Ryanair, l'ad: "Seguiremo le regole
pronti a pagare 2 milioni di tasse"
Dopo sei anni dal primo volo per Londra nel 2004, Michael O'Leary torna a Bari e assicura sul futuro della compagnia in Italia. "Se Alitalia taglia, noi aumenteremo i nostri voli"
di ANNA PURICELLA
"Se Alitalia taglia, noi aumenteremo i nostri voli. Seguiremo le regole, c'è una nuova legge in materia di contributi sociali, e Ryanair la rispetterà". Lo dice chiaro Michael O'Leary, amministratore delegato di Ryanair che torna in Puglia a sei anni dall'ultima visita per festeggiare i 9 milioni di passeggeri che la compagnia irlandese ha fatto viaggiare da e per la regione, dal primo volo decollato per Londra nel 2004. L'ad ha confermato che non è prevista nessuna 'fuga' dall'Italia e, commentando il decreto 'Crescita 2.0' del governo Monti che obbliga anche Ryanair a pagare tasse e contributi come le altre imprese in Italia, assicura che nulla cambierà per la compagnia aerea: "Le tasse per gli assunti nelle basi italiane costeranno alla compagnia circa 2 milioni di euro" spiega, ricordando come la situazione sia differente dalla Spagna, dove la presenza della low cost è stata solo ridotta. "Hanno raddoppiato le tasse aeroportuali a Madrid e Barcellona - ha spiegato - e incrementato del 20% in altre basi come Valencia. Altre compagnie hanno chiuso - ha sottolineato l'ad - noi abbiamo tagliato solo qualche volo".
"La soluzione per il futuro degli aeroporti è che diventino privati". Questa la convinzione del manager per il quale "il segreto del fatto che Ryanair sia qui, in Puglia, è perché c'è sempre il sole". O'Leary è a Bari per festeggiare i successi ma soprattutto per spazzare le nubi sul futuro del traffico aereo pugliese: "C'è già l'accordo con la Regione per il 2013, e stiamo discutendo sull'implemento di rotte per il 2014 e il 2015".
Niente tagli quindi, a differenza di quanto minacciato da Alitalia. Anzi, proprio le difficoltà economiche della compagnia di bandiera possono giovare a Ryanair, soprattutto in questo periodo di crisi: "L'effetto della crisi è che la gente sceglie i low cost per viaggiare - è sicuro O'Leary - perché non possono permettersi le tariffe delle altre compagnie". Quindi Ryanair risulta in crescita per il 2012 - +4 per cento - e sciorina con orgoglio i numeri della sua presenza in Puglia: per il 2013 sono previsti 1,7 milioni di passeggeri per Bari e un milione per Brindisi, per l'estate si arriverà a 32 rotte e ci saranno 2700 posti di lavoro.
"Qui c'è crescita - continua l'ad - ci sono alberghi nuovi e l'aeroporto sta diventando più grande, noi vogliamo essere parte di questa crescita". Vero è che la probabilità che Aeroporti di Puglia venga venduto in parte ai privati sembra essere sempre più concreta. Ryanair sarebbe interessata all'acquisto? "No, noi compriamo aerei, non abbiamo soldi per comprare aeroporti - assicura O'Leary - Ma gli scali pugliesi dovrebbero essere venduti ai privati, lo stanno facendo a Stansted e l'hanno già fatto a Glasgow. Solo in questo modo potrebbero crescere rapidamente. È l'unica maniera per far scendere le tasse aeroportuali, qui sono più costose che in Spagna o in Polonia. Solo così Ryanair potrebbe mantenere basse le sue tariffe".
Strano allora che O'Leary invogli all'investimento privato quando riceve soldi pubblici dalla Regione (35 milioni di contributi dal 2009, Iva compresa). Il paradosso, però, per lui non esiste: "Non si può aspettare che siano i politici a fare qualcosa, a loro interessa solo essere eletti. I privati e l'industria devono promuovere il turismo e il territorio, non devono farlo certo con i soldi dei cittadini". Vista da fuori, la Puglia è sì una terra unica, ma deve fare ancora molto per farsi conoscere: "La chiave di tutto sta nel far crescere il traffico, la vera sfida è come riuscire a farlo per poter competere con regioni come la Toscana. La Puglia è molto conosciuta in Italia, ma non all'estero. Ecco perché noi vogliamo aprirla agli altri Paesi". Ryanair, quindi, è interessata alla crescita del Sud Italia, "a differenza di Alitalia, il cui modello ormai è fallito". Ma resta il fatto che rotte come Roma Ciampino sono difficili da raggiungere, in questo periodo. C'è solo un volo da Bari all'alba, impossibile rientrare in giornata.
Come si spiega? "Siamo obbligati a un numero limitato di movimenti al giorno - dice O'Leary - ci sono restrizioni a Ciampino, siamo costretti a bilanciare sempre i voli. Il nostro obiettivo, però, è assicurare voli al mattino e alla sera sia per Ciampino che per Milano". Se però Ryanair vanta il primato nelle tariffe più basse e nella puntualità dei voli - al 93 per cento, contro l'88 per cento di Alitalia - bisogna che presti attenzione anche alla concorrenza di Trenitalia. O'Leary non perde il buonumore: "Il problema può presentarsi per i viaggi che durano due - tre ore, ma per andare a Roma o Milano la gente continua a preferire Ryanair, è meno costosa. In alcuni casi abbiamo rimodellato l'offerta, per esempio non copriamo più la tratta Londra - Parigi. Ma continuiamo a operare sulla Roma - Milano, nonostante i treni. Il problema è di Alitalia, non di Ryanair".
(09 gennaio 2013)
http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/01/09/news/ryanair_bari_strategica-50175071/