Scadenza Lock up AZ : scenari dopo il 12 gennaio


Ed ha assolutamente ragione, generalmente parlando non sarebbe la prima o l'ultima volta che vengono fatte operazione del genere, non nello specifico in campo aeronautico, e ti assicuro che solo te pensi che abbiano l'anello al naso di pantaloncini corti.

Il tuo post dove vuoi far passare per buono che solo in Italia esiste corruzione o una mentalità pronta ad aggirare le regole, mentre all' estero, specialmente nei paesi arabi, tutti sono onesti.... Francamente e' semplicistico e non veritiero. Semmai noi siamo dei "polli" in confronto a quello che si fa all'estero, nella "amata' Germania e negli osannanti Emirati primi fa tutti.
Umberto quanto ha ragione. In Italia siamo provinciali anche in questo, crediamo di avere l'esclusiva delle furberie. Per esperienza personale le più grandi furberie le ho viste in Russia, Turchia e perfino in Francia e quelle più grosse ai danni di italiani che credevano di essere più furbi dei locali.
 
Che ne dite dell'ipotesi 49% Etihad e 51 FS? Oppure 49 etihad 25 CDP e 26 FS? Procedendo allo spin off dell'av da trenitalia?
 
MILANO (MF-DJ) - 09/01/2013 - Il Fondo Strategico Italiano di cui Cdp e' azionista non puo' entrare nella compagine azionaria di Alitalia. Viene escluso sia l'intervento diretto sia in tandem con la compagnia Etihad Airwais, la compgania di Abu Dhabi.

Lo ha detto una fonte a conoscenza della vicenda in relazione ad alcune indiscrezioni di stampa che ipotizzano l'eventuale coinvolgimento del Fondo stesso magari in appoggio a un'operazione che preveda un ingresso in minoranza di Etihad concordato con Parigi.

Sul sito del Fondo si spiega che "Fsi investe in imprese che abbiano l'obiettivo di crescere dimensionalmente, migliorare la propria efficienza e rafforzare la propria posizione competitiva sui mercati nazionali e internazionali. Opera acquisendo quote di minoranza imprese di rilevante interesse nazionale, che siano in equilibrio economico-finanziario e presentino adeguate
prospettive di redditivita' e sviluppo. La politica di investimento di Fsi prevede un orizzonte temporale di lungo periodo, un attivo coinvolgimento nella governance delle aziende partecipate, volto ad assicurare il perseguimento delle finalita' dell'intervento. Fsi ha come obiettivo il raggiungimento di rendimenti di mercato, tramite la combinazione di dividendi e aumento di valore dell'investimento".

Per quanto riguarda ancora Alitalia la fonte sottolinea poi che al momento la questione non e' nell'agenda politica del Paese, concentrata soprattutto sulle prossime elezioni. Bisognera' quindi attendere il nuovo Governo per capire se ci sara' un coinvolgimento dello stato nella partita.

Edit: rimossa parte OT
 
Ultima modifica da un moderatore:
Ma quali collanine. Vabbè dai è ovvio che certe cose tu non le sappia ma lasciamo perdere che stiamo andando OT.
Meno male che tu ci chiarisci i dubbi, ma visto che conosci gli arabi più di me, prova a chiedere : il fondo del Qatar con chi si è' presentato all'atto della trattativa per la Costa Smeralda ? e' ovvio che tu certe cose non le sappia , ma sono d'accordo con te lascia perdere che andiamo OT
 
Meno male che tu ci chiarisci i dubbi, ma visto che conosci gli arabi più di me, prova a chiedere : il fondo del Qatar con chi si è' presentato all'atto della trattativa per la Costa Smeralda ? e' ovvio che tu certe cose non le sappia , ma sono d'accordo con te lascia perdere che andiamo OT

Mi riferivo a transazioni di diversa natura ed importanza (arabi vs non arabi). Ma visto che citi la Costa Smeralda (caput mundi) allora evitiamo di proseguire.
Thanks
 
a fonte il giornale

L'accelerazione di notizie che ha fatto sembrare imminente un riassetto nel capitale Alitalia e un suo definitivo passaggio ad Air France ha provocato ieri una smentita ufficiale da Parigi: «Non è stata avviata alcuna negoziazione per rilevare le quote degli azionisti italiani, tutte o in parte».


