Lo metterò in memoria.
E' proprio perché invece vorrei che si capisse di più che non va bene questa forma di protesta.
Scioperando le persone che subiscono il disservizio non capiscono e non capiranno mai le motivazione ma vedranno solamente il disservizio subito.
Prova a pensare invece se si riuscisse ad informare correttamente l'opinione pubblica che se "sei disposto a viaggiare in una cappelliera" pur di pagare poco un servizio, d'altra parte ci sono situazioni lavorative intollerabili generate da questa mentalità, e questo e' solo uno degli esempi.
Credo sarebbe più costruttivo.
Bravo, così mi piaci. Quoto anche gli spazi. Purtroppo ci sono situazioni in cui anche volendo non puoi andartene. Ti parlo personalmente, nel mio piccolo, posso mettercela tutta e dare il 150% ma non sempre ciò significa successo.
Se siamo in un "paese" come questo la colpa è si di alcuni lavoratori-sindacalisti-politici-fancazzisti, ma anche di chi dovrebbe creare lavoro e dare speranze ma invece se ne frega. Come definiresti un'azienda che assume a termine solo apprendisti e quando arriva il momento del cambio contratto ti licenzia sostituendoti con altri apprendisti? Puoi esser bravo, serio e onesto quanto vuoi ma il sistema in questo paesello funziona così. Hai fatto bene ad andartene, è uno dei miei sogni, ma purtroppo non sempre è realizzabile.
Il problema oltre al veterosindacalismo, sono delle normative sul lavoro che sono ridicole. Cerco di spiegarti meglio, con le realtà con cui vivo a contatto da quasi 15 anni.
Le aziende, preferiscono esternalizzare, piuttosto che assumere. Il mio settore è pieno di PI che non fanno altro che prendere lavoro in quanto conviene più pagare una fattura (anche molto più cara) che avere il dipendente in casa. Ti spiego i motivi:
1) Se assumi qualcuno, se le cose vanno male non è così facile licenziare, quindi nel dubbio, non assumono
2)Il livello di professionalità è mediamente basso, e molta gente pretende di saper fare un lavro ed essere pagata, ma in realtà non ne è in grado, mentre il "professionista" sa che se produce bene e puntualmente, viene pagato, altrimenti no.
3) Il cuneo fiscale, sproporzionato
4) La concorrenza, spesso e volentieri in questo periodo aziende vendono sotto costo per cercare liquidità prima di fare il botto. Ciò porta a chi vuole lavorare con margini adeguati a pagare dipendenti e fornitori, ad essere fuori mercato, con conseguente perdita di ordini, e di posti di lavoro.
Le alternative per molti non ci sono, non perché i datori di lavoro sono cattivi (ce ne sono anche, come ci sono i dipen fancazzisti denti), ma perché il sistema è ingessato.
Se ci fosse maggior possibilità di licenziare, e di conseguenza fosse meno rischioso assumere, ci sarebbe si molta più competitività, i meritori troverebbero molte più porte aperte. Sicuramente il cattivo lavoratore si troverebbe a casa in pochissimo tempo, ma il mondo del lavoro non è beneficenza. Chi è adeguato sopravvive, chi non lo è soccombe. Ovvio che un sistema dove valgono i diritti di posizione al posto del merito, primo o poi implode, e noi al momento siamo molto vicini a quel momento.
Per quanto riguarda il caso specifico, mi chiedo dove siano i paladini della "concorrenza a tutti i costi" che porta benefici al consumatore? Spesso si è consumatori in un ambito e vittime nel proprio lavoro. Credo sia una situazione che tutti coloro che vivono nel privato stanno loro malgrado subendo. Ha senso gioire quando una concorrenza imposta e troppo spinta, distrugge posti di lavoro? Magari il singolo risparmia 10€ su un biglietto aereo, ma la collettività paga la perdita di X posti di lavoro, costi che per i primi anni andranno comunque peseranno su tutti, tramite CIGS etc, e verranno pagati anche da chi non usufruisce del volo a 19,90 per un weekend inutile in un posto altrettanto inutile.