2 invece prevista la protesta degli assistenti di volo della compagnia low-cost

Nuovo sciopero unitario, per 24 ore, dei lavoratori per sollecitare una soluzione al complicato rebus che riguarda Sea Handling, la società di servizi di terra del gruppo Sea che rischia il fallimento, dovendo restituire a Sea 360 milioni di euro considerati dall'Europa una forma di aiuti di Stato (essendo la Sea partecipata, negli anni passati, quasi solo da enti pubblici). Lo sciopero è stato dichiarato dai sindacati confederali Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, dall'Ugl, dal sindacato di base Usb e dal sindacato autonomo aeroportuale Flai. Riguarderà sia l'aeroporto di Linate sia quello di Malpensa. La precedente astensione dichiarata per la questione Sea Handling risale allo scorso 19 aprile, con due diversi cortei (da un lato i confederali e l'Ugl, dall'altra sindacati di base).

I sindacati di base - Cgil Cisl Uil - e l'Ugl terranno presidio e manifestazione al Terminal 1, «dalle 10 e le 14» spiega Antonio Ciraci della Filt-Cgil. L'astensione da lavoro, come nel mese di aprile, è «contro la decisione della Comunità Europea che ha sanzionato Sea Handling», ma anche «per sollecitare intervento delle istituzioni, dallo Stato alla Rgione, passando per il Comune di Milano, perché si attuino soluzioni che garantiscano i lavoratori e il perimetro aziendale. Il governo e la Regione devono impegnarsi direttamente per intervento» conclude Ciraci, che non nasconde le preoccupazioni per le posizioni intransigenti assunte a Bruxelles.

La Sea informa che per l’intera giornata di martedì 14 maggio negli aeroporti di Milano Linate e Milano Malpensa i voli programmati potranno subire ritardi o cancellazioni. Il gestore aeroportuale invita dunque i passeggeri a contattare la propria compagnia aerea per ricevere informazioni sull’operatività del volo.
Alitalia e Air One hanno predisposto misure preventive per diminuire i disagi, cancellando alcuni voli di corto e medio raggio: le compagnie stanno contattando i passeggeri coinvolti offrendo loro soluzioni alternative. Le modifiche invece non riguardano i voli intercontinentali di Alitalia, che si prevedono regolari.

Nella stessa giornata è dichiarato anche uno sciopero degli assistenti di volo della Easyjet, per quattro ore dalle 10 alle 14. In questo caso è previsto un presidio al Terminal 2.

13/05/2013
redazione@varesenews.it
 
Fino ad ora cancellati (in partenza), a MXP:

22 voli U2
9 voli LH
4 voli AZ/AP
1 volo TK
1 volo LX

E a LIN:

29 voli AZ
6 voli U2
6 voli IG
2 voli BA
1 volo KL
1 volo AF
 
Da Varesenews

MALPENSA
"Smettetela di spremerci!". La protesta dei lavoratori "arancioni" di Easyjet
Sciopero di quattro ore degli assistenti di volo della compagnia low-cost, con presidio e corteo al Terminal 2 con lo slogan "Stop the squeeze!"

A Malpensa (ma anche a Roma) è il giorno della protesta degli “arancioni”, gli assistenti di volo della compagnia low-cost Easyjet. Luogo: il Terminal 2, quello che funge soprattutto da base operativa della compagnia inglese. Prima con un presidio colorato e creativo davanti alle “partenze” del Terminal 2, poi con un corteo interno all’aerostazione, nel mezzo delle 4 ore di sciopero dichiarate tra le 10 e le 14 di oggi, martedì 14 maggio. Circa 150 i lavoratori presenti, un’adesione considerata alta: «Hanno chiamato personale estero per assicurare i voli», dicono hostess e assistenti di volo. Diversi i voli cancellati, anche se nella stessa giornata c’è da calcolare anche l’impatto dello sciopero di 24 ore di Sea Handling.

“Stop the Squeeze” - smettetela di spremerci - è lo slogan che risuonava, accompagnato dall’immagine dell’arancia che richiamava il colore aziendale. I motivi della protesta li spiega Antonio Ciraci, della Filt-Cgil: «Quella degli assistenti di volo è una categoria ad oggi priva di contratto nazionale, il tentativo che Cgil Cisl e Uil stanno facendo è costituire il primo contratto nazionale. Abbiamo chiesto ad Easyjet di sedersi al tavolo, ma Easyjet non è interessata». La protesta di oggi è legata in primo luogo, dunque, al contratto aziendale: «Essendo scaduto il contratto aziendale Easyjet, che è l’unica forma contrattuale che i lavoratori hanno, da mesi stiamo chiedendo all’azienda il rinnovo, ma il tavolo pur se costituito non ha portato a risultato». Gli aspetti principali da aggiornare, secondo lavoratori e sindacati, riguardano «organizzazione del lavoro, cambio delle turnazioni che in alcuni casi è veramente pesante, oltre ovviamente anche all’aspetto economico». La protesta è stata ben visibile all’esterno dell’aerostazione per circa un’ora e mezza, poi - arrivata una piccola delegazione della Cgil dal Terminal 1 - è partito il corteo, che si è svolto all’interno dell’aerostazione.
 
Se li mettiamo insieme Milano ha perso piu del 10% di pax.....una strage.
Sarebbe importante capire su che direttive le ha perse perche numeri simili non fanno presagire a pax andati oltralpe ma a una stagnazione terrificante di mercato
 
Se li mettiamo insieme Milano ha perso piu del 10% di pax.....una strage.
Sarebbe importante capire su che direttive le ha perse perche numeri simili non fanno presagire a pax andati oltralpe ma a una stagnazione terrificante di mercato

Se SEA continua a scioperare ho paura che il segno meno sara' ancora piu' marcato...
 
Pure LIN con un -3,6%.

C'è una differenza sostanziale.

-3,6% a LIN, seppur molto negativo, è un dato congiunturale in linea con il periodo economico attuale del paese e non si discosta dai dati di aprile di altri aeroporti, tipo il -4,1% di Fiumicino.

Il -7% di Malpensa invece è un dato tragico, che non si può liquidare con la parola crisi.

Sarebbe veramente ora di fare un bel repulisti generale ai vertici.
 
C'è una differenza sostanziale.

-3,6% a LIN, seppur molto negativo, è un dato congiunturale in linea con il periodo economico attuale del paese e non si discosta dai dati di aprile di altri aeroporti, tipo il -4,1% di Fiumicino.

Il -7% di Malpensa invece è un dato tragico, che non si può liquidare con la parola crisi.

Sarebbe veramente ora di fare un bel repulisti generale ai vertici.
Ottima analisi, i risultati pagano...
 
Leggo su aeroportilombardi che MXP ha fatto registrare un -7% (si, avete letto bene, meno sette percento) di traffico passeggeri ad Aprile.

Numeri da glaciazione.

Ma adesso arriva Emirates, ci apre l'hub del mediterraneo, e per certo tornerà il segno + sul traffico.:clown:
 
Ma adesso arriva Emirates, ci apre l'hub del mediterraneo, e per certo tornerà il segno + sul traffico.:clown:

No, ma che dici? Anzi è proprio questo il momento giusto per bloccare V libertà e via discorrendo, visto che le cose stanno andando già così bene.
 
Stato
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