Ha negato trattative anche il presidente Roberto Colaninno, il cui titolo Immsi ieri ha guadagnato il 18,2%. Sabato 12 scade il divieto di vendere le azioni, ma non c'è alcun termine tassativo; anzi, poiché fino al 28 ottobre Air France (insieme agli altri soci) potrà esercitare la prelazione, è ragionevole pensare che i tempi non saranno precipitosi e che i francesi ritengano prudente lasciar passare la stagione elettorale.
Non c'è dubbio, comunque, che il dossier Alitalia sia sul tavolo del partner parigino e sia oggetto di discussione tra gli azionisti italiani. Se sull'esito finale ci sono pochi dubbi - a meno di sorprese imprevedibili - è il «come» il tema sul quale si comincia a ricamare. Da tempo gli azionisti italiani ne stanno parlando tra loro; ma nessuno ha affidato ad alcuna società o banca d'affari un incarico per la ricerca di un acquirente. Si è fatto il nome di Rothshild, ma non risulta, almeno per ora.
L'operazione più facile per tutti sarebbe un concambio tra azioni Alitalia e azioni della holding Air France-Klm, la futura controllante: permetterebbe ad Air France di non sborsare contante, e agli italiani di avere in mano titoli negoziabili. Tale processo, però, in questo momento è rallentato dalla bassa capitalizzazione di Af-Klm, che alla Borsa di Parigi vale intorno ai 2,3 miliardi: ricordiamo che la compagnia ha un fatturato di circa 25 miliardi, contro i 3,5 di Alitalia, che al momento dell'ingresso di Af, fu valutata 1,3 miliardi. I soci italiani non vogliono svendere, considerando vieppiù il valore strategico di Alitalia per Air France; la controparte francese non può accettare concambi che diano un peso sproporzionato agli azionisti di Alitalia. Così tutto potrebbe venir congelato in attesa di equilibri diversi. Qualcuno fa trapelare l'idea di un patto che prolunghi la clausola di lock-up, o almeno il diritto di prelazione. Nel frattempo Alitalia potrebbe aver bisogno di un aumento di capitale. Un membro del cda ritiene che 300 milioni potrebbero rappresentare un'entità «confortevole» per procedere sulla via, già imboccata, dello sviluppo e dell'efficienza. Ma un aumento di capitale potrebbe essere anche riservato a un soggetto terzo, gradito a tutti: Etihad. In questo caso, per il 24% (quota massima per lasciare il 51% agli italiani) Alitalia chiederebbe non meno di 500 milioni, stima la stessa fonte. Non certo considerando la redditività, ma il potenziale strategico che la compagnia intende sprigionare entro il 2015, anche valorizzando pezzi di patrimonio.
In proposito un piano allo studio è lo scorporo del club MilleMiglia, importante asset commerciale oggi contabilizzato come un debito verso la clientela, domani spa controllata, il cui valore verrebbe inizialmente attribuito da soggetti terzi. Il suo patrimonio è costituito dai 4,8 milioni di clienti iscritti e potrà diventare una piattaforma di vendite di marca, hotel, autonoleggi, ma anche frullatori e telefonini, sulle quali la società trattiene una commissione. Le stesse miglia sono merce di scambio: i partner che le redistribuiscono attraverso i programmi fedeltà (come Esselunga), le comprano da Alitalia, che le vende, ovviamente, a un prezzo ben superiore al proprio costo.
 
Quando sui giornali leggo "smentita ufficiale" mi viene da ridere.
E mi riferisco ad ogni campo.
Ma secondo voi, in un qualsivoglia genere di affare, c'è qualcuno che non negherebbe una trattativa?
 
d'accrordo con giammy83. sicuramente non saapremo nulla dai giornali. quando l operazione sara conclusa lo sapremo penso tramite comunicati ufficiali. comunque a me piace l idea dello scorporo delle millemiglia. non so voi.
 
d'accrordo con giammy83. sicuramente non saapremo nulla dai giornali. quando l operazione sara conclusa lo sapremo penso tramite comunicati ufficiali. comunque a me piace l idea dello scorporo delle millemiglia. non so voi.

Cosa ti piace esattamente dello "scorporo?"
 
qualsiasi strategia che punti a sviluppare e a far crescere importando nuovi fondi la compagnia va bene